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Inaugurata la fontana “Venezia sposa il mare” nel giardino del Palazzo di Venezia a Roma grazie alla Rigoni di Asiago, azienda leader nella produzione bio di miele e confetture di qualità

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani.

Nessun festeggiamento poteva eguagliare per  imponenza e importanza quella della “Senza” nella  ricorrenza di “Venezia sposa il mare”, tanto che nella prestigiosa sede diplomatica a Roma della Repubblica veneta l’evento fu ricordato con una fontana posta  nel centro del giardino del Palazzo, opera dello scultore Carlo Monaldi che ricordava questo evento. Non meraviglia quindi che un veneto DOC; Andrea Rigoni, titolare della omonima ditta di Asiago, famosa per l’eccellenza del miele e della trasformazione della frutta bio in confetture, si sia interessato a restituire l’originaria bellezza alla fontana che immortala Venezia a Roma con un nuovo ed affascinante zampillio di acqua.

Sensa - Ascensione

Venezia nell’atto di sposare il mare con il lancio dell’anello. La foto della statua è stata ripresa prima degli interventi di conservazione e restauro sponsorizzati dalla Rigoni di Asiago

Certamente oltre le origini hanno giocato un ruolo di primaria importanza nello sponsorizzare questa iniziativa anche  le caratteristiche affinate nel lavoro quotidianamente tutte protese nella ricerca del buono e del bello. Di questo abbiamo avuto conferma nelle dichiarazioni dello stesso Andrea Rigoni nel suo intervento nel corso della conferenza ha affermato: “Dove sono i tuoi tesori metti il tuo cuore. Fedele a questo principio ho posto la natura nel cuore di Roma. Questa frase é identificativa del progetto, non solo di una sponsorizzazione, bensì di una vera e propria operazione culturale che lega i nostri temi propri della politica imprenditoriale  al più ampio progetto di sviluppo di Palazzo Venezia”.

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La scelta della fontana, come ha dichiarato la Direttrice del Polo Museale del Lazio, Dott.ssa Edith Gabrielli,  “…..ha rappresentato un’occasione per il Polo Museale del Lazio e per la Direzione del Palazzo di consolidare quel senso di progressiva riappropriazione culturale del luogo da parte della collettività, suscitato dagli interventi in corso. Si è partiti nel giugno 2016 con il restauro del giardino, che era stato ridotto a parcheggio, ora piazza aperta all’accoglienza: un primo importante traguardo, un gesto forte d’inclusione urbana, che si concretizza nell’apertura al pubblico dei tre ingressi di Via del Plebiscito, Via degli Astalli, Piazza San Marco”. Per quanti attraversano Piazza Venezia, una sosta al giardino con la fontana riportata all’originario splendore, rappresenta,  come affermato dalla stessa Direttrice del Museo Dott.ssa Martone, “….un perno compositivo, visibile da tutti gli ingressi, un punto di attrazione che accoglie durante il giorno centinaia di visitatori e per molti significa una sosta, un momento inaspettato di pace che si presenta nel cuore più caotico della città. Il suo restauro rientra negli interventi che il Polo aveva già previsto nella sua attività di programmazione a medio termine e che, grazie a questa opportunità, è diventato immediatamente eseguibile”. L’intervento è durato sette mesi e si è articolato in diversi stati di avanzamento. Grazie alla moderna tecnologia, nel corso dei lavori, è stato possibile mantenere un filo diretto con la cittadinanza e con i turisti raccontando e rendendo visibili le operazioni sia in situ che attraverso una webcam, che a sua volta alimentava in tempo reale sulla piattaforma web skylinewebcams.com una pagina creata appositamente. Tutto questo è stato concepito come un cantiere aperto, secondo i desideri dello stesso sponsor, che ha permesso sia di apprezzare la progressione delle fasi lavorative che l’organizzazione di visite guidate in contemporanea ai lavori stessi di conservazione e restauro.

Roma – Museo Nazionale di Palazzo Venezia Via del Plebiscito, 118 –  tel. +39 0669994284; sito web http://museopalazzovenezia.beniculturali.it

Buy Wedding in Italy – Il meglio sul ‘destination wedding’ presentato a Roma nella sede ENIT

Donatello Urbani – Testo e foto

La quarta edizione di Buy Wedding in Italy, importante borsa del turismo matrimoniale che si terrà a Bologna il 13 e 14 Novembre 2018, vuole essere ricca d’importanti novità nell’intento di sfruttare al meglio la grande attrazione di cui gode l’intero territorio italiano che va ben oltre le solite ricercatissime quanto sfruttate destinazioni.  Sono le parole di Valerio Schönfeld, titolare di ‘bussolaeventi’ ad illustrare le principali caratteristiche di questa rassegna: “Si tratta d’una manifestazione professionale che deve tenersi in due giorni feriali e, nel caso del wedding, in un periodo di basso carico di lavoro: novembre, quindi, per potere fare decollare definitivamente questo evento e far sì, come del resto lo è già, che sia il punto di riferimento del Destination Wedding in Italia. Per questa nuova edizione 2018 Buy Wedding in Italy – ha proseguito Valerio Schönfeld – editeremo un magazine accattivante, glamour e tecnico al tempo stesso, distribuito nelle più importanti Conferenze e Fiere del Turismo e del Wedding nel mondo, proponiamo un workshop dal formato completamente rinnovato, che farà incontrare in una sola giornata i seller con i migliori wedding planner e tour operator provenienti da ogni angolo del pianeta. Questo format permette alle aziende di gestire meglio le proprie risorse economiche e di tempo. Ciò consente un impegno di una sola giornata per potere incontrare tutti i clienti stranieri”.  Per questo evento sono state invitate  ben 30 delegazioni di operatori buyer  provenienti da USA, Canada, India, Cina, Brasile, Russia, Irlanda, Inghilterra, Germania, Paesi Scandinavi solo per citarne alcuni che si confronteranno con oltre 70 seller che, dopo avere passato l’‘esame’ di una apposita commissione, sono stati ammessi alla manifestazione.

