MATTARELLO – Un anello in più si aggiunge alla catena di ristorazione che fa della cucina romana il proprio cult

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Lo slogan che annuncia l’apertura a Romaper giovedi 18 maggio, del nuovo locale a Via Bari, nei pressi di Piazza Bologna, è in linea perfetta con quella seguita nella cucina “Ce semo presi anche Piazza Bologna”. Non solo la scritta ma le pietanze stesse, senza contare l’ambiente che già negli arredi si rifà alle classiche “Hostariae”, ci regalano un pezzo di romanità esaltando una filone, quello della ristorazione che troppo spesso ha parlato, e non solo specie nelle porzioni, americano.

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Mi aspettavo, quando ho fatto una previsita all’apertura ufficiale, di trovarmi di fronte la famosa sequenza di Alberto Sordi in cui sentenzia: “Maccaroni, m’avete provocato e mò ve magno!”. Forse arriverà in seguito ed affiancherà a pieno merito e diritto le specialità della cucina romana scritte sulle pareti a scanso di buoni equivoci. Un tocco di modernità però si respira nella distribuzioni dei locali proprio nell’area prevista e  destinata all’accoglienza della clientela giovanile che la signora Rita Suatoni, uno dei soci della catena, tiene a mostrarmi con un certa soddisfazione, quasi come una vittoria personale.

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Inoltre a dirigere la cucina c’è un giovane chef: Giulio Burtone,  che è facile vedere ed assistere alla cottura/preparazione delle pietanze attraverso la grande apertura che consente una visione a 360 gradi e scambiare con lui qualche parola, se non troppo indaffarato. L’aria cordiale e popolare non poteva non trovare riscontro anche dei prezzi. La controprova è sempre possibile andandoli a trovare!

Vivere la natura e la cultura nella Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il Lago dei Turano, bacino artificiale risalente agli anni ‘20/30 dello scorso secolo realizzato con finalità di produzione dell’energia elettrica, può essere considerato il cuore della Riserva Regionale Naturale dei Monti Navegna e Cervia che, malgrado non abbia una grande estensione, solo 3.600 (tremilaseicento) ettari, riveste una grande importanza nell’ecosistema regionale grazie alle sua collocazione geografica posta al centro del Lazio, regione fin troppo antropizzata. La grande rilevanza dell’ambiente naturalistico è offerta dalla presenza di numerose istituzioni  e testimonianze culturali presenti nei centri abitati dei quali alcuni, classificati tra i Borghi più Belli d’Italia, attendono solo di essere scoperti e valorizzati.

IMG_20180510_114556                                                                     Panoramica di Vallecupola (Rocca Sinibalda – Rieti)

Proprio sul turismo vengono riposte grandi speranze sia attraverso una campagna promozionale che nelle intenzioni dei pubblici amministratori dovrebbe contribuire ad arrestare la fuga delle popolazioni da questi territori  contribuendo al loro sviluppo economico, sia destagionalizzando le iniziative principali dei singoli territori, indipendentemente dalla loro collocazione montana, collinare o lacustre. “Solo facendoci conoscere possiamo suscitare interesse e venirci a trovare” è il pensiero riassunto in poche parole del Direttore delle Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia, dott. Luigi Russo che ci ha accompagnato in un possibile percorso turistico sul territorio.  L’inizio del nostro tour è a Rocca Sinibalda, la cittadina dominata dal Castello medievale che fra i suoi ultimi proprietari vanta la statunitense Caresse Crosby, Polly, inventrice del reggiseno e membro autorevole dell’avanguardia “generazione perduta”, colonia di artisti statunitensi emigrati nel dopoguerra in Europa.

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Strada di Vallecupola                                                                                                                                Portale di abitazione a Vallecupola

