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ContemporaneaMente Gualdo Tadino – Primo Festival in Umbria dell’arte contemporanea ospitato dal 5 agosto al 7 gennaio 2024 nella città di Gualdo Tadino (PG)

Redazione – Foto Ufficio Stampa Paola Saba

In quanti modi si può declinare l’arte? Presentato presso il Ministero della Cultura da Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato, il cartellone di ContemporaneaMente Gualdo Tadino. Festival in Umbria dell’arte contemporanea: 6 mostre in 6 sedi museali cittadine, un cartellone di giornate studio nazionali, laboratori per bambini e famiglie dedicati all’arte antica e contemporanea e percorsi tematici. I luoghi in cui si svolgono le varie manifestazioni sono tesori ambientali, naturali e storico-artistici che si fondono in un unico scenario di straordinaria bellezza.

Da comunicato stampa:

ContemporaneaMente Gualdo Tadino è il nuovo Festival in Umbria dell’arte contemporanea che accoglierà, dal mese di agosto, il pubblico nella città umbra con mostre temporanee, un cartellone di giornate studio nazionali, laboratori e attività didattiche, incontri con curatori, artisti, istituzioni culturali nazionali, collezionisti, percorsi tematici dedicati, attraverso i 6 musei del Polo Museale Città di Gualdo Tadino. Obiettivo del Festival è quello di promuovere un dialogo interculturale diretto e aperto sul contemporaneo raccontandone la vitalità nel nostro Paese, a partire dai linguaggi della pittura e della scultura, con l’intento di offrire anche alcuni punti di vista inediti.

 Promosso da Comune di Gualdo Tadino e Polo Museale Città di Gualdo Tadino, nell’ambito delle progettualità di MeTU-MUSEI e TERRITORI UMBRIA DI NORD-EST, a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Catia Monacelli, il Festival nasce per espandere la storica vocazione culturale e artistica della città umbra che vede – nelle iniziative incentrate su creatività, conoscenze e innovazione, sul bagaglio di valori profondamente legati e generati dal territorio, da memoria storica e identità condivisa – un fattore discriminante per riuscire a stare al passo coi tempi ed essere competitivi non solo in ambito turistico.

La prima edizione di ContemporaneaMente Gualdo Tadino si svolgerà dal 5 agosto 2023 al 7 gennaio 2024 e si svilupperà in più fasi a partire dal mese di agosto.

Il 5 agosto si inaugureranno le mostre:

 

  • Pittura italiana contemporanea. Ultimi sessant’anni. Un percorso di ricerca “permari e Monti”, primo omaggio museale pubblico a Pio Monti, storico gallerista recentemente scomparso
  • Il fantastico mondo di WAL. Giganti sculture, magici animali e bizzarre creature, retrospettiva dedicata allo scultore contemporaneo Walter Guidobaldi in arte WAL
  • L’altra metà della Scultura contemporanea: Licia Galizia, Veronica Montanino, Francesca Tulli
  • Il capolavoro ritrovato. Pier Francesco Mola. Una scoperta di Vittorio Sgarbi
  • nell’ambito del progetto Lab.artisti emergenti, la personale Marco Ercoli. Nei tuoi occhi

Sempre dal 5 agosto il percorso tematico e laboratorio per bambini

 

  • Mangiare con gli occhi, sui segreti di frutta, ortaggi e fiori nelle opere d’arte di Gualdo Tadino che prevede un’originale “caccia alla natura morta”, una vera e propria “indagine” sulla simbologia delle nature morte presenti nelle collezioni museali di Gualdo Tadino, a partire da quella che appare nel famoso capolavoro dell’Albero di Jesse di Matteo da Gualdo, presso la pinacoteca cittadina.

Da settembre le giornate studio:

 

  • Musei e territorio tra presente e futuro, dalle strategie di management e direzione artistica alle pratiche artistiche, i processi partecipativi, le politiche pubbliche, i mediatori e le comunità
  • Quale futuro per il giornalismo culturale? Dalla carta al web e i social, dall’Intelligenza artificiale a IoT e social networking, dai pubblici ai prodotti culturali, a confronto giornalisti, editori, studiosi

LE MOSTRE

Pittura italiana contemporanea. Ultimi sessant’anni. Un percorso di ricerca “per mari e Monti”

Chiesa Monumentale di San Francesco a cura di Cesare Biasini Selvaggi

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La mostra vuole essere un primo omaggio museale pubblico a Pio Monti, storico gallerista italiano morto lo scorso novembre all’età di 81 anni. Il progetto espositivo è realizzato con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, accompagnato da un catalogo pubblicato da Edizioni Kappabit grazie al sostegno di DMG ITALIA srl. La mostra intende essere, pur tra le inevitabili omissioni, una delle possibili ricognizioni sulla pittura italiana contemporanea degli ultimi sessant’anni fino alla ricerca recente e attuale, nell’esperienza professionale del grande gallerista Pio Monti, protagonista dell’arte italiana dagli anni settanta.

Curato da Cesare Biasini Selvaggi, il percorso espositivo documenta alcuni passaggi che hanno segnato la pittura contemporanea negli ultimi sei decenni, dagli episodi di persistenza della pittura negli anni sessanta e settanta (la pittura in Italia non è mai tramontata) al ritorno alla pittura negli anni ottanta, fino alle ultime tendenze. In mostra oltre quaranta opere di: Jannis Kounellis, Alighiero Boetti, Emilio Prini, Sol LeWitt, Salvo, Luigi Ontani, Gino De Dominicis, Carlo Maria Mariani, Vettor Pisani, Nicola De Maria, Enzo Cucchi, Claudio Cintoli, Mario Schifano, Tano Festa, Tommaso Lisanti, Gian Marco Montesano, Ubaldo Bartolini, H. H. Lim, Felice Levini, Lorenzo Bonechi, Nunzio, Stefano Di Stasio, Fathi Hassan, Alessio Ancillai, Alessandro Cannistrà, Teresa Iaria, Jeffrey Isaac, Claud Hesse, Mark Kostabi. Dalla Transavanguardia tenuta a battesimo da Achille Bonito Oliva agli Anacronisti teorizzati da Maurizio Calvesi, dai Pittori Colti riuniti da Italo Mussa al Magico primario concepito da Flavio Caroli, dagli Ipermanieristi guidati da Italo Tomassoni a La Nuova Maniera Italiana configurata da Giuseppe Gatt, ai Nuovi-nuovi cooptati da Barilli. Dalla pittura ipertestuale che si nutre del repertorio iconografico di internet, delle immagini fotografiche e cinematografiche degli anni novanta alla Nuova Figurazione Italiana dei primi anni duemila e oltre, in un percorso di ricerca tra prospettive di sviluppo e di continuità.

