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ENIT – Agenzia nazionale per il Turismo – si prepara al centenario presentando un bilancio consuntivo e preventivo triennale di un settore trainante l’economia nazionale alla presenza del Ministro

Testo e foto della redazione

“L’Italia si scopre autentica: punta sull’identità territoriale e cresce del 6,5% la spesa degli stranieri nel bel paese”. Con questo incipit si è aperta la conferenza stampa nella sede ENIT di Roma, alla presenza del Ministro Gian Marco Centinaio, nella soddisfazione, come affermato dal Presidente Giorgio Palmucci, di presentare risultati più che soddisfacenti ottenuti negli anni passati con tutte le buone premesse per un loro ulteriore balzo in avanti grazie alle nuove strategie messe in campo dall’Italia che puntano sulla crescita a valore e sulla sostenibilità del turismo, declinata per segmenti e mercati: azioni dedicate al lusso, al turismo leisure sia active che slow, e alla Meeting Industry”. Sono oltre 600 gli eventi Enit programmati nel mondo (+5% rispetto al 2018) tra cui il Centenario Enit, che verrà ricordato per un anno intero  dall’11 novembre 2019 all’11 novembre 2020,  insieme alle celebrazioni legate a Leonardo da Vinci, alla partecipazione al Giro d’Italia e altri eventi sportivi e fiere internazionali come il Seatrade, il World Routes e la Settimana della cucina. “E’ cambiata la visione e l’approccio all’industria del turismo, valorizzato oggi da tutto il Sistema Italia, – commenta il presidente Enit Giorgio Palmucci –  che ha finalmente l’attenzione che merita: un settore che muove 428,8 milioni di presenze e 41,7 miliardi di euro di spesa dei turisti stranieri in Italia nel 2018. Finalmente si può parlare di programmazione reale e strutturata che non proceda a tentativi senza un coordinamento tra i vari livelli territoriali e gli stakeholder pubblici e privati, ma che sviluppi sinergia, qualità dell’offerta ed efficientamento della filiera turistica in rete”. Sta premiando, quindi, un approccio pragmatico al mercato sia in termini di presenze estere: l’Italia, con oltre 216,5 milioni di pernottamenti totalizzati nel 2018 (+2,8%), supera la Francia (140,7 mln di notti, +5,4%) e cresce a differenza della Spagna (301 mln di notti, -1,6% in flessione rispetto al 2017), che in termini d’introiti. Un ruolo fondamentale è svolto dall’enogastronomia, cruciale per attrarre nuove esperienze di viaggio tra visitazione culturale, sportiva, active e slow. A ciò si aggiunge lo storytelling dei grandi eventi: dalla montagna (Cortina 2021 e Milano-Cortina 2026) alla cultura dei personaggi storici italiani, fino agli appuntamenti internazionali dell’agroalimentare come Vinitaly o del design come il Salone del Mobile, vetrine indiscusse per il segmento alto di gamma. ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo promuove l’Italia come meta di viaggi e vacanze dal 1919 e festeggerà a novembre i primi 100 anni. Dal 2016, grazie ad una nuova struttura aziendale che consente l’ottimizzazione delle risorse, ha incrementato l’efficienza e l’efficacia delle azioni e degli strumenti promozionali adottando un severo approccio di marketing sul quale si basa la pianificazione a breve e medio termine.

Momento importante di questa nuova politica sarà il primo Meeting Nazionale sul Turismo che si terrà a Ferrara i prossimi 13 e 14 settembre 2019. Una vera propria agorà del turismo italiano, che, sulla falsariga di quanto avvenuto negli anni passati con il Piano Strategico Nazionale per il Turismo, vedrà la partecipazione di tutti gli attori del settore: Ministero, Enit, Regioni ed enti locali, associazioni di categoria e professionisti in una due giorni ricca di dibattiti, tavole rotonde e sessioni tematiche. Al termine della due giorni sarà presentato il “Programma operativo 2019-2020” a cura del Dipartimento Turismo del Mipaaft.

