Quito – Ecuador

Mariagrazia Fiorentino

E’ stato presentato a Roma il 21 maggio u.s. “Quito turismo”.

Ecuador una piccola nazione da un punto di vista geografico, ma con una grande potenzialità culturale, ambientale ed economica: Storia, arte, gastronomia, tempio indiscusso del buon cibo, dai ristoranti stellati alle genuine taverne Quito può soddisfare ogni vostro desiderio.

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L’impressionante architettura delle cattedrali barocche ne fanno un unicum al mondo. Quito vuole dare vita ad un percorso interculturale, un ponte in continua evoluzione tra questi due mondi unendo in un solo abbraccio gli antichi vincoli che uniscono l’Italia con l’America Latina e offrendo ai viaggiatori o turisti un’opportunità di crescita insieme. Il mondo avventuroso che la circonda “la reserva de biosfera – del Chocò andino del Pichincha”, trekking, rafting o byking, un servizio metropolitano, che consente di raggiungere ogni luogo della città. Centri congressi per ogni evento e molto altro. Un turismo religioso importante che farà di Quito  la voce dell’America Latina e la Capitale del mondo in occasione del 56^ Congresso Eucaristico Mondiale che si svolgerà dall’8 al 15 settembre p.v. nella ricorrenza dei 150 anni della Consacrazione dell’Ecuador al Sacro Cuore di Gesù.

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Da comunicato stampa:

Historia de los 150 años de la Consagración del Ecuador al Sagrado Corazón de Jesús

Jorge Moreno Egas  –  Academia Ecuatoriana de Historia Eclesiástica

El Ecuador es la primera nación del mundo que se consagró al Sagrado Corazón de Jesús, este trascendental acto que ratificó la identidad de nuestro país como un país católico se desarrolló en tres momentos iniciado ya el último tercio del siglo XIX. El ambiente ideológico y político que aquella época dejó de ser propicio, para la vida de la Iglesia Católica y para la solidez de una sociedad creyente, como lo había sido desde el período hispánico de nuestra historia. El pensamiento laicismo y anticlericalismo había comenzado a aglutinar seguidores en todas las regiones del país, varios de ellos muy poderosos e influyentes. Como recurso espiritual y de fe la devoción al Sagrado Corazón de Jesús fue la salida suprema que la jerarquía eclesiástica optó para proteger la fe de nuestro pueblo. ……

En nuestro país, en lo que tiene relación con la devoción al Corazón de Jesús, los jesuitas tuvieron seguidores en las otras órdenes mendicantes y en el clero diocesano que atendían espiritualmente los habitantes de nuestras regiones. Contaron con notables discípulas ejemplares como santa Mariana de Jesús, Gertrudis de san Ildefonso, Juana de Jesús y sor Catalina de Jesús Herrera. Además, organizaron asociaciones pías con esa finalidad y gracias a la imprenta difundieron folletos y novenas. La primera cofradía para culto de esta devoción se hallaba establecida en el monasterio de carmelitas del Carmen Bajo de Quito a comienzos del siglo XIX. Luego de la expulsión de Carlos III, tras el restablecimiento de la Compañía de Jesús por Pío VII y una vez que regresaron a nuestro país los jesuitas retomaron la devoción al Sagrado Corazón en diferentes formas, no tuvieron que iniciarla porque no obstante su ausencia de décadas se había mantenido viva…… 

Qué representa en los actuales momentos la consagración para nuestro país.

Cuando se celebró el centenario de la consagración se evidenciaban en el país contextos socio políticos diversos y opuestos a esa aspiración. La demanda de justicia era clamorosa, el ateísmo se empeñaba por controlar a las masas con el fina de separar al pueblo de la iglesia. En la actualidad muchos de esos problemas están todavía presentes, pero con nuevos y diferentes particularidades que se suman a otros que cuando se celebró el centenario se notaban menos: delincuencia, inseguridad, migración, emigración, adicciones, corrupción, narcotráfico, delincuencia y otros…

Del Senor solamente podemos recibir lo bueno, su proteccion, su guia

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Ma se la vostra giornata inizia con un caffè facciamola incominciare con un giusto aroma, perché le migliori qualità a livello mondiale provengono dall’Ecuador affinchè in ogni momento della vostra giornata possiate trovare sempre il gusto unico insieme ad un ottimo cacao – cioccolato –  PACARI. A questo punto non resta che augurarvi buon viaggio a Quito – Ecuador.

