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“Alighiero Boetti Cabinet de Curiositès” in mostra nella sede romana di Tornabuoni Arte fino al 22 febbraio 2025.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“Non parto; non resto – Nel dubbio funesto” – Alighiero Boetti

Di Alighiero Boetti molti di noi conoscono le opere, ben pochi se non i più intimi e vicini, hanno avuto l’opportunità di conoscerlo a fondo nei suoi hobby, le sue raccolte di oggetti e foto e tutto quel mondo di appunti, schizzi, scritti e memorie che gravitano intorno ad un artista e dal quale egli stesso, dopo un’accurata elaborazione, trae ispirazione per la realizzazione delle proprie opere. Boetti è uno dei maggiori esponenti del movimento artistico che va sotto il nome di “Arte Povera” che nasce in Italia negli anni Sessanta del Novecento, “in contrapposizione all’arte tradizionale ed elaborare un linguaggio in grado di ridurre all’essenziale, di “impoverire” l’opera in altri termini, e che fosse più adatto a quello della società contemporanea” (Germano Celant).

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“Il muro progressivo” che egli accumulò in un ventennio non era un’impresa artistica in senso stretto: era nato come iconostasi privata della sua esistenza e del suo dialetto, nonché come taccuino di appunti, di progetti da sviluppare. (Annemarie Sauzeua Boetti) 

A trent’anni dalla sua scomparsa la Galleria Tornabuoni arte, nella sua sede romana di Via Bocca di Leone, n.88, rende omaggio a Boetti, da comunicato stampa:  “….presentando un progetto di mostra che si configura come un inedito e privilegiato punto di accesso al suo mondo. Al centro del percorso espositivo non ci sono solo opere, ma anche Boetti stesso, con la sua vita, i suoi processi mentali, matematici, combinatori, di gioco: da qui il titolo Cabinet de Curiositès……

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Un giorno ho regalato a Matteo una busta di animali di plastica. ho pensato (io) di fare una piccola prateria nello studio di Alighiero. Con una vecchia porta e sei mattoni. Poi abbiamo continuato con quelli preistorici. Il tappeto è piccolo nell’angolo é per sedersi e guardare. Lo chiamiamo il tappeto volante perché sembra di essere in alto e loro sono piccoli sotto. (Agata Boetti).

Questi animali portano in se il ricordo di milioni e milioni di loro predecessori e ricordano il tempo, quello antico, lento anonimo, identico, immobile, invariato. (Alighiero e Boetti)

Ben oltre il valore documentario presente in ciascuna opera/oggetto esposta si può avvertire l’amore, quasi una venerazione, che hanno nutrito per questo artista raccogliendoli e conservandoli negli anni tanto la figlia Agata quanto l’amico Giorgio Colombo, autore di una serie di fotografie realizzate negli anni 1966/1993 che immortalano momenti significativi della vita artistica e familiare di Alighiero Boetti.

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Roma – Galleria Tornabuoni Arte n- Via Bocca di Leone,88 – Fino al 22 febbraio 2025 dal martedi al sabato dalle ore 10,00 alle 13.00 e dalle 14,00 alle 19,00. Info email roma@tornabuoniarte.it tel. 06.98381010 instagram I @tornabuoniart

Roma nel cinema a pennello – Roma cinematografara in mostra a Palazzo Merulana fino all’ì8 dicembre 2024

Redazione

Ben 50 bozzetti pittorici di grandi artisti, realizzati per la stampa tipografica dei manifesti per immortalare uno straordinario viaggio nella città più filmata al mondo, insieme a New York e Parigi. Da comunicato stampa: “Opere, disegnate a tempera su carta o cartoncino, la mostra si propone di articolare una sorta di racconto per film e attori dal dopoguerra agli anni ’80, di Roma come set cinematografico. Dall’apparizione sconvolgente del neorealismo di Roma città aperta, Ladri di biciclette, Umberto D al mito del cinema attraverso la Magnani di Bellissima, al noir comico e grottesco della serie del “Monnezza”, dalla Roma papalina di Luigi Magni a quella di Germi di Un maledetto imbroglio (tratto da Quer Pasticciaccio brutto de Via Merulana), dalla Roma di Poveri ma belli, de I soliti ignoti e di Febbre da cavallo a quella di Accattone e Mamma Roma.