Di non minor interesse turistico/culturale è Vallecupola, la frazione del Comune di Rocca Sinibalda dal quale dista una decina di kilometri, abitata stabilmente nel periodo invernale solo da una coppia di coniugi. La signora conserva di questo Borgo la cultura, la storia e le leggende che amabilmente si presta a raccontarle ai turisti di passaggio. A Vallecupola ha sede la Biblioteca Angelo Di Mario, ospitata proprio nella omonima casa museo, sorte entrambe per volere di questo importante esponente della cultura nazionale.  Angelo Di Mario nacque in questa cittadina il 12 aprile 1925 e qui riposa dal 12 agosto 2013. Della sua attività culturale ed artistica si sono interessate le maggiori istituzioni mondiali e si estrinseca in centinaia di articoli su riviste specializzate, 5 libri sulla lingua etrusca, 13 libri di poesia e ben 500 sculture in bronzo e ceramica. La figlia, Maria Grazia, si è assunta l’onere di conservarne la memoria attraverso la gestione della Biblioteca, ricca di circa 6.000 tra volumi e riviste, di recente riconosciuta anche dalla Regione Lazio come Biblioteca Casa Museo. “Qui il visitatore”, tiene a dichiarare Maria Grazia Di Mario, “ha la possibilità d’incontrare  la vita personale ed artistica di mio padre”. I giorni di apertura sono il venerdi nelle ore 9,30/13,30 e 14,00/18,00; il sabato ore 9,00/19,00 e la domenica su prenotazione telefonica al 347.3628200 oppure per e.mail bibliotecadimario@libero.it.

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Sibilla Cumana e Re David- In basso la Crocifissione                                                                 Il Volto Santo

Un importante ciclo pittorico è presente nella chiesa parrocchiale di Vallecupola legato al culto religioso del “Volto Santo”, riprodotto nella semicupola del coro dietro l’altar maggiore. Le qualità pittoriche del soggetto principale: la figura del Cristo Trionfante, non sono delle più eccelse, contrariamente al restante ciclo di affreschi che presentano espliciti riferimenti michelangioleschi sia nelle Sibille affiancate dai Profeti  Progenitori: Abramo e David, sia in vari episodi riferiti alla vita terrena di Gesù presenti nel registro inferiore. Una significativa testimonianza della cultura diffusa presente in questo Borgo è offerta dai preziosi portali d’ingresso delle abitazioni scolpiti in pietra locale dove abbondano i riferimenti alla cultura e le credenze presenti nella popolazione, da quelle religiose a quelle apotropaiche passando per i simboli di benvenuto agli ospiti.  Il comprensorio naturalistico che gravita intorno al lago del Turano comprende borghi inclusi nell’associazione  tra I Borghi più Belli d’Italia, che annualmente pubblica un’interessante guida, già recensita anche in questa testata. Tutti questi borghi meriterebbero una menzione particolare, due di questi, forse perché meno noti, meritano una speciale attenzione: Collalto Sabino e Paganico Sabino.    sdr

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Murales di Paganico Sabino e, sulla foto di destra, una strada interna del borgo.                                                                                                                                                                                                                                                                 

Il maggior richiamo turistico messo in campo da Paganico Sabino è quello culturale, oltre quello naturalistico comune a tutti gli altri borghi della valle del Turano e del Salto. La realizzazione di itinerari della cultura, predisposti dalla pubblica amministrazione, intendono offrire ai visitatori un itinerario chiamato “I percorsi della nostra cultura” . Questi si snodano all’interno del centro storico e  sono assistiti da pannelli didattici che forniscono notizie storiche insieme a quelle sulla cultura, folclore e tradizioni locali. Ai piedi della Torre Portaia, struttura pertinente all’antico incastellamento nonché al borgo murato, è possibile avere notizie tanto sulla storia di Paganico quanto su una fonte storica importante  – “La Pietrascritta” –  che ne attesta inconfutabilmente la ultramillenaria vita civile e politica. Da qui inizia anche l’itinerario che conduce  al Belvedere della Rocca – “U Regolu” , chiamato dai locali – una balconata a sbalzo sulla gola dell’Obito che offre uno scorcio d’indiscusso fascino sulla valle sottostante. Lungo il percorso s’incotra “Jurmu” il “Murales del Pastore, un’ opera della street art, che allo stesso tempo è anche un documento della vita  che si svolge all’interno della comunità. Una immersione totale nella cultura e nel folclore locale è testimoniato da due eventi che affondano la loro radice nelle tradizione culturale, religiosa e folcloristica. Il “Ballo della Pantasima” o “Ballo delle Pantasime” e la “Moresca”.  Scrive Enrico Bonanni , cultore delle tradizioni locali, in una sua preziosa pubblicazione dal titolo “Il ballo delle Pantasime”: “Nel mese di agosto i festeggiamenti in onore della Madonna erano particolarmente sentiti da tutti quei pastori transumanti, i quali dopo aver svernato con le loro greggi nelle terre della campagna romana, tornavano in paese per riunirsi alle loro famiglie”. Volendo affiancare a questo culto ufficiale un altro recuperato dalla tradizione locale, con l’intento sia di marginalizzarlo che di andare oltre con la fantasia, si riscopre “La Pantasima” quale madonna pagana, così come dalla critica moderna è stata più volte definita. Nella differenzazione questa non poteva essere bella come la Madonna ufficiale ed allora le sue fattezze assumono le sembianze dell’orrido, dello spropositato e del grottesco insieme. Anzi più grottesca è la sua rappresentazione più alto sembra essere il grado di denigrazione che la comunità le riserva in quanto personificazione del male.  La festa terminerà con l’incendio della Pantasima dopo un ballo sfrenato accompagnato dall’ilarità di tutto il popolo. Altrettanto significativi della cultura popolare  sono le rievocazioni storiche di eventi realmente accaduti in terra Sabina nei secoli passati.