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Per saperne di più consultare il sito www.quito.com.ec

Santuari italiani raggiungibili in treno

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“I santuari sono spazi sacri per un momento di sosta e di contemplazione – Papa Francesco” 

Il nuovo “Travel Book” edito dalle Ferrovie dello Stato in collaborazione con Opera Romana Pellegrinaggi presenta ben 22 santuari e luoghi di culto raggiungibili in treno e in sinergia treno più bus. Come affermato in conferenza stampa da Carlo Munns: ” I santuari sono momenti d’incontro unico,….. le 22 destinazioni sono dislocate in 20 regioni italiane, nel dettaglio: Valle d’Aosta: Cattedrale di S. Maria Assunta e S. Giovanni Battista; Piemonte: Cattedrale di S. Giovanni Battista e Sacra di S.Michele (Torino) e Santuario di Oropa;  Liguria: Cattedrale di S. Lorenzo, Genova;  Lombardia: Duomo di Milano; Trentino-Alto Adige: Cattedrale di S. Virgilio, Trento; Veneto: Basilica di S. Antonio, Padova;  Friuli-Venezia Giulia: Cattedrale di S. Giusto, Trieste; Emilia Romagna: Basilica di S. Petronio, Bologna; Toscana: Cattedrale di S. Maria Assunta, Siena;  Marche: Basilica della Santa Casa, Loreto;  Umbria: Basilica di S. Maria degli Angeli, Assisi; Lazio: Arcibasilica di S. Maria Maggiore, Roma;  Abruzzo: Basilica di S. Tommaso Apostolo, Ortona;  Molise: Cattedrale di S. Pietro Apostolo, Isernia; Campania: Cattedrale di S. Maria Assunta, Napoli;  Puglia: Basilica di S. Nicola, Bari; Basilicata: Cattedrale di S. Gerardo, Potenza; Calabria: Santuario di S. Francesco, Paola;  Sicilia: Santuario Madonna delle Lacrime, Siracusa; Sardegna: Santuario Nostra Signora di Bonaria, Cagliari. I formati sfogliabili digitali di questo e degli altri Travel Book del Regionale di Trenitalia, tra cui le edizioni Borghi, Mare, Grandi Giardini Italiani, Ciclovie, Siti UNESCO, sono disponibili sul sito web di Trenitalia nell’apposita sezione. I travel book raccolgono cenni storici, le principali curiosità, le attrazioni storiche e artistiche, i prodotti e gli eventi tipici delle località trattate, oltre che le indicazioni su come raggiungerle in treno o treno+bus + bici”.

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“Con i Travel Book vogliamo essere vicini ai nostri passeggeri, dedicando loro un tascabile informativo con curiosità, notizie utili e info sui collegamenti ferroviari che Regionale di Trenitalia predispone quotidianamente con i suoi 6.000 treni e oltre 1.700 destinazioni” nel suo intervento la Dott.ssa Maria Annunziata Giaconia, Direttore Business Regionale e Sviluppo Intermodale Trenitalia, mette in risalto che “visitare un santuario si ritrova se stessi, si riscopre un borgo, un luogo del nostro paese, perchè i luoghi più belli sono dentro noi stessi”.

I clienti di Trenitalia potranno scoprire anche sul profilo Instagram @trenitaliaregionale i siti proposti nel Travel Book e contribuire con le proprie foto a raccontare le loro esperienze di viaggio.

Corpo Libero – Festa della Danza di Roma II^ edizione dal 10 al 16 giugno 2024

Mariagrazia Fiorentino foto Donatello Urbani

Al Teatro dell’Opera di Roma – Teatro Costanzi – è stato presentato Corpo Libero – Festa della Danza di Roma. “Ancora una volta il corpo è il protagonista della scena”

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L’intera città di Roma – 15 Municipi e 29 spazi pubblici –  si trasformerà in un unico palcoscenico dove circa  140 performances dalla taranta ai balli caraibici, offerte da circa 50 compagnie, per più di 100 ore totali di esibizioni ripartite tra spettacoli, laboratori, workshop e attività delle scuole di danza e formazione per consentire lo svolgimento dal 10 al 16 giugno prossimo di: “Corpo libero – Festa della Danza di Roma – II^ Edizione. Saranno, come affermato in conferenza stampa: ”centinaia gli artisti coinvolti così come numerosi saranno i linguaggi, le espressioni e le forme di volta in volta utilizzate: dalle vere e proprie performance alle danze sociali, dall’elegante classica ai balli tradizionalmente antichi, dalle sessioni più apertamente inclusive (danceability, dance wellness) alle long durational performance, azioni performative continuative che il pubblico potrà attraversare e vivere come vere e proprie installazioni temporanee. Sono state coinvolte anche le Ambasciate del Cile, Svizzera, l’Institut Francais Centre Saint-Louis ed altre istituzioni italiane”.

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Lo spettatore come nella precedente edizione sarà il vero protagonista di una festa sempre più aperta, fruibile e accogliente. Ogni iniziativa sarà gratuita, ad accesso libero (salvo alcune eccezioni in cui è prevista la prenotazione) e adatta a tutti, dall’appassionato al semplice curioso. Non sono previsti requisiti minimi se non quelli fondamentali basati sulla volontà di mettersi in gioco, di divertirsi e di entrare in condivisione con una comunità improvvisata”.