Il fantastico mondo di WAL. Giganti sculture, magici animali e bizzarre creature

Rocca Flea e Parco a cura di Cesare Biasini Selvaggi

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La Rocca Flea, museo civico e simbolo della città di Gualdo Tadino, imponente fortezza restaurata dall’Imperatore Federico II di Svevia, e il suo Parco ospitano l’antologica dedicata a Walter Guidobaldi, in arte Wal, “Il fantastico mondo di WAL. Giganti sculture, magici animali e bizzarre creature” con l’intento di farne conoscere l’universo artistico attraverso oltre 50 sculture realizzate negli ultimi vent’anni di ricerca. Sono sculture a tutto tondo, di marmo, bronzo, resina o di terracotta, monumentali oppure di piccolo formato, in cui i protagonisti sono dei putti-monelli intenti a esibirsi in giochi di destrezza e degli animali fantastici tra civette, gatti, maialini, lumache, rinoceronti, mucche, pinguini, conigli che, come scrive in catalogo Cesare Biasini Selvaggi, testimoniano quanto l’unico mondo in cui siamo davvero liberi, innocenti spettatori del suo spettacolo, sia quello dell’infanzia.

Il progetto di questa mostra nasce dal desiderio di risvegliare l’interesse del pubblico, dagli adulti ai bambini, a una narrazione suggestiva sull’importanza dell’arte come strumento in grado di evocare e riconoscere mondi interiori, dominati dall’immaginazione. Le sculture di Wal, con il loro originale bagaglio di figure fantastiche e animali fiabeschi, collocate nel Parco e all’interno della Rocca Flea, si inseriscono perfettamente in un ambiente già di per sé “magico” accentuando l’atmosfera di un tempo che qui pare sospeso.

L’altra metà della Scultura contemporanea: Licia Galizia, Veronica Montanino, Francesca Tulli

a cura di Cesare Biasini Selvaggi in collaborazione con Sculture in campo-Parco Internazionale di Scultura Contemporanea a Bassano in Teverina (VT)

mostra diffusa

Licia Galizia  – Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti

Veronica Montanino – Museo Opificio Rubboli

Francesca Tulli – Museo del Somaro-Centro per l’Arte Contemporanea

L’altra metà della Scultura contemporanea: Licia Galizia, Veronica Montanino, Francesca Tulli è una mostra diffusa in tre dei musei cittadini di Gualdo Tadino: Licia Galizia al Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti, Veronica Montanino al Museo Opificio Rubboli, Francesca Tulli al Museo del Somaro-Centro per l’Arte Contemporanea. Questo progetto, realizzato in collaborazione con Sculture in campo-Parco Internazionale di Scultura Contemporanea a Bassano in Teverina (VT), apre un ciclo di mostre che saranno dedicate alle artiste che documentano il panorama artistico della scultura italiana contemporanea. Ogni artista espone in mostra una sua opera in grado di sintetizzare il corpus narrativo e rappresentativo della propria ricerca.

Licia Galizia espone Acque (2021) al Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti. Acque è un’installazione che fa parte di un ciclo di opere dal titolo Flussi, dedicate all’acqua nelle sue due accezioni: positiva quando essa è dolce, potabile, salvifica; negativa quando, invece, è inquinata, assente o eccessiva o ancora, quando per i tanti migranti in cerca di una vita migliore, diventa un mare che ingoia e uccide. In questo caso con l’installazione Acque del 2021 si è voluto indagare e rendere visibile la proporzione tra l’acqua salata e l’acqua dolce. La forma dell’opera prende spunto, infatti, da un areogramma circolare in cui è ben evidente il piccolo spicchio bianco, che rappresenta circa il 2,5% di acqua dolce contro il 97,5% di acqua salata colorata di blu.

Veronica Montanino espone Vetrina (2023) al Museo Opificio Rubboli. L’opera è una vetrina con alcuni piani specchiati su una struttura di ferro. All’interno e all’esterno della teca di vetri e specchi sono posizionati alcuni elementi naturali più o meno manipolati e trasformati in oggetti artificiosi/artificiali. Tanto la contraffazione quanto la moltiplicazione mediante gli specchi, mirano a creare un’ambiguità e un inganno visivo che apre la visione a qualcosa di non immediatamente conosciuto e definibile. È un aumento dello spazio che varia a seconda del punto di vista di chi osserva (compresa la possibilità di trovare se stessi all’interno dell’opera), e confida nello smottamento ontologico della materia, della forma, dei confini.

Francesca Tulli espone La lama dei tuoi capelli dischiude dolci crudeltà n. 2 (2012) al Museo del Somaro-Centro per l’Arte Contemporanea. L’opera fa parte di una serie di sculture denominate “ARMI BIANCHE-ARMI MUTE”: pugnali, spade e spilloni che si sviluppano da figure umane. Armi statiche, armi di difesa che sottintendono una forza dormiente che non deve essere offesa. Spesso sono accompagnate dalla foto della mano che le impugna. In alcune di queste opere sono le gambe o le braccia a diventare la lama dell’arma, altre volte, come in questo caso, lo sono i capelli.  Capelli femminili che diventano provocazione e denuncia.

Il capolavoro ritrovato. Pier Francesco Mola. Una scoperta di Vittorio Sgarbi

Rocca Flea, Pinacoteca in permanenza

La Pinacoteca della Rocca Flea comprende una collezione significativa della cultura figurativa umbro-marchigiana, con opere tra il XIV e il XVI secolo. Nel corso di una sua visita, l’attenzione di Vittorio Sgarbi si è rivolta a un’opera attribuita in catalogo ad Antonio Gherardi, Sant’Antonio abate in lettura. Dopo un’attenta analisi e studio, Sgarbi è addivenuto alla riattribuzione del dipinto alla mano di Pier Francesco Mola noto anche con lo pseudonimo di Il Ticinese (Coldrerio, 9 febbraio 1612-Roma, 13 maggio 1666), riconducendo il soggetto a un Filosofo in lettura. Si tratta di un dipinto a olio su tela, 99 x 74 cm. «Con le composizioni a mezze figure, Mola perfeziona un genere nel quale si distinguono la cosiddetta Allegoria del temperamento flemmatico, ora all’Accademia di Venezia; La morte di Archimede della collezione Busiri Vici; il Filosofo con giovane della Duke University di Durham; e la bella serie di Omero di Roma, Dresda e Mosca, fino al maestoso e pedagogico Socrate che insegna ai giovani la conoscenza di sé del Museo di Lugano. Ma il momento del Filosofo di Gualdo sembra anche quello, proprio intorno al 1650, del confronto di Mola con Salvator Rosa, il cui Diogene del 1651, ora a Copenaghen, ispira la Predica di san Barnaba nella Chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso dipinta dal Mola nel 1652; evidenti sono le affinità tra la testa del san Barnaba, quella dell’Omero di Mosca e quella del Filosofo di Gualdo Tadino. Probabilmente identificabile tra le opere elencate con titoli generici nell’Inventario dei beni del Cardinale Luigi Alessandro Amodei, del 1685», evidenzia Vittorio Sgarbi. 