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I film non cominciavano sugli schermi delle sale ma sui cartelloni nelle strade. Tutto questo fino all’avvento di photoshop, che ha scritto la parola fine a questa grande storia “disegnandone” un’altra. La pittura cinematografica, espressione di sintesi elevata dell’incontro tra arte e impresa, almeno fino alla fine degli anni ’80 ha rappresentato il punto più alto dell’azione promozionale, finalizzata ad affascinare e catturare il pubblico.

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La mostra vuole celebrare anche gli anniversari di grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale: il cinquantenario della morte di Vittorio De Sica e di Pietro Germi, il centenario della nascita di Marcello Mastroianni e il novantesimo compleanno di Sophia Loren. Gli anniversari sono evocati nel manifesto della mostra, che immortala il volto del commissario di “Un maledetto imbroglio” e la scena iconica dello spogliarello in “Ieri, oggi e domani” che, con la regia di Vittorio De Sica, vinse l’Oscar come miglior film straniero.

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L’esposizione prevede, poi, l’omaggio a due grandi icone del cinema: Federico Fellini, che ha girato i  suoi  film  nel  mitico  Studio  5  di  Cinecittà,  e  Alberto  Sordi simbolo della Capitale di cui è stato Sindaco per un giorno, grazie alla felice scelta di  Francesco  Rutelli.  Fellini, con il suo occhio onirico, ha scelto Roma come  set privilegiato, evidenziando con “La dolce vita” e i paesaggi fantastici costruiti a Cinecittà  (dalla  laguna  veneziana  de  Il  Casanova  al  passaggio  del  mitico  Rex  di Amarcord)  l’intera,  proteiforme,  trasformazione  di  Roma  dalle  macerie  del  dopoguerra  a  capitale  contemporanea,  dalla  “Hollywood  sul  Tevere”  agli  anni  di  piombo, dalla città in ricostruzione al caos metropolitano del consumismo, dai colossal di  Cinecittà  all’Estate  Romana  di  Nicolini. Infine Alberto Sordi che come Sceicco, Vitellone, Americano, Vigile, Giornalista, Prete e tanti altri memorabili personaggi, ha declinato, in maniera indimenticabile, i multiformi aspetti di Roma e dei Romani.”

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Modalità di visita: Mercoledì – domenica ore 12 – 20 (ultimo ingresso alle 19) Biglietto Intero euro 12.00 – Biglietto Ridotto 10.00. info www.palazzomerulana.it

 

 

Il Bio a raccolta a Roma il 30 ottobre 2024 – Richieste e proposte dei produttori per un’agricoltura biologica al passo con i tempi.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Punto centrale e di partenza di questa seconda assemblea romana di Federbio è stato il riconoscimento attuale della validità del Manifesto dei Produttori Agricoli Biologici redatto un anno fa. In sintesi il biologico e biodinamico sono:

  • Innovazione sociale economica e ambientale con al centro l’agricoltura rigenerativa;
  • Espressioni future dell’agricoltura uniche a garantire il raggiungimento del 25% della superficie coltivabile con biotecnologie e quindi bisognosi di investimenti, supporto tecnico, innovazione organizzativa, formazione e ricerca incentrate sull’agroecologia.

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Le proposte avanzate da un gruppo di agricoltori e allevatori bio; da una tavola rotonda che ha dibattuto su: “Semplificazione burocratica,  rapporti di filiera e marchio nazionale per un biologico italiano al giusto prezzo” moderata da Antonio Cianciullo, giornalista UffPost, alla quale hanno partecipato Maria Letizia Gardoni,  Presidente Coldiretti Bio; Giuseppe Di Noia, Presidente ANABIO-CIA; Marco Paravicini, Vicepresidente Federbio; Nicoletta Maffini, Presidente Assobio: nonche dalla stessa Presidente di Federbio, Maria Grazia Mammuccini, che ne ha tratto le conclusioni, sono state: (Da comunicato stampa)

