Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani
Obbiettivo primario per il turismo italiano, tracciare una linea strategica condivisa nell’intento di raggiungere i livelli pre Covid19, purtroppo ancora lontani malgrado gli incrementi, – numero di presenza e importo ricavi, – registrati in questi ultimi anni. Parole d’ordine: “Diversificazione” – “Destagionalizzazione” – “Digitalizzazione”. Dobbiamo aiutare le imprese italiane ad avviare ed espandere le attività nel nostro paese perché il lavoro e le imprese rappresentano gli elementi fondamentali ed il filo conduttore per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio.
Da comunicato stampa: “Un lavoro corposo che è stato presentato oggi, nel corso degli Stati Generali di Federturismo, dove ai saluti istituzionali della Presidente Marina Lalli e di Leopoldo Destro, Delegato ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo di Confindustria, è seguita la presentazione degli esiti dei tre tavoli di lavoro su: “Infrastrutture e Trasporti” coordinato da Angela Stefania Bergantino, Componente del Consiglio direttivo della Società italiana di Economia dei Trasporti e della Logstica; “Intelligenza Artificiale” coordinatore da Edoardo Colombo, Presidente Turismi.ai e “Finanza e Strumenti” coordinatore da Giovanni De Caro, Ceo Volano Srl e Co-Founder Univertis.
L’evento è proseguito con una Tavola Rotonda, moderata dal Vicedirettore esecutivo di Radio24 – Il Sole 24 Ore, Sebastiano Barisoni su “Innovazione, sostenibilità e crescita per il futuro del turismo italiano” nel corso della quale si sono confrontati il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Dal lavoro dei tavoli è emerso come lo sviluppo del turismo in Italia sia ancora fortemente limitato da ostacoli infrastrutturali che si manifestano su più livelli – dal trasporto alla connettività digitale – e che incidono negativamente sulla competitività del nostro Paese e sull’accessibilità dei territori. Le evidenti carenze strutturali e persistenti nei collegamenti intermodali in Italia rappresentano un ostacolo rilevante allo sviluppo di una mobilità turistica sostenibile, fluida e accessibile. Un deficit che riguarda in particolare le località minori, ma tocca anche destinazioni turistiche di primo piano la cui accessibilità è fortemente condizionata dalla mancanza di connessioni efficienti tra treno, gomma, porto e aeroporto. Anche il turismo MICE soffre della scarsa accessibilità delle destinazioni minori, soprattutto nel Centro e Sud Italia a cui si aggiunge la mancanza di centri congressi di media-grande capienza (1.000-1.500 posti), necessari per competere sul mercato internazionale. Cruciale è, inoltre, il rafforzamento della sostenibilità ambientale e della sicurezza delle infrastrutture, attraverso tecnologie innovative e interventi green come il cold ironing nei porti e il recupero delle ferrovie dismesse. Si è evidenziato come forme di collaborazione pubblico privato possano portare risultati concreti non solo nei grandi progetti infrastrutturali, ma anche in ambiti più specifici e diffusi, come la gestione dell’ultimo miglio o la valorizzazione delle destinazioni minori. Si è sottolineata l’importanza di intervenire sul sistema degli incentivi, introducendo misure fiscali e finanziarie che favoriscono gli investimenti in infrastrutture turistiche e nel rinnovo ecologico delle flotte di trasporto, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla digitalizzazione dei servizi.
Ma oltre alla sostenibilità il vero driver per la crescita del turismo in Italia è la digitalizzazione, in particolare, l’IA, che rappresenta un fattore cruciale per il comparto e porta con sè diversi benefici, tra cui, la riduzione dei costi, l’automazione dei processi, l’apertura di nuovi canali di comunicazione con il cliente, la maggiore personalizzazione dei servizi, ma anche una maggiore concorrenza tra le aziende del settore. A questo scopo occorre aiutare le imprese ad implementare l’IA nelle proprie verticali di business visto che per farlo sono necessari grandi investimenti. Il nostro è un comparto la cui ossatura è composta da piccole e medie imprese che altrimenti difficilmente avrebbero la forza economica per fare questo passo importante. Occorrono specifiche misure di policy e risorse pubbliche imprese per favorire la digitalizzazione e l’innovazione delle turistiche. Ma anche formazione alle imprese – e non solo per metterle in grado di comprendere appieno come utilizzare l’IA, ma anche per guidarle verso una scelta oculata degli investimenti da mettere in campo.
Il Tavolo Finanza ha approfondito le specificità delle imprese turistiche in relazione all’accesso al credito, alla semplificazione dei meccanismi di erogazione degli incentivi e allo sviluppo di strumenti finanziari innovativi. È stata avanzata la proposta di potenziare la finanza agevolata per le imprese del settore, ottimizzando l’allocazione delle risorse pubbliche su base territoriale e promuovendo la creazione di contratti di filiera e strumenti di rete che integrino imprese turistiche e attori dei settori complementari.
Tra le soluzioni condivise spiccano il rafforzamento dell’utilizzo del credito d’imposta quale leva per sostenere gli investimenti in infrastrutture turistiche e la definizione di modelli evoluti di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo armonico del settore”.