Marco Ercoli. Nei tuoi occhi – dal 5 agosto al 15 ottobre 2023 – Centro Culturale Casa Cajani – Museo della Ceramica Museo Archeologico Antichi Umbri a cura di Cesare Biasini Selvaggi

Nell’ambito del progetto Lab.artisti emergenti, si colloca questa mostra personale di Marco Ercoli (Roma, 1986) che comprende oltre venti dipinti eseguiti negli ultimi tre anni. Dal 2018 la sua necessità di estraniarsi ed emarginarsi per un periodo indeterminato ha riportato l’artista a vivere e a lavorare sugli Appennini umbri per dedicarsi esclusivamente alla pittura

INFORMAZIONI

Pittura italiana contemporanea. Ultimi sessant’anni. Un percorso di ricerca “per mari e Monti”

Chiesa Monumentale di San Francesco, Corso Italia, Gualdo Tadino (Pg) Orario: 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.00; tutti i giorni

Il fantastico mondo di WAL. Giganti sculture, magici animali e bizzarre creature

Rocca Flea e Parco, Via della Rocca, Gualdo Tadino (Pg) Orario: 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.00; tutti i giorni

L’altra metà della Scultura contemporanea: Licia Galizia, Veronica Montanino, Francesca Tulli

Licia Galizia – Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti, Via del Soprammuro, Gualdo Tadino (Pg) – Orario: 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.00; da giovedì a domenica

Veronica Montanino – Museo Opificio Rubboli, Via Giuseppe Discepoli 16, Gualdo Tadino (Pg)

Orario: 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.00; sabato e domenica

Francesca Tulli – Museo del Somaro-Centro per l’Arte Contemporanea, Via Roberto Calai 37, Gualdo Tadino (Pg) – Orario: 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.00; da giovedì a domenica

Il capolavoro ritrovato. Pier Francesco Mola. Una scoperta di Vittorio Sgarbi

Rocca Flea, Pinacoteca, Via della Rocca, Gualdo Tadino (Pg) Orario: 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.00; tutti i giorni – in permanenza

Marco Ercoli. Nei tuoi occhi – dal 5 agosto al 15 ottobre 2023 – Centro Culturale Casa Cajani – Museo della Ceramica Museo Archeologico Antichi Umbri, Via Imbriani, Gualdo Tadino (Pg) Orario: 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.00; da giovedì a domenica

Biglietto: biglietto unico di 6,00 euro – Fino a 7 anni i bambini entrano gratis e da 8 a 18 il biglietto ridotto è di 3,00 euro. Il circuito è dog friendly, sono ammessi alla visita gli amici a 4 zampe. Per informazioni: cell. +39 347 7541791; tel. +39 075 9142445; www.polomusealegualdotadino.it

 

 

 

Assemblea Nazionale dei Produttori di Federbio – Approvato il Manifesto con le richieste per rafforzare l’intero settore biologico e biodinamico

Donatello Urbani

L’agricoltura biologica e biodinamica continua a crescere: in Italia conta quasi 93.000 operatori, più di 82.000 produttori e una superficie agricola utilizzata del 18,7%. Un trend che conferma la leadership in Europa per l’agricoltura biologica nazionale. Un modello di produzione sostenuto dal Green Deal europeo e dalla Strategia Farm to Fork, le cui indicazioni mirano a superare l’attuale agricoltura intensiva e a promuovere la transizione agroecologica nei sistemi agricoli europei.

Contro altare a tutto questo due grandi ostacoli: la semplificazione burocratica e l’abbattimento dei costi a carico degli agricoltori come ha rilevato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini.

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L’ Assemblea Nazionale dei Produttori di Federbio, in rappresentanza di 50.000 agricoltori raccolti in 16 associazioni, in sinergia con la Coldiretti Bio, ha esaminato le varie problematiche presenti attualmente nei settori bio e biodinamici in Italia ed ha provveduto a redigere un manifesto riepilogativo delle richieste indispensabili alla vita delle due filiere.

  • - Riformare il sistema di certificazione e semplificare la burocrazia.

All’agricoltura biologica serve un sistema unico di certificazione, anche se affidato a più organismi privati, ma con piani di controllo standard e tariffe uniformi approvati dall’Autorità nazionale competente. È necessaria una formazione obbligatoria per gli operatori e il personale degli organismi di certificazione, con gli stessi standard di certificazione per gli ispettori e gli addetti. Per semplificare la burocrazia, gli agricoltori bio chiedono l’integrazione delle informazioni aziendali tramite piattaforme digitali per lo scambio di dati tra le Autorità e i soggetti coinvolti nel sistema di certificazione. Vogliono anche favorire l’implementazione di sistemi di autocontrollo sia verticali che territoriali, oltre al sistema di certificazione di gruppo, più adatto a realtà di Paesi Terzi.

  • - Riconoscere un giusto prezzo per gli agricoltori nel mercato dei prodotti biologici.

Gli agricoltori biologici chiedono maggiore trasparenza riguardo ai costi di produzione necessari per produrre il biologico e vogliono che il prezzo dei prodotti bio sia stabilito in modo autonomo rispetto a quelli convenzionali. Per fare questo, è necessaria l’istituzione di una Commissione Unica Nazionale (CUN) per i prezzi dei prodotti biologici, basata sui costi di produzione aggiornati e raccolti da ISMEA. Gli agricoltori biologici ritengono importante favorire accordi di filiera per garantire un giusto reddito che tenga conto delle specificità e vincoli propri del metodo biologico che devono essere comunicati ai cittadini in modo più efficace per far comprendere i valori e i benefici del bio, partendo dal lavoro degli agricoltori e allevatori.

  • - Fissare norme e standard di autoproduzione per i mezzi tecnici per l’agricoltura bio.

L’agricoltura biologica si basa sull’agroecologia e sulla circolarità, di fatto limitando l’uso di mezzi tecnici come i fertilizzanti e i biostimolatori. Per garantire rese produttive adeguate e requisiti qualitativi, è necessario l’uso di questi mezzi, sia tramite autoproduzione aziendale o in circuiti organizzati di agricoltori biologici, per aumentare la circolarità della pratica del metodo biologico nel pieno rispetto della sicurezza e della legalità, sia attraverso regole chiare e certezza nell’utilizzo di mezzi tecnici acquistati anche in relazione al rischio di contaminazioni con sostanze non ammesse. Nel contesto della strategia Farm to Fork, gli agricoltori biologici e biodinamici chiedono un quadro normativo coerente e stabile, che semplifichi le condizioni e garantisca parità a livello europeo. Vogliono utilizzare mezzi tecnici verificati senza contaminazioni non ammesse e senza costi aggiuntivi a carico degli stessi agricoltori. I principi della riduzione degli input esterni, della circolarità e delle filiere corte dovrebbero essere applicati anche all’uso dei mezzi tecnici, con possibilità di deroga in caso di assenza di rischi sanitari e ambientali.