 

Movie Up 2020 – Gli interventi della Regione Lazio a favore dell’audiovisivo.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

In questi ultimi giorni sono stati resi noti i tre bandi pubblici, già pubblicati in data 28 giugno 2019,  che stabiliscono le norme da seguire per l’accesso ai contributi predisposti a favore del settore dell’audiovisivo del Lazio voluti e sovvenzionati dalla Regione Lazio in cooperazione con la Comunità Europea. Nello specifico i tre bandi interessano:

– Lavoratori occupati, autonomi  e dipendenti, titolari d’impresa, operanti nel settore audiovisivo, residenti o domiciliati nella Regione Lazio per lo svolgimento di work experience all’estero della durata da uno e tre mesi con la concessione di un voucher d’importo compreso tra €.2.700,00 e €.10.000,00. Le domande devono essere inoltrate entro il 31.7.2019;

– Imprese del settore audiovisivo regionale per la realizzazione di missioni incoming e outgoing per sostenere lo sviluppo della competenze degli operatori per l’internazionalizzazione con un contributo compreso tra €.20.000,00 e €.100.000,00, nella misura dell’80% delle spese ammesse. Presentazione delle domande entro il 31.8.2019;

-Imprese iscritte alle CCIAA ed operatori della formazione, per il finanziamento di azioni formative e seminariali per l’accrescimento/aggiornamento delle competenze degli operatori del settore audiovisivo nel rispetto di varie limitazioni imposte dal bando. Scadenza delle domande il 6 agosto 2019.

Per maggiori informazioni e scaricare i moduli e documentazione varia prevista dai bando aprire il sito www.movieup2020.it oppure telefonare al numero verde 800777519 dello sportello Move Up 2020.

 

Fara Sabina (Rieti) – Ospita la XIII Edizione del Fara Music Festival dal 22 al 28 luglio 2019

Testo e foto di Donatello Urbani

Senza dubbio sarebbe molto riduttivo identificare in una sola rassegna di musica jazz il Fara Music Festival. In effetti è una vera festa per l’intera comunità che, per l’occasione, offre il meglio di sé aprendo, sia per la popolazione locale ma in particolar modo per i turisti, musei ed istituzioni turistico/culturali senza trascurare di offrire le golose quanto prelibate eccellenze enogastronomiche locali. Le attrattive e bellezze naturali presenti nel territorio, comunque, occupano una posizione di rilievo e quanto mai utili, al loro utilizzo, sono i vari percorsi trekking, inclusi i vari Cammini lungo i Percorsi Francescani e Benedettini, predisposti ed attrezzati per soddisfare desideri ed esigenze di turisti camminatori. Particolarità di questa edizione è la trasferta nei territori colpiti dai terremoti in Umbria e Lazio.

20190715_133646Gli organizzatori del Fara Music Festival con al centro l’Assessore alla Cultura del Comune di Fara Sabina e la Direttrice del Forum Austriaco di Cultura di Roma, dove si é svolta la conferenza stampa-

Infatti, terminate le esecuzioni in Fara Sabina, alcuni concerti si trasferiranno  ad Accumoli – 25 agosto – e Amatrice – 31 agosto 2019. Il programma completo dei concerti, tutti con ingresso gratuito, di questa XIII edizione  del Fara Music Festival è il seguente:

☛ 22 Luglio: Ergio Valente - Trio eclettico che unisce l’amore per la tradizione jazzistica afro americana con l’esigenza di esplorare nuove sonorità legate a questo tipo di formazione.
☛ 23 Luglio: Marcin Pater -  Trio polacco vincitore del Jazz Junior Festival di Cracovia, del Sibiu Jazz Contest in Romania, e del RCK Pro Jazz Festival a Kolobrzeg, il Marcin Pater Trio rappresenta una delle proposte più premiate del Jazz europeo Under 35.
☛ 24 Luglio: (in apertura della serta) –  Trio slovacco strumentale jazz che si sta creando una solida reputazione come stella nascente nella loro terra natale. Il leader, Miloš Biháry, un giovane pianista e compositore, ha vinto vari premi internazionali per le sue performance dedicate ai compositori classici.

0                                                                                                              Il trio slovacco
☛ 24 Luglio: (secondo concerto) Amedeo Ariano, Dario Rosciglione, Walter Ricci feat. Gaetano Partipilo play Nat King Cole – Formazione capitanata da un artista giovanissimo, partenopeo, sempre in giro a solcare i palcoscenici di tutto il mondo.
☛ 25 Luglio: Jonathan Kreisberg - Quartet considerato tra i più notevoli e interessanti chitarristi della scena newyorkese, Jonathan Kreisberg per l’occasione sarà al Fara Music Festival con il suo quartetto completato da Colin Stranahan alla batteria e Martin Bejerano al piano e Matt Clohesy al contrabbasso. ☛ 26 Luglio: Purple is the Color (in apertura di serata) – Il 2019 vede l’Austria come partner europeo del Fara Music Festival.
☛ 26 luglio: (secondo concerto) Fabio Zeppetella & Umberto Fiorentino - Duo feat. e Chiara Civello. I due rappresentanti più eccellenti della chitarra jazz italiana, di nuovo insieme, dopo 12 anni dal loro primo album, per presentare in Anteprima nazionale il loro nuovo progetto “Temi e Fughe”.

