Kurdistan Iracheno – Nuove scoperte della Missione archeologica dell’Università di Udine sulle tracce di Alessandro Magno

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Oltre la barbarie e la guerra. E’ stata questa la mia prima intenzione per titolare l’articolo, poi è stato vincente il desiderio di rendere omaggio a quanti, nel più assoluto disprezzo della loro incolumità, hanno reso vincente un messaggio di cultura e civiltà insito nella campagna di scavo intrapresa, già da vari anni nel Kurdistan Iracheno, in un’area che conserva tutt’ora un sistema d’irrigazione del territorio risalente a oltre 3mila anni fa.

001Mappatura dei 1100 siti individuati dalla missione dell’Università di Udine. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Infatti oltre alle scoperte sulla battaglia di Gaugamela e Alessandro Magno, nelle ricerche della missione archeologica in Kurdistan Iracheno condotta dal prof. Daniele Morandi Bonacossi dell’Università di Udine  nell’ambito del Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive, è particolarmente interessante il lavoro di valorizzazione dei primi acquedotti in pietra della storia, la formazione di restauratori, nonché l’allestimento di un primo laboratorio di restauro al museo di Dahuk e la conseguente  preparazione di un dossier per la candidatura a Bene Culturale universale protetto dall’ UNESCO per l’intero parco archeologico.

DCIM100MEDIADJI_0069.JPG                                   Cantiere di scavo a Tell Gomel. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Un ulteriore approfondimento sul lavoro svolto si ha nelle parole del prof. Daniele Morandi Bonacossi  che afferma:  “La spedizione archeologica dell’Università di Udine, che coinvolge ogni anno circa 25 specialisti (archeologi, topografi, restauratori, archeobotanici, palinologi, esperti GIS,…) e diversi studenti, indaga la trasformazione del territorio dal Paleolitico al periodo islamico (da un milione di anni fa ad oggi) grazie ad una concessione di ricerca che copre un’area di 3.000 kmq, una delle più ampie mai rilasciate in Iraq, che ha consentito al team di scoprire e mappare ben 1100 siti archeologici. Grazie alle riprese con droni, a ortofoto, allo studio della ceramica e agli scavi stratigrafici, è stata ricostruita la storia dell’insediamento e della demografia della regione, che risulta essere una delle zone della Mesopotamia con la più alta densità di siti archeologici (0,7 per chilometro quadrato)”.

003Divinità assire rappresentate nei rilievi rupestri del sito monumentale di Maltai. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Una scoperta interessante ha interessato l’individuazione del luogo della battaglia che, sempre nella parole del prof. Morandi Bonacossi “segnò la storia e i rapporti tra le civiltà d’oriente e d’occidente: nel 331 a.C., sul campo di battaglia di Gaugamela, dove le truppe guidate da Alessandro Magno sconfiggono l’esercito del re dei re persiano Dario III (immagine di apertura dell’articolo- n.d.r.): uno dei momenti cruciali in cui un mondo finisce e inizia una nuova era, l’Ellenismo. L’impero di Alessandro Magno si forma e si espande in una regione enorme (che va dalla Macedonia all’Asia centrale e fino alla valle dell’Indo nell’odierno Pakistan), in cui si realizza uno straordinario, fecondissimo momento di incontro culturale tra Oriente e Occidente”. L’Irak risorge con la cultura! E’ il messaggio che è prevalso negli interventi di tutti i partecipanti alla conferenza di presentazione degli importanti risultati ottenuti nelle varie campagne di scavo ad iniziare dall’ambasciatore della Repubblica dell’Iraq in Italia Ahmad Bamarni, per giungere al direttore della missione archeologica  Daniele  Morandi Bonacossi, all’ assessore all’Istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia  Alessia Rosolen  e  Andrea Zannini , direttore del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Udine.

027Dettaglio delle divinità assire rappresentate nei rilievi rupestri del sito monumentale di Maltai. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Anche questa redazione vuole esprimere un desiderio: Poter quanto prima presentare un percorso turistico culturale sulla presenza di Alessandro Magno in Irak accessibile a tutti gli uomini amanti della cultura.

Trenitalia – Ferrovie dello Stato Italiane, per il turismo ed il business: – Ciampino AirLink, navetta per l’aeroporto di Ciampino; Travel Book Wellness con le località termali; itinerari enogastronomici a portata di treno per le edizioni Slow Food.

Mariagrazia Fiorentino- press.eurintuni@virgilio.it – Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Da tempo immemorabile abbiamo lamentato un valido   collegamento con l’aeroporto di Ciampino che oltre ad offrire comodità in tempi ristretti fosse anche fortemente competitivo rispetto agli altri vettori. Da Roma Termini, in soli 15 minuti si arriva alla stazione di Ciampino.