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Nel corso dell’evento non mancheranno i numerosi convegni, focus e talk show che toccheranno i temi più importanti sia per i buyers, sia per i seller condotti da nomi prestigiosi quali Angelo Garini, Erika Gottardi, Antonio Percario, Mauro Santinato, Viola Tarantino, Alessandro Tortelli, coordinati da Bianca Trusiani. La conferenza stampa di presentazione del Buy Wedding in Italy è servita anche per gettare uno sguardo generale su questo mercato. “Negli ultimi anni in Italia si è registrata una crescita sostenuta del fenomeno e in questo senso i numeri dello studio lo confermano – afferma il direttore del CST Alessandro Tortelli – nel 2016 i matrimoni delle coppie di stranieri che hanno scelto come scenario una località italiana hanno generato circa 408 mila arrivi e oltre 1,3 milioni di presenze. Il “classico” matrimonio delle coppie straniere in Italia è quello celebrato in un Luxury Hotel, in estate e con rito civile. Nel 2016 la regione più richiesta per le cerimonie è stata la Toscana, seguita da Lombardia, Campania, Veneto e Lazio.” Il mercato del wedding tourism coinvolge circa 52.00 operatori del settore a cominciare dagli wedding planner (3.200), alcuni operano all’estero, e fotografi (7.350). Secondo i dati indicati nella ricerca, 50 è il numero medio degli invitati e 54.516 € la spesa media per matrimonio, per un fatturato totale stimato di € 440,8 milioni. Le coppie sono arrivate in prevalenza dal Regno Unito (27,6%, per 132.5 milioni di euro stimati), seguito da Usa (21,2%, per 76.8 milioni), Australia (8,9%, per 36.2 milioni euro), Germania (5,3%, per 21,4 milioni euro), Canada (4,5%), Irlanda (4,1%), Russia (3,9%), Francia (3,5%),  Svizzera (1,8%) e Brasile (1,7%).

Sergio Ceccotti – Il romanzo della pittura 1958/2018 – In mostra al Palazzo delle Esposizioni

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La visita a questa mostra allestita nelle sale a piano terra con ingresso da Via Milano – Spazio Fontana, –  visitabile gratuitamente, riserva simpatiche sorprese ad iniziare proprio dalle opere esposte che c’introducono all’interno della vita dello stesso artista che si apre ai visitatori rivolgendo loro un invito ad entrare nelle sua abitazione, in mezzo ai suoi amici fra i luoghi da lui frequentati fin dagli anni della primaria formazione artistica.

20180910_184444                                                                    Sergio Ceccotti: “Le quattro stagioni” – 1975/79. Olio su tela

Le circa 40 opere, allestite lungo il percorso espositivo seguendo un ordine cronologico, ripercorrono il personale “romanzo della pittura” lungo sessant’anni di attività, dal 1958 al 2018. Sergio Ceccotti, antesignano della figurazione italiana contemporanea,lungimirante erede della metafisica dechirichiana e del realismo magico, come ce lo presenta la critica, si è formato nel corso di questi cinquant’anni, seguendo: “…suggestioni neocubiste (Il giradischi, 1958; Ricordo d’Olanda, 1959)” come scrivono i curatori, per giungere, “ a quelli della prima metà degli anni Sessanta nei quali riecheggia potente l’espressionismo tedesco (Al bar II, 1962). Gli anni successivi sono quelli della formazione, sempre negli scritti dei curatori: “chiamato realismo ceccottiano, una visione pittorica colta, raffinata e originale che distilla spunti della storia dell’arte, che impiega artifici retorici del cinema alla Hitchcock, del fumetto (come Diabolik delle sorelle Giussani), della fotografia, del fotoromanzo e della letteratura di genere, dal racconto poliziesco alla Hammett o alla Chandler, alla narrativa di autori contemporanei come Georges Perec, Patrick Modiano, Antonio Tabucchi o Paul Auster. Nei dipinti di Ceccotti si rinnovano anche gli spunti dei rebus o meglio, dei disegni dell’illustratrice della Settimana Enigmistica Maria Ghezzi”.

20180910_184227                                                                           Sergio ceccotti: “Plein air” – 2001. Olio su tela

A questo proposito sono significative le dichiarazione dell’artista «Il mio interesse per questi disegni non nasceva da una grande passione per i rebus, anche se mi diverte risolverli, ma dal fascino che quelle scene emanavano, un fascino che tenterò di spiegare. Gli accostamenti di oggetti incongrui, ingrediente principale di ogni rebus, non producono qui un effetto disturbante di tipo surrealista, ma sono tranquillamente assorbiti dalla scena generale, come se in quel mondo fosse naturale che un ragazzo lotti con un serpente tra l’indifferenza di altri personaggi che contemplano le barche sul fiume, mentre su una pietra in primo piano una teiera e una tazza attendono, accanto a due grossi coltelli».  Il percorso espositivo si conclude con il documentario inedito su Sergio Ceccotti dal titolo Cercando il Signor S. (2018) prodotto e realizzato da RUFA – Rome University of Fine Arts.