☛ 27 Luglio: Roberto Gatto, Andrea Pozza, Dario Deidda - Trio Tre stelle del Jazz nazionale che rappresentando l’Italia nel Mondo, ovvero il pianista Andrea Pozza, il bassista DarioDeidda e il batterista Roberto Gatto.
☛ 28 Luglio: Pierpaolo Bisogno Quartet feat. Rocco Zifarelli – Progetto nato nel 2015 dall’incontro tra il chitarrista Rocco Zifarelli ed il vibrafonista Pierpaolo Bisogno, due musicisti piuttosto affermati sul panorama musicale italiano ed internazionale, non solo jazzistico.
Concerti ad Accumoli del 25 agosto 2019 con inizio alle 19,30, vedranno protagonisti le seguenti band:
Bear Trip: Un trio crossover che rappresenta un punto di incontro tra il jazz e l’elettronica e che supera ogni tipo di catalogazione.
Zadeno Trio: Un sound maturo che vola verso nuovi orizzonti e che allo stesso tempo mantiene un grande interesse per la tradizione.
The Sycamore: Collettivo di musicisti umbri nato nel 2015 con l’idea di esplorare con freschezza le sonorità di una formazione mediamente estesa.

I concerti ad Amatrice – 31 agosto 2019, ore 12,00 – avranno per protagonisti:
Simone Basile Trio: Un progetto che fonde un jazz dal sapore moderno con atmosfere rarefatte e minimali che si alternano a groove incalzanti e decisi.

Marisa Petraglia Quartet: Con un progetto fresco, versatile, dove spicca la voce in tutte le sue infinite sfaccettature espressive. E’ questa l’essenza di Unusual, disco d’esordio della vocalist Marisa Petraglia pubblicato il 21 marzo 2019
Giovanni Palombo Camera Ensemble: Quartetto storico quello dei Camera Ensemble. Chi ascolta un loro album o semplicemente un live, percorrerà un viaggio musicale passando dalla dimensione eurocolta alla musica klezmer, dalle danze alle tradizioni etniche.

Fara in Sabina (Rieti) – Per  tutti i concerti: Piazzale Roma antistante la pineta. Informazioni sul sito web www.faramusic.it – oppure e.mail: info@faramusic.it. Per le attività turistiche, culturali ed escursionistiche contattare l’Ufficio Turistico – Piazza Duomo, 2 – tel.0765.277321- 346.8187972 – e.mail visitfarainsabina@gmail.com @visitfarainsabina.

 

Andrea Chisesi espone fino al 20 agosto 2019 la sue opere alla Reggia di Caserta

Mariagrazia Fiorentino –

Arte pittorica e Arte fotografica è il connubio presente nelle opere di Andrea Chisesi. Le due arti, senza il dubbio di essere smentita, sono al top delle arti visive e, la fotografia,  fin dagli albori della sua nascita, ha richiamato su di sé gli interessi e la curiosità dei massimi artisti che in questa arte avevano intravisto un nuovo linguaggio che veniva ad aggiungersi, e forse a sotituire, quelli ormai obsoleti presenti fino allora nelle arti visive. Linguaggio che nel corso degli anni è venuto sempre più perfezionandosi, addirittura contaminandosi vicendevolmente, come avvenuto nelle opere di Andrea Chisesi esposte, fino al prossimo 20 agosto, in una personale dal titolo “Saligia”nelle prestigiose retrostanze della settecentesca Reggia di Caserta. Scrivono in proposito i curatori: “… la mostra che presenta un nucleo di 62 opere, molte delle quali site specific, realizzate dalla tecnica da lui stesso coniata dalle Fusioni, costituisce il presupposto ideale di questo legame dell’antico verso il contemporaneo.  Acronimo dei 7 vizi capitali, Saligia racconta quanto l’idea del vizio umano non sia soltanto ampiamente connotata negativamente dal sentire comune, ma a riconferma della fragile natura umana, stabilisce come sia impensabile abbandonare una visione che incentra nella dualità vizio/virtù, la vera essenza dell’uomo e della donna”. Lungo il percorso espositivo s’incontrano così fatti storici oppure mitici legati a personaggi antichi quali il Conte Ugolino, sinonimo di egoismo, a quelli contemporanei quali Trump per la superbia e al Cardinal Bertone, per il peccato dell’avarizia. Sempre dai curatori leggiamo: “La lezione d’arte di Chisesi, mai didascalica, mette davanti agli occhi le molteplici possibilità dell’arte contemporanea, la sua capacità di usare ampiamente tutti queli filtri interpretativi che possono rielaborare un’immagine classica attraverso il medium artistico.”