  • Al bio serve un ‘giusto prezzo’ e un tetto alla burocrazia, per permettere di produrre cibo sano e pulito, per garantire il reddito degli agricoltori, il rispetto dei diritti dei lavoratori e quelli della terra, che renda accessibili ai cittadini alimenti di qualità e di una semplificazione burocratica per mantenere la posizione di testa nel mercato europeo (fatturato + 4,9% in termini di volume e + 4,5% in valore negli ultimi 12 mesi e ha già superato i 9 miliardi di euro di vendite, con un export che dal 2012 al 2023 ha raddoppiato il fatturato)
  • l’esigenza di accelerare ulteriormente la crescita del bio sottolineando i vantaggi che vengono da scelte agricole, come quelle dell’agroecologia, che riducono il peso dell’import di prodotti di sintesi chimica, accorciano la distanza tra produttore e consumatore, rafforzano il ruolo delle comunità locali e dei distretti di produzione. Anche la crisi climatica spinge nella stessa direzione.
  • La richiesta del settore per il “giusto prezzo”, definito da una Commissione Unica Nazionale (CUN) che regoli il mercato del biologico, in maniera indipendente da quello dei prodotti convenzionali e definito in un patto sociale tra produttori e consumatori (proposta Di Noia) in modo da ridurre i troppi passaggi di mani con la conseguente lievitazione del prezzo di acquisto.
  • Obiettivi impegnativi – per l’Italia il target del 25% di campi bio è anticipato al 2027 – che richiedono inoltre di alleggerire gli oneri legati a un sistema di certificazione troppo burocratico”.

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Il biologico è innovazione e può pertanto trasferire pratiche sostenibili al resto dell’agricoltura che ha bisogno di guardare alla transizione ecologica, spiega Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio. “La differenza la possono fare gli agricoltori, perché sono loro che detengono i valori fondamentali dell’agricoltura biologica, come la cura della fertilità del suolo e della biodiversità. Ma superare le criticità che minacciano la tenuta delle imprese agricole è necessario affrontare con decisione i temi prioritari contenuti nel Manifesto. In particolare, la semplificazione delle normative e la garanzia di un “giusto prezzo” per i prodotti biologici. Per questo occorre valorizzare gli agricoltori nell’ambito della filiera anche attraverso il marchio del biologico italiano”.

 

Federturismo Confindustria discute sul futuro dell’industria turistica nell’Assemblea Pubblica del 29 ottobre 2024

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Ai saluti istituzionali rivolti ai partecipanti da Leopoldo Destro, Delegato del Presidente per i Trasporti, Logistica e Industria del Turismo di Confindustria, è’ seguita la relazione della Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli che, dopo aver riferito sui buoni risultati della stagione turistica in corso, ha tracciato le linee programmatiche sui nuovi turismi e le future attività ed iniziative a partire dalla prossima stagione turistica 2025.

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Di particolare importanza oltre il Giubileo 2025, con l’introduzione di una “Carta del Pellegrino”, le Olimpiadi Invernali Milano Cortina del 2026, saranno il Forum Internazionale del G/7 sull’industria turistica, gli Stati Generali del Turismo del prossimo 10 aprile 2025, nonché alcune riflessioni sull’intelligenza artificiale applicata al turismo.

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La tavola rotonda seguita ai due  sopra ricordati interventi, coordinata da Massimiliano Vavassori, Direttore delle relazioni istituzionali e del Centro studi del Touring Club Italiano, ha discusso de : “I temi strategici per il turismo italiano: Cooperazione Internazionale, Promozione e sviluppo” con gli interventi di On.le Gianluca Caramanna, X Commissione Attività produttive, Commercio e turismo della Camera dei Deputati; Massimo Deandreis, Direttore generale SRM (società della Banca Intesa San Paolo); Ivana Jelinic, Amministratore Delegato ENIT S.p.A.; Marina Lalli, Presidente Federturismo Confindustria; Emiliana Limosani, Chief Commercial Officier ITA Airways e CEO di volare. Le conclusioni sono state affidate alla Ministro del Turismo Sen. Daniela Santanchè.