20180910_184739                                                                          Sergio Ceccotti: “Canzone notturna” – 2012 – Olio su tela
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Cesare Biasini Selvaggi, edito per i tipi di Carlo Cambi editore, che include il saggio del curatore, le tavole e le schede delle opere esposte, un’antologia di testi critici dedicati all’artista, un’estesa cronologia e una sezione di apparati espositivo-bibliografici.
Roma – Palazzo delle Esposizioni, via Milano 13 – 00184 Roma fino al  14 ottobre 2018 con ingresso libero. Nei giorni di  domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso; informazioni  www.palazzoesposizioni.it

Festival del medioevo – Per la quarta volta a Gubbio, dal 26 al 30 settembre 2018, prende vita un confronto tra storia e attualità sapientemente accompagnate da attrattive turistico-culturali.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Saper scrutare le vicende passate e confrontarle con le attuali, come vuole la saggezza popolare che in proposito ha coniato la massima: “La storia maestra di vita”. Su questa falsariga si sono mossi gli organizzatori del Festival del medioevo che negli ultimi giorni di settembre di ciascun anno – in questa occasione dal 26 al 30 – anima Gubbio, cittadina umbra conosciuta come  “la città di pietra”  per il fatto che giorno dopo giorno di ciascun anno vive la quotidianità in uno scenario rimasto incontaminato dal medioevo.

20180912_102810                                                            Gubbio: Scorcio con veduta della Cattedrale e del Palazzo Pretorio

Barbari. La scoperta degli altri” è il tema di questa quarta edizione che propone un viaggio tra i popoli e gli individui in mezzo ai “forestieri” e intorno ai confini, le convenzioni della storia e della geografia. Tutti concetti che nelle parole di Federico Fioravanti, padre e animatore di questa iniziativa, sono presenti come: “… gli altri, quelli diversi da noi, che parlano lingue oscure e appaiono come nemici. Diversi, lontani, misteriosi, mescolati dalle guerre e dai commerci e catapultati all’improvviso in mondi sconosciuti. Qualcosa che separa ma allo stesso tempo può anche unire. E che costruisce l’alterità e l’identità, l’amico e lo straniero, l’estraneo e il diverso. Una parola che  contiene in sé l’idea di un territorio definito, di una separazione. Ma indica anche una meta da raggiungere o un obiettivo da superare”.      20180912_102640Maestro della Croce di Gubbio (attivo fine XIII inizi XIV sec.). “Maestà” – 1310/1315. Tempera su tavola. Museo Civico di Gubbio

Oltre il nutrito calendario di conferenze sono da segnalare, per l’importanza che rivestono, un gran numero di eventi e mostre temporanee di notevole richiamo anche internazionale quali:

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Dall’alto: Grosso agontano di Ancona – Bolognino grosso – Fiorino stretto di Firenze –    Cassaforte domestica in legno del XIV/XV secolo

“Un giorno nel medioevo – La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV” allestita nelle Logge dei tiratori della lana – Piazza Quaranta Martiri -. La mostra, voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è frutto della collaborazione tra la Fondazione CariPerugia Arte e il Festival del Medioevo. Sono quasi cento i pezzi in esposizione che provengono da musei, Archivi di Stato, biblioteche, diocesi, istituzioni pubbliche e collezionisti privati. La mostra è arricchita da 18 brevi filmati e da mini lezioni di storia tenute da altrettanti autori del Festival del Medioevo. L’altra  rassegna di grande rilevanza é: “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi”, curata da Giordana Benazzi, Elvio Lunghi e Enrica Neri Lusanna, racconta il periodo d’oro della città dei Ceri, tra la fine del Duecento e la seconda metà del Trecento, attraverso eccezionali prestiti dall’Italia e dall’estero. L’ampia raccolta di opere d’arte esposte si articola in due diverse sedi Palazzo dei Consoli, Palazzo Ducale e Museo Diocesano sia pure con un unico biglietto consente di visitare le tre sezioni espositive ma anche tutte e tre le sedi museali. Costi: Intero 12,00 € – Ridotto 10,00 € per gruppi (min. 15 persone), residenti, titolari di apposite convenzioni – Ridotto speciale 6,00 € scuole e ragazzi da 7 a 25 anni – Biglietto famiglia 10,00 € per adulto + 5,00 € per bambino dai 6 ai 14 anni compiuti. Sconti: presentando il biglietto d’ingresso dell’altra mostra si ha diritto alla tariffa ridotta. Info sul sito: www.gubbioaltempodigiotto.it. Orari: dalle ore 10.00 alle 19.00 (le biglietterie chiudono alle ore 18.00). Disponibili: catalogo, audioguida, visite guidate.