 

Il 70^ Anniversario dei Patti Bilaterali tra l’Italia e l’Indonesia ricordato con una sfilata di moda degli allievi del terzo anno di corso all’Accademia Koefia di Roma

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Memorabilia: Guardaroba impossibile, così è stato battezzato l’evento nella sede diplomatica della Repubblica Indonesiana di Roma voluto per ricordare non solo un evento diplomatico, avvento 70 anni fa con la firma dei Patti Bilaterali tra Italia e Indonesia, ma, allo stesso tempo, rappresentasse anche un prezioso testimone delle rispettive culture. L’evento ricordato  per l’occasione, visto con gli occhi di oggi, può apparire come uno dei tanti accordi diplomatici stipulati dalle due Repubbliche. In effetti l’Indonesia era  uscita, da poco tempo, da una lunga e difficile lotta con l’Olanda per conquistare l’indipendenza e l’Italia, ancora ferita dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale, cercava di ristabilire buone relazioni con gli Stati Europei in vista di una possibile unione  sfruttando un comune sentire presente in alcuni stati, Olanda compresa.

20190710_203908S.E. l’Ambasciatrice della Repubblica Indonesiana in Italia, Sig,ra Esti Andayani,  prepara il piatto di “Tumpeng” da offrire agli ospiti d’onore della serata: Direttore e Docenti dell’Accademia Koefia di Roma. Il “Tumpeng”, piatto a base di riso dalla forma conica, è composto da insieme varie pietanze provenienti da ogni elemento del creato: patate dolci e noccioline,  cresciute dentro il terreno; verdure, fuori dal terreno, mondo vegetale; bestiame quali polli, manzo e uova, mondo animale e frutti di mare, acciughe e gamberetti, provenienti dalle acque. La tradizione vuole che sia servito in tutte le celebrazioni, anche in preghiere religiose, e la forma conica simboleggia la sacralità, il santuario (pagoda) e la gratitudine verso l’Onnipotenza Divina.

L’evento in questione, festeggiato anche con un buffet di piatti tradizionali indonesiani, era, quindi, meritevole della massima attenzione da entrambe le parti, proprio nel ricordo di quello iniziale. I due Stati, insieme, hanno contribuito al suo buon successo: l’Italia con l’Accademia di Moda Koefia, la più antica presente a Roma e senza dubbio anche una delle più prestigiose, e l’Indonesia, attraverso la propria Ambasciata, mettendo a disposizione degli allievi del terzo anno di corso, quello finale, i tessuti “Batik”, dichiarato bene intangibile e patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, per la realizzazione di modelli, interpreti degli stili sartoriali di entrambi gli Stati. La migliore presentazione delle realizzazioni si trova nelle parole di Bianca Lami, “deus ex machina” dell’Accademia Koefia: “ …la sfilata, Memorabilia: Guadaroba impossibile, vede in passerella 50 creazioni degli studenti del III^ anno, realizzate a mano come nella storica tradizione dell’Accademia e con in più la consapevolezza che il tessuto, come l’abito, sono portatori di una memoria storica e culturale fatta di continuità e d’innovazione, di gesti, di procedure, di significati condivisi che lo stilista, come fosse un curatore museale, attinge continuamente dal Guardaroba della memoria per rianimare oggetti di culto del passato e farli (ri)vivere comodamente nel presente ….”.