IMG_20180516_160422Scena della Moresa a Paganico Sabino:”La Resa dei Turchi”-Foto tratta dalla pubblicazione “Rituali carnevaleschi” di Anastasio Spagnoli

Così nel periodo del carnevale avvengono queste rievocazioni con feste  e giochi. Anche in questo caso abbiamo un’ ampia documentazione nel trattato di Anastasio Spagnoli  dal titolo “Rituali Carnevaleschi a Paganico Sabino” anch’esso edito, come il precedente, a cura  delle amministrazioni regionali, provinciale e comunali. Come rileva l’autore, fra questi rituali  assumono particolare importanza quello delle danze armate dove i Mori sono identificati come demoni e, nella rappresentazione,  l’eroica popolazione da vita ad una specie di rivincita sulle scorribande dei Saraceni realmente avvenute in Sabina tra l’876 ed il 916, che furono causa di  morti e distruzioni delle quali si conserva ancor oggi una triste memoria. Anche in questo caso alla base di tutto c’è il desiderio di sconfiggere il male conservandone memoria con un gioco rituale che ne impedisca il ritorno grazie anche al coinvolgimento della popolazione locale nei ruoli di personaggi che ne furono i principali protagonisti nel riscatto.

IMG_20180510_162700                                                                               Salone di rappresentanza del Castello di Collalto Sabino

Collalto Sabino è definito un  nido d’aquila dalla guida dell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia dell’edizione 2018 nella quale può vantare una bella recensione. La descrizione infatti prosegue presentandoci: “Le strade di pietra antica, le strade strette, i vicoli immersi in un silenzio irreale”,  posti in una cornice quasi da leggenda intorno al castello baronale. Questi  così come oggi ci appare, dopo essere stato ristrutturato dal barone Alfonso Soderini  nel XVI secolo, prima di quelli più recenti del secolo scorso, è indiscutibilmente la maggior attrazione turistica e la più importante testimonianza storica di questo borgo. Il passato, in particolare quello medievale, è annualmente rievocato attraverso  l’arte del duello affiancandosi a quelle che promuovono le specialità culinarie locali  inframezzate a  diverse rassegne musicali come la bella manifestazione “Borgosound”. Da non trascurare al fine turistico anche i percorsi naturalistici attraverso la Riserva Naturale Regionale Monte Cervia e Monte Navegna. Indiscusso è il vanto di essere il “Paese di Babbo Natale” testimoniato ai visitatori, grandi e piccoli,  dal fascino offerto dalla presenza della neve, immancabile in quel periodo, e dalle note melodiose delle zampogne. Per l’occasione si accompagnano i turisti a scoprire il borgo con le sue tante cantine ricche di buon cibo,di prodotti locali specie quelli del bosco, come la castagna,  e delle creazioni artigianali.

Comune a tutti questi caratteristici borghi è l’aver puntato sul turismo per valorizzare e porre in primo piano la cultura e le tradizioni che affondano le loro radici nei lontani tempi passati conservati con grande amore e riproposti anche con l’intendo di voler ricordare al turista di visitare questi luoghi con rispetto, senza far rumore, e con “piede leggero e sostenibile” come recita un’antica massima.

Gelato Festival Europa 2018- Ulteriore tappa per selezionare i campioni verso la finale mondiale

Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La prima delle nove tappe per la selezione  europea dei partecipanti al Festival del Gelato 2018 che si terrà a Firenze nel prossimo mese di settembre, si è svolta proprio a Firenze dal  20 al 22 aprile al piazzale Michelangelo. In questo stage  inaugurale della kermesse si sono confrontati i migliori maestri gelatieri con l’intento di essere inclusi fra i selezionati alla gara finale che si terrà sempre a Firenze nel prossimo mese di settembre con la proclamazione del miglior artigiano gelatiere  e miglior gelato dell’anno.  Successivamente la manifestazione raggiungerà la nostra città dove si tratterrà da sabato 28 aprile a martedì 1 maggio negli spazi di Villa Borghese(via delle Magnolie) .

