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La Materia e il Perimetro – Mostra di Primarosa Cesarini Sforza al Casino dei Principi di Villa Torlonia – Roma, fino al 2 luglio 2023.

Donatello Urbani

Per i cinquant’anni di attività artistica di Primarosa Cesarini Sforza Roma ha voluto rendergli omaggio con una mostra di opere realizzate, quasi esclusivamente, al rientro in patria dopo un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti.

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Il titolo, nelle parole della curatrice Michela Becchis,: “…nasce dalle due coordinate che anno contrassegnato il lavoro dell’artista. Da una lato il costante confronto con la materia che ha portato Cesarini Sforza a sperimentare le più disparate tecniche e materiali, per dare forma al suo processo creativo,…….dall’altro un uso della memoria come perimetro dentro cui condurre quel confronto con la materia…..”.

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Il percorso espositivo, comprensivo delle varie tecniche utilizzate dell’artista nei molti anni di attività, quali disegni, dipinti, installazioni, grafica, ceramiche, libri d’artista, cataloghi e fotografie, è suddiviso per periodi e questo rende più facile la comprensione delle linee guida che hanno caratterizzato tutta la sua carriera artistica.

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Una mostra essenziale, sempre nelle parole della curatrice, capace di offrire ai visitatori un esauriente spaccato di un lungo percorso artistico che ha indagato con cura il suo tempo in ogni mutamento intimo e collettivo.

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Roma – Villa Torlonia – Casino dei Principi – Via Nomentana, 70, fino al 2 luglio 2023 dal martedi alla domenica con orario 9,00/19,00. Info biglietti d’ingresso e facilitazioni concesse: tel. 06.060608 – www.museivillatorlonia.itwww.museiincomune.it

Shake – Serie joung adult su RAI Play in otto puntate dal 14 aprile 2023 –

Redazione

La serie prende spunto, come avvenuto in moltissime altre trasposizioni, dall’Otello di Shakespeare trasferendola per l’occasione in un liceo romano. Roma sostituisce Venezia, mentre personaggi come Otello, Desdemona, Iago prendono vesti e forme di adulti liceali.  Una profonda differenza di concezione drammatica e musicale composta per questa fiction insieme alla insieme alla sorprendente modernità realizzata da questi giovani attori. Restano immutati i temi universali del dramma shakespeariano quali la gelosia, l’amore, il tradimento insieme a quelli propri dell’adolescenza in attesa che il tempo e la crescita li portino alla quotidiana attualità degli adulti.

Week-End gastronomici nel Nord delle Marche

Redazione

Nella sede romana dell’ENIT è stata presentata la 40^ Edizione della guida Week-End Gastronomici –  Primavera 2023 –  ideata da Confcommercio  Marche Nord della provincia di Pesaro e Urbino ed il patrocinio dello stesso ente. Un’occasione, questa, per promuovere le tradizioni dell’entroterra coinvolgendo a turno ben 46 ristoranti, distribuiti in 30 località, lungo itinerari inusuali delle Marche. Viatico dell’iniziativa l’ormai celebre libretto – menu (oggetto di collezione, con tanto di annullo filatelico) – scaricabile sul sito confcommerciomarchenord.it – con le date, i ristoranti aderenti e cenni sulle località con i vari menu a prezzi promozionali (costi da 26 a 29 Euro).

Di seguito un estratto con date, località e ristoranti aderenti:
SABATO 15 APRILE