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Da qui un comodo bus attende i viaggiatori per portarli direttamente in aeroporto in pochi minuti. “Ciampino Airlink” nelle parole di Maria Annunziata Giaconia, Direttore Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, “è la nuova modalità di servizio treno + bus che collega direttamente l’aeroporto internazionale di Ciampino G.B. Pastine con la stazione di Roma Termini, l’area dei Castelli Romani, linee FL4 Velletri, Albano, Frascati, e del Sud del Lazio, linea FL6 per Cassino. Il nuovo servizio, già operativo da alcuni giorni, offre ad un costo contenuto: 2,70 euro il prezzo del biglietto per 30 minuti il tempo di viaggio, una combinazione di 77 navette + treno nei giorni feriali (40 da Ciampino stazione a Ciampino Aeroporto e 37 per il percorso inverso) e 44 nei giorni festivi (25 da Ciampino stazione a Ciampino Aeroporto e 19 dall’aeroporto alla stazione)”.

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La fermata del bus è a pochi metri dall’ingresso dell’aeroporto, in uno spazio ospitale, comodo sia per la salita sia per la discesa. All’interno dell’area sterile aeroportuale sono state istallate due biglietterie automatiche di Trenitalia. Tutti servizi bus e treno sono equipaggiati con posti dedicati alle persone a mobilità ridotta. Il biglietto Ciampino Airlink si può acquistare su tutti i canali di vendita di Trenitalia (sito internet www.trenitalia.com, App Trenitalia, Self Service in stazione, biglietterie, agenzie di viaggio abilitate, punti vendita LisPaga di Lottomatica, SisalPay e Tabacchi).

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Trenitalia per il Turismo con un Travel Book Wellness per un collegamento comodo e pratico con 21 località termali italiane a “portata di treno”

Il nuovo e maneggevole travel book Wellness presentato a Roma in una location quanto mai significativa per il benessere: Il complesso delle Terme di Diocleziano, che accoglie al suo interno il Museo Archeologico Romano, racconta, in maniera esauriente anche con notizie di carattere prettamente turistico, le 21 località termali del Paese raggiungibili comodamente con i treni regionali di Trenitalia (Gruppo FS Italiane). Le 21 località termali interessate, indicate per regione, sono:

  • Piemonte: Acqui Terme;
  • Trentino Alto Adige: Merano, Levico Terme
  • Veneto: Abano Terme, Montegrotto Terme;
  • Emilia Romagna: Porretta Terme, Salsomaggiore Terme, Castel S. Pietro Terme, Cervia;
  • Toscana: Rapolano Terme, Montecatini Terme, Equi Terme, Venturina Terme;
  • Marche: Genga;
  • Lazio: Viterbo, Tivoli Terme;
  • Abruzzo: Popoli;
  • Campania: Telese Terme, Torre Annunziata;
  • Calabria: Terme Luigiane;
  • Sicilia: Terme Vigliatore.

Il progetto editoriale intende promuovere l’utilizzo del trasporto regionale come ulteriore volàno dell’esperienza turistica di cittadini italiani e stranieri nei luoghi più incantevoli e caratteristici del Belpaese, volgendo un occhio attento al comfort di un viaggio sostenibile, sicuro, attento alle esigenze delle persone che si spostano con i treni regionali anche nel tempo libero. Finalità espressa chiaramente anche da Maria Annunziata Giaconia, Direttore Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia, che ha affermato come: “La vocazione turistica completa la prioritaria missione di Trenitalia e di tutto il Gruppo FS Italiane, sempre più impegnati nel promuovere una mobilità sostenibile e integrata, a vantaggio dei pendolari. Questa missione trova conferma nel prossimo arrivo dei nuovi treni regionali Rock e Pop, i cui primi esemplari inizieranno a circolare a partire dalla fine di questa primavera. Frutto di un investimento economico complessivo di circa sei miliardi di euro per oltre 600 treni, i Rock e Pop contribuiranno a garantire, entro cinque anni, il rinnovo dell’80% della flotta regionale di Trenitalia”.

Di rimando Serafino Lo Piano, Responsabile Sales Long Haul Trenitalia, ha affermato: “Il 2018 ha visto crescere dell’8% i viaggi di piacere sui treni regionali rispetto al 2017, portando a una quota del 29% le persone che si spostano per viaggi leisure rispetto al totale dei passeggeri. Questa crescente vocazione turistica trova ulteriore impulso nel nuovo travel book di Trenitalia Wellness, 21 località termali da raggiungere comodamente in treno con oltre 800 collegamenti al giorno. L’impegno di Trenitalia (Gruppo FS Italiane) per offrire un servizio in grado di rispondere alle esigenze delle persone che utilizzano i treni regionali si accompagna a quello messo in campo con gli oltre 380 collegamenti quotidiani della Lunga Percorrenza (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e Intercity) e dei Freccialink, il servizio intermodale di Trenitalia che amplia il network delle Frecce con servizi dedicati realizzati con autobus moderni e confortevoli”. Visibilità e spinta commerciale al progetto editoriale Wellness, 21 località termali da raggiungere comodamente in treno sarà data anche dal vasto network delle agenzie di viaggio partner di Trenitalia, attraverso iniziative che includono più di 6.500 punti vendita in Italia e oltre 18mila all’estero. Il travel book Wellness di Trenitalia é disponibile in versione cartacea e digitale in formato sfogliabile   insieme agli altri travel book Trenitalia – di cui si ricordano le precedenti edizioni Siti UNESCO, Grandi Giardini Italiani, Borghi, Mare, Neve&Parchi –  tutti disponibili nella sezione dedicata di trenitalia.com.