Gelato 2018 foto                                                                                                          Partecipanti all’edizione 2017

Le gelaterie presenti nella tappa romana sono: Il Re Sole di Roma, Gran Caffé di Ostia, Tempesta di gusti di Roma, I golosoni di Roma, Il gelatiere di Cerveteri, Accademia di Roma, Nonno Lillo di Roma, Fortini Caffè di Roma, Caffé del Mar di Vieste, Biancaneve e i sette nani di Palermo, Gelatario di Roma, Gelarmony arte del gelato siciliano di Roma, Palazzo del freddo di Roma, Mastrobattista di Latina e Gelateria daRe di Roma. Nell’occasione sarà presente anche la Sindaca Virginia Raggi. I partner strategici di questa golosa iniziativa  sono Carpigiani, la più importante industria di macchine per produrre gelato e Sigep – Italian Exhibition Group – la maggiore manifestazione del comparto freddo/gelateria che annualmente si svolge nei padiglioni di Rimini Fiera.  In questa occasione, unica per scoprire i segreti del mondo del gelato, fra golosi assaggi,sono offerte interessanti possibilità  di assistere ad iniziative a tema, laboratori didattici e alla produzione del gelato nel più grande laboratorio mobile al mondo: Buontalenti , sistemato in tre grandi food truck da 13 metri. Un biglietto da 10 euro (ridotto per i bimbi sotto il metro), disponibile anche in prevendita sul sito (www.gelatofestival.it/biglietto), darà diritto all’assaggio di tutti i gelati in gara, più quelli degli sponsor e alla partecipazione alle attività del villaggio.

Gelato 2018

Dopo Roma il festival si sposta a  Torino in piazza Vittorio Veneto dove si tratterrà da sabato 5 a domenica 6 maggio, e si concluderà a Milano in piazza Castello nei giorni di sabato 12 e domenica 13 maggio negli spazi sia della Milano Food Week che del circuito Milano Food City. Le successiva tappe sono all’estero in una partnership con il gruppo  McArthurGlen, i cui outlet ospiteranno alcune delle tappe fuori dai nostri confini.  Il tour estero parte infatti con lo stage al McArthurGlen outlet di Berlino (1-2 giugno), continua a Varsavia (9-10 giugno), a Covent Garden a Londra (23-24 giugno) e termina al McArthurGlen outlet di Parndorf (Vienna) il 6 e 7 luglio. Il programma continentale culminerà con la All Star a Firenze (14-16 settembre), la gara dei campioni, che riunisce e mette a confronto su un unico palco tutti i vincitori delGelato Festival dal 2010 ad oggi, prima di varcare l’Atlantico per l’edizione americana, in 8 tappe tra la West Coast e –per la prima volta –la East Coast. L’obbiettivo finale di tutta la campagna è stata illustra Achille Sassoli, Market Development Director di Carpigiani Group, nel corso di una conferenza stampa: “… partito a gennaio a SIGEP, ci porterà verso il Gelato Festival World Masters  nel 2021, voluto dai Concessionari Carpigiani che hanno già organizzato 22 Challenge in 10 paesi e tre continenti con il coinvolgendo di quasi 500 maestri gelatieri. Questa partnership e i suoi sviluppi a livello mondiale, su mercati per noi chiave, confermano la nostra volontà di fornire il miglior supporto possibile a tutti i gelatieri, i primi portavoce del prodotto che sta conquistando il mondo del food con la sua artigianalità e creatività.”

gelato 2018 - foto 1Firenze: Piazzale Michelangelo che sarà sede della selezione finale dei candidati italiani nrl prossimo mese di settembre

La World Masters 2021 sarà la sfida che vedrà impegnati i migliori gelatieri artigianali del pianeta con centinaia di prove in quattro anni su cinque continenti, con giurie tecniche e popolari per aggiudicarsi il titolo di campione mondiale. I primi 8 classificati di ciascuna tappa del Gelato Festival Europa 2018 conquisteranno il diritto a proseguire nella sfida verso la finale. Non si tratta solo del principale torneo individuale internazionale di categoria, ma di un progetto di posizionamento strategico del gelato artigianale e di tutta la filiera, con l’obiettivo di coinvolgere nella sfida 5.000 chef gelatieri da tutto il mondo e generare un +15% di indotto per il settore, con un media value globale per il made in Italy stimato in 50 milioni di euro.