BIRRA AL POZZO Acqualagna

DOMENICA 16 APRILE

AMABILE Frontone

CASA OLIVA Colli al Metauro

CASCINA DELLE ROSE Sant’Ippolito

SABATO 22 APRILE

MONTENERONE “DA CARLETTO” Piobbico

VECCHIO MONTEFELTRO Carpegna

DOMENICA 23 APRILE

AL BIANCOSPINO Apecchio

DA LORENZO Petriano

LA PALOMBA Mondavio

LA VIGNA Montecalvo In Foglia

PICCOLO MONDO Mombaroccio

MARTEDI’ 25 APRILE

AL MANDORLO Colli Al Metauro

LA NUOVA FAZENDA Vallefoglia

SABATO 29 APRILE

IL CASTAGNO Terre Roveresche

DOMENICA 30 APRILE

LA LOCANDA DEI VENTI Novafeltria

LOCANDA DAL TEDESCO Borgo Pace

PITROK Fossombrone

POSTA VECCHIA Colli al Metauro

LUNEDI’ 1 MAGGIO

AL PAVONE BIANCO Babbucce di Tavullia

SILVANA Carpegna

VILLA SAN MARCO Villagrande di Montecopiolo

DOMENICA 7 MAGGIO

AGLI OLIVI Cartoceto

ANTICA OSTERIA DA ORESTE Sassocorvaro Auditore

IL PREZZEMOLO Pietracuta di San Leo

IL TORCHIO Montefelcino

RISTORANTE MARIA Mondavio

SABATO 13 MAGGIO

LA COPPA Mombaroccio

DOMENICA 14 MAGGIO

DA MATTEO Colli al Metauro

CAVALIERE Montecalvo in Foglia

OSTERIA TRATTORIA DEL BORGO Pergola

RISTORANTINO BAROCCO Mondavio

TENETRA Cantiano

SABATO 20 MAGGIO

CIBOVAGANDO Gradara

DOMENICA 21 MAGGIO

DA LUISA Colli al Metauro

DALL’AMICO Montecalvo in Foglia

MONTENERONE “IL POETA” Serravalle di Carda – Apecchio

TANA DEL LUPO Acqualagna

DOMENICA 28 MAGGIO

CIVICO 14 + 5 Apecchio

DA RENATA Tavoleto

PIAN DEL BOSCO Novafeltria

RIFUGIO CHALET PRINCIPE CORSINI Piobbico

VENERDI’ 2 GIUGNO

LA TAGLIATA Colli al Metauro

LE FONTANE Cagli

DOMENICA 4 GIUGNO

NENE’ Urbino

DOMENICA 11 GIUGNO

ANTICA TRATTORIA Sant’Andrea in Villis – Fano

RISTORANTE SAN GIOVANNI Urbino

 

Giovanni dè Luteri detto Dosso Dossi – In mostra alla Galleria Borghese di Roma con il “Fregio di Enea”

Donatello Urbani

La precipitosa fuga di Enea dalla sua città – Troia – distrutta dai greci, ha da sempre attirato su di se una grande attenzione; dalla descrizione di Dionigi di Alicarnasso (…. Non essendo visibile in alcun luogo il corpo di Enea, alcuni ne dedussero che fosse stato trasportato tra gli dei, altri che fosse perito nel fiume presso il quale avvenne la battaglia. E i Latini gli costruirono un  Heròon …..) al bellissimo gruppo scultoreo di Sandro Chia passando per Dosso Dossi che reinterpreta in pittura i principali episodi descritti nell’Eneide da Virgilio.

davSandro Chia: Enea  in fuga con il padrea Anchise ed il figlio Ascanio – Gruppo scultorea posto all’ingresso di Palazzo Valentini in Piazza Santissimi Apostoli a Roma

Dieci tele che componevano il fregio realizzato da Dosso Dossi tra il 1518 e il 1520 per il Camerino d’Alabastro del Duca Alfonso I d’Este, duca di Ferrara dal 1505 fino alla sua morte avvenuta nel 1534. Con il passaggio del ducato di Ferrara nello stato pontificio, iniziano le peripezie di questi fregi, prima con il trasferimento a Roma nella pinacoteca del Cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di  Papa Clemente VIII,  successivamente con la loro dispersione avvenuta dopo il 1856, anno in cui vengono tutte catalogate dopo essere state acquistate dal Direttore del Prado Josè de Madrazo (1781/1859). Con questa mostra, curata da Marina Minozzi e allestita al secondo piano della Galleria Borghese di Roma, per la prima volta vengono riunite in un’unica sede cinque delle dieci tele che componevano l’intero ciclo.  Scrive la curatrice: “L’operazione, anche dettata dall’entusiasmo per la recente ricomparsa di alcuni di questi dipinti, è frutto di un’ambiziosa collaborazione con il Louvre Abu Dhabi, la National  Gallery  of  Art di Washington D.C. e il Museo del  Prado di Madrid. Il Fregio, di cui ad oggi sono state ritrovate soltanto sette tele, è stato realizzato da Dosso Dossi traendo ispirazione da alcuni episodi specifici del poema virgiliano tratti dal primo, terzo, quinto e sesto libro, tralasciando invece la parte dedicata alla storia d’amore dell’eroe con Didone,  quella delle guerre in Italia e la fondazione di Roma.

mde                                                        Dosso Dossi: “Il viaggio agli Inferi” – 1518/1519 circa – Collezione privata