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Palmerino di Guido (?): Croce dipinta                                                                                                         Giotto: Crocifissione (particolare)

A queste due importanti rassegne si aggiunge un nutrito calendario di eventi fra i quali: Visite guidate (prenotazione obbligatoria) Tutti i giorni, alle ore 10.00 e alle ore 15.00 alla scoperta dei tesori d’arte della Gubbio medievale. Info e prenotazioni: Servizio Turistico Associato – Via della Repubblica, 15 e mail info@iat. Gubbio.pg.it –  tel. 075 922 0693.  Rassegne di antichi mestieri in Piazzale Arturo Frondizi, 17 Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.30 Gli antichi mestieri rivivono grazie ad una fedele ricostruzione storica: fabbri, sarti, calzolai, scalpellini, falegnami ceramisti e pittori, tra sapienza artigiana e innovazione. Dimostrazioni artistiche e scene di vita quotidiana. L’artigianato e i mestieri d’arte. Evento a cura della Fondazione Arti e Mestieri di Gubbio.

20180912_102414Gubbio: Absise della Chiesa di San Francesco – Maestro dei Crocifissi francescani – Guido di Pietro da Gubbio : “Storie di San Francesco”

Inoltre nel Monastero di San Francesco tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.30 I rievocatori della Mansio Templi Parmensis raccontano il “Mondo dei templari”, la vita quotidiana e la storia dei monaci-guerrieri nella seconda metà del XIII secolo, al di là della leggenda e di fantasiose interpretazioni storiche. Gli usi e i costumi in pace e in guerra, una fedele ricostruzione di una mansio, lo studio delle erbe medicamentose e le ricette originali di una cucina ricca di richiami orientali. In Piazza San Giovanni Sabato 29 settembre a partire dalle ore 16.00 fino al calar del sole ci sarà un’esibizione della Compagnia Arcieri Storici Castrum Collis Palumbi in una postazione di tiro libero posizionata in una delle piazze più belle di Gubbio. Mostra di archi e complementi con illustrazione dell’arceria storica . Evento realizzato in collaborazione con l’Associazione Quartiere di S. Giuliano.  A seguire in Piazza Grande Sabato 29 settembre dalle ore 17.30: “Corteo storico della Società Balestrieri di Gubbio”   e dalle ore 18.00 “Esibizione: tiro con la balestra antica all’italiana” Inoltre tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 19.00 “Tiro con la balestra per bambini”. Venerdì 28, Sabato 29 e Domenica 30 settembre annunciata da squilli di chiarine e rulli di tamburi, con numeri di squadra e solisti a una, due e tre bandiere è il turno degli Sbandieratori di Gubbio.. Vengono utilizzati i vessilli con gli stemmi dei quartieri eugubini: S. Martino, S. Giuliano, S. Pietro e S. Andrea. A cura del Gruppo Sbandieratori di Gubbio. In Piazzale Frondizi ci sarà l’opportunità di assistere alle esibizioni dei Falconieri del Re con falchi, poiane, aquile, gufi e barbagianni accompagnati da spiegazioni sulle origini e lo sviluppo della falconeria. Di grande effetto scenico saranno i cortesi storici dei vari quartieri cittadini – San Giuliano, San Pietro e Sant’Andrea – che si esibiranno nelle strade cittadine nei giorni di venerdi 28, sabato 29 e domenica 30 settembre. Trekking letterari e visite guidate alla conoscenza dei più importanti monumenti della città, quali l’apertura straordinaria, a cura del FAI alla Cappella del Rosario nei giorni 29 e 30 settembre, si aggiungono a questo nutrito programma che si completa con due iniziative di notevole richiamo culturale e turistico: l’allestimento in Piazza Quaranta Martiri nel chiostro del Monastero di San Francesco, delle “Botteghe dell’arte” dove rivivono i laboratori artistici e le occupazione della vita quotidiana  dei secoli passati. L’altra iniziativa è stata predisposta  all’interno della biblioteca comunale Sperelliana, dove, in notturna, sono previste varie tornate di “Giochi di Ruolo” ambientati nella Britannia e liberamente ispirate alla prima avventura del gioco “Lex Arcana”. I giocatori saranno impegnati nella ricerca dell’antico scudo sacro dell’ancile. Informazioni sulla partecipazione e prenotazioni al numero tel. 333.4767985 o per e.mail info@alkimiagubbio.it .

20180912_102459Gubbio:Maestro Espressionista di Santa Chiara (Palmerino di Guido?): Cappella Sforzolini – Chiesa di San Francesco

Indubbiamente le attrattive intorno alle quali ruota l’intera manifestazione  sono gli oltre duecento protagonisti tra storici, scrittori, artisti, architetti, scienziati e giornalisti che animeranno importanti attività turistiche e culturali fra le quali meritano una particolare segnalazione:

Mercoledi 26 settembre: alle ore 10.00 nella sala azzurra del Centro Santo Spirito, piazzale Arturo Frondizi, 17, Inaugurazione con Alberto Bonisoli, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e l’intervento di Federico Fioravanti, ideatore del Festival del Medioevo e Filippo Mario Stirati, Sindaco di Gubbio, alle quale seguiranno varie conferenze che occuperanno l’intera giornata a partire dalle ore 12.00  A queste seguirà alle Ore 21.30 nel chiostro del complesso monumentale di San Pietro in Piazza San Pietro lo spettacolo di Mario Pirovano con Johan Padan a la descoverta de le Americhe, uno dei testi più belli e coinvolgenti di Dario Fo interpretato dall’attore Mario Pirovano, allievo ed amico del grande autore, Premio Nobel per la Letteratura nel 1997 Costo biglietto: 10,00 € Prevendita: i biglietti saranno disponibili fino ad esaurimento presso la sede del Servizio Turistico Associato di Gubbio, in via della Repubblica 15. Per prenotazioni: 075 922 0693 – info@iat.gubbio.pg.it.