Nel tour fra le maggiori città italiane ed estere, sono coinvolti 150 gelatieri in 8 stage, per poi tornare a Firenze a metà settembre con la “All Star”,  la sfida finale tra i vincitori di tutte le precedenti edizioni della kermesse. Come da tradizione l’appuntamento, che in ogni città vedrà la presenza di 16 tra i migliori gelatieri artigianali della Penisola selezionati tra oltre mille candidati, ognuno dei quali porterà in assaggio le proprie specialità. Intesa Sanpaolo è il Top Sponsor di Gelato Festival 2018 in Italia. La partnership non si esaurirà nelle tappe delle piazze dove Intesa Sanpaolo è partner del concorso, ma continuerà nelle filiali e negli eventi sul territorio organizzati con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze italiane e la cultura del saper fare.  I maestri gelatieri che si distingueranno ai Festival saranno chiamati a portare il loro know-how artigianale e i gusti premiati in un ricco programma di appuntamenti che si svilupperà durante tutto l’anno.  La varie manifestazioni organizzate offriranno ai buongustai di tutto il mondo, in particolare alle famiglie, una buona occasione per un giorno di vera festa all’insegna dello stare insieme e del buon sapore.

La Cipolla Bianca di Margherita Igp si propone promotore del territorio di produzione.

Donatello Urbani – Foto courtesy Ufficio Stampa Morganti Tempestini

La buona accoglienza che ha riservato l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche alle sollecitazioni degli amministratori locali hanno reso possibile ad una eccellenza che arriva dalle terre pugliesi, quali la Cipolla Bianca di Margherita Igp, fosse il simbolo rappresentativo del luogo di produzione. Le peculiarità del prodotto, che ha ottenuto due anni fa il marchio d’indicazione geografica protetta, sono state spiegate durante la conferenza stampa, alla presenza di Leo Bertozzi segretario generale di Aicig, Giuseppe Castiglione presidente del Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp, Ruggiero Piazzolla agronomo, Antonio Russo produttore. Presente anche lo chef Salvatore Riontino che nell’occasione ha preparato alcune ricette a base della specialità pugliese. «La nostra cipolla è rimasta sempre la stessa negli ultimi due secoli – ha commentato Giuseppe Castiglione -viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), nei territori compresi tra Margherita di Savoia (Ba), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). La nostra cipolla è versatile, si presta bene per ogni tipo di ricetta, dagli antipasti ai primi piatti, dai secondi alle zuppe, fino alla confettura a base di cipolla da abbinare con i formaggi. Cotta si abbina a numerose ricette, in particolare ai secondi piatti, anche se cruda esprime al meglio il suo sapore”. Tutte queste peculiari caratteristiche  non potevano restare sconosciute ed hanno interessato i più importanti operatori commerciali ad iniziare dalla grande distribuzione. Prova tengibile sono stati gli incrementi di produzione di questi ultimi anni che hanno raggiunto livelli considerevoli  arrivando a toccare ben 22.164 quintali, con un incremento del 30% in più sulla produzione del 2016. “Siamo convinti che con le opportunità offerte dal marchio Igp, “nelle parole del segretario Giuseppe Castiglioni,  “si possano aprire nuovi mercati. L’obiettivo per il 2018 è mantenere questa percentuale di crescita».

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Le proprietà salubri che vengono riconosciute alle cipolle sono note fin dall’antichità come testimoniano i resti d’insediamenti umani risalenti ad oltre 5000 anni a.C.. Interessanti sono anche le credenze che hanno accompagnato nei secoli questo prodotto. I gladiatori romani strofinavano i loro muscoli con le cipolle credendo che li irrobustisse e li facesse crescere mentre fra la popolazione  era comune credere che cibandosene si combattesse l’infertilità, proprietà riconosciutagli anche per gli animali. Grazie, però, ai nostri chef quella che da sempre é considerata una componente complementare  nel cucinare le pietanze, recita oggi la parte di attore principale e a pieno titolo è entrata a far parte come componente fondamentale nelle nuove diete alimentari per il suo alto potere nutrizionale e le poche calorie contenute.

 

BioBlitz – Un giorno in compagnia di botanici, naturalisti e ricercatori per scoprire, con l’assistenza dei liceali dell’Istituto “Pascal” di Pomezia, un nuovo modo di conoscere e scoprire la Riserva della Sughereta di Pomezia.