Di notevole interesse sociale ed umano saranno le performances che vedranno coinvolti i malati di parkinson. E’ auspicabile che simili iniziative siano sempre più incoraggiate ed estese anche ad altre categorie di persone meno fortunate. Infatti saranno sette giorni con attività rivolte ai bambini, esperienze per anziani e pratiche di danza per persone con disabilità.

Confermato anche per questa seconda edizione della Festa della Danza di Roma il riconoscimento intitolato ad Ada d’Adamo, danzatrice, studiosa, scrittrice e critica che ha dedicato la propria vita allo studio della danza in tutte le sue accezioni.

Per il programma ed altre notizie visitare il sito www.culture.roma.it/festadelladanzaroma.

 

 

Il mio regno per una farfalla –

Mariagrazia Fiorentino

Film commedia in uscita il 13 giugno 2024 con un’anteprima a Napoli l’11 giugno e il 12 giugno a Ischia. Un film che ha saputo unire lo spirito napoletano in una classica commedia all’italiana. Un cast eccezionale con un insieme di professionalità, tecnica e con un notevole “know how” perché, come dice Sergio Assisi che lo interpreta e ne firma la regia, soggetto e sceneggiatura: “La genesi nasce sempre da un sogno e questo film è una favola per adulti, non sono importanti gli anni che hai ma come li vivi”….

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Un film che non ha avuto contributi pubblici, solo la creatività e la professionalità sono i veri interessi.

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Un film rilassante da non perdere per 100 minuti di risate e riflessioni. Bravi a tutti gli interpreti.

 

Emilio Leofreddi in una mostra antologica al WeGil di Roma fino al 31 agosto 2024

Testo e foto di Donatello Urbani

Gli interessi artistici rappresentati nelle opere di Leofreddi sono stati i più svariati; nessuno però può eguagliare quello del viaggio sia pure raffigurato insieme ad altre, quali il teatro, la socializzazione e tutte le problematiche legate all’umanità, dalla fame nel mondo alla pena di morte.

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Emilio Leofreddi: “Contact” – Installazione – 1994 – Opera commissionata da Amnesty International e Nessuno tocchi Caino contro la pena di morte

La mostra antologica delle opere di questo artista allestita nel piano rialzato dello spazio espositivo WeGil di Roma – Via Ascianghi,5 – Trastevere – è stata voluta per ricordarlo ad un anno dalla sua prematura scomparsa. Il percorso espositivo è articolato secondo un percorso cronologico in cui, come riportato nel comunicato stampa, “le aeree tematiche, che l’artista ha sempre tenuto vive elaborandole e rielaborandole continuamente, fanno conoscere e approfondire la personalità e l’approccio esistenziale dell’artista, vissuto in stretto contatto con la sua poetica nell’arte”.

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Nato nel 1958, Emilio Leofreddi è stato un artista vitale e dinamico, sempre in continuo movimento, preso continuamente da nuovi progetti di viaggio, che ha affrontato come esperienza artistica e di conoscenza. Viaggio, sogno, immaginario onirico sono i temi centrali della sua poetica: continuare a sognare, coltivare la speranza di un mondo diverso è necessario quanto respirare. Far viaggiare le persone oltre le merci senza frontiere: “siamo cittadini del mondo”. Un mondo senza prevaricazioni. Un mondo in cui il colore “nero” abbia lo stesso peso specifico del colore “bianco”. Un mondo fatto di pace e di rispetto dell’altro da sé e dell’accettazione dello straniero, del “diverso”. Un mondo fatto di esperienza vera, di comunicazione genuina, di creatività, di fede nella consapevolezza come strumento e come scopo, dove la mobilità è vivere in armonia con l’inevitabile, e cioè l’inevitabile in sé stessi.

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Nel periodo dell’esposizione, sarà inoltre organizzato un calendario di eventi pubblici disegnati per offrire una chiave di lettura più completa e approfondita della vita dell’artista, del suo lavoro e delle sue connessioni con il mondo dell’arte contemporanea”.

Roma – Spazio espositivo WeGil – Via Ascianghi, n.5 Roma – Trastevere – fino al 31 agosto 2024 tutti i giorni con orario dalle 10.00 alle 19.00. Biglietto d’ingresso 9 euro, ridotto 7 euro

 

Santiago di Compostela – Nuova guida per il Cammino Primitivo

Donatello Urbani

Il ritrovamento nel Campo della Stella – Compostela – facente parte del bosco chiamato “Libredon” delle spoglie mortali di un martire cristiano, successivamente identificate per quelle di San Giacomo il Maggiore, avvenne intorno agli anni 820/830. La notizia suscitò un certo interesse e curiosità nel mondo cristiano, e richiamò anche l’attenzione del monarca astur-galaico  Alfonso II il Casto che nel primo terzo del IX secolo volle recarsi a Santiago per confermare che i resti rinvenuti fossero realmente quelli dell’Apostolo di Cristo.