Giovedi 27 settembre – Saranno interessate sempre con conferenze ed intrattenimenti vari due diverse location: a)- Centro Santo Spirito, Sala Azzurra: a partire dalle ore  9.00; b) Complesso Monumetale di San Domenico – P.za Giordano Bruno – ore 9,30/12,00 focus “L’educazione all’ombra delle cattedrali”. TEATRO COMUNALE RONCONI Via Capitano del Popolo, 17: Ore 21.30 Alessandro Campi, Federico Fioravanti, Gianni Scipione Rossi e Roberto Segatori nel talk show “BAR BAR”: I linguaggi della politica nell’Italia del XXI secolo.

Venerdi 28 settembre 2018: nella sala Azzurra del Centro Santo Spirito in Piazzale Arturo Frondizi, 17 proseguono le conferenze e la presentazione di libri d’interesse storico a cura degli stessi autori. Nel chiostro del Complesso Monumentale di San Pietro alle ore 20,30 ci sarà un’esibizione degli allievi del Polo Musicale Al Fondino e, sempre alla stessa ora, 20,30, è stata organizzata nel Castello di Petroia una cena con i templari da prenotare www.petroia.it o tel.075920287.  Conclude la serata lo spettacolo a cura dell’Ensemble Micrologus del Centro Studi Europeo di Musica medievale  Adolfo Broegg  Fondation Royaumont alle ore 21.30 nella chiesa di Sant’Agostino in Via di Porta Romana, 7 Costo biglietto: 10,00 €. Prevendita: i biglietti saranno disponibili fino ad esaurimento presso la sede del Servizio Turistico Associato di Gubbio, in via della Repubblica, 15.Per prenotazioni:  075 922 06 93 –  info@iat.gubbio.pg.it .

Sabato 29 settembre 2018: nella sala azzurra del Centro Santo Spirito Piazzale Arturo Frondizi, 17 proseguo delle conferenze a partire dalle ore 9,15 alle quali seguiranno nel refettorio del Monastero di San Francesco  una Tolkien Session 2018 in collaborazione con l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani sul tema: “Medioevo romantico: l’Età di Mezzo nell’Ottocento e nel “Signore degli Anelli” e nella sala trecentesca di Palazzo Pretorio in Piazza Grande si terrà a partire dalle 10,30 una tavola rotonda sulla mostra Gubbio al Tempo di Giotto –  Tesori d’arte nella terra di Oderisi  alla quale segue una lezione spettacolo sul “Mare e le cose. Piccole storie mediterranee” Ore 21.30 – Chiesa di sant’Agostino in Via di Porta Romana, 7 Costo biglietto: 10,00 €. Prevendita: i biglietti saranno disponibili fino ad esaurimento presso la sede del Servizio Turistico Associato di Gubbio, in via della Repubblica 15. Per prenotazioni: 075 922 0693 – info@iat.gubbio.pg.it.

Domenica 30 settembre 2018: sala azzurra del Centro Santo Spirito, a partire dalle ore 9,30 serie di conferenze  alle quali segue nel refettorio del Monastero di San Francesco un focus sul tema: “Barbari, Monete ed Economia”.

Maggiori notizie su gli eventi in programma sul sito www.festivaldelmedioevo.it

 

Un amore così grande – Un film di Cristian De Mattheis, prodotto da Michele Calì e Federica Andreoli, dal 20 settembre al cinema in 100 copie.

Mariagrazia Fiorentino

Un film che racconta la solitudine, ma riesce ugualmente a commuovere, emozionare, sognare.

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“Il protagonista Vladimir (Giuseppe Maggio) parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma (Daniela Giordano) alla volta dell’ Italia, Verona, alla ricerca del padre (Franco Castellano) che non aveva mai conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un’industriale (Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica (Fioretta Mari) che tenta di ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager (Riccardo Polizzy Carbonelli). Sarà proprio lui a convincere Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento della Lirica e che possiede una voce come poche che lui abbia sentito. Ma purtroppo gli eventi che si presenteranno dinanzi alla loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto”.

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La cosa più bella di questo film è la dolcezza come dice il sottotitolo “La più bella storia d’amore degli ultimi anni”. Un plauso particolare a Francesca Loy per la sua freschezza interpretativa e un bravo a tutti i capitani di lungo e medio corso, fra i quali i Ragazzi del Volo.

Sutri (VT) “Festival d’autunno” – Mostre, rassegne, manifestazioni e l’inaugurazione di un museo sono al centro di un festival che coinvolge oltre Sutri anche l’intera Tuscia.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Anima e promotore di questa iniziativa che prenderà l’avvio il prossimo 15 settembre per proseguire fino al 13 gennaio 2019, è il Prof. Vittorio Sgarbi che, anche nella nuova veste di Sindaco di Sutri, ha voluto far perno sulle attrattive archeologiche e varie eccellenze d’arte presenti nel territorio, spesso bisognose d’ interventi di  manutenzione e conservazione, per richiamare l’attenzione anche sull’intera Tuscia viterbese.