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Una nota interessante quanto curiosa è offerta dai tessuti utilizzati: Batik, provenienti da vari territori indonesiani quali Madura e Jombang, Giava orientale, da Semarang, Giava centrale, caratterizzati dal colore giallo utilizzati tanto la mattina che la sera. Oltre questi sono stati utilizzati tessuti Tenun, realizzati con colori naturali derivati dalla corteccia degli alberi a Nusa Tenggara Barat, Nusa Tenggara Occidentale, e da Nusa Tenggara Timur, Nusa Tenggara Orientale. Il Tenun realizzati a Padang e a Buton, sud-est Sulawesi, sono tessuti con fili metallici e sono utilizzati per abiti indossati nei matrimoni. Proprio questi tessuti, utilizzati insieme a quelli di lino, cotone, seta e tulle, stampati con i motivi dei Batik hanno contribuito alla originalità della collezione esposta nelle varie sale. Significative in proposito le parole di Gianfranco Ferré, firma prestigiosa del fashion internazionale: “Credo di poter dire che il mio stile senza l’Oriente sarebbe stato profondamente diverso”.

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L’intera collezione, che con molta probabilità dopo Roma prenderà la via per l’Indonesia, ha fatto parte delle sfilate di AltaRoma –  Luglio 2019, ottenendo un notevole successo in particolare da parte della stampa specializzata che ha posto in evidenza come, pur interpretando due culture, profondamente diverse e apparentemente distanti, sia riuscita a contaminarsi in una reciproca rigenerazione.

Presentato a Roma il primo Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

I mille volti del turismo. Uno di grande importanza che ha richiamato su di se fascino e interesse  da parte dei vari operatori turistici, è legato al “fenomeno wedding” in tutti i suoi elementi, sia di valore che di conoscenza intrinseca del fenomeno,  tanto da meritarsi l’istituzione di uno specifico osservatorio, dell’intero settore, capace di porsi quale obiettivo primario quello di fornire informazioni utili al sistema nazionale (operatori, enti, giornalisti, esperti, etc.). Momento importante capace di aprire una fase nuova per questo comparto turistico in continua crescita, che sinora ha fruito di dati e rilevamenti parziali ed insufficienti, per inquadrare bene tale segmento nel mondo del turismo italiano, è stata la nascita del Primo Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism – curato da JFC e promosso da ‘Buy Wedding in Italy’ .

0Dalla sinistra: Massimo Ferruzzi, Bianca Trusiani e Valerio Schönfeld – Foto courtesy dell’Ufficio Stampa EdiHouse di Giulio Biasion

Nell’intervento di Valerio Schönfeld, fondatore e direttore di BWI, si conoscono le finalità di questa iniziativa che: “A differenza dei vari sistemi di monitoraggio ed osservatori già attivi su altri segmenti di mercato e che già altri enti realizzano, la metodologia qui adottata non si limita alla pura analisi statistica, ma si sviluppa attraverso varie fasi di studio realizzate durante diversi periodi dell’anno, concentrandosi su fattori fenomenologici, economici, sociologici, di forte interesse. Riteniamo che ciò che realmente serve a tutti coloro che si occupano di questa tematica non sia la sola verifica “a posteriori” di ciò che è stato, quanto invece un continuo monitoraggio durante tutto l’anno ed il confronto con il territorio, le indicazioni degli operatori, il mercato, il tour operating, i referenti, i giornalisti, le aziende di servizio, i wedding planner, gli stakeholders internazionali, etc.

Per questo motivo l’Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism è costruito in base alle esigenze reali di conoscenza delle tematiche d’interesse, in quanto:

  1. analizza il prodotto turistico wedding e ne valuta le potenzialità di sviluppo sul mercato globale;
  2. sonda il mercato per verificare costantemente il livello di appeal e di penetrazione commerciale delle offerte delle singole destinazioni, il loro valore sul mercato e l’interesse futuro;
  3. segnala le novità più interessanti, location e destinazioni, che investono verso questo segmento;
  4. propone l’intersecazione tra mercato e prodotto, indica i possibili investimenti di prodotto/servizi;
  5. mantiene un contatto periodico e diretto con i più significativi stakeholders del settore;
  6. fornisce indicazioni sull’andamento annuale fornendo la base statistica sviluppata sul rapporto diretto con gli stessi operatori (sistema integrato di rilevazione diretta);
  7. oltre al “contatto” con gli operatori del settore ricettivo, sviluppa l’analisi in tutti gli ambiti di interesse per il segmento wedding: dalla ristorazione/catering alle location private e pubbliche, dal settore del wedding fawors all’entertainment, dagli abiti da sposa al noleggio auto, etc.

L’Osservatorio, seppure relativo al “Wedding Tourism in Italia”, fornirà una serie di indicatori – sociologici, tendenziali ed economici – sulla congiuntura economica del settore wedding”.