  • - Fare dell’allevamento biologico il modello di riferimento della zootecnia italiana

Il Green Deal europeo e la crescente sensibilità dei cittadini verso il benessere animale e il contrasto al cambiamento climatico stanno ridimensionando l’allevamento intensivo. L’allevamento biologico certificato rappresenta la forma più avanzata e sostenibile, ma alcune sfide minacciano la sua crescita, come le dinamiche di prezzo dei prodotti convenzionali, la confusione informativa e la scarsa presenza nella GDO. Gli agricoltori chiedono che l’allevamento biologico diventi il modello di riferimento per l’intera zootecnia italiana, in linea con le politiche europee e la transizione ecologica e sociale. Ritengono che il metodo di allevamento biologico sia e debba rimanere lo standard più elevato di benessere animale. Chiedono inoltre una campagna di comunicazione pubblica per evidenziare i vantaggi dell’allevamento biologico e prevenire confusione tra i consumatori riguardo ad altri standard di sostenibilità.

 

 

 

 

 

 

 

Nestlé – Dolcezze e bontà italiane con la mostra: “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa che si racconta” dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Prodotti selezionati e tanta tradizione sono le grandi opportunità che non potranno mai essere copiate, paragonate e tanto meno appetibili economicamente dalle invincibili holding che tendono ad appiattire e globalizzare le nostre locali culture, tradizioni e ricette. Perché la bellezza di un prodotto ha un valore sensoriale per uno sviluppo sempre sostenibile e rappresenta un equilibrio in cui ritroviamo noi stessi.

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In questa logica si ricorda un compleanno di tutto rispetto: 110 anni di presenza in Italia del Gruppo Nestlé. Quando nel 1913 venne depositata a Milano l’etichetta “Farina Lattea Nestlé” questa giovane azienda produceva e vendeva due prodotti ancora presenti nelle nostre tavole: il latte in polvere e il latte condensato, come ha ricordato Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé, nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino, allestita nell’atrio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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Oggi Nestlé è un Gruppo Internazionale presente in molti paesi. In Italia conta 10 stabilimenti, 74 punti di vendita e da lavoro a circa 4.600 persone che a loro volta generano, per ciascun lavoratore, indirettamente 8 posti di lavoro in Italia per un totale di 43.040 addetti. Nel 2022 Nestlé ha determinato la creazione di 1.257 milioni di euro di salari lungo la filiera, ha contribuito a versare 1.537 milioni di euro di tasse nel nostro paese, pari allo 0,3% delle entrate fiscali italiane e ha elargito donazioni per un valore pari a 3,4 milioni di euro.

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La mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” vuole evidenziare tutto questo attraverso due marchi iconici di italianità e protagoniste indiscusse della storia del Gruppo Nestlé in Italia: Baci Perugina e S.Pellegrino.

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I Baci Perugina, come affermato in conferenza stampa: “nacquero grazie al genio creativo di Luisa Spagnoli e da sempre sono i messaggeri di amore ed emozioni che con il loro valore storico rappresentano per il Gruppo Nestlé l’appartenenza al territorio ed il radicamento ad esso: sin dalla sua nascita, infatti, Baci Perugina ha sempre rispettato la sua tradizione, con la stessa ricetta di sempre, ma ha anche saputo sperimentare e rinnovarsi continuamente, ad esempio, con le sue edizioni limitate. Allo stesso modo l’acqua S.Pellegrino – definita lo champagne delle acque minerali – sinonimo di convivialità, fine dining, con le sue radici italiane e la sua anima internazionale, rappresenta al meglio il saper vivere all’italiana in tutto il mondo”.

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In mostra per I Baci Perugina alcuni prodotti e materiale pubblicitario che hanno accompagnato le varie campagne commerciali così come per S.Pellegrino viene esposto un manifesto del 1950 che reclamizza l’acqua S.Pellegrino “antiurica e anticatarrale ottima per la tavola” e la foto in bianco e nero del famoso fotografo statunitense Elliot Erwitt, edita per una campagna del 2004.

Roma – Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Via Veneto, 33 – Mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” fino al 28 luglio 2023 dal lunedi al venerdi dalle ore 15,30 alle 18,00 con ingresso gratuito.

 

Assarmatori: annual meeting 2023 a Roma, Grand Hotel Parco dei Principi

Mariagrazia Fiorentino – Foto Ufficio Stampa e Donatello Urbani

I puristi della lingua italiana consigliano di sostituire la parola “Marina” con “Marineria” per significare tutto il servizio navale che si svolge a bordo delle splendide imbarcazioni che da sempre hanno dato lustro e prestigio alla nostra nazione. Tanto con le grandi o con le piccole navi puoi scoprire il viaggio perfetto per ogni emozione perché la cosa più bella è quella di rendere gli altri felici. In questa ottica sono state esaminate le tante difficoltà che in questi anni attendono il superamento da parte di singoli armatori.

“Il PNRR non è un toccasana” parole del Ministro Musumeci che validamente sintetizzano le volontà del Governo, espresse nell’occasione anche dai Ministri Salvini, Fitto e Santanchè.

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Da comunicato stampa: “Costi contenuti, servizi regolari ed efficienti, una funzione essenziale al servizio dell’economia del Paese. Il mare è e resta la modalità di trasporto strategicamente più importante per l’Italia, ma sul futuro della flotta nazionale incombono gli extra costi legati alle normative per la transizione energetica e le problematiche quotidiane derivanti da una macchina burocratica che non trova riscontro negli altri Paesi europei. E da questo discende il pericolo di una progressiva perdita di competitività della bandiera italiana e quindi di uno spostamento delle navi di armatori nazionali sotto bandiera di altri Stati, anche comunitari”.

È questo l’allarme lanciato oggi da Stefano Messina, Presidente di Assarmatori, l’Associazione aderente a Conftrasporto-Confcommercio che riunisce armatori italiani, europei e di Paesi terzi che operano regolarmente in Italia, aprendo l’Annual Meeting 2023, che si è svolto al Grand Hotel Parco dei Principi di Roma.

Il titolo dell’Assemblea è di per sé emblematico del rischio che il sistema Paese corre: “Al servizio dell’Italia”. Perché al servizio dell’Italia sono i gruppi armatoriali che assicurano funzioni sempre più strategiche per il sistema Paese, quali l’approvvigionamento delle materie prime, dell’energia, dei passeggeri, i collegamenti con le isole.

Stefano Messina si è rivolto direttamente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, presente all’assemblea: “Ammainare la bandiera italiana significa ammainare una parte importante dell’italianità del mondo, è una cessione di sovranità, significa mettere in discussione una parte consistente dell’occupazione marittima italiana, spostare all’estero centri decisionali dai quali dipendono gli approvvigionamenti, i servizi svolti oggi da aziende italiane”.