Il fregio, depurato dall’autore degli effetti negativi della passione amorosa e della guerra, offre Enea nella sua accezione più positiva: eroe e uomo incarnazione della pietas romana, che aveva trasformato il dolore dell’esilio in un’impresa che avrebbe riscritto il suo destino e quello del mondo. Nei dipinti di Dosso Dossi è presente una sorta di paesaggio universale, un campionario di elementi: le coste, il mare, le colline, le città in costruzione, il paesaggio infernale, che Enea osserva scendendo nel mondo ultraterreno. Nello stesso tempo l’eroe in viaggio verso la fondazione di una nuova patria, sottolinea la centralità di Roma, nel Cinquecento e nel Seicento, per gli artisti europei.

dav       Dosso Dossi: “Arrivo dei Troiani alle isole Strofadi e attacco delle arpie” – 1518/1519 circa – Madrid, Museo National del Prado

Con questa mostra, infatti, la Galleria Borghese conclude il percorso intrapreso nel 2021, dedicato al paesaggio, per aprire un nuovo filone di ricerca dedicato al viaggio e allo sguardo degli artisti stranieri sull’Italia.

dav                                                                      Dosso Dossi: “La peste cretese”- 1520/1521 circa – Louvre Adu Dhabi

In mostra, accanto a Il Viaggio agli Inferi dal  libro VI, appartenente a una collezione privata, La peste cretese dal libro III e Giochi siciliani in memoria di Anchise  e fondazione di una città in Sicilia;  dal libro V provenienti dal Louvre Abu Dhabi,  Arrivo dei Troiani alle isole Strofadi e attacco delle Arpie;  dal libro III proveniente dal Museo del Prado di Madrid,  La riparazione delle navi troiane;  la costruzione del tempio di Venere a Erice e offerte alla tomba di Anchise, originariamente un’unica tela; dal libro V della National Gallery  of  Art di  Washington D.C.

mdeDosso Dossi: “Giochi siciliani in memoria di Anchise e fondazione di una città in Sicilia” – 1518/1519 circa – Louvre Abu Dhabi

Queste tele, in cui la vena fantastica e immaginifica di Dosso viene esaltata dalle storie della poesia antica, sono caratterizzate da colori vibranti, un’affascinante eccentricità e composizioni originali, che le rendono un esempio brillante della creatività dell’artista, e di quell’ambiente artistico ferrarese cinquecentesco che acquista nuova vitalità nella grande stagione del Barocco”.

mdeLala fu tagliata e le due parti vendute separatamente. Sulla sinistra:  Dosso Dossi: “La riparazione delle navi troiane” !518/1519 circa – Washington, DC, National Gallery of Art, Samuel H.Kress Collection. –  Destra: “La costruzione del tempio di Venere a Erice e le offerte alla tomba di Anchise” – 1518/1519 circa – Washington, DC, National Gallery of Art

Roma – Piazzale Scipione Borghese, 500197- T +39 06 67233753 gabor@cultura.gov.it  – Fino all’11 giugno, 2023 – Biglietti: Intero€ 13,00 Ridotto 18-25 anni. Prenotazione obbligatoria,  per tutte le tipologie di biglietto€ 2,00. La prenotazione è obbligatoria e la biglietteria chiude 30 minuti prima del museo. Prenotazione+39 06 32810 – sito web galleriaborghese.it  Prenotazione gruppi e scuole+39 06 32810.

 

Food Age. Food as Influencer – Il cibo: dalla Tavola al Museo

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il nostro rapporto con il cibo, elemento tanto quotidiano quanto effimero, troppo spesso è di conflitto; basti pensare alle numerose diete da tutti sperimentate nel corso degli anni sperando di trovarvi soddisfazione e giovamento fisico. Con la mostra Food Age. Food as Influencer, allestita nel salone principale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Martí Guixé e Inga Knölke, curatori, lo mettono in scena attraverso una lettura subliminale, lo mostrano al pubblico da un punto di vista inedito.

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Artisti che provengono dal nord al sud dell’Europa raccontano il “genius loci” di questo antico continente attraverso un insieme di disegni, sculture, immagini e parole che ci aiutano a comprendere il nostro tempo. Un allestimento bellissimo che da un’aria di  conviviale serenità e tranquillità con i coloratissimi cibi amati da grandi e piccini preziosi alimenti presenti anche nella dieta mediterranea. Togliendo infatti al cibo la sua commestibilità e trasfigurandolo – attraverso l’arte, l’artigianato e il design – nell’oggetto di una rappresentazione pubblica e museale, – i curatori mettono in discussione i nostri punti di riferimento e ci invitano a guardare, attraverso una diversa prospettiva, questo oggetto improvvisamente divenuto complesso e poliedrico.