Palazzo Brancaccio, ospita la XXII edizione di World of Fashion chiudendo di fatto la settimana romana dedicata alla Moda.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino – press.eurintuni@virgilio.it – e Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Comunque la si voglia vedere ed attribuirgli infiniti valori e significati, il Mondo della Moda – World of Fashion –  come ha battezzato la sua rassegna di modelli, Nino Graziano Luca, resta tutt’ora ancorato saldamente alla definizione che a suo tempo gli attribuì Giulio Carlo Argan: “…si tratta di opere d’arte o di manifatture dell’antico artigianato (il cui livello non è sempre inferiore a quello delle opere d’arte propriamente dette)…”. La XXII edizione di World of Fashion che si è svolta nei magnifici saloni liberty di Palazzo Brancaccio, ha percorso proprio il sentiero dell’antico mestiere dell’artigianato sartoriale con una piccola deviazione verso la “wearable tecnology”, l’abito 4.0 realizzato con materiali di riciclo, già pronto, in un prossimo futuro, ad accogliere sensori led che rilevano dati corporei, dalla pressione sanguigna al rispetto degli orari nelle terapie farmacologiche.

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Abito in seta di Leucio  – Abito realizzato in materiale riciclato. Notevoli le fasce bianche realizzate con la tecnica dell’Origami

Seguendo questa linea si sono mossi, nel realizzare i loro capi, gli stilisti James Dimech (Malta), noto per la sua “Wearable Art” fatta di splendidi abiti realizzati principalmente con materiali di riciclo ecosostenibili; e, a chiudere la sfilata, Eva Scala (Repubblica Ceca) che, dopo aver lavorato con Alexander Mc Queen a Londra, ha presentato in anteprima una collezione realizzata con le sete di San Leucio, l’antico opificio fondato nel 1821 da Ferdinando IV di Borbone. Futuro e antica manifattura hanno avuto un ulteriore riscontro nella folta partecipazione di giovani stilisti, ed insieme, non solo in questo evento, hanno caratterizzato l’ultima rassegna di AltaRoma.

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Da segnalare, inoltre, in questa XXII edizione del World of Fashion, lo spazio riservato al Progetto M.I.A. (Moda incontro aperto) di Maurizio Passeri ed Ino Mantilla che, in un unico blocco moda, ha presentato le creazioni di tre stilisti provenienti dal Messico, dall’Italia e dalla Colombia. Nel corso dell’evento, come avvenuto nelle precedenti edizioni, sono stati consegnati i World of Fashion Award agli stilisti partecipanti, agli Enti e personalità impegnati nella promozione della moda, dell’arte e di progetti etici. I premi come sempre sono stati realizzati dal Maestro Orafo del Festival di Sanremo Michele Affidato. «Il World of Fashion – ha commentato Nino Graziano Luca – lancia un messaggio di speranza: il dialogo tra le culture è possibile se si usano i linguaggi della moda e più in generale delle arti». “Una filosofia, come rilevato nel corso della serata, confermata sia dal backstage che dalla scena e dalla perfetta interazione tra gli stilisti e l’atmosfera in platea”.

AltaRoma apre le manifestazioni con i colori dell’Amecica Latina

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino – press.euurintuni@virgilio.it e Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Il buondì si vede dal mattino. Anche in questa occasione il vecchio adagio non si è smentito. I ritmi ed i colori della moda latino americana sono sbarcati a Roma per dare inizio alla rassegna di AltaRoma con un importante evento patrocinato da CNA Federmoda e da diverse ambasciate dei Paesi centro/sud americani. La manifestazione, articolata su due giornate nel calendario dell’Alta Moda Capitolina,  si è svolta a Palazzo Ferrajoli, una delle più prestigiose dimore storiche di Roma, in Piazza Colonna, ed ha avuto per protagonisti alcuni stilisti provenienti dal Brasile, Cuba, Ecuador e dal Messico. Tutto questo è il frutto del lavoro diplomatico di Elsy Aparicio, responsabile del progetto Latin American Fashion, che ha saputo raccordare fra loro le varie sedi diplomatiche di questi paesi, presenti in Italia, con il fondamentale supporto istituzionale dell’IILA – Istituto Italo Latino Americano – di Roma, dell’Ambasciata  del Messico in Italia e dell’incaricata culturale Maria Teresa Ceron.