“A breve – ha aggiunto Messina – il nostro Paese sarà chiamato a dare attuazione a quanto ci chiede la Commissione europea, ovvero estendere i benefici previsti dal nostro regime di aiuto anche alle attività esercitate su navi che battono bandiere europee. A quel punto, gli armatori potrebbero optare per altre bandiere, che garantiscono alle compagnie di navigazione una burocrazia semplice, intuitiva, moderna e digitalizzata, immediata nelle risposte e soprattutto improntata al pragmatismo”.

Nella sua relazione il Presidente di Assarmatori ha fornito anche la ricetta per scongiurare questo rischio e far ritrovare competitività al tricolore: “Un’opera di strutturale semplificazione non è più rinviabile – il monito di Messina – ed è attuabile a costo zero, mentre l’eccesso di burocrazia ha un costo, anche in termini di perdita di competitività. Il motto di questo Governo è ‘non disturbare chi lavora’ e per questo ci aspettiamo molto. Vogliamo preservare la bandiera italiana ma dobbiamo essere messi nelle migliori condizioni per competere in un settore, come quello dello shipping, che è per definizione internazionale”.

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Vari panel di esperti hanno, inoltre, posto vari accenti in particolare sulla transazione energetica nel settore marittimo, le principali direttrici che attendono sollecite risoluzioni entro l’anno 2023, le tematiche del momento nell’interfaccia porto nave, le nuove regole per i marittimi e passeggeri extra UE”.

A margine di tutto questo l’impressione generale ricavata dai vari interventi è stata la comune richiesta di un piano per il mare, di sollecitudine e chiarezza nelle decisioni che i nostri governanti sono chiamati ad assumere.

Riapre al pubblico l’Area Sacra di Largo Argentina

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La meraviglia è in ogni angolo, in ogni reperto marmoreo se la sappiamo vedere e cercare. La collaborazione tra pubblico e privato, in questo caso, si è resa determinante. Sponsor la Maison Bulgari, sempre sensibile a tutto quello che è cultura, motivo d’ispirazione per molte loro creazioni, famose in tutto il mondo.  Jean-Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bulgari nel suo intervento: “Siamo orgogliosi di aver contribuito a rendere finalmente fruibile ai cittadini e ai turisti questo gioiello archeologico e architettonico, preziosa testimonianza dell’affascinante sovrapposizione di epoche e stili che rende la Città Eterna unica al mondo. Un progetto che ci ha consentito di onorare, ancora una volta, il profondo legame che abbiamo con Roma, da sempre inesauribile fonte di ispirazione e crocevia millenario di arti, culture e tradizioni. Nell’Area Sacra si percepisce il respiro della Storia. Queste maestose vestigia – che da oggi potremo ammirare da vicino – raccontano la grandezza di un impero che ha forgiato la nostra civiltà”. Vogliamo restituire a Roma qualcosa dei nostri introiti.

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Il Sovrintendente Claudio Parisi Presicce dichiara: “Il prezioso lavoro dei tecnici dalla Sovrintendenza ha restituito alla città un’area importantissima, consentendo a tutti di ammirare uno spaccato di storia di oltre due millenni: dalla Roma repubblicana a quella degli imperatori, dal riutilizzo delle strutture come dimore di famiglie aristocratiche, chiese e monasteri fino alle demolizioni degli anni Venti del ‘900.”

Da comunicato stampa: La storia millenaria dell’Area Sacra di Largo Argentina, dal 20 giugno, si offre al pubblico con un nuovo percorso che per la prima volta consente di accedere al sito e visitarlo in modo sistematico, leggendone le fasi di vita dall’età repubblicana attraverso l’epoca imperiale e medievale, fino alla riscoperta avvenuta nel secolo scorso con le demolizioni degli anni Venti.

La maestosità dei resti dei templi dell’Area Sacra si può ora cogliere a distanza ravvicinata, apprezzandone i dettagli, le fasi costruttive e i materiali, camminando allo stesso livello di strutture che per decenni cittadini e turisti hanno osservato dal piano stradale.

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I lavori sono stati realizzati ponendo attenzione ai criteri che hanno consentito di rendere il sito facilmente accessibile a tutti. Da via di San Nicola de’ Cesarini il visitatore ha la possibilità di scendere e visitare l’area archeologica grazie a un percorso su passerella completamente privo di barriere architettoniche. Una piattaforma elevatrice consente l’accesso alle persone con mobilità ridotta, mentre all’interno sono stati eliminati tutti i dislivelli e salti di quota, rendendo agevole la visita anche in sedia a rotelle o con passeggini.

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Elemento di grande novità sono le due aree espositive nel portico della medioevale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini. Gli spazi sono stati allestiti con una selezione dei numerosi reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni del secolo scorso, tra cui frammenti di epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell’area.

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Per raccontare al meglio la storia del sito e delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, l’intero percorso di visita è dotato di una serie di pannelli illustrativi con testi in italiano e in inglese e di un ricco corredo fotografic0

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Per le persone ipovedenti e non vedenti sono stati realizzati due grandi pannelli tattili, in italiano, inglese e braille con le indicazioni dell’intero complesso e dei singoli monumenti e con la lettura tattile di due reperti scansionati in 3D – un frammento di lastra con uccellino che becca un frutto e la testa colossale di statua di culto femminile.

È stata realizzata una nuova illuminazione su tutta la passerella e gli espositori situati nello spazio museale, mentre a livello stradale è stato illuminato il portico della Torre del Papito.

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Cenni storici: Tra il 1926 e il 1929 i lavori di demolizione del quartiere compreso tra via del Teatro Argentina, via Florida, via S. Nicola de’ Cesarini e corso Vittorio Emanuele II per la costruzione di nuovi edifici, riportarono alla luce una vasta piazza lastricata su cui sorgono quattro templi, comunemente indicati con le prime quattro lettere dell’alfabeto in assenza di identificazione certa: il tempio C (inizi III sec. a.C.), dedicato probabilmente a Feronia; il tempio A (metà III sec. a.C.) in onore di Giuturna; il tempio D (inizi II sec. a.C.), dedicato alle Ninfe o ai Lari Permarini; e il tempio B (fine II sec. a.C.), dedicato alla Fortuna huiusce diei.

Alla metà del I sec. a.C. si data il complesso dei Portici di Pompeo, adiacente all’area sacra, nella cui Curia (di cui è ancora visibile il basamento in tufo alle spalle dei templi B e C) ebbe luogo l’assassinio di Giulio Cesare.

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                                                                                                             Fondamenta  in tufo della Curia di Pompeo

L’incendio dell’80 d.C. che devastò gran parte del Campo Marzio portò a una profonda trasformazione dell’area sotto l’imperatore Domiziano, con la realizzazione di una nuova pavimentazione in lastre di travertino, ancora visibile, e la ricostruzione degli alzati dei templi.