Federagenti – 75 anniversario ricordato a Roma con un’Assemblea Pubblica con un significativo O.d.G. “Mare: è risiko, ma non è un gioco”

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La cura di quel delicato rapporto fra mare e terra per la tutela degli armatori, ma anche della Pubblica Amministrazione e dei fornitori di servizi alla nave, è il compito primario della Federagenti. L’Assemblea pubblica degli iscritti convocata a Roma lo scorso 25 ottobre, vuole essere un’occasione importante per sottolineare il ruolo costante speso al servizio dell’interscambio via mare di merci e persone.

Da comunicato stampa: “Da uomini concreti, in grado di cogliere anche solo nell’espressione di un comandante o dallo spostamento di un traffico, i segnali inconfondibili sia di pericoli che di opportunità, si è deciso di organizzare l’Assemblea che celebra i 75 anni della Federazione come un risiko, non un gioco, ma un esercizio di visione per individuare ciò che ancora non esiste, ma potrebbe verificarsi. Sempre cavalcando le onde che si infrangono sulle banchine dei porti.
Il 25 ottobre a Roma “Mare: è risiko, ma non è un gioco”, l’Assemblea Pubblica Federagenti per anticipare, a partire dai traffici marittimi, quanto potrebbe accadere”.

 

 

 

Musei Vaticani – Il restauro dell’Apollo del Belvedere – Un Equilibrio tra Tecnologia e Filologia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

L’Apollo del Belvedere fu un’acquisizione di Papa Giulio II nel 1508/1509 e per molti anni, rimase nelle collezioni vaticane quasi integro, salvo varie sostituzioni e rifacimenti che interessarono per lo più entrambe le braccia, effettuate da Giovannangelo Montorsoli, come testimoniato da Giorgio Vasari. Le vicende successive non giovarono troppo alla statua, compreso il trafugamento da parte di Napoleone, suo trasferimento a Parigi su un carro militare e successivo rientro a Roma, sia pure con tutte le accortezze e precauzioni del caso, messe in opera da Antonio Canova.

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Da comunicato stampa: “nel dicembre 2019 il monitoraggio, cui l’Apollo era sottoposto da qualche anno, rileva delle importanti criticità strutturali che impongono una tempestiva messa in sicurezza. Le gambe della statua mostravano evidenti fragilità: fratture ormai da secoli all’altezza delle ginocchia e delle caviglie, in più punti mancavano completamente della materia marmorea sostituita dalla resina poliestere in occasione di un intervento di restauro di 40 anni fa…..Ingegneri e specialisti nella progettazione strutturale si sono avvalsi di tecnologie e materiali all’avanguardia con la supervisione del Laboratorio Materiali  Lapidei e la stretta  collaborazione del Gabinetto di Ricerche Scientifiche. L’obbiettivo comune è stato garantire una nuova solidità alla statua intervenendo sulla stessa con la maggior cautela possibile, utilizzando solo fori e incassi già esistenti. Una barra in fibra di carbonio è stata inserita nel basamento marmorea, all’interno dell’incavo che fino al 1980 aveva ospitato il “ferro” ottocentesco. In alto la barra si collega ad un sofisticato sistema di tiraggio che utilizza un grande foro già presente nella schiena.

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Successivamente è stata avviata la fase di pulitura, altrettanto delicata e complessa che ha ripristinato la luminosità delle superfici marmoree. Il modellato è di nuovo morbido e vibrante e tra i riccioli riemerge la policromia violacea che tradisce la preparazione di doratura delle chiome.

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Uno straordinario ritrovamento negli anni Cinquanta del secolo scorso permise di recuperare tra le rovine del Palazzo Imperiale di Baia, a nord di Napoli, centinaia di frammenti in gesso appartenenti ad un’officina che possedeva calchi tratti direttamente dagli originali capolavori della bronzistica greca del V e del V secolo a.C. Tra questi frammenti venne riconosciuta anche la mancante mano sinistra dell’Apollo del Belvedere. E’ sembrato giusto cogliere l’occasione del presente restauro per restituire al dio saettante la mano “originale” inserendo, al posto di quella del Montorsoli, un calco del gesso di Baia: il gesto è divenuto più naturale, la mano proporzionata e leggera.”