dav                                                 Ruben Verdù: “Heliospora”-2022. Lecca-lecca realizzato in oro, diamanti e zucchero

Il cibo per Guixé e Knölke non è infatti soltanto il prodotto di funzioni esclusivamente nutritive o esperienziali ma anche un importante modello relazionale e di riflessione bensì un pervasivo influencer che può arrivare a rimodellare attivamente il presente, divenendo così, per il nostro futuro, un ineludibile quanto ancora sconosciuto campo di sperimentazione progettuale. In mostra sono presenti opere indirettamente legate al cibo, disegni, prodotti o pezzi artistici realizzati con materiale commestibile, come la Chocolate Nose Bar (2000) di Paul McCarthy o i pezzi derivati da performance realizzati da Miralda nel 1973 con pane, pasta e riso dove, intervenendo sulla loro colorazione, riesce a trasportarli dal quotidiano al mondo dell’arte. Emerge un’ampia gamma di rielaborazioni del tema, rappresentative dei molti modi in cui gli artisti guardano al cibo, come nei disegni iconografici di Enzo Mari o nell’alterazione del pane con la vernice bianca operata da Piero Manzoni per solidificarlo in scultura (1962), o ancora nella scatola Quality Street dell’edizione di Antje Dorn, dove modelli formalmente incompiuti di barrette alimentari costruiscono frasi non testuali.

dav                                                                                      Piero Manzoni: “Achrone” – 1962 ca.

L’ampia rete di riferimenti e connessioni che dispiega Food Age. Food as Influencer comprende, inoltre, opere fotografiche, come Glass of Petrol di Agnieszka Polska, oltre a dipinti e sculture.

bst                                                              Ferran Adrià: “Cappuccino de habitas menù e bulli – a la menta” – 2003

Tra le circa 100 opere in mostra, una cospicua selezione di opere provenienti dalle collezioni della Galleria Nazionale presenta nature morte di artisti come Casorati, Cassinari, De Pisis, Gentilini, Mafai, Morandi, Pascali, Vedova, per citarne solo alcuni.
Food Age. Food as Influencer è la mostra conclusiva della trilogia curata da Martí Guixé e Inga Knölke per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea: tre esposizioni che hanno visto il museo, per la prima volta, esplorare in chiave radicale e anticonvenzionale il territorio ibrido in cui dialogano arte, design e artigianato. La prima mostra è stata On Flower Power (2019) che ha affrontato la questione della capacità di empatia all’interno delle tecniche digitali e dei meccanismi con sistemi operativi digitali, dove l’oggetto di mediazione era il vaso da fiori. La seconda tappa è stata invece INTERTWINGLED (2022), che ha riguardato l’interconnettività e la possibilità di rendere visibile la complessità tramite un’interfaccia grafica e concreta, con il motivo dell’intreccio e del tappeto come fil rouge.

dav                                                                                   Franco Gentilini: “Tavolo con natura morta” – 1955

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Roma Viale delle Belle Arti, 131
Ingresso accessibile da via Gramsci, n.7. Orari di apertura da martedì a domenica: 9.00 – 19.00, Biglietti d’ingresso intero: € 10,00 ridotto: € 7,00 | € 5,00 | € 2,00 info T + 39 06 32298 221 – sito web: lagallerianazionale.com