Con il V secolo ha inizio il processo di abbandono e trasformazione degli edifici. Si ipotizza che l’area venne occupata da un complesso monastico, mentre successivamente, tra l’VIII e il IX secolo, vennero realizzate strutture forse pertinenti a case aristocratiche. Sempre al IX secolo appartengono anche le prime testimonianze dell’impianto di una chiesa all’interno del tempio A, che nel 1132 fu dedicata a San Nicola, con la denominazione prima de’ Calcarario e poi de’ Cesarini. In età barocca sulla chiesa medievale si impostò un nuovo edificio sacro, distrutto completamente durante le demolizioni del Governatorato.

Per ulteriori informazioni, orari di apertura, biglietti d’ingresso, prenotazioni: call center 060608 dalle 9 alle 19 tutti i giorni – www.sovraintendenzaroma.it

Pane e Panettieri d’Italia – Presenti nella nuova Guida Gambero Rosso 2024

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Fare cultura con il pane. In Italia ci sono oltre 200 tipi di pane, pizze e dolci che documentano come la felicità è un ricordo sensoriale e il profumo del pane appena sfornato è questo.

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La parola d’ordine che lancia la Nuova Guida Gambero Rosso: “Pane e Panettieri d’Italia 2024”, bando allo spreco, è scritta nella prefazione che la Direttrice della collana, Laura Mantovano, rifacendosi ad un pensiero dello chef Massimo Bottura, presenta questa interessante guida: “Il Pane è oro: un invito a non sprecare e ad utilizzare la propria creatività, dando forma a un futuro migliore in cui etica ed estetica siano una cosa sola. Mettendo quindi al centro sostenibilità ambientale, economica e benessere di chi opera, con passione, cultura e profondo rispetto in questo mondo sacro”.

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“Panem et circenses” – Giovenale – “Pane buono e Giochi divertenti” – Tommaso e Matteo del Forno Veneziano – Pieve di Sacco (Padova)n – Tel.049.5840278 – info@fornpoveneziano.it – Produttori, oltre pane, pizze e dolci, del “Panbiscotto” vera delizia. Spedizioni in tutta Italia

Come nelle precedenti edizioni il massimo riconoscimento è conferito con i Tre pani partendo da uno per i meritevoli di segnalazione e due per un successivo livello di perfezione qualitativa. Sono 61 quest’anno i Tre Pani che suddivisi per regione, hanno meritato la più alta menzione che, nello stesso tempo, attesta di quanto il pane sia un valore equamente distribuito in tutto il territorio nazionale anche come tradizione, ricerca del buono, sperimentazione ed innovazione.

La cerimonia di conferimento dei premi che si è svolta lo scorso 8 giugno al Palazzo delle Esposizioni di Roma con il conferimento delle menzioni speciali: Brescia merita il riconoscimento speciale di Bakery dell’anno con l’ottimo lavoro del Forner con i due fratelli Andrea e Paolo Piantoni. Dalla Lombardia, si arriva al Veneto con il secondo riconoscimento speciale: Panettiere emergente è Giulia Busato di Tocio, che ha portato un profumo nuovo di pane molto speciale nelle vie di Noale (Ve). Chiude la Campania con il nuovo scudetto biondo grano del premio Pane e Territorio dell’Antica Forneria Molettieri al Vomero: un panificio nato nel ‘59 alle pendici del Vomero.

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Panetteria “TuLiPane” – Via del Pavone,28 –  Tel. 06,01903840 – Roma. Un pane vivo quello di Sara Bonamini, ex giornalista gastronomica, anima panificatrice di questo salotto aperto nel cuore della città……sono la prime parole riportate nella guida Gambero Rosso. Il seguito è solo da provare.

Di seguito si sono presentati a ritirare i premiati con i tre pani suddivisi in gruppi regionali e, con l’occasione, hanno rilasciato tutti vari commenti sulle condizioni che attualmente attraversa la loro attività. Osservazione ricorrente in tutti: I prodotti proposti alla clientela dai vari laboratori, sono il risultato di una ricerca accurata svolta oltre le frontiere territoriali in forma globale e di uno studio particolare subentrato a quello tradizionale svolto precedentemente “ad occhio” dove fare e disfare, provare e riprovare, spesso con la preziosa assistenza della moderna tecnologia, è un canone imprescindibile.

Gambero Rosso – Guida: Pane e Panettieri d’Italia – 2024 – La classifica dei migliori panificatori italiani – Pagine 336 costo €.9,90-

 

 

 

“Afro: Dalla meditazione su Piero della Francesca all’informale”. In mostra ad Arezzo alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea fino al 22 ottobre 2023.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Nei cinquecento anni che separano Piero da Afro, salvo brevi periodi in cui le attenzioni artistiche si sono rivolte prima a Parigi e successivamente a New York, l’Italia ha giocato un ruolo da assoluta protagonista nelle arti visive. Nell’ottica di una continuità artistica vissuta e interpretata dagli artisti italiani, ciascuna nei  personali linguaggi, in questo contesto deve essere letta la bella mostra “Afro: Dalla meditazione su Piero della Francesca all’Informale”, curata da Marco Pierini con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi, allestita nelle ristrutturate sale della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo.

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                                                                         Afro Basaldella: “Si fondano le città” – 1939 – Olio su tela

Significativo in proposito quanto scrive Afro: “Dimentica i pieni, cioè le figure, e osserva la perfezione delle forme dei vuoti. Impara a leggere i quadri antichi prescindendo dalla figura e imparerai a trovare gli stessi valori nei quadri moderni che all’apparenza non hanno un rapporto naturalistico. I miei quadri contengono abbastanza vita atmosferica e fantastica per non aver bisogno di un’illuminazione semplice, chiara e diretta. I miei quadri dovrebbero essere illuminati direttamente dalla luce del cielo, il mio museo ideale è un edificio senza tetto. Cruda e semplice come la luce del cielo dovrebbe essere la parete dove il quadro si appoggia: un timbro neutro ed esaltante; il più “vero” possibile, appunto per circondare ed isolare la pittura che è la cosa più “falsa” perché è quella che assomiglia di più alla coscienza”.

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                                                                    Afro Basaldella: “Ragazzo con il toro” – 1954 – Tecnica mista su tela

Nell’opera di Piero di Piero della Francesca il realismo ed il plasticismo si traducono nel rigore geometrico delle composizioni e delle singole figure che le compongono in favore di un’immagine razionale e intellettuale costruita anche attraverso la luce.

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                                                                    Afro Basaldella: “Cristo morto da Mantegna” – 1932 – Olio su tela

Il percorso espositivo, adiacente alla Chiesa di S.Francesco che conserva il famoso ciclo delle “Storie della Vera Croce” di Piero della Francesca, inizia con i primi disegni di Afro appartenenti ai primi anni 30 ispirati a Rubens, El Greco, Velasquez e con le sue pitture di esordio quali “Il Cristo morto” di Andrea Mantegna ed i grandi cartoni preparatori, rappresentanti le Scienza e le Arti, che, realizzati in mosaico, avrebbero trovato posto nel Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi dell’Esposizione Universale di Roma – E42-.