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Trenitalia/Slow Food: 20 itinerari enogastronomici a portata di treno

Lo stand della Regione Veneto, in occasione di Vinitaly 2019, ha accolto la presentazione della collana, per le edizioni Slow Food, di “ Itinerari di pAssaggio”, con una particolare attenzione ai venti itinerari enogastronomici legati ad altrettanti collegamenti ferroviari regionali per scoprire cibi e peculiarità del Belpaese attraverso i viaggi in treno. Il progetto realizzato da Trenitalia (Gruppo FS Italiane) e Slow Food Editore ha l’obiettivo di illustrare il panorama enogastronomico delle regioni italiane e promuovere il treno come mezzo per raggiungere oltre 500 produttori, botteghe e ristoratori segnalati da Slow Food nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie. Sarà così possibile apprezzare le eccellenze alimentari regionali, per la maggior parte a chilometro zero, attraverso il treno, mezzo ecologico per eccellenza. Da Nord a Sud, questi gli Itinerari di pAssaggio in tutta Italia: Aosta – Ivrea, Torino – Alba, Verona – Vicenza, Spotorno – Bordighera, Parma – Bologna, Pesaro – Ancona, Terni – Terontola, Ancona – Pescara, Roma – Albano, Napoli – Salerno e Bari – Brindisi. Entro la fine dell’anno, inoltre, saranno disponibili anche le ulteriori brochure che completeranno la collana: Trento – Bolzano, Udine – Trieste, Parma – Milano, Firenze – Viareggio, Campobasso – Isernia, Potenza – Melfi, Lamezia – Rosarno, Palermo – Messina e Cagliari – Sassari. “Da trent’anni Slow Food Editore cura, grazie all’aiuto dei membri dell’associazione, una mappatura del territorio italiano” – ha dichiarato Carlo Bogliotti – “con i migliori indirizzi in cui mangiare, bere e fare acquisti enogastronomici. Il tutto secondo la filosofia di Slow Food, ovvero nel rispetto di una qualità che si declina con i tre aggettivi buono, pulito e giusto. Una qualità assoluta, anche in termini ecologici e socioeconomici. Questa ricchezza di osterie, cantine, botteghe, piccoli produttori costituisce il meglio di un’Italia che si muove lentamente, mostrando la bellezza delle province con grande capacità di rispettare le tradizioni, i luoghi in cui è inserita, l’importanza che rappresenta anche a livello internazionale. Il progetto con Trenitalia è dunque scaturito in un modo che possiamo definire naturale”.

Questo il link per sfogliarle: trenitalia.com/it/treni_regionali/itinerari-di-passaggio-slowfood.html.

 

Il corpo della voce – Esplorare la voce tra scienza, teatro e canto al Palazzo della Esposizioni, Roma, fino al 30 giugno 2019.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Più di 120 opere tra foto, video, materiali di repertorio partiture originali, corrispondenze, documenti, alcuni esposti per la prima volta, oltre ad exhibit interattivi, aree di ascolto e apparecchiature elettroniche utilizzate dagli artisti al fine di esplorare i limiti delle proprie possibilità vocali, costituiscono quanto presente nel percorso espositivo della rassegna “Il corpo della voce” presente a Roma nel Palazzo delle Esposizioni fino al prossimo 30 giugno 2019. Carmelo Bene, Cathy Berberian e Demetrio Stratos sono gli artisti presi in considerazione con materiali vari e documenti originali gentilmente prestati dalle varie fondazioni istituite a loro nome. A questi si aggiunge Franco Fusi, medico chirurgo, specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria, che apre il percorso espositivo guidandoci, con esaurienti immagini e descrizioni, all’interno della  cavità di risonanza dove il corpo della voce si configura nella sua carnalità, rendendo manifesto il paradosso intrinseco alla sua duplice natura, tra l’etero ed il muscolare, tra il materico e l’impalpabile. Paradosso che trova nell’opera video di Anna Maria Hefele una esemplare sintesi visiva.

20190409_130206        Corde vocali normali – animazione (in relazione con altra che presenta, ravvicinate, le corde vocali in vibrazione)

Notevole è l’interesse scientifico presente in tre installazioni interattive realizzate per questa mostra da Graziano Tisato, Ricercatore presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, – ISTC – CNR di Padova, che offrono la possibilità di approfondire la comprensione degli effetti vocali prodotti dalla pratica di tecniche vocali con una particolare attenzione verso quelle introdotte da Demetrio Stratos.

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Degno di particolare attenzione è scoprire l’interesse che Carmelo Bene riserva alla voce, fina dagli anni sessanta, indagando le possibilità espressive dei mezzi di campionatura, amplificazione e restituzione del suono, articolati con maggior rigore a cominciare dagli spettacoli concerto che, sul principio degli anni Ottanta, sanciscono il legame profondo di Bene con la musica. In mostra è proiettato, per la prima volta, un filmato del Laboratorio della Biennale del Teatro di Venezia che Bene diresse a porte chiuse dal 1988 al 1990, dove si esibiscono musicisti jazz di altissimo livello come il percussionista olandese Han Bennink e la cantante francese Anne-Laure Poulain. Inoltre è possibile ammirare copioni, manoscritti inediti e documenti in cui è possibile individuare le fonti, musicali, teoriche, filosofiche da cui Bene traeva ispirazione.