I Comuni liberi da pesticidi – I territori amano il bio

Donatello Urbani

La valorizzazione della grande tradizione agroalimentare e vitivinicola italiana insieme allo spirito di collaborazione fra enti preposti e territori/sindaci che vivono questa realtà ogni giorno, è fondamentale per condividere proposte e ragionare su un sistema Italia sempre più capace di competere sul piano internazionale e sui grandi mercati. Dai Comuni arrivano alcune possibili soluzioni per l’eliminazione delle sostanze chimiche in agricoltura, nelle aree verdi cittadine e nelle mense scolastiche Sono quasi cento i “Comuni Liberi da pesticidi”. Assegnate nel corso del convegno  del 29 marzo u.s. organizzato a Roma – Palazzo Valentini – da FederBio, 11 menzioni speciali “Comuni amici del bio” . L’evento “I Territori amano il Bio”, parte del più ampio progetto Cambia la Terra, promosso da FederBio insieme con Legambiente, Lipu, Medici per l’Ambiente, Slow Food e WWF.  ha offerta l’occasione per rilanciare la seconda edizione dell’assemblea delle amministrazioni locali che aderiscono all’elenco dei Comuni Liberi da Pesticidi. Uno scambio di idee e proposte fra quanti sono impegnati nello sviluppo dei metodi biologici, sia nei campi e nelle aree verdi urbane che nelle mense pubbliche. Novità di quest’anno, è la realizzazione di un database che raccoglie tutte le ordinanze emesse dalle amministrazioni pubbliche che vanno nella direzione di un territorio libero da sostanze chimiche, in agricoltura, nelle aree verdi ma anche nelle mense pubbliche, ovvero nello specifico nelle scuole. Disponibile sul sito di Cambia la Terra, rappresenta un importante strumento di facilitazione per tutte le realtà che desiderano avviare politiche a supporto di una transizione ecologica sempre più necessaria. A presentarlo, durante l’evento I territori amano il bio, Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, insieme a Rocco Ferraro, consigliere delegato Ambiente, Transizione ecologica, Aree Protette, Tutela degli animali di Città metropolitana di Roma Capitale; Fabio Bonanno, referente dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Roma sul tema della food policy; Laura La Spada, Slow Food Italia; Natalija Svrtan, Rete delle Città Libere dai Pesticidi; Franco Ferroni, comitato dei Garanti Cambia la Terra. Due tavole rotonde alle quali hanno partecipato oltre ai rappresentanti degli Enti Organizzatori, delegazioni d’istituzioni locali ed esperti della materia, hanno ampliato e dibattuto i vari temi, proposte e possibili soluzioni dibattute in questo convegno.

Per saperne di più consultare il sito  www.beingorganic.euwww.cambialaterra.it

 

Esperienze indimenticabili: “Il fascino di Cordova fra patios e patrimoni mondiali dell’umanità”.

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

Una delle finalità principali della letteratura odeporica (di viaggio) è da sempre quella di orientare il viaggiatore fornendo informazioni di vario genere: storiche, culturali, artistiche, gastronomiche e di costume affinché il viaggio diventi uno stato d’animo esperienziale ed emozionale. Un turismo sempre più vicino  al nuovo viaggiatore post pandemia.

Dott. Gonzalo Ceballos, Dott.ssa Inmaculada Silas Márquez e Dott. José Manuel Mármol Servián

Venticinque nuove esperienze tutte da vivere a Cordova e nella sua provincia sono state presentate presso il Centro Multimediale Interattivo di Turespaña a Roma. La capitale Cordova, città con più siti patrimonio UNESCO al mondo vantandone ben 4, occupa la prima posizione con La Moschea Cattedrale, la Medina Azahara, il centro storico e la “Fiesta de los Patios”, spettacolo unico al mondo. La città, bagnata dal fiume Guadalquivir è uno dei maggiori nodi ferroviari di traffico fra Siviglia e Cadice con i porti mediterranei di Malaga e Algeciras. Cordova l’antica Cordùba, affonda la sue radici in tempi lontanissimi.

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Fondata da Marco Claudio Marcello nella metà del II sec. a.C.; saccheggiata da Cesare, conquistata dai Visigoti nel 572 dopo un lunghissimo assedio, poi dagli arabi nel 756  dove stabilirono la Capitale dell’emirato, le forti presenze culturali ed artistiche ne sono la testimonianza. La topografia urbana ha conservato inalterati i lineamenti originali, le vie serpeggianti come nei centri tipicamente mussulmani. Le case basse dipinte a colori vivaci “patios e campos”. Le magnifiche porte, nel cui diverso stile si riflette la storia di Cordova, il grande ponte romano sul fiume  Quadalquivir, il Palazzo dei califfi Aledzar e la grande moschea, un unicum ancora oggi della massima importanza per gli studiosi dell’arte dei califfi con lo splendido Mihrab.

Mihrab

Si dice che in tutta la città non esistano due patii uguali: pareti bianche a calce “piene di vasi di gerani, gelsomini rose e tuberose, garofani, violacce e caprifogli che imprimono nello spazio colori e profumi inconfondibili capaci di ammaliare chiunque”, come recita un depliant pubblicitario. Se la primavera avesse scelto un luogo da dove iniziare la nuova stagione, non poteva essere che un cortile, uno qualunque fra i tanti di Cordova.

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I mesi primaverili ospitano eventi culturali, folk e religiosi, quali la Settimana Santa che precede la Pasqua, di notevole impatto capaci di rendere un soggiorno indimenticabile. Coronano tutto questo un raffinato artigianato di ceramica, mobili, cuoio e gioielli in filigrana per gli amanti dello shopping, di rimando i golosi trovano nell’enogastronomia quanto di meglio ereditato da tradizioni gastronomiche interculturali come l’agnello al miele di origine araba.