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il primo passo di BioBlitz, ambizioso progetto rivolto alla tutela e conoscenza per la conservazione del patrimonio naturalistico nazionale, non solo boschivo, è stato compiuto negli USA nel 1996 su iniziativa della National Geographic Society e del National Park Service, ed è sbarcato in Italia grazie ad un gruppo di naturalisti, botanici e biologi italiani che avevano sia collaborato alla progettazione che, successivamente, alla sua realizzazione e gestione. “Le fasi strategiche, “ dice Maurilio Cipparone, uno dei ricercatori italiani di ritorno dagli Usa ed oggi a capo di un Consorzio– CURSA –  di varie istituzioni fra le quali ben tre istituti universitari, “iniziano con il coinvolgimento nel progetto di ricercatori disponibili, al quale succedono la ricerca di un luogo accessibile e facilmente percorribile con un sentiero; il coinvolgimento di enti locali ed associazioni disponibili ad costituire partenariati e ricerca di possibili sponsor, volontari e forze dell’orine  a cui affidare il servizio di vigilanza e prevenzione atti vandalici; infine far conoscere l’iniziativa nelle forme e modalità più efficaci per la sua conoscenza.

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Tenendo presente queste indicazioni si é mosso il Consorzio CURSA che ha coinvolto sia l’Amministrazione Comunale, che in proposito ha deliberato un primo stanziamento di 50 mila euro, sia la Direzione Capitale Naturale Parchi e Aree Protette con il Parco Regionale dei Castelli Romani, con uno stanziamento di 100 mila euro, che a partite dal 2016 aveva acquisito l’area della Riserva Sughereta di Pomezia. Una volta accertata la proprietà di alcune particelle attualmente contestate, questo nuovo parco urbano che s’intende valorizzare, si estende  su un’area,ubicata alle immediate spalle del centro abitato di Pomezia, per ben 430 ettari. Dopo l’inaugurazione ufficiale avvenuta l’anno scorso- 2017 – la vera prima iniziativa allargata alla pubblica fruibilità, sarà proprio il BioBlitz del prossimo 21 aprile 2018. Per l’occasione sono stati coinvolti con il progetto ministeriale “alternanza scuola- lavoro, gli alunni della IV^/B del Liceo Scientiifico “BlaisePascal”, di Pomezia, con il preciso incarico di accompagnare i  visitatori, preferiti i concittadini residenti, lungo tre percorsi appositamente predisposti con cartellonistica specifica ed un centro visite/informazioni posto all’inizio dei vari percorsi.

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                                                                                                                                                                                                                    Orchedea Ophris

Percorrendo i vari sentieri si possono incontrare delle vere e proprie attrazioni fra le quali, grazie ai primi caldi primaverili,  le bellissime infiorescenze quali l’orchidea Ophris, che fiorisce in questi giorni, e nuovi germogli arboricoli. Tanto la sensibilizzazione della popolazione, quanto la presentazione delle eccellenze naturalistiche presenti nel parco sono i percorsi nei quali dovranno muoversi anche questi ragazzi. Compiti che non dovranno esaurirsi nella sola giornata di questa iniziativa. Questo primo coinvolgimento potrebbe prolungarsi, costituendo fra l’altro anche un’estensione della formazione fornita in aula, anche con interessanti ricerche e studi fatti direttamente sul campo. Da alcuni anni si sono persi nel Lazio i contatti con un insetto dell’ordine dei coleotteri e della famiglia degli scarabeidi – Osmoderma Eremita – da quando per evitare possibili incidenti sono stati tagliati due alberi secchi ed in putrefazione nel parco di Villa Pamphjli che erano stabile insediamento di una coppia. Questo coleottero al momento è considerato estinto nella nostra regione e in  questa sughereta sono presenti condizioni alquanto favorevoli alla sua presenza.

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                                                                                                    Osmoderma Eremita: Foto courtesy Di Magne Flaten – opera propria

Fra le tante ricerche che verranno compiute da un buon stuolo di ricercatori universitari c’è anche un auspicato, tanto desiderato quanto improbabile, incontro con l’osmoderma eremita che difficilmente potrà avvenire in una ricerca lunga una sola giornata. Maggiori probabilità si potrebbero avere in una ricerca prolungata, e concordata anche con istituti universitari, in più giorni e che potrebbe essere affidata ai ragazzi del liceo scientifico Pascal di Pomezia. Le caratteristiche di questo coleottero offrono le condizioni favorevoli ad un possibile incontro in quanto l’adulto emerge all’inizio dell’estate, come nei giorni a seguire, ma è visibile quasi solo al crepuscolo. Il maschio emette un feromone dal profumo di frutta per attirare le femmine, e muore dopo un mese; la femmina vive per ulteriori una o due settimane deponendo, nel frattempo, le uova nella corteccia.