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La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Guido Barbieri, Adriana Cavarero, Anna Cestelli Guidi, Angela Ida De Benedictis, Nicola Scaldaferri, Franco Fussi, Luca Nobile, Francesca Rachele Oppedisano, Gianni Emilio Simonetti e Graziano G. Tisato. Inoltre a questa mosyta è stata dedicata una serie di eventi speciali, rassegne cinematografiche, laboratori, giornate per famiglie e bambini sul tema della voce.

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Roma – Palazzo delle Esposizioni – Via Nazionale, 194 – fino al 30 giugno con orari nei giorni di domenica, martedi, mercoledi e giovedi dalle 10,00 alle 20,00 , venerdi e sabato fino alle 22,30, lunedi chiuso. Biglietto d’ingresso intero €.10,00 ridotto €.8,00. Prenotazioni per singoli e gruppi e informazioni sugli eventi speciali e laboratori d’arte tel. 06.39967500 e www.palazzoesposizioni.it.

Nord Film Fest 2019 – Vita e scorci del Nord Europa alla Casa del Cinema – Roma: Villa Borghese – dal 2 al 5 maggio 2019

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

Quanto sappiamo del Nord Europa? Spesso non sempre individuiamo nella carta geografica la singola nazione, colpa anche delle lontane reminiscenze scolastiche. Questa edizione 2019 del Nord Film Fest, che per l’ottava volta si svolge a Roma alla Casa del Cinema dal 2 al 5 maggio p.v., può offrirci la buona occasione anche per conoscere meglio i nostri vicini del Nord Europa grazie anche allo specifico tema di questa rassegna che ha per titolo “Borders / Confini”, non solo in senso geografico ma anche tra mondi, modi di essere e di pensare diversi.

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Apre la rassegna, che in tutto prevede la programmazione di 13 film, 2 documentari e 4 corti, il film biografico “Becoming Astrid” sulla vita di Astrid Lindgren, una delle più importanti scrittrici della letteratura per l’infanzia del novecento, autrice del best seller “Pippi Calzelunghe”. Il film, produzione svedese, ha ricevuto 7 nomination al Guldbagge Awards, premio cinematografico più importante in Svezia, ci offre uno spaccato importante di vita vissuta nei primi del ‘900 da una giovane alla quale vanno strette le rigide regole di vita presenti nella società in quegli anni.

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Di non minor importanza sono tutte le altre programmazioni che documentano,per lo più, temi e problemi presenti nelle nazione Nord Europee.

Roma – Casa del Cinema – Largo Marcello Mastroianni, n.1 – Parco di Villa Borghese – dalle ore 15,00 alle 24,00 con ingresso gratuito.  Info tel. 060608 – sito  www.casadelcinema.it . Per saperne di più su proiezioni, giorni e orari, consultare il sito www.itale20.it

La Scala Santa, com’era in origine, è tornata visitabile in tutto il suo fascino, devozione e splendore.

Mariagrazia Fiorentino-(press.eurintuni@virgilio.it) Donatello Urbani (donatello.urbani@gmail.com)- Foto cuortesy Musei Vaticani

Fra le varie iniziative che hanno interessato questa Settimana Santa c’è anche la riapertura al culto dopo vari anni di chiusura della Scala Santa in Roma –  Piazza San Giovanni in Laterano – .  Il complesso della Scala Santa che ingloba i cui  gradini costituivano l’accesso al Palazzo di Ponzio Pilato e che la tradizione popolare vuole siano stati saliti da Gesù, è affidato alla custodia fin dal 1853 ai Padri Passionisti. Fu la madre dell’imperatore Costantino, Elena, a recuperarli  nel 326/327 e trasportarli a Roma, insieme ad altre reliquie della passione di Cristo quali la croce di legno, dove, una volta giunti, trovarono adeguata collocazione in vari edifici di culto. I gradini di accesso al palazzo di Pilato furono sistemati in un edificio vicino alla residenza papale in Piazza San Giovanni. Questi gradini, costituiti di marmi orientali diversa provenienza per un totale di 28 scalini, si ritiene che alcuni conservino tracce del sangue di Cristo in corrispondenza del secondo, undicesimo e ventottesimo gradino, tutti contrassegnati da croci.

_DSC6271Undicesimo gradino. La fede religiosa vuole che la grata di ferro sotto la croce nasconda delle gocce di sangue di Cristo lasciate dopo una caduta.