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Il patrimonio culturale della provincia spagnola, come ha dichiarato la Dott.ssa Inmaculada Silas Márquez, Deputata Delegata del Consiglio Provinciale del Turismo e Vicepresidente dell’Ente provinciale del Turismo di Cordova, non è da meno della capitale, considerando che: “detiene più siti dichiarati patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO” di qualunque altro.

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Il Dott. José Manuel Mármol Servián, Direttore dell’Ente provinciale del Turismo di Cordova, nel suo intervento ha affermato come il ricco patrimonio presente sul territorio sia conseguenza dell’impronta lasciata dalle civilizzazioni che l’hanno abitata. La cultura romana, musulmana, ebraica e cristiana hanno lasciato la loro impronta nelle tradizioni, nell’architettura e negli stili artistici della provincia. Percorsi specifici ripercorrono le orme di queste antiche civiltà, mentre per quanti amano l’archeologia sono offerti ben 2300 siti archeologici, fra i quali le ville romane di “El Ruedo” ad Almedinilla e quella di “Fuente Alamo” a Puente Genil come pure i parchi archeologici sia di “Torreparedones” che di “Majadaiglesias” a El Guijo.

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Ecoturismo con 3 parchi naturali, 7 denominazioni di origine protetta, 3 riserve starlight , 6 greenways con quasi 200km di percorsi, ed in particolare quello equestre, trovano in provincia il loro modo di essere, così come il percorso gastronomico con il delizioso il prosciutto, ed enologico nelle tante cantine. Inoltre per i tanti appassionati cultori di storia ferroviaria le antiche linee continuano a far vivere e trasmettere emozioni. Il “Cammino di Santiago Mozarabico”, infine, con i suoi 244 kilometri attraverso l’interra provincia e la città di Cordova vuole essere il tocco spirituale  per un turismo che ha nelle sensazioni e nelle esperienze il suo punto di forza.

Per saperne di più: #TiMeritiLaSpagna –  #VisitSpain

Ente Spagnolo del Turismo di Roma 00187  Via del Mortaro, 19 Roma  – e mail: arturo.escudero@tourspain.es–Tel.+39 06 678 28 50  www.spain.info/itroma@tourspain.eswww.spain.infohttps://events.esperienzaspagna.it

Quando – Il nuovo film di Walter Veltroni nelle sale dal 30 marzo 2023

Mariagrazia Fiorentino

Film tratto dall’omonimo romanzo dato alle stampe nel 2020 per le edizioni Rizzoli dallo stesso Veltroni; è stato presentato in anteprima al Festival Cinematografico di Bari – BIF&ST –. Un film poetico che guarda al passato con una speranza per il futuro; una fotografia di una evoluzione sociale. Di questo film lo stesso Veltroni racconta: “Cosa succede nella vita di un uomo che si addormenta a 18 anni e si sveglia a 49?Giovanni, il protagonista, è stato colpito dal bastone di uno striscione durante i funerali diEnrico Berlinguer, segretario del Pci, nel 1984 e si risveglia dal coma nel 2015.
Intanto tutto è cambiato. Nella storia: non ci sono più il Pci, la Dc, c’è stato Berlusconi…È caduto il muro di Berlino, non esiste l’Urss, l’euro ha sostituito la lira…E poi è cambiata la vita di Giovanni Piovasco. Al suo risveglio dovrà capire cosa ne è deisuoi genitori, della ragazza che amava, dei suoi amici.Dovrà fare i conti con una vita che gli è passata dormendo. Con i suoi sogni di diciottennebruciati da quel sonno infinito. È la storia di un ritorno al mondo, di una rinascita, di unragazzo nel corpo di un adulto che scopre come le cose, intorno a lui, siano radicalmente cambiate. Lo farà accompagnato da due persone: una suora che lo ha vegliato per molti anni e ora non sa più se gioire per il suo risveglio o soffrire perché lui ha riconquistato la sua vita eun ragazzo di diciotto anni che ha perso il desiderio di parlare con gli altri e si è chiuso in un silenzio che si infrange solo grazie all’incontro con Giovanni. Ho cercato di raccontare questa storia, tratta da un mio libro, intrecciando il percorso della comprensione di un mondo caotico e così diverso dal passato, dei mutamenti politici e tecnologici con quello della ricerca di affetti consumati dal tempo.
Può essere una fiaba. Forse è un modo per parlare di questo tempo e di noi, oggi. – Walter Veltroni”

The Sweet Sixties – Narrazioni di Moda – Mostra-performance al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo – Roma – Sale delle Armerie Superiori fino al 21 maggio 2023

Testo Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Moda, ma cos’è la moda? Ricercata, semplicissima immaginaria, di colore……, la moda è molto di più.