20180904_110900(0)Roma: Sede della “Fondazione Roma” – Conferenza stampa di presentazione del  Festival d’Autunno da parte del Prof. On.le Vittorio Sgarbi, Sindaco di Sutri e del Prof. Avv. Barone Emmanuele F.M. Emmanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro, main sponsor dell’iniziativa.

Il tutto ruota intorno all’inaugurazione di un museo allestito nell’ex palazzo vescovile, dismesso e non più utilizzato nell’originaria destinazione, che prende il nome proprio da un precedente vescovo di Sutri di origine germanica: “Museo di Palazzo Doebbing”. Nelle sale di questa prestigiosa residenza saranno ospitate ben dieci   rassegne temporanee che per contenuti e soggetti esposti hanno tematiche varie per non dire contrastanti fra loro. Testimonianza di questo si riscontra nella mostra “La bellezza di Dio” con l’esposizione di 34 opere che documentano l’importanza del patrimonio di arte sacra presente nel territorio diocesano di Civita Castellana che dialoga con quella dal titolo “Kouros”  dove sono presenti le opere fotografiche di due artisti Wilhem von Gloeden e Roberto Ferri orientate in prevalenza sul nudo maschile in relazione all’ispirazione del mondo classico.

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Il confronto fra i temi dopo quello sulla bellezza fra quella divina e quella umana si trasferisce  sulla socialità con “Idilio verde” di Pellizza da Volpedo, autore del conosciutissimo dipinto  “Il quarto stato” che agli inizi dello scorso secolo aprì le porte della pittura alle tematiche sociali, che si confronta con un dipinto di Giovanni Iudice dal titolo “Il nuovo quarto stato: migranti” che il curatore Sgarbi così definisce: “….pittore in equilibrio fra realismo magico e neorealismo…..”.

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L’esposizione prosegue nelle terrazze e nel giardino con i ferri battuti di Luciano e Ivan Zanoni per tornare subito dopo all’interno del palazzo con le foto ed i video dell’artista russa Eva e le tele di Italo Mus che, sempre il curatore Sgarbi scrive in proposito: “….hanno la forza di Sironi e l’intimità di de Pisis…”. Infine a Matteo Basilè è dedicata la mostra “Icone” e  Luigi Serafini ci presenta un monumento a Sutri intitolato “Altalena etrusca” quale ricostruzione di un ritrovamento archeologico finora mai effettuato, come scrivono i curatori. Dal 15 dicembre sarà esposto un interessante opera di Tiziano “Estasi di San Francesco”, proveniente dal Museo di Ascoli Piceno. Il Festival d’autunno di Sutri, comunque, non si esaurisce nell’inaugurazione del  Museo di Palazzo Doebbing, ma a partire dal 12 settembre prosegue con un interessante calendario d’intitolazione di strade che va oltre il 24 ottobre con alcune date da definire in cui si vuole dar lustro ad alcuni personaggi della recente storia d’Italia a partire da Pierpaolo Pasolini ed arrivare a Sergio Marchionne passando per Cesare Pavese, Federico Zeri, Paolo Borsellino, Giorgio Almirante, Gaetano Scirea, Francesco Cossiga e molti altri.

Sutri (VT) – Museo di Palazzo Doebbing dal 15 settembre 2018 al 13 gennaio 2019 con i seguenti orari di apertura: nel mese di settembre  tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00 – nel mese di ottobre e novembre  solo nei giorni di venerdi, sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00 –  nei mesi di dicembre e gennaio apertura nei giorni di venerdi, sabato e domenica dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 17,00. Costo del biglietto d’ingresso intero €.8,00 sono previste riduzioni per gruppi, residenti a Sutri ed altre previste dalla legge. Informazioni e prenotazioni anche per visite guidate: tel. 0744.422848 – e sito web www.museopalazzodoebbing.it

VENDEMMIA 2018 – Stime e previsioni presentate al Ministero delle Risorse Agricole e Forestali.

Testo e foto Donatello Urbani

Il vino sempre più rappresentativo delle eccellenze del “Made in Italy”.Saggia è stata la politica fin qui seguita nell’indirizzare la commercializzazione dei vini a vantaggio di quelli assistiti da DOP – DOC e IGP che già nelle etichette offrono una paternità e identità chiare e inconfutabili a discapito di quelli sfusi. Comprensibile, quindi, la soddisfazione espressa sia dai rappresentanti del comparto vitivinicolo così come dal Ministro On.le Gian Marco Centinaio, chiamato a guidare insieme alle politiche agricole e forestale anche quelle turistiche, ambasciatrici per eccellenza dell’Italia.  E’ stato Ernesto Abbona, Presidente dell’Unione Italiana Vini, a fornire i dati previsionali della campagna vitivinicola in corso rilevati dalla propria associazione e confermati anche dai responsabili dell’ISMEA – Istituto per i Servizi del Mercato Agricolo e Alimentare – che indicano in oltre 49 milioni di ettolitri la produzione di vino e mosti, con un incremento  del 15% rispetto alla produzione dello scorso anno che riavvicina l’Italia alle medie pre 2017 e la pone al primo posto nella graduatoria mondiale dei produttori di vino malgrado gli incrementi fatti registrare anche dagli altri competitors. Questo incremento produttivo, comunque, non si presenta in maniera omogenea in tutto il territorio italiano. Nella realtà risultano favorevolmente privilegiate le regioni del nord Italia, mentre, quelle del sud, in particolare la Sicilia, pur registrando buoni incrementi, occupano le ultime posizioni.  Inoltre anche le previsioni commerciali sui mercati, in particolare esteri verso i quali anche le stime sono previste alquanto favorevoli. Più che giustificato il commento di un produttore che al termine degli interventi ha affermato: ”Un buon brindisi non sarebbe affatto fuori luogo”.