Dell’edificio in cui furono sistemati abbiamo testimonianza in un famoso disegno di Marten van Heemskerck (1498-1574), oggi al Kupferstichkabinett di Berlino,  che ci mostra l’aspetto che il campo lateranense aveva intorno al 1535-36. La veduta, presa da nord-ovest, in corrispondenza di quello che è oggi il complesso ospedaliero di San Giovanni, fotografa bene lo stato di abbandono dell’area, priva ancora di articolazioni urbanistiche e dominata dalla mole severa del Patriarchio, il gruppo di edifici sorto tra IV e V secolo nei pressi della Basilica del SS. Salvatore, dove ebbe sede, a partire da Giulio I (337-352), la Cancelleria Apostolica e dove sarebbe stata fissata, nei secoli a venire, la dimora stessa del Vescovo di Roma. Per lunghi secoli questo complesso lateranense offrì al pellegrino o al devoto uno straordinario strumento di elevazione spirituale, alimentato dalla percezione stessa della scala come reliquia scritturale. La notte del 28 gennaio 1588, nell’ambito delle demolizioni ordinate da Sisto V per la riqualificazione urbanistica dell’area, l’architetto Carlo Fontana (1543-1604) poneva mano allo smontaggio della Scala Santa e al suo trasporto in un fabbricato nuovo, appositamente progettato l’anno precedente a protezione dell’antico oratorio di San Lorenzo in Palatio. L’oratorio stesso venne inglobato nel nuovo edificio, posizionandovi davanti la Scala Santa, accanto alla quale vennero sistemate due scale per lato (cinque in tutto). Il nuovo fabbricato prese il nome di Santuario della Scala Santa e la sua facciata era costituita nella zona inferiore da cinque arcate (oggi chiuse), mentre nel piano nobile si aprivano cinque finestre a timpani ricurvi e triangolari alternati, secondo il modulo adottato nel vicino Palazzo Lateranense (1585-89). Le cinque rampe portavano a un corridoio, dal quale si accedeva alle cappelle laterali di San Silvestro e di San Lorenzo, nonché al Sancta Sanctorum Lateranense.

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Il programma decorativo, svolto su idee e suggestioni di eminenti dotti della Curia, comprendeva storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, secondo uno schema distributivo elaborato da Angelo Rocca e Silvio Antoniano (1587 ca.), di cui si conserva traccia in un disegno presso la Biblioteca Angelica di Roma. Uno stuolo di pittori tardomanieristi, come Paris Nogari, Giovanni Battista Ricci, Giovanni Baglione, Baldassarre Croce, Prospero Orsi, Andrea Lilio, Ferraù Fenzoni, Paul Bril, Ventura Salimbeni, Antonio Scalvati, Avanzino Nucci, Giacomo Stella, Giovanni e Cherubino Alberti, decorò volte e pareti sotto la direzione di Cesare Nebbia e di Giovanni Guerra, dando vita a un’iconografia di ascesi e contemplazione, didascalicamente intessuta di richiami penitenziali. Sulla Scala Santa propriamente detta, una sorta di Via Crucis figurata, rigorosamente modellata sui precetti tridentini, teneva conto del punto di vista ribassato di chi la ascendeva in ginocchio: ad aprire e chiudere il percorso, alle due estremità della rampa, erano i tre affreschi con l’Ultima Cena, la Crocefissione e l’Ascensione di Cristo, opere intensamente mistiche dell’orvietano Cesare Nebbia (1536 ca.- 1614 ca.). L’attenzione conservativa al complesso della Scala Santa non è mai venuta meno nel corso dei secoli, anche in considerazione della straordinaria devozione di cui ha sempre goduto il Santuario, ma è a partire dagli anni novanta del Novecento e grazie alla sinergia fra i Padri Passionisti (custodi del complesso dal 1853) con i Musei Vaticani (eccellenza mondiale nel campo della conservazione) che venne avviato il restauro del prezioso sacello del Sancta Sanctorum, risalente al 1277. Nel 1723, preso atto dell’usura del manufatto (dovuto anche alla consuetudine di raschiarne il marmo per riportarne a casa la polvere superficiale), fu preso partito di rivestire in legno gli antichi gradini, praticandovi feritoie per il loro avvistamento. La fasciatura in tavolati di noce dei 28 scalini è rimasta al suo posto fino al marzo 2019, quando il suo smontaggio per fini conservativi ha potuto rimettere in luce la gradinata marmorea originale.  Negli ultimi due anni, l’intervento conservativo ha compreso anche la revisione ed il restauro della preziosa reliquia della ‘Scala Santa’. In seguito al restauro, per la prima volta, dopo trecento anni, con un’apertura straordinaria di sessanta giorni fino al 9 giugno 2019 solennità della Pentecoste, la Scala Santa sarà visibile senza la copertura lignea che dopo questo periodo sarà ricollocata. Oltre al restauro dei gradini, è stato compiuto il restauro degli affreschi delle pareti della Scala Santa e delle quattro scale che le stanno a lato, due per parte. Dal suo inizio, l’intero progetto è stato seguito dai Patrons of the Arts in the Vatican Museums ed alcuni generosi benefattori si sono impegnati a sostenere finanziariamente tutta o parte dell’intera operazione.

Visit Russia – Il turismo russo volta pagina con nuove proposte, interessanti itinerari e mete finora sconosciute.

Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Punto di partenza per la nuova Agenzia governativa per lo sviluppo del turismo, Rostourism, è stata l’adozione di un diverso logos e la nomina di un nuovo responsabile, Zarina Doguzova, che dipenderà dal Ministero dello sviluppo economico. Questo, però, ha comportato anche l’aver incluso nei soliti percorsi turistici che restano tutt’ora validi a partire proprio dalle crociere fluviali ed un percorso storico , – Red Route – sulla figura di Lenin e la sua città natale, Ulyanovsk, e la di città Simbirsk.