Per prenotare la partecipazione al BioBlitz e richiedere informazioni  scrivere all’indirizzo mail  infodna@cursa.it   e protocollo@parcocastelliromani.it

Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla – L’arte in cento capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca in esposizione a Perugia.

Testo e foto di Donatello Urbani

Una stagione ricca di grandi attrazioni per gli amanti dell’arte e del bello. Varie rassegne  sono state programmate in numerose città italiane da Brescia a Palermo, passando per Milano, Treviso, Forlì, Firenze, Roma, Napoli,  e tante altre. Ultima nata, ma non per importanza, ha interessato la città di Perugia dove la Fondazione CariPerugia Arte, con la curatela di Vittorio Sgarbi, ha esposto oltre 120 opere d’arte, tra dipinti, disegni e sculture, gelosamente custodite nei depositi dell’Accademia di San Luca e, per alcune, mai prima d’ora mostrate in pubblico. Gran parte di queste sono state interessate da una vasta campagna di restauri promossa e supportata dall’Associazione Forte di Bard che le ha recentemente presentate presso la sua sede in Valle d’Aosta. La Fondazione CariPerugia Arte, che ha ricevuto il testimone, contribuisce alla salvaguardia delle opere stesse attraverso un sostegno per la sistemazione e ristrutturazione dei depositi dell’Accademia. “Dopo un impegnativo lavoro di scavo, ricognizione e studio – afferma Vittorio Sgarbi – siamo riusciti ad ottenere un risultato egregio. I depositi dell’Accademia hanno rivelato un patrimonio artistico d’immenso valore, con molte opere che sono ancora sconosciute e in attesa di essere sistemate in modo congruo. La mostra di Aosta e questa di Perugia rappresentano un antefatto della creazione di una Galleria nuova e strutturata all’interno dell’Accademia che permetta di valorizzare tale patrimonio facendolo uscire dai depositi e rendendolo fruibile al pubblico”. Questa rassegna si sviluppa nelle due prestigiose sedi di Palazzo Baldeschi e Palazzo Lippi Alessandri, edifici storici di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia situati nel centro storico cittadino e adibiti a spazi museali.

davTavolo con i partecipanti alla conferenza stampa- Alle spalle il dipinto attribuito a Raffaello che ritrae l’apostolo San Luca che ritrae la Vergine Maria.

Scrivono i curatori: “Il percorso inizia da Palazzo Baldeschi, dove nella prima sala è possibile ammirare il Putto reggifestone di Raffaello Sanzio, affresco staccato appartenuto a Jean-Baptiste Wicar e donato dallo stesso artista, è una delle opera tra le più prestigiose della mostra. Percorrendo gli spazi si incontrano dipinti di Bronzino, Pietro da Cortona, Paris Bordon, Jacopo da Ponte detto il Bassano, che convivono con terrecotte di Vincenzo Danti e del fiammingo Giambologna. Ancora per il Seicento – molto ben rappresentato nell’Accademia Nazionale di San Luca – ecco tra gli altri il Cavalier d’Arpino con la sua teatrale interpretazione della Cattura di Cristo, Peter Paul Rubens con il notevole bozzetto Le ninfe che incoronano la dea dell’abbondanza, Anton Van Dyck con la Madonna con il Bambino fra gli angeli musicanti accompagnata dal relativo disegno, Sassoferrato con l’assoluta espressione di una pittura senza tempo nella purissima Madonna con il Bambino e poi Pier Francesco Mola, Swerts, Borgianni e tanti altri. La sesta sala è un tripudio di capolavori tra i quali campeggiano la compostezza di Amore e Venere del Guercino, il mondo del visionario pittore fiammingo Jan de Momper, Pietro da Cortona, Maratti, per arrivare ad un Settecento fortemente europeista che si caratterizza per la presenza di maestri come Angelika Kauffmann, Jan Frans Van Bloemen, il pittore di marine Claude Joseph Vernet e con i prestigiosi gessi del grande scultore danese Thorvaldsen e di Antonio Canova, l’idolo che, omaggiato dalle corti internazionali, reinventa il monumento funebre e di cui è esposto un gesso di un dettaglio del Monumento a Papa Clemente XIII in San Pietro datato 1784, il tutto insieme alle due splendide vedute antiquarie del Pannini.
Una delle sale è dedicata ai disegni di architettura – di cui la collezione dell’Accademia è ricchissima – tra i quali sono stati scelti gli spettacolari progetti per un Regio Palazzo in Villa di Filippo Juvarra e il rinnovamento di Roma nei progetti del Panteon e di Piazza del Popolo dell’architetto Giuseppe Valadier”.