Un intervento questo tecnologico e filologico che rende onore alle maestranze presenti nei Musei Vaticani e, nello stesso tempo, testimonia l’amore e la cura riservata all’arte e alla bellezza nel nostro paese.

Festa del Cinema di Roma – Serata speciale alla Rinascente di Via del Tritone con Party Like a Star

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

L’evento inserito all’interno del palinsesto del festival cinematografico romano, ha offerto alla città di Roma   l’opportunità di rendersi ancora una volta celebre nel mondo grazie al cinema. Rinascente Roma Via del Tritone torna a raccontare il suo legame con la Città Eterna con Party Like a Star che partendo dal suggestivo contesto dell’Acquedotto Vergine presenta un immersivo spettacolo di luci e musica che culmina con la premiazione di quattro attori protagonisti del cinema italiano, a cui viene conferito il prestigioso premio Ciak.

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Da comunicato stampa: “A Luca Zingaretti è andato il Super Ciak d’oro 2024, non attribuito in luglio, per la sua versatilità come protagonista di due serie: il thriller Il Re, di cui è anche autore e produttore e la comedy No Activity, in cui si è fatto scoprire e apprezzare come attore di commedia. Decisivo, per l’attribuzione del premio, è stato il suo esordio alla regia nel delicato, poetico La casa degli sguardi, portato in anteprima proprio alla Festa del Cinema di Roma. Tratto dal romanzo di Daniele Mencarelli “anche i porelli hanno i sogni” (n.d.a).

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Miriam Leone, alla festa di Roma con l’anteprima di Miss Fallaci, dedicato alla giovinezza di Oriana Fallaci, ha invece ritirato il Ciak d’Oro Serie Tv come protagonista femminile de I Leoni di Sicilia diretta da Paolo Genovese per Disney+, vincitore in luglio del Ciak d’oro Serie Tv 2024 come Miglior serie italiana per il pubblico internazionale. Premiata anche Maria Chiara Giannetta, con il primo Ciak d’oro 2024 del cinema, come Rivelazione dell’anno nella Commedia per le interpretazioni in Santocielo lo scorso gennaio e in L’amore e altre seghe mentali, in programmazione in questi giorni nei cinema di tutta Italia. Francesco Gheghi, infine, è stato premiato con il Ciak d’oro come Rivelazione dell’anno della Festa del Cinema di Roma, per la strepitosa prova d’attore in Mani nude di Mauro Mancini”.

 

Certificazione di Origine per il caffè brasiliano

Certificazione di Origine per il caffè brasiliano

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Bisogna allungare l’orizzonte, non accorciarlo.

La prima Denominazione di Origine del caffè brasiliano risale al 2013 – Regione del Cerrado Mineiro – ma già dal 2005 fu istituita l’Indicazione di Provenienza. La Denominazione di Origine – DO –  è, come affermato nel corso della sua presentazione all’Ambasciata del Brasile a Roma, “un diritto di proprietà intellettuale col quale si attesta che un determinato prodotto possiede qualità o caratteristiche dovute esclusivamente o essenzialmente all’ambiente geografico compresi i fattori naturali e umani”.