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Le nuove proposte vedono una nuova presentazione dei percorsi religiosi dove la Patriarchia della Chiesa Ortodossa Russa https://mospat.ru/it/ è la referente diretta alla quale indirizzare le richieste via e.mail a: cancelar@mospatr.ru Telefono +7 495 955 67 77.

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Un altro successivo percorsointeressa la Regione del fiume Volga con un particolare riferimento alla città di Samara.
Completamente nuova la proposta “fly and drive” con il noleggio sul posto da richiedere attraverso il sito http://www.drive-to-russia.com, di un auto da guidare in proprio attraverso l’affascinante campagna russa. Da tenere presente che nei prossimi mesi si svolgerà un Festival – caravan nella città di Murmansk. Maggiori notizie sul sito  www.atv51.ru.

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Un percorso culturale di grande interesse è quello definito “Museo e tour” – consultare i siti http://welcometver.ru/userroutes/113 e http://kreml-alexandrov.ru/ – che include anche sia il Museo di Rakhmaninov che il Museo di nobiltà russa http://www.mk-aseeva.ru/http://turizm-komi.ru/about/. Percorso attraverso le affascinanti residenze dell’antica aristocrazia russa con i loro ricchi giardini.

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Punto di riferimento, per tutti ma principalmente per gli operatori, sarà quanto prima l’apertura  di una agenzia di sistema, “Boutique di Viaggi in Russia”  in stretta collaborazione “Visit Russia Italia” che opererà in  via Ostilia, 29 – Roma 00184

Macfrut 2019: Vetrina internazionale dell’ortofrutta italiana- Fiera di Rimini 8 – 10 maggio 2019

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Con oltre 1100 espositori,  di sui il 25% esteri con ben 1500 buyer invitati e oltre 60 eventi  in programma nei tre giorni di fiera, questa rassegna 2019 dell’ortofrutta italiana, voluta ed organizzata da MacFrut insieme a Cesena Fiere, vuole essere il primo passo per una ripartenza in grande stile di tutto il settore, non solo di filiera, strategico per l’Italia e prima voce dell’export agroalimentare. L’Africa Subsahariana e la Regione Piemonte saranno i partner di  questa edizione. Come affermato nel corso della conferenza stampa da Renzo Piraccini,  di Cesena Fiera S.p.A. “Internazionalizzazione e innovazione” sono le due “key” di questa 36esima edizione di Macfrut, la tre giorni che vuole rappresentare l’orgoglio di un sistema cardine del made in Italy agroalimentare, prima voce dell’export (inclusa l’ortofrutta lavorata e conservata) con circa 8,4 miliardi di euro, di cui 4,9 di fresco. Negli undici settori espositivi troveranno ampio spazio non solo frutta e ortofrutta bensì tutti i vari settori paralleli quali: sementi; novità vegetali e vivaismo; tecnologie di campo; mezzi tecnici; produzione, commercio e distribuzione; biologico; macchinari e tecnologie del post raccolta; materiali e imballaggi di confezionamento; quarta gamma; logistica; servizi. Inoltre a  Macfrut si ritrovano le principali organizzazioni del settore ortofrutticolo, dall’ACI (Associazione delle Cooperative Italiane) a Fruitimprese, da Italia Ortofrutta a Italmercati, da Fedagro Mercati a Cso Italy, da Coldiretti ad ANBI (Associazione delle Bonifiche Italiane). Sempre nel corso della conferenza stampa è stato rilevato che  esiste una possibilità per tornare a crescere questa è offerta esclusivamente dallo sviluppo del mercato internazionale. E qui un ruolo chiave lo gioca Macfrut nel suo impetuoso sviluppo sul fronte dell’internazionalizzazione con una trentina di missioni di presentazione in tutto il mondo, la presenza del 25% di espositori esteri, l’invito di 1500 buyer (solo cinque anni fa erano 250) nella collaudata sinergia con Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Tra le novità la presenza di un padiglione interamente dedicato all’Africa, di cui l’area Subsahariana è partner internazionale di questa edizione. Saranno presenti 200 aziende provenienti da 14 paesi: Angola, Benin, Congo, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Namibia, Senegal, Somalia, Sudan, Uganda, Tanzania, Zambia.

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In questo panorama è stato ideato il progetto Lab Innova messo in campo di Ice Agenzia con la collaborazione di Macfrut, che intende sviluppare il partenariato tra imprese UE-Africa, puntando su formazione manageriale, innovazione e trasferimento tecnologico nel settore agricolo e agroindustriale africano. In questa prima fase sono cinque i paesi africani coinvolti nel progetto (Etiopia, Mozambico, Uganda, Tanzania, Angola) tutti presenti a Macfrut.

Sempre a Macfrut, tra le novità sul piano internazionale segnaliamo la prima volta di Cuba con 5 imprese, Proecuador con 8 grandi imprese, lo stato messicano di Zacatecas con 6 imprese. E ancora, una forte partecipazione dall’Est Europa di buyer e produttori (Serbia e Uzbekistan raddoppiano l’area), così come la presenza dei principali importatori del Golfo Persico (Emirati, Bahrein, Qatar), India e Sud Est Asiatico.