“COURBET e la natura” – A Ferrara – Palazzo dei Diamanti – dal 22 settembre 2018 con una mostra antologica

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

“ Il bello è nella natura”
Gustave Courbet

Fra Gustave Courbet e l’Italia non c’è mai stato un buon “feeling”. Il primo non era mai venuto in Italia, malgrado conoscesse bene l’arte pittorica italiana, di rimando in Italia sono state organizzate con gran parsimonia rassegne e  mostre di questo grande interprete dell’arte pittorica francese. Così dopo quasi cinquant’anni torna in Italia Gustave Courbet con una importante retrospettiva tutta incentrata su questo genio indiscusso dell’Ottocento e al suo rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio. Uomo dalla personalità forte e complessa, Courbet s’impose come padre del realismo, aprendo la strada alla modernità in pittura con lavori provocatori e antiaccademici la cui principale fonte d’ispirazione fu la natura.

20180713_111326Roma: Palazzo Farnese sede dell’Ambasciata della Repubblica Francese – Intrvento di S.E. l’Ambasciartore nel corso della conferenza stampa.

La mostra espone una cinquantina di tele che gli stessi curatori, Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède, hanno presentato in una conferenza stampa tenutasi presso l’Ambasciata di Francia a Roma, nella quale hanno affermato: “Quanto esposto  a Ferrara nel prestigioso Palazzo dei Diamanti, rappresenta il meglio della produzione artistica di Courbert, con opere quali Buongiorno signor Courbet, l’autoritratto, L’uomo ferito o le celebri Fanciulle sulle rive della Senna, provenienti dai più importanti musei del mondo”.  Lungo le cinque sezioni in cui si articola il percorso espositivo il visitatore attraverserà i luoghi e i temi dell’impressionante e appassionata rappresentazione del mondo naturale di Courbet dove i veri protagonisti sono i panorami della sua terra natale, le spettacolari marine battute dalla tempesta, incontrate nelle sue peregrinazioni,  le misteriose grotte da cui scaturiscono sorgenti di torrenti, fino ai sensuali nudi immersi in una rigogliosa vegetazione  e alle sublimi scene di caccia della maturità.

Gustave Courbet Guistave Courbet: “L’onda” 1869. Olio su tela- Edinburgo national Gelleries of Scotland. Dono di Ser Alexander Maitland in memoria della moglie Rosalind, 1960. Foto courtesy Ufficio Stampa Esseci

Di grande interesse anche quanto scritto nel comunicato dagli stessi curatori: “Guardato come un maestro dagli impressionisti e venerato da Cézanne, Courbet sembra svelare forme in attesa di essere rese visibili, catturando i fenomeni naturali più elusivi e transitori. I paesaggi della regione natale, la Franca Contea, occupano un posto particolare nel cuore dell’artista: la vallata lussureggiante della Loue, gli altipiani aridi, i fiumi impetuosi, il sottobosco e i cieli immensi sono rielaborati in infinite e sorprendenti varianti. Motivo d’ispirazione sono stati anche i luoghi dove ebbe modo di soggiornare o che visitò nel corso della sua vita, come le coste mediterranee nei pressi di Montpellier, i paesaggi rocciosi della regione della Mosa in Belgio, le marine della Normandia, con le onde rigonfie prima di infrangersi sugli scogli, o i laghi svizzeri dipinti in esilio in un’atmosfera carica di nostalgia.

http://www.metmuseum.org/art/collection/search/436003Gustave Courbet: “Giovane bagnante” 1866 – Olio su tela. New York Metropolitanm Museum of Art. Lascito della Sig.ra H.O.Havemeyer. Foto courtesy Ufficio Stampa Esseci

A questi soggetti si aggiungono i dipinti che hanno per tema i nudi e gli animali nel paesaggio, dove Courbet dimostra ancora una volta di essere portatore di uno sguardo originale sul mondo, ma anche di essere consapevole della grande tradizione pittorica occidentale, studiata al Louvre”.Questa importante rassegna oltre presentarci le opere di “un artista che ha lasciato un segno indelebile sulla sua epoca traghettando l’arte francese dal sogno romantico alla pittura di realtà, e da questa a un nuovo amore per la natura”, come scrivono i curatori, offre la grande opportunità per un’escursione turistico culturale in una delle città più interessanti presenti in Italia dove anche l’enogastronomia gioca un ruolo di primo piano.

Ferrara, Palazzo dei Diamanti dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019. Informazioni sia turistiche che sulla mostra, inclusi il servizio didattico  le prenotazioni di visite guidate: tel. 0532 244949, per e.mail diamanti@comune.fe.it oppure sul sito www.palazzodiamanti.it

“ESTONIA IN MUSICA” – Musica estone in festival in Italia per ricordare il centesimo anniversario dell’indipendenza della piccola Repubblica sul Mar Baltico.