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                                 Afro Basaldella: “Senza titolo” – 1938 – Temperra su tavola – Museum of Modern Greek Art di Rodi 

Di rilievo internazionale alcuni dipinti, tra cui il “Ciclo delle Stagioni” in prestito dal Museum of Modern Greek Art di Rodi realizzati da Afro nel 1938 ed alcuni documenti e bozzetti preparatori al murales realizzato nel 1958, anno in cui Afro era da vario tempo uno dei massimi esponenti della pittura informale, per la sede dell’UNESCO a Parigi.

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                                                            Afro Basaldella: “Minotauro” – 1949 – Tecnica mista su carta intelata.

Una mostra questa che per essere vissuta e goduta nella sua pienezza non può prescindere da una visita alla Cappella Bacci nella Chiesa di S.Francesco ad Arezzo e confrontare di persona come i due percorsi artistici, di Piero e di Afro, si colleghino artisticamente fondendosi entrambi idealmente alla storia di una città aperta alla bellezza come dimostrano le tante iniziative culturali ed istituzioni museali testimoni di una vitalità che supera abbondantemente quelle economica.

Arezzo – Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea – Piazza S.Francesco, n.4 – mostra “Afro: Dalla meditazione su Piero della Francesca all’informale” fino al 22 ottobre 2023 nei giorni di lunedi, mercoledi, giovedi e venerdi dalle ore  11,00 alle 19,00, sabato, domenica e festivi dalle ore 10,00  alle 20,00. Costo biglietti d’ingresso: €. 8,00 intero, per la mostra Afro – €.14,00 intero, per la mostra Afro + Cappella Bacci. Informazioni: Fondazione Guido d’Arezzo – Francesca Ceccarelli tel.333.5317547 – email comunicazione@fondazioneguidodarezzo.it – sito web www.fondazioneguidodarezzo.com

L’Italia vola nei paesi baschi – Presentata a Roma – Centro Multimediale Interattivo di Turespaña – il nuovo collegamento della compagnia low-cost spagnola Volotea: Roma Fiumicino/ Aeroporto Internazionale di Bilbao.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“Paesi baschi: Ultima riserva indiana della Comunità Europea” parole del Promotion manager di Bilbao Turismo, Dott. Juan Baliño, in occasione della presentazione della destinazione città di Bilbao ai giornalisti.  Il gruppo etnico basco (Euskara in lingua locale), localizzato nei Pirenei Occidentali, Golfo di Biscaglia, in Spagna ed in minima parte in Francia (Navarra), ha proprie caratteristiche somatiche e culturali delle quali sono orgogliosamente fieri e che trovano proprio nelle antiche origini della lingua una delle massime espressioni.

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Bilbao, è qui che la bellezza della natura rigenera l’animo e lo spirito, la città ci abbraccia con le sue vele al vento e l’architettura dall’antico al moderno; ogni angolo sembra un luogo dell’infinito. Le potenzialità di Bilbao, motore economico e città più grande della regione, sono di tutto rispetto, specie nel settore turistico che nel 2022 ha raggiunto quota 3,3 milioni di visitatori. Il capoluogo della provincia di Biscaglia è infatti un punto di riferimento a livello mondiale per eventi come il festival BBK Live o il Grand Depart del Tour di Francia che partirà proprio da Bilbao a luglio, senza dimenticare l’importante punto di riferimento e partenza offerto ai pellegrini che intraprendono il “Cammino di Santiago”.

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La Regione spicca inoltre per i borghi marinai e le spiagge atlantiche che, insieme alla frastagliata costa e il verde paesaggio, creano un ambiente estremamente unico e suggestivo. Il Dott. Baliño ha concluso sottolineando la fama mondiale della gastronomia basca e l’elevata quantità di ristoranti con stelle Michelin.

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A seguire la presentazione la Dott.ssa Rebasti, International Market Director Italy , che ha spiegato il modello di business della compagnia aerea spagnola nata nel 2012 e che mira a collegare città medie e piccole europee con voli diretti con particolare attenzione a quelli delle isole. Motivo d’orgoglio aver raggiunto quest’anno il 50 milionesimo passeggero trasportato. La compagnia, premiata con il World Travel Awards 2022 quale Migliore compagnia aerea low-cost in Europa, collega l’Italia con 5 destinazioni spagnole: Barcellona, Bilbao, Oviedo, Valencia e Madrid. Il collegamento Roma-Bilbao è stato inaugurato ad aprile ed è una delle 6 città italiane dalle quali si può raggiungere Bilbao (Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Olbia e Cagliari).

Per saperne di più sulla vita culturale della città, visitare i siti:

www.spain.infowww.guggenheim-bilbao.ruswww.museobilbao.comwww.bizkaikoa.bizkaia.euswww.azkunazentroa.euswww.bilbaoartdistrict.com

Il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo accoglie dal 29 giugno al 21 settembre 2023 la III edizione di “Sotto l’Angelo di Castello, rassegna di danza, musica e spettacolo

Donatello Urbani

La location fonte d’ispirazione per l’arte. Questa terza edizione di “Sotto l’Angelo di Castello, rassegna di danza, musica e spettacolo”, come affermano gli organizzatori, “crea geometrie di relazioni inusuali offrendo spazi di creazione artistica e percorsi di fruizione inaspettati che cattureranno il pubblico in racconti di fascinazione in cui molti progetti site-specific metteranno in relazione e dialogo il luogo e la sua storia con la creazione contemporanea. Il risultato sarà tutto da vivere”.

La rassegna apre il 29 giugno con un appuntamento d’eccezione: WE, the Angel, un viaggio di danza creato appositamente per Castel Sant’Angelo da Emio Greco e Pieter C. Scholten, Tre repliche al giorno: 29 giugno ore 18.30–19.30–20.30; 30 giugno e 1 luglio ore 19.30–20.30–21.30). Spettacolo itinerante per 30 spettatori a recita. In collaborazione con l’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi

In collaborazione con Fuori Programma Festival, saranno presentati due lavori in prima assoluta nati anch’essi dal rapporto con Castel Sant’Angelo. Thomas Bradley, artista multidisciplinare, presenta un’installazione ispirata ad un testo inciso sotto la statua di uno degli angeli collocati sul lato occidentale di Ponte Sant’Angelo di Roma: “Super vestimentum meum miserunt sortem” (Sulla mia veste gettarono la sorte).

Michele Di Stefano, Leone d’Argento per la Danza2014, e Lorenzo Bianchi Hoesch firmano Veduta Roma: un progetto dal formato modulare dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano.

Spettacolo itinerante per 50 spettatori a recita. Hernán Genovese, uno dei cantanti, autori e compositori più importanti dell’attuale scena del tango argentino, arriva per la prima volta a Roma accompagnato da Roger Helou (pianoforte), Damian Foretic (bandoneon) e dai Maestri e ballerini Paola Palaia e Marco Evola con il concerto La voce del tango (4 luglio ore 21.00).