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Le nuove professionalità sartoriali nate in terra latino americana fanno perno sulla grande cultura indigena che seppur coltivata con un diverso approccio etico e filosofico, ci offre una moda che nasce dalla gioia di vivere, dal rispetto per la natura, dalla voglia di sorridere alla vita con un approccio creativo estremamente professionale. La creatività di questi designer, come affermato nel corso della presentazione dei modelli, si è sviluppata velocemente, fino a raggiungere capacità costruttive e realizzative assolutamente in linea con quelle degli omologhi occidentali, dimostrando, inoltre,  di saper fare la differenza attraverso elementi creativi di assoluto valore e fuori dai canoni tradizionali, testimoni della cultura e del sentimento Latino Americano.

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Dal Messico sono arrivati Manuel Rodriguez, couturier che ha vestito le star del mondo dello spettacolo del suo Paese e la linea Tirza della stilista Sara Garcia Meza. Dall’Ecuador sono giunti: la stilista Gabriela Guasgua con la linea GiBAG – Handbags and Accessories che combina tessuti con materiali misti elaborati dagli artigiani della città di Otavalo e  dal Brasile Napoleao Cesar  i cui modelli sono una fusione di più stili e colori  con una predominante caraibica presente anche nei modelli degli stilisti Cubani Jacqueline Fumero, Ismael De la Caridad e Yosmany Larrea, in un tripudio di estro, energia, colori e vitalità.  A tutti gli stilisti partecipanti alla sfilata è stata consegnata una targa ricordo dell’evento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le nuove professionalità sartoriali nate in terra latino americana fanno perno sulla grande cultura indigena che seppur coltivata con un diverso approccio etico e filosofico, ci offre una moda che nasce dalla gioia di vivere, dal rispetto per la natura, dalla voglia di sorridere alla vita con un approccio creativo estremamente professionale. La creatività di questi designer, come affermato nel corso della presentazione dei modelli, si è sviluppata velocemente, fino a raggiungere capacità costruttive e realizzative assolutamente in linea con quelle degli omologhi occidentali, dimostrando, inoltre,  di saper fare la differenza attraverso elementi creativi di assoluto valore e fuori dai canoni tradizionali, testimoni della cultura e del sentimento Latino Americano. Dal Messico sono arrivati Manuel Rodriguez, couturier che ha vestito le star del mondo dello spettacolo del suo Paese e la linea Tirza della stilista Sara Garcia Meza. Dall’Ecuador sono giunti: la stilista Gabriela Guasgua con la linea GiBAG – Handbags and Accessories che combina tessuti con materiali misti elaborati dagli artigiani della città di Otavalo e  dal Brasile Napoleao Cesar  i cui modelli sono una fusione di più stili e colori  con una predominante caraibica presente anche nei modelli degli stilisti Cubani Jacqueline Fumero, Ismael De la Caridad e Yosmany Larrea, in un tripudio di estro, energia, colori e vitalità.  A tutti gli stilisti partecipanti alla sfilata è stata consegnata una targa ricordo dell’evento.

 

Turismo & Shopping – Global Blue presenta la propria posizione nel Tax Free Shopping nella Capitale

Mariagrazia Fiorentino – press.eurintuni@virgilio.it  e Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Roma  attraversa in questo momento un trend positivo per il Tax Free Shopping. Considerando che proprio in questi giorni siamo in piena “AltaRoma” questo trend acquista una particolare importanza. Global Blue, in questo settore del Tax Free Shopping,  è stato un precursore vantando una presenza sul mercato da ben 40 anni con una posizione di leader mondiale confermata dalla presenza in 52 paesi con oltre 1.900 dipendenti.  Questo gli consente di mettere a disposizione dei clienti e dei turisti un’ampia gamma di prodotti e servizi che vanno dal “Tax Free Shopping”, che  permette a migliaia di rivenditori, tra cui i più importanti nomi al mondo del lusso e della moda, di offrire ai turisti stranieri la possibilità di ricevere rapidamente, e in totale sicurezza, il rimborso dell’IVA, risparmiando fino al 20% sui beni acquistati in oltre 305.000 negozi nel mondo; insieme a  soluzioni  quali il Dynamic Currency Conversion che permettono ai commercianti o ai gestori di ATM di 123.000 punti vendita nel mondo di offrire ai viaggiatori stranieri un modo semplice per pagare o per essere rimborsati nella propria valuta;  fino ai Servizi Intelligence & Marketing che consentono ai commercianti di aumentare la riconoscibilità del proprio marchio e attrarre un maggior numero di visitatori nei propri negozi usando analisi dei dati e sviluppando campagne di marketing mirate.