20230327_123450abito ispirazione Courrèges

Malgrado il termine sia mediaticamente molto inflazionato, ancor oggi è una domanda ricorrente. Questa mostra vuole esaltare il talento creativo degli stilisti che hanno saputo trarre ispirazione in un giuoco di rimandi, allusioni, godimento e felicità creativa. “La Swinging London”, scrivono i curatori Stefano Dominella e Guillermo Mariotto, “ la minigonna di Mary Quant, le visioni da indossare di Ossie Clark, le vetrine coloratissime di Carnaby Street a Soho e lo sbarco sulla Luna: l’eredità associata all’immaginario estetico degli anni Sessanta costituisce un bacino semantico reinterpretabile sotto molteplici aspetti. Età violentemente rivoluzionaria soltanto nel suo epilogo, lo scenario degli anni Sessanta agisce in realtà come nume tutelare delle contaminazioni visive tipiche del mondo della moda.
Di qui la volontà di indagare il lato straordinariamente dolce della decade “fluttuante” – così il settimanale Time definiva Londra nel 1966 – attraverso un’antologia fatta di atmosfere e citazioni raffinatamente sixties. Nel caso di questa mostra, la rappresentazione degli anni Sessanta attraverso gli stili degli abiti e dei loro creatori, ci consente di rivivere uno dei periodi più densi di innovazione e trasgressione della nostra storia più recente, di coglierne l’entusiastica identificazione dei giovani con un modo di vestire che racconta l’esigenza di allargare i propri orizzonti culturali e geografici. Cinquanta creazioni per cinque capitoli, cinque sale, cinque filoni narrativi per raccontare la parte più leggera e sognante degli anni Sessanta.

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Tutto prende inizio da Carnaby Street, la prima sala, con due look creati e curati da Guillermo Mariotto, co-curatore della performance, che troneggiano al centro dell’ambiente. Ecco le passanti, le cui mise riproducono il look di giovani donne alle prese con una sessione di shopping nelle boutique cult di Londra.

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Il secondo capitolo riflette invece sulle libere associazioni vestimentarie: da una parte le stampe naturalistiche, rigogliose anche attraverso il plumage coloratissimo di Ken Scott, dall’altra il denim e gli angioletti dichiaratamente pop di Fiorucci.

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Si arriva così alla terza sala, realtà in cui sono le atmosfere lunari di Courrèges, Pierre Cardin, Paco Rabanne, Valentino Garavani ad essere riscoperte sotto forma di metallo, pvc e cappelli a mo’ di casco. Un presagio stilistico, quello della Space Age, che di lì a poco vedrà un uomo solcare il suolo lunare per la prima volta.

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E poi è la volta dei colori e dei ricami con cui l’alta moda vestiva i borghesi per le grandi occasioni – le tinte audaci, il glamour e le paillettes iridescenti rivivono grazie ad una selezione di abiti d’archivio tra cui quelli della sartoria Battilocchi, Jole Veneziani, Gattinoni, Lancetti, Mila Schön e Carosa.

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Infine, nella sala Optical, il ritmo degli Sweet Sixties rallenta e si sofferma sull’accostamento geometrico dei due colori (non colori) per antonomasia: il bianco e il nero. Si finisce con il celebrare l’arte – si citano il testamento creativo di Giuseppe Capogrossi e l’operato dei Pittori maledetti di Roma – e con il ricordare la straordinaria potenza evocativa della moda, che questo progetto in fieri utilizza come sistema d’indagine e di ricerca dai contorni mobili e sfumati per rileggere un’epoca sospesa tra mille possibilità. Bella, dolce e moderna come allora.”
Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo Lungotevere Castello, 50 – 00193 Roma Tel. +39 06 68191100 – Ufficio Promozione e Comunicazione – email dms-rm.comunicazione@cultura.gov.it

PEC: dms-rm@pec.cultura.gov.it – PEO: dms-rm@cultura.gov.it www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it   – www.castelsantangelo.beniculturali.it

Nasi per l’arte – Opere di artisti italiani e belgi esposte fino al 21 maggio 2023 a Roma – Palazzo Merulana

Testo e foto di Donatello Urbani
Non cuicumque datum est habere nasum – (Non è da tutti avere naso) – Marziale “Epigrammi”

Fiuto e Olfatto: sono le due prerogative unanimamente riconosciute al naso, primo organo sensoriale a formarsi nel grembo materno. L’olfatto, si differenzia dal fiuto, per essere assistito dalla caratteristica fisica di percepire gli odori, mentre le caratteristiche del fiuto, sono essenzialmente psicologiche e interessano solo la capacità di saper individuare soluzioni e oggetti ritenuti i migliori fra i tanti proposti e offerti.