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I produttori di caffè che decidono di aderirvi devono rispettare un rigoroso disciplinare che prevede, come nel caso fissato dalla Regione del Cerrado Mineiro, produttrice il 40% di tutto il caffè brasiliano – 6 milioni di sacchi- : le aziende produttrici devono trovarsi nell’area geografica della regione; trovarsi ad un’altitudine minima di mt.800 – massima 1300 s.l.m.; il produttore deve essere membro di un’associazione o di una cooperativa affiliata alla Federazione dei Produttori di Caffè del Cerrado; conferire lotti di caffè che abbiano ottenuto un punteggio minimo di qualità di 80 punti basato sulla metodologia SCA; presentare una dichiarazione di conformità alla legislazione sociale ed ambientale del Brasile; i lotti devono essere depositati in magazzini accreditati; la conformità ai criteri sopra descritti consente l’accesso ai marchi ed ai certificati di qualità ed autenticità di origine della Denominazione di Origine Regione del Cerrado Mineiro. A tutto questo si aggiungono 5 dispositivi di verifica dell’autenticità: 1- Imballaggi ufficiali della Denominazione di Origine, 2- Certificati di qualità e di origine; 3- marchi di origine (per caffè crudo o per caffè tostati); 4 – sistema di tracciabilità; 5 – Fingerprint (metodo scientifico per l’identificazione dell0rigine del chicco di caffè. Da non trascurare infine che molti dei 4.500 produttori di caffè del Cerrado Mineiro adottano l’Agricoltura Rigenerativa dove si praticano regole di sostenibilità ambientale e non sono ammessi i fertilizzanti chimici tradizionali e comunque inquinanti.

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Animatori dell’iniziativa, oltre i rappresentanti ministeriali e diplomatici della Repubblica del Brasile, il Caffè Illy, che commercializza una confezione di 250 gr. di caffe arabica con le indicazioni di origine e i rappresentanti della regione del Cerrado Mineiro insieme a alcuni produttori di caffè che hanno voluto dare il maggior risalto possibile a questo incontro.

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Se volete gustare un super caffè del Cerrado Mineiro, recatevi a Roma in Via Piave, n.8 da Le Levain Cafè, – tel. 06.43682011 – 376.2067672 – dove gentilezza e cortesia sono di casa. Per saperne di più www.picapaucaffe.com – shop.lelevainroma.it

Baja California Sur – Messico – propone ai romani La Paz, meta turistica di grande interesse.

Mariagrazia Fiorentino

Il noto ristorante messicano “El Tiburon”, nella nuova sede romana di Largo delle Sapienza, 1 ha accolto la promozione turistica di La Paz.

Vista aérea - Malecón - FITUPAZ

Da comunicato stampa: “La Paz, B.C.S., conosciuta come “La Porta d’ingresso del Mar de Cortez”, è capitale dello Stato messicano della Bassa California del Sud. Si affaccia su un’enorme baia sul Mar di Cortéz, con bellissime spiagge dalla sabbia bianchissima. É la meta preferita dagli amanti della natura e dell’avventura, da conoscere in ogni suo meraviglioso panorama. Un invito a staccarsi dalla vita di tutti i giorni e rientrare in sintonia con l’ambiente circostante, osservando da vicino la balena grigia, esplorando l’acquario mondiale, nuotando con lo squalo balena o immergendosi con i leoni marini. Vivere l’esperienza di vedere il contrasto tra mare e deserto nei suoi splendidi paesaggi. Scoprire il fascino e il calore che La Paz offre attraverso gli stabilimenti e ricaricare le energie con i suoi tramonti in riva al mare, o lungo il meraviglioso lungomare. La Paz é una comunità che comprende: Todos Santos, un luogo dove festività, cultura, tradizioni e arte si fondono per dare il via ad un’affascinante festa multicolore. La sua gastronomia è una delle esperienze che rendono Todos Santos una tappa imperdibile, con i suoi orti biologici, i prodotti a base di pesce fresco;

Glamping 3 - ChiloChill - La Ventana - FITUPAZ

La Ventana, baia situata sul Mar di Cortez, luogo ideale per il kitesurf, il windsurf, la pesca e la mountain bike.

Altre attrattive di notevole interesse sono:

L’isola di Espiritu Santo, patrimonio naturale mondiale dell’UNESCO dal 2005 e parco nazionale dal 2007;

Isla Espíritu Santo 2 - FITUPAZ

El Triunfo, cittadina a soli 45 minuti dalla capitale, piena di storie incredibili e che a poco a poco si sta posizionando come una delle tappe obbligatorie per chiunque visiti la Bassa California del Sud”.