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Il cammino percorso dal re partiva da Oviedo e si concludeva a Santiago, dopo circa 300 kilometri attraverso percorsi che per lo più ricalcavano antiche vie romane. Questo Cammino Primitivo é stato molto frequentato da schiere di pellegrini ma, nel corso del tempo, il suo fascino si è attenuato grazie anche ad altri percorsi, quello francese in particolare, che hanno attratto le simpatie di molti camminatori provenienti in prevalenza dalle varie nazioni europee. Oggi il Cammino Primitivo per Santiago si ripropone in tutto il suo fascino grazie anche ai paesaggi di grade bellezza della Galizia che attraversa e di questo ha dato ampia documentazione Fabrizio Ardito nella sua guida realizzata dopo averlo percorso e presentata presso il Centro Multimediale del Turismo Spagnolo.

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Nelle 175 pagine di cui si compone la guida “Il Cammino per Santiago” -. Ediciclo Editore, Portogruaro – costo €.16,00 – sono dettagliatamente descritte le 14 tappe che separano Oviedo da Santiago e, nello stesso tempo, rappresentano un documento indispensabile per quanti desiderano ripetere l’esperienza fatta dall’autore.

Renato Mambor, “artista concettuale” presente alla Galleria Tornabuoni Arte di Roma fino al 28 settembre 2024

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Circa trenta opere, alcune di notevole interesse, ci descrivono il suggestivo percorso artistico di uno dei maggiori esponenti della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo”  che la critica d’arte definisce “il più emotivamente raffreddato, (M. G. Messina), evidenziandone i passaggi sostanziali e la coerenza poetica e formale sempre mantenuta dai primi esiti alle ultime produzioni. Pur nella pluralità dei linguaggi utilizzati e nella poliedricità dei suoi intenti, il lavoro di Renato Mambor continuativamente parla di osservazione, linguaggio, comunicabilità e relazione con l’altro”.

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“Uomo geografico”

Il percorso artistico inizia nel 1958 con una tempera su carta “Senza titolo” appartenente, come riportato sul comunicato stampa: “ad una fase ancora di ricerca e sperimentazione, con delle tangenze all’Informale appena trascorso (ancora non si firma Mambor, ma Mambo). E’ questo il momento delle prime mostre importanti: il Premio Cinecittà del 1958 e l’anno successivo Mambo(r), Schifano, Tacchi, a cura di Emilio Villa alla Galleria Appia Antica”. Dopo un lungo periodo dove sperimentazione e utilizzo di materiali vari sono al centro dell’attività artistica di Mambor che spazia oltre quella figurativa nel teatro e nel cinema, c’è un ritorno alla pittura come attestato da alcune opere, presenti in mostra, realizzate nel 1987 quando questa: “torna ad assumere una parte preponderante nella sua produzione. A questo periodo appartengono i lavori: Gli Osservatori (Maschera), 1983; Osservatori bianchi, 1996; L’uomo geografico/ fondo grigio, 2012; Le Coltivazioni Musicali, 2011. “Nei primi anni ’80 ho iniziato a lavorare su un’esperienza estetica che ho definito l’Osservatore […]  Non mi interessa chi è la persona, l’osservatore non è un ritratto alla persona, ma mi interessa ciò che la persona fa: l’atto di osservare” (parole dell’artista). Anche la scultura diventa parte strutturale della nuova produzione di Mambor, in una ricerca sullo spazio e sul modo di occuparlo, probabile eredità dell’esperienza teatrale. Chiude la mostra il lavoro Fili, 2012. Una serie di rocchetti di fili colorati è disposta su una parete secondo una sequenza lineare; una doppia sagoma tiene in mano una matassa. Unità separate all’occhio dello spettatore sono in realtà legate tra loro; immobili eppure in azione”. “Non c’è niente e nessuno che sia veramente separato dal resto, la vita stessa si manifesta in relazione. Tra il pittore e il fare il quadro, tra il dipinto e lo spettatore…Questi Fili nell’arte sono ciò che ci lega ai compagni di strada, alla storia contemporanea, al passato, alle diverse forme d’arte”. (R. Mambor)

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“Chiudere la porta”

Roma – Galleria Tornabuoni Arte – Via Bocca di Leone, 88 fino al 24 settembre 2024 con orario dal Martedì al Sabato h 10.00-13.00 / 14.00-19.00. Per saperne di più email roma@tornabuoniarte.it |tel. +39 06 98381010 –  Instagram| @tornabuoniart