Le principali novità sul fronte del pre e post raccolta saranno offerte dal Greenhouse Technology Village, un vero e proprio villaggio dell’innovazione orticola in serra che ospita i principali produttori di tecnologie, materiali e mezzi tecnici, sementieri e vivaisti specializzati. Un’area altamente specializzata, posizionata nell’ingresso Est, dove vengono presentate alcune delle innovazioni destinate a diventare strumenti di lavoro quotidiani per i produttori.

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Un’altra area dinamica è, AcquaCampus, un campo dimostrativo di 500 metri quadrati dove si possono vedere in azione gli impianti d’irrigazione tecnologicamente più avanzati, presentati dalle aziende leader mondiali. Terza proposta, è il ritorno di Macfrut in Campo, una grande area sempre allestita all’interno dei padiglioni della fiera dove viene riprodotto un vero e proprio campo prova con all’opera le macchine agricole più innovative.

La Regione Piemonte, quale partner in questa edizione sarà la protagonista con i suoi prodotti di punta a partire dalla Mela Rossa Igp di Cuneo, prodotto simbolo di questa 36esima edizione.

Info Macfrut 2019 – Fiera a Rimini nelle giornate 8-9-10 maggio 2019, orario 9.30-18.00. Maggiori informazioni sul sito www.macfrut.com

 

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Nuove sinergie turistiche con la Cina – Ferrovie dello Stato – Trenitalia, Musei Ferrari di Modena, Aeroporti di Roma e Federturismo firmano un accordo di partnership con CTrip, leader nei viaggi on line

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Le ultime rilevazioni che abbiamo in tema di flussi turistici ci indicano che la Cina é il primo mercato con una spesa di 228 miliardi di euro, una classe media emergente sempre più interessata a viaggiare e dall’alto potere di acquisto. In Italia i turisti cinesi sono la prima nazionalità del Tax Free Shopping, con il 30% del mercato. Sono oltre 130 milioni i cinesi che annualmente si recano all’estero per turismo o per lavoro, ma di questi circa il 13% arriva in Europa e solo una piccola parte degli 1,4 milioni che visitano il nostro paese atterra direttamente nel Belpaese. Da tener presente che il numero di turisti cinesi che hanno visitato l’Italia sono destinati ad aumentare ed entrambi i paesi stanno lavorando congiuntamente per promuovere la cooperazione turistica. CTrip, agenzia di viaggi on-line con 300 milioni di utenti registrati, cinque volte la popolazione italiana, svolgerà un ruolo vitale date le sue schiaccianti quote di mercato in Cina. Partendo da queste premesse e le nuove opportunità offerte dagli accordi commerciali derivanti dalla “Nuova Via della Seta” che rappresenta per  l’Italia, ma anche per  l’Europa, un grande  progetto economico in grado di migliorare la connettività al gigante economico asiatico attraverso la costruzione di infrastrutture, ferrovie e porti, si è resa indispensabile la firma del memorandum fra gli operatori turistici delle due nazioni che accompagni una strategia di promozione accurata e condivisa con tutto il sistema delle imprese che operano sul mercato.  In occasione di una Conferenza Stampa alla quale hanno partecipato Jane Jie Sun, CEO di CTrip.com, Ugo de Carolis, CEO di Aeroporti di Roma, Serafino Lo Piano, Responsabile vendite, Long-Haul Trenitalia, Michele Pignatti Morano, Responsabile dei Musei Ferrari, Maria Carmela Colaiacovo, Vice-Presidente di Confindustria Alberghi e Damiano De Marchi, Ricercatore Senior del Ciset- Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, sono stati firmati Accordi bilaterali. Alla firma sono seguite dichiarazioni sulle prospettive di sviluppo sul turismo tra Italia e Cina. Mrs. Jane Jie Sun ha illustrato le prospettive di crescita di CTrip in Italia presentando anche il gruppo CTrip.com che con un fatturato di 88 miliardi di dollari e capitalizzazione di mercato pari a 18 miliardi di dollari, occupa una posizione di primaria importanza nel turismo asiatico. Ugo De Carolis, Serafino Lo Piano, Michele Pignatti Morano e Maria Carmela Colaiacovo, ciascuno per le società rappresentate, hanno presentato le loro strategie messe a punto per il mercato cinese.

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Simpatico è stato l’omaggio di Serafino Lo Piano a Mrs. Jane Jie Sun del modellino di una Freccia Rossa, il treno ad alta velocità che troveranno i turisti cinese nei loro spostamenti lungo il Bel Paese. A concludere i lavori, Damiano De Marchi con un quadro riassuntivo sugli aspetti macro-economici dei rapporti Italia-Cina nel settore turistico.