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Sono territori che, lungi dall’essere lontani, sia pure ben collegati, accolgono una varietà d’influenze e forme turistiche che si preservano e si modificano nel tempo in un contesto dove cultura, natura, gastronomia s’intrecciano. Così agiscono le varie forme del turismo con la loro decentralizzazione, eterogeneità, flessibilità, sostenibilità e resistenza essendo fonte inesauribile di patrimonio e simbolismo con un ruolo fondamentale nell’accoglienza del turista invitato ad essere non un ospite ma un membro attivo della collettività.

Aguachile de Camarón - FITUPAZ

A Roma puoi assaporare la vera cucina messicana presso il Ristorante El Tiburon (squalo balena) – Largo della Sapienza, n.1 o Via Malta, n.12 tel. 06.69227019

 

 

 

Zigaina – Incisioni, edizioni e libri d’artista – In mostra all’ Istituto Centrale per la Grafica – Palazzo della Calcografia fino al 17 novembre 2024

Mariagrazia Fiorentino

Talvolta è una divinità che ti aiuta, oppure una rabbia, o la voglia sfrenata di agire con la felicità di un gabbiano. – G.Zigaina

Evento voluto dalla Regione Friuli Venezia Giulia per ricordare il centenario della nascita dell’artista Giuseppe Zigaina un realista e idealista che ha saputo cogliere le tendenze del suo tempo fondendole armoniosamente nell’arte dell’incisione e della letteratura, un interprete acuto del nostro tempo, capace di leggere e rappresentare le inquietudini e le speranze dell’uomo contemporaneo.

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Una serie d’iniziative fuori della capitale nel territorio friulano accompagna questa mostra, per maggiori informazioni e prenotazioni email cultura@comune.cervignanodelfriuli.ud.it

Danilo De Marco, ritratto fotografico di Giuseppe Zigaina

                                                                            Danilo De Marco – Ritratto fotografico di Giuseppe Zigaina

Da comunicato stampa: “In esposizione oltre 50 opere iconografiche tra puntesecche, acqueforti e acquetinte, una decina di edizioni d’arte e libri d’artista ed alcune lastre provenienti dall’archivio del Maestro situato nella sua casa-studio a Cervignano del Friuli. In mostra, inoltre, un disegno del 1951 e un video del 1983 che mostra Zigaina nella Stamperia A/S di Udine intento alla realizzazione di una acquaforte……

Giuseppe Zigaina inizia a incidere a 40 anni, quando è già un pittore affermato. I suoi esordi calcografici lo vedono a Roma, nel 1965, incidere a puntasecca le prime lastre presso la Stamperia Romero. Il mondo incisorio dell’artista racconta il buio dell’uomo e della storia: sono dormitori, lager, fucilati ad avere il sopravvento nei temi che Zigaina incide con forza per i molti anni a venire.

Da allora la grafica è elemento naturale a fianco della sua pittura e della scrittura ed è vissuta come elemento nodale della sua complessa dimensione espressiva. In breve tempo Zigaina si qualificherà tra i principali incisori italiani e sarà l’acquaforte la sua tecnica prediletta, quella con cui passare intere giornate e “vivere straordinarie avventure”, come dice lui stesso.

Oggi il suo archivio a Cervignano del Friuli e il catalogo generale dell’opera incisa, rubricata fino al 1994, danno conto di oltre quattrocento lastre incise, sedici stamperie frequentate e un lavoro che nel solcare la lastra conduce ad uno “sprofondare nell’immagine” di cui l’artista scrive in memorabili testi sull’incisione. Un segno ne vuole un altro a sostegno e si procede sino a “sprofondare nell’immagine” – G.Zigaina

Zigaina nella sua tarda età si dedica in modo particolare alle edizioni d’arte e al libro d’artista, caratterizzato nella sua parte calcografica dal rimaneggiamento e dall’assemblaggio di matrici realizzate in differenti periodi della sua vita, così da coinvolgere nel fare tecnico il processo di elaborazione poetica in cui il tempo e la memoria giocano il ruolo non direzionale, ma avvolgente l’esistenza”.

Istituto centrale per la grafica – Palazzo della Calcografia – Via della Stamperia, 6 – Roma – Orario di apertura: Martedì – domenica 10.00 – 19.00 – Ingresso libero info: www.grafica.beniculturali.it