Testo e foto di Donatello Urbani

Ben sei concerti sono previsti a Roma fra i quali  quello del cantautore folk-pop Silver Sepp, tenuto il 25 luglio nel suggestivo scenario del Teatro Marcello. E’ lo stesso artista a presentarsi al pubblico: “Sono cresciuto in un villaggio di pescatori nel sud-est dell’Estonia. Durante la mia infanzia ho vagato all’infinito nelle praterie vicino al mare e trascorrendo molto tempo con me stesso. In quel periodo sono stato attratto dai suoni che mi circondavano e dagli oggetti che li producevano — un vecchio pianoforte nella nostra fattoria, i chiodi che erano stati fissati sulla parete della stalla, una ruota scricchiolante della bicicletta di mio nonno. Studiando canto jazz all’Accademia di Cultura di Viljandi, mi sono avvicinato alla musica tradizionale estone. Volevo comprendere appieno la struttura delle melodie della mia lingua madre. Insieme ai miei amici abbiamo fondato due gruppi di musica popolare RO:TORO e Svjata Vatra, conosciuti come gruppi di musica tradizionale influenzata dalla contemporaneità. In seguito sono diventato cantante nel gruppo reggae-bhangra “Bombillaz” ottenendo nel contempo la laurea specialistica in Norvegia per aver partecipato al progetto che lega la danza tradizionale estone al palcoscenico moderno. Tre anni fa ho deciso che tutto quello che desideravo era comporre la mia musica. Ho cominciato a inventare gli strumenti musicali usando gli oggetti di uso quotidiano che trovavo a casa, nella mia fattoria. Ho scoperto la musicalità delle bacinelle che fluttuavano sull’acqua, delle ruote della bicicletta che somigliavano al suono delle campane, ho costruito un’arpa fatta di chiodi infissi sulla vecchia base della rete da pesca, il suono dei tubi dell’acqua che mormorano e sembrano di esplodere. Cercando in me stesso, ho trovato la voce che racconta storie di grandi desideri, della pace dell’anima, dello sbocciare della primavera, della crescente stanchezza dell’essere, del ritorno a casa e dei grandi cambiamenti”.

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Il programma di musiche proposte dall’artista, arrangiamenti della musica popolare suonate con gli strumenti inventati, é stato: Intro Kus me lähme vasta ööda (Tradiz estone arrangiato) – Mu Jumal kuis nii varjul oled  – Pahad põdrad Teomehe nädalapäevad (Tradiz estone arrangiato) Kikas kireja”. I prossimi appuntamenti sono previsti a partire dal 17 settembre con Kristi Kapten (pianoforte), per proseguire il 19 settembre con Siiri Sisask (cantautrice), il 24. Settembre con Ksenia Kuchukova (soprano) e Helin Kapten (pianoforte). Per concludere l´edizione di 2018 il 29 dicembre, con Hortus Musicus e con il maestro Andres Mustonen (musica barocca). E’ questa una buona occasione per fare conoscenza con compositori contemporanei estoni di diversi orientamenti – dalla musica tradizionale rivisitata, alla produzione più vicina alla “classica”, agli autori – come Tõnu Kõrvits , Lepo Sumera, Eduard Tubin, Silver Sepp e Siiri Sisask e con concertisti e cantanti come Kristi Kapten, Ksenia Kuchukova e Helin Kapten, fino a direttori d’orchestra come  Andres Mustonen e il suo gruppo di musica barocca “Hortus Musicus”.

Maggiori informazioni sul sito web www.estoniaeilbaltico.center

Un marito metà – Nelle sale dal prossimo 30 agosto

Testo e foto di Donatello Urbani

Con l’avvento dei social la “condivisione” è divenuta una pratica di uso comune. Tutto è condivisibile con il nostro prossimo, anche se sconosciuto.  Fotografie, onomastici, compleanni, pensieri, esibizioni anche le più riservate e personali  che in precedenza erano esclusività strettamente personali sono divenuti tutti di dominio pubblico.

20180717_114215Così una madre di famiglia parigina, Sandrine, interpretata da Valèrie Bonneton,  che scopre le infedeltà del marito, Jean, Didier Bourdon, pensa di condividere in una sorta di affidamento congiunto lo stesso marito con la sua amante, Virginie, Isabelle Carrè. Ciascuna di loro per una settimana veste i panni della moglie e nell’altra attende il ritorno del capofamiglia al desco familiare. Le due donne impongono e Jean un bizzarro triangolo amoroso  con un nuovo stile di vita che ben presto si rivelerà  per tutti un incubo carico di imprevedibili conseguenze anche per i  figli della coppia originaria, costretti a malavoglia a sopportare nuovi rapporti con i genitori e un nuovo stile di vita.

20180717_114849Mentre i tre principali protagonisti si troveranno di fronte situazioni inizialmente insperate, una particolare attenzione merita  il ruolo delle protagoniste femminili: Sandrine nel trovarsi single a settimane alterne e Virginie a convertire il ruolo di amante con quello di moglie. Pellicola divertente dal sapore prettamente estivo che in maniera ironica pone lo spettatore di fronte a situazioni che possono realmente accadere nei nostri giorni come avvenuto  alla regista Alexandra Leclère.