De Conink - artistaLaura de Coninck (presente nella foto): “Recupero del buon oggetto perduto” – 2020 – Pelliccia sintetica con profumo di latte materno creato dall’artista in collaborazione con la maestra profumiera Sonia Costant e con Givaudan Perfumes (Parigi). Opera sensoriale (n.d.r.)

Entrambi hanno un ruolo importante nell’arte. Il fiuto per far emergere solo i più dotati di genialità, il secondo, l’olfatto, per coinvolgere l’osservatore in tutti i cinque sensi di cui è dotato. E’ già presente in molti artisti questo nuovo indirizzo artistico che sconvolgerà, speriamo il prima possibile,  le arti visive, affiancandole e trasformandole in quelle sensoriali, capaci di coinvolgere tutti i cinque sensi e non solo la vista.

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Jan Fabre-“L’amore per la menzogna dell’immaginazione”-2022- Corallo,pigmenti e polimeri.           Luigi Ontani-“Ficcanaso”-1998/20o1

Il percorso espositivo, allestito nelle sale del secondo e terzo piano di Palazzo Merulana, è stato suddiviso dalle curatrici, Joanna De Vos e Melania Rossi, in due diversi settori. Scrivono in proposito: “In primo luogo la mostra propone un dialogo tra l’arte italiana e quella belga dell’inizio del XX secolo attraverso la connessione tra la Collezione Cerasi, presente in modo permanente a Palazzo Merulana, in particolare con opere pittoriche e scultoree dagli anni Venti agli anni Quaranta, e una selezione di opere belghe dello stesso periodo, prestate da collezionisti privati belgi e da alcune Istituzioni. Artisti quali René Magritte, Léon Spilliaert, Paul Joostens, Constant Permeke dialogano con Giorgio De Chirico, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Antonietta Raphael…
Il progetto espositivo è in armonia con la collezione creata da Elena e Claudio Cerasi. Frutto di anni di passione e amore per l’arte, la loro raccolta non rispetta regole ferree: a volte riscopre artisti del passato meno noti, a volte espone opere rare di artisti celebri in dialogo con quelle di autori contemporanei.Un percorso non lineare, in cui l’istinto e il “fiuto” sono state la forza propulsiva, e con cui il progetto “Nasi per l’arte” si sente in perfetta sintonia.

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  Francis Alys: “Senza titolo” – 1995/1996                                                                                    René Magritte: “Le plaisir” – 1927

Il secondo percorso all’interno della mostra coinvolge nove artisti contemporanei belgi e altrettanti italiani le cui opere celebrano, sfidano e invitano alla riflessione sul naso, i sensi e l’arte. Da “Autoritratto olfattivo” di Peter De Cupere (uno dei suoi celebri dipinti “graffia e annusa, all’autoritratto di Maurizio Cattelan, che nella sua “Autobiografia non autorizzata”, scrive: “Quando sono nato erano molto delusi. Avevo un naso da adulto”. E ancora disegni, quadri, sculture, installazioni, cinema rianimato, opere video, fotografie, che fanno rivivere la tradizione e la mitologia o indagano sulla condizione umana… spargendo le loro “essenze” nelle sale del prezioso Palazzo Merulana”.
Accompagna questa rassegna un interessante catalogo ricco di preziosi apporti scientifici/culturali ed immagini di tutte le opere esposte – pagine 131 costo €.45,00.
Info e prenotazioni: www.palazzomerulana.it
Modalità di visita: Costo dei biglietti d’ingresso: Intero € 10,00 Ridotto € 8,00 (Giovani under 26, adulti over 65, insegnanti in attività, possessori di Cartax2, possessori Lazio Youth card ).
Gratuito (bambini e ragazzi under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore, possessori Pass Palazzo Merulana e Pass Palazzo Merulana Young, membri ICOM, guide turistiche con patentino) Diritto di prenotazione euro 2,00