Secondo i dati di Global Blue, infatti, come affermato nel corso del recente incontro, nei primi cinque mesi del 2019, grazie, in particolare, ai tassi di cambio favorevoli per le principali valute, le vendite esentasse nel Bel Paese sono cresciute del 13% rispetto allo stesso periodo del 2018, trainate dai turisti cinesi (con un peso del 29% sul totale degli acquisti tax free), russi (12% del totale) e statunitensi (8%). In aumento anche lo scontrino medio dei Globe Shopper, con un rialzo complessivo del 9%, arrivando a 943 euro. Roma, in particolare, nel periodo gennaio-maggio 2019 ha registrato un +10% di acquisti tax free rispetto allo stesso periodo di un anno fa e un +8% del valore dello scontrino medio, che ha raggiunto quota 940 euro. A trainare gli acquisti rimangono i cinesi che, con un peso del 27% sul totale delle vendite nella Capitale, detengono anche il primato dello scontrino medio più alto: 1.425 euro.

Seguono, con un peso del 13% sul totale, i turisti russi, che hanno fatto segnare un +25% negli acquisti tax free nei primi cinque mesi del 2019 rispetto al 2018, spendendo in media 734 euro, e gli statunitensi, che, con un peso del 10% sul totale del Tax Free Shopping a Roma, hanno speso mediamente 1.069 euro. Dai dati Global Blue su Roma emerge anche un interessante trend dei turisti provenienti dai cosiddetti “Oil Countries” (Emirati Arabi Uniti, Qatar, Arabia Saudita e Quwait) e dai Globe Shopper in arrivo dal Giappone. Infatti, se pur con un peso ridotto sul mercato del tax free shopping della capitale, rispettivamente del 6% e del 7%, queste due nazionalità hanno fatto registrare un incremento delle vendite del 45% e del 31%, con i turisti mediorientali che hanno fatto staccare uno scontrino medio di valore inferiore soltanto a quello dei cinesi, a quota 1.329 euro.

Per maggiori informazioni visitate www.corporate.globalblue.com

“BioDinamico” – Un patrimonio dell’agricoltura italiana tutto da scoprire

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino – press.eurintuni@virgilio.it – Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Non sempre è facile per il consumatore spicciolo, ancor di più per le casalinghe, seguire gli aggiornamenti biotecnologici che avvengono sempre con maggior frequenza in agricoltura e che modificano, spesso in maniera radicale, i prodotti da mettere in tavola tutti i santi giorni. Meritoria in proposito è stata l’iniziativa intrapresa dalla Società Cooperativa Amico-Bio, sorta per valorizzare le produzioni agricole biologiche e biodinamiche, con il patrocinio del Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale, la Regione Campania, la collaborazione di APAB e della Coldiretti, che ha programmato 6 seminari e 5 cooking in 6 diverse città: Milano, Roma, Bari, Firenze, Napoli e Santa Maria Capua Vetere.

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La biodinamica pur privilegiando alimenti di origine vegetale è aperta ai gusti e usi alimentari di tutti indistintamente i consumatori; vegetariani o non. In fondo si tratta di tecniche di coltivazione, debitamente codificate e certificate,  che rispettino sia il personale impiegato, coltivatori, sia i terreni. A tal fine vengono utilizzati per la pacciamatura i sovesci per la concimazione delle colture, teli in amido di mais biodegradabile al 100%, che insieme a quello di origine animale: letame, prodotto dall’allevamento del bestiame, suino o bovino, formano la lettiera su cui riposano i così detti cumoli aziendali. Ad essi si affiancano sia i lanci d’insetti utili al controllo dei principali fitofagi sia cumoli di origine vegetale che vengono formati in azienda partendo dagli scarti di lavorazione degli ortaggi in magazzino. La concimazione, come scrivono gli organizzatori, si completa con la semina di essenze da sovescio che tengono conto dell’interazione positiva che si crea nella coltivazione contemporanea di essenze diverse: – brassicaceae, leguminose, graminacee ecc. – Le Coltivazioni, a seconda delle varie fasi di crescita, vengono trattate con i preparati biodinamici, veri riattivatori di una serie di processi microbiologici e chimici, che favoriscono la crescita e la protezione delle piante; in tal modo si tende anche al concetto di azienda a ciclo chiuso.

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All’incontro romano  ha fatto seguito un cooking show dello chef Simone Martini che ha utilizzato, per l’occasione, prodotti provenienti da agricoltura biodinamica realizzando piatti vegetariani sia pure nel rispetto della gastronomia laziale.