David Trio& friends(Claudio Trovajoli-pianoforte, Nikita Boriso-Glebsky-violino e David Cohen-violoncello) insieme a William Chiquito Henao al violino e Raffaele Mallozzi alla viola, presentano due capolavori di fine Ottocento della letteratura cameristica con pianoforte: A. Arensky, Trio n. 1 op. 32e A. Dvorák, Quintetto op. 81 che coinvolgeranno l’ascoltatore in un viaggio interiore di forti emozioni (11 luglio ore 21.00).

Segue La delicatezza del poco e del niente, produzione Fortebraccio Teatro Compagnia Lombardi-Tiezzi.  Roberto Latini, Premio Ubu 2014-2017legge e interpreta alcune delle più belle confidenze della meravigliosa poetessa cesenate Mariangela Gualtieri. Un concerto poetico di parole lucciole, tenerezze, incanti e quella capacità che hanno i poeti di stare nei silenzi intorno alle parole.

Musica e suono a firma di Gianluca Misiti, Premio Ubu 2015-2017 (19 luglio ore 21.00). Post Piano Sessionè l’ultimo progetto discografico di Davide ‘Boosta’ Dileo, tastierista dei Subsonica e cofondatore.

Dialogo Terzo: IN A LANDSCAPE, lavoro site-specific, è il terzo capitolo del progetto Dialoghi della compagnia Collettivo Cinetico, guidata da Francesca Pennini, con un invito, questa volta, rivolto al pluripremiato coreografo Alessandro Sciarroni (tra tutti Leone d’Oro per la Danza 2019).

Caribe è il nuovo progetto discografico della giovane cantante e violoncellista cubana Ana Carla Maza, un mélange energico di jazz, musica classica e ritmi latini, accompagnata dai suoi musicisti (8 agosto ore 21.00).

Due appuntamenti riservati ai più piccini e alle famiglie: Michele Cafaggi ed il suo Fish&Bubbles, con la regia di Ted Luminarc, spettacolo adatto ad un pubblico dai 3 ai 103 anni di clownerie, giochi con l’acqua e bolle di sapone giganti (13 agosto ore 21.00), ed Esercizi di fantastica di Sosta Palmizi, storica compagnia di danza diretta da Giorgio Rossi, spettacolo ispirato al lavoro letterario e creativo di Gianni Rodari, vincitore del Premio della Giuria e del Pubblico del Vimercate Ragazzi Festival 2021 dai 4 anni in su (1 settembre ore21.00).

Take me up, take me higher di Enzo Cosimi è un progetto site-specific, visivo e coreografico su quattro figure iconiche dell’oscurità romana e delle sue prigioni: Beatrice Cenci, Cagliostro, l’Arcangelo Michele e Tosca (23e 24 agosto ore 19.30–20.30–21.30).

Spettacolo itinerante per 20 spettatori a recita. Tatiana Eva-Marie soprannominata “l’usignolo gypsy-jazz” dal New York Times è conosciuta per il suo lavoro alla guida della Avalon Jazz Band, gruppo dallo stile vintage che ha raggiunto più di 70 milioni di visualizzazioni su YouTube. L’artista presenta il suo ultimo album Djangology, che celebra la musica del chitarrista Django Reinhardt, inventore de Gypsy Jazz(29 agosto ore 21.00).

Pasticceri. Io e mio fratello Roberto con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano, che il pasticcere l’ha fatto davvero. “I due attori giocano a fare i fratelli gemelli nati da madri diverse, in un rapporto simbiotico pieno di piccoli conflitti e grandi tenerezze” (6 settembre ore 21.00).

L’Architettura del suono. Il violoncello, la “voce umana” tra nuove e antiche strutture formali, concerto con Gaetano Simone che suonerà musiche di J.S.Bach Xenakis, G.Crumb, con il suo splendido violoncello italiano del 1700 attribuito a David Tecchlr (14 settembre ore 21.00).

Chiude la rassegna Satirila nuova produzione di Virgilio Sieni, danzatore e coreografo italiano, vincitore 3 volte Premio Ubu, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e Musei.

Roma – Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo – Passetto di Borgo Lungotevere Castello, 50. L’ingresso agli spettacoli è consentito ai visitatori fino ad esaurimento dei posti disponibili ed è incluso nel costo del biglietto del Museo richiedendo, al momento dell’acquisto, la formula “museo + spettacolo”. È possibile acquistare i biglietti sia online al sitohttp://www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo, che tramite call center Ticketone allo 06/32810 o direttamente al botteghino del Museo. Costi: Intero € 12,00 Ridotto € 2,00 per i cittadini europei tra i 18 ed i 25 anni Gratuità di legge

 

EY Energy Summit 2023 – Energy Reset: uno sguardo sulla produzione di energia rinnovabile nel paese nei prossimi anni

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il nostro Paese sta portando avanti un percorso positivo per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica per il 2030 così come le nostre aziende che hanno saputo ancora una volta navigare nella non linearità, rivedendo il loro mix energetico in anticipo rispetto alle aspettative. Tutto questo cercando di non perdere la fiducia dei consumatori, fondamentale per un’implementazione di successo della transizione e continuando a investire in competenze per far sì che il mondo del lavoro risponda alle esigenze del mercato. Ha dichiarato Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West, nel suo intervento di apertura dell’EY Energy Summit 2023 – Energy Reset svoltosi a Roma il 18 maggio u.s. alla presenza di rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese.

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I principali temi di discussione hanno interessato i nuovi modelli di business e accelerazione verso la transizione energetica, con la fiducia dei consumatori al centro ed un particolare focus su: 25% l’attuale peso della CO2 sul prezzo finale di dove si produce energia (Centrali termoelettrica a ciclo combinato o CCGT) a causa dell’aumento di oltre 10 volte dei costi della CO2 rispetto a 10 anni fa. Si stima che i consumi di energia elettrica aumenteranno di 50 TWh per via dello switch a veicoli elettrici dovuto allo stop europeo al 2035 per auto a benzina e diesel. Il consumo in più per i veicoli elettrici sarà pari al 15-20% dell’attuale la domanda di energia elettrica in Italia. Solo 4 su 10 vedono un impegno concreto dei player del settore energetico: la fiducia dei consumatori vacilla visti anche i prezzi dell’energia in forte oscillazione (+1100% negli ultimi due anni per poi ridursi a solo un 300).

Oltre le sfide che caratterizzano l’attuale panorama energetico da affrontare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione le attenzioni sulle quali si sono maggiormente incentrati i vari interventi hanno interessato la discontinuità delle forniture, principalmente russe, e le opportunità offerte da questa nuova situazione; lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, con l’eccezione delle auto e-fuel. Questa graduale eliminazione avrà un notevole impatto sul consumo di energia elettrica. Infine le politiche da perseguire per riconquistare la fiducia delle persone. In questa ottica le aziende sono chiamate a mettere al centro il proprio purpose, mantenendo l’agenda strategica in cima alle priorità e permettendo al consumatore di identificarsi con valori chiari, concreti e sostenibili.