Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Non voglio soddisfare i nostri clienti, voglio ispirarli – Prof. Dr. h. C. mult Reinhold Würth

Pathos und Pastos (patos e impasto) riunisce oltre 40 opere, per lo più appartenenti alla Collezione Würth insieme ad alcuni dipinti di proprietà dello stesso artista, con l’intento di esplorare, come scrive il comunicato stampa, “alcune delle serie più significative del suo lavoro, come le scultoree rappresentazioni urbane e i luminosi paesaggi naturali dei viaggi compiuti in diverse parti del mondo (India, Islanda, Italia). Avvicinarsi all’opera di Lehmpfuhl significa intraprendere un viaggio nella storia della pittura. I suoi lavori hanno una doppia fonte di ispirazione: da un lato, l’Impressionismo, con il suo approccio immersivo ai paesaggi – Lehmpfuhl è un pittore en plein air – dei quali cerca di cogliere l’effimero della luce all’aperto, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche; dall’altro, l’Espressionismo, che permea le sue opere di personalità e stati d’animo, trasformando gli spazi della tela in manifestazioni dell’interiorità piuttosto che in luoghi oggettivabili. Ogni creazione di Lehmpfuhl contiene litri di una vernice pastosa, grumi di materia stesi manualmente in un’esecuzione organica e magistrale. Un gesto significativo che apporta un enorme lirismo alle sue tele che fanno appello alle emozioni fino a scuotere chi le guarda. Proprio da qui il riferimento, nel titolo della mostra, al Pathos con cui Aristotele designava uno dei tre pilastri della persuasione: in questo caso, il modo in cui l’opera d’arte influenza lo spettatore, lo commuove e lo interroga.”

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Christopher Lehmpfuhl ha origini berlinesi e vive questa sua condizione con l’orgoglio di essere parte di una comunità che, con particolare riferimento alle arti visive, è all’apice della cultura europea. Tutto questo trova effettivo riscontro nei soggetti delle tante opere che testimoniano questa rinascita culturale, e non solo, particolarmente sentita dopo la caduta del muro – 1989 -. Lontano dall’idillio da cartolina, l’artista, come riportato nel comunicato stampa: “registra i cambiamenti negli spazi pubblici durante le attività di costruzione: gru edili e rovine incombono nel suo lavoro. Per decenni, ha catturato su tela luoghi emblematici come il Castello di Berlino, creando opere che mostrano una situazione e al contempo trasmettendo una sensazione”.

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                                                                                 Chiostro gotico di Magdeburgo

Le opere presenti lungo tutto il percorso espositivo che si articola in uno affascinante spazio appositamente realizzato per ospitare rassegne di opere d’arte, sono una testimonianza eloquente di una ricchezza delle stesse ma anche della dolcezza che le circonda come nel ritratto amorevole dei genitori, saliti in cielo, ai quali nel momento di distacco dalla vita si avverte il bisogno di dover tracciare un bilancio della propria esistenza. Questo ciclo, Neue Heimat, di proprietà dell’artista, è carico di memoria e significati personali e si distingue dagli altri lavori in quanto realizzato in bianco e nero, dipinto in atelier con il pennello, e basato su fotografie dei genitori e del nonno, fornaio.

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La mostra è accompagnata dal catalogo in lingua tedesca con appendice in italiano, pagine 118 costo €.30,00 in mostra, edito da Swiridoff con la prefazione di C. Sylvia Weber, direttrice della Collezione Würth e saggi di Thomas Gädeke, Susanne Zargar Swiridoff e Kirsten Fiege e il contributo dell’artista.

Capena (RM) – Viale della Buona Fortuna, 2 CAP 00060 Ingresso gratuito Orario di apertura al pubblico: lunedì – venerdì: 10.00 – 17.00 sabato e domenica aperto per eventi e laboratori creativi festivi chiuso. Informazioni Tel. 06/90103800 | cell: 3317541611 | mail: art.forum@wuerth.it |www.artforumwuerth.it