Gelato Festival 2019, arriva a Roma nel Parco di Villa Borghese nei giorni di Sabato 13 e domenica 14 aprile

Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

arrivo della primavera di quello che può offrire un buon gelato seduti su una panchina del più bel parco urbano della città? Le buone occasioni offerte dal Gelato Festival 2019, manifestazione dove la CarpigianiItalian Exhibition Group, fiera leader internazionale del gelato, del dolciario artigianale, del caffè e della panificazione per il canale foodservice, hanno un ruolo di primo piano, non si limitano solo a questo ma si estendono alle tante opportunità di poter assaggiare in anteprima i gusti che i migliori maestri gelatieri italiani hanno preparato per le successive stagioni, in particolare quella estiva dove il gelato artigianale è il re incontrastato fra le delizie gastronomiche.

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Sarà questa una vera gara che va sotto il nome di “Next Generation” e che vede i migliori 16 gelatieri artigianali “under 30” al mondo  sfidarsi fino all’ultima coppetta per aggiudicarsi l’ambito inserimento fra i 36 finalisti del Gelato Festival World Masters 2021, sfida per i migliori gelatieri artigianali del pianeta. Si tratta del principale torneo internazionale di categoria che prevede un percorso con centinaia di prove in quattro anni su cinque continenti, con giurie tecniche e popolari per aggiudicarsi il titolo di campione mondiale – ma anche un progetto di posizionamento strategico del gelato artigianale e di tutta la filiera.

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Questo evento che per due giorni trasformerà la nostra Città in capitale del gelato si terrà in via delle Magnolie all’interno di Villa Borghese nei giorni di sabato 13 e domenica 14 aprile, dalle ore 11 alle 19. Ciascuno dei 16 giovanissimi gelatieri, provenienti da 8 Paesi: Belgio, Bulgaria, Croazia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria, porterà in assaggio un gusto inedito. Tra i più curiosi di questi il gelato al popcorn, alla pesca e basilico, al lampone speziato fermentato, il cheesecake, all’arancia rossa, quello con limone e carote, al biscotto e caramello. E ancora: gelato alle mandorle caramellate e vaniglia, oppure alla mandorla e albicocca, occasione unica per scoprire i segreti del mondo del gelato fra assaggi, iniziative a tema e laboratori didattici allestiti all’interno dei tre grandi food truck da 13 metri, incluso il “Buontalenti” che rappresenta il più grande laboratorio mobile di produzione di gelato al mondo.

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Un biglietto da 10 euro (ridotto per i bimbi sotto il metro di altezza) disponibile anche in prevendita sul sito www.gelatofestival.it, darà diritto all’assaggio di tutti i gelati in gara, più quelli della tradizione siciliana di Elenka e uno speciale creato ad hoc dallo chef Massimiliano Scotti per Air Italy, nonché alla partecipazione alle attività del villaggio. Tutto questo certamente offrirà un dolcissimo fine settimana.

Aqua Film Festival – La quarta edizione alla Casa del Cinema di Roma dall’11 al 13 aprile 2019 con ingresso gratuito

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

“L’acqua è un incantesimo che da la vita”. Merce sempre più rara rischia di divenire l’acqua e cosa tragica, in tutto questo, è che rappresenta l’elemento indispensabile alla vita umana. Questa realtà è al centro della quarta edizione dell’Aqua Film Festival e si rispecchia nella parole di Eleonora Vallone, “deus ex machina” di questa bella iniziativa che viene presentata con queste parole: “Il corpo umano è composto al 70% di acqua, il resto è cinema”.

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Inoltre è preoccupante il fatto che non tutti hanno piena coscienza della gravità di questa situazione malgrado le voci preoccupate di tante persone ed altrettante istituzioni, prova ne sia gli oltre 200 film arrivati per partecipare alle selezioni di questo festival provenienti da tutto il mondo, da paesi quali: Italia, Iran, Venezuela, Irlanda, Spagna, Svizzera, Portogallo, Brasile, Cile, Francia, Messico, Nepal, Perù, Colombia, Russia e Sud Africa. Venti di questi sono stati selezionati per la proiezione nelle varie sezioni: Corti, Cortini e Cortini Aqua&Students, nella quale sono accettati anche filmati realizzati con smartphone.

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A queste proiezioni si affiancano due lungometraggi sul tema dell’acqua, due anteprime assolute e quattro film denuncia, nella sezione fuori concorso, “Fratello Mare”, “Amico Lago”, “Caro Fiume” e due film musicali sul tema dell’acqua “Arabian Nights” di Alessandro Orlandi e “Floating Concert” di Anna Scalfati. Inoltre, in questa operazione di promozione della gravità del fenomeno di carenza di acqua che già si manifesta, rivestono particolare importanza vari reportage di denuncia quali quelli presentati da Assonautica sulle Condizioni del Ponte Romano sulla Via Ostiense, insieme alla proiezione dei corti documentari di Massimo Bevacqua “Finchè c’è acqua c’è speranza” e di Dario Vassallo, fratello del Sindaco Pescatore Angelo, ucciso dalla mafia nel 2010, “Progetto di pulizia dei fondali marini” sull’indifferenza dell’uomo di fronte al mare di plastica. Interessante sarà anche il workshop intensivo gratuito “Filmare con lo smartphone” che strizza l’occhio in particolare ai giovani visitatori.

Roma – Casa del Cinema – Largo Marcello Mastroianni (Villa Borghese).