La città di Perugia, incluso il retroterra ad iniziare da Assisi, Gubbio, Todi e tante altre cittadine, ha molto da offrire al turista interessato alla cultura, in più abbina a questa un’enogastronomia di tutto rispetto, non per niente è conosciuta come capitale del cioccolato. Questa iniziativa voluta dalla Fondazione CariPerugia Arte è un ulteriore invito a programmare un soggiorno in Umbria approfittando anche delle facilitazioni concesse dai vari enti locali di trasporto pubblico, da albergatori e ristoratori nell’intento di promuovere una ripresa economica dopo il terremoto di questi ultimi anni.

Perugia – Mostra “Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla. L’arte in cento capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca”, fino al 30 settembre 2018. Biglietto d’ingresso unificato €.7,00 – ridotto €.4,00 – sono previste agevolazioni e gratuità. Per saperne di più consultare il sito web: www.fondazionecariperugiaarte.it

Scoprire in treno i borghi più belli d’Italia.

Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Sono 282 i Comuni nel cui territorio si trovano i Borghi più belli d’Italia, riconosciuti dall’associazione omonima, di sui oltre 20 sono raggiungibili con i treni regionali, per un totale di 580 collegamenti giornalieri. Il buon andamento con un incremento del 7% registrato nel 2017 dai viaggi per turismo sui treni regionali di Trenitalia,  ha richiamato l’attenzione di Trenitalia e dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia e li ha spinti verso una collaborazione con l’obiettivo di valorizzare, anche sotto l’aspetto economico, il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri del Belpaese raggiungibili con il mezzo di trasporto più ecologico, conveniente, sicuro e, grazie anche all’arrivo di nuovi treni, sempre più confortevoli.

Treno Verde 1Stretta di mano, al termine della firma dell’accordo, tra la Direttrice della Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia ed il Presidente dell’Assiciazione Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi.

Nel suo intervento di presentazione dell’iniziativa, dichiara la Direttrice della Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia: “Le destinazioni dei Borghi più belli d’Italia saranno promosse sugli schermi delle self-service in stazione, sul palinsesto video e sui cartelli a bordo dei treni regionali, sul sito trenitalia.com e sul magazine settimanale Note, consentendo così a Trenitalia di divenire la Railway Official Carrier de I Borghi più belli d’Italia ”. I 23 borghi facilmente raggiungibili con i treni regionali, per un totale di 580 collegamenti giornalieri: sono Mombaldone (AT), Orta San Giulio (NO) e Vogogna (VB) in Piemonte; Chiusa, Egna e Vipiteno (BZ) in Alto Adige; Montagnana (PD) in Veneto; Venzone (UD) in Friuli Venezia Giulia; Moneglia (GE), Finalborgo (SV), Laigueglia (SV), Borgio Verezzi (SV) e Campo Ligure (GE) in Liguria; Grottammare (AP) nelle Marche; Brisighella (RA) in Emilia Romagna; Castiglione del Lago, Passignano sul Trasimeno e Spello (PG) in Umbria; Buonconvento (SI) in Toscana; Vietri sul Mare (SA) in Campania; Chianalea (RC) in Calabria.

Treno Verde CASTIGLIONE DEL LAGO (UMBRIA)                                             Scorcio panoramico del borgo di Castiglion del lago (Trasimeno – Umbria)

L’accordo firmato a Roma nella sede dell’ENIT fra le due istituzioni con la partecipazione anche del Tour Operator Borghi Italia Tour Network, che opera in esclusiva per l’Associazione e che ha immesso sul mercato mondiale, attraverso accordi con tour operator internazionali, itinerari e pacchetti turistici verso tutte le destinazioni italiane,  prevede alcune iniziative congiunte di promozione turistica e marketing territoriale, calibrate per le esigenze del crescente numero di clienti del trasporto ferroviario, oltre a uno scambio di visibilità sui canali di comunicazione delle due realtà. Gli eventi organizzati per l’anno corrente dall’Associazione Borghi più belli d’Italia,  oltre quelli  concordati con ENIT per la promozione congiunta all’estero del prodotto turistico Borghi in Italia e nel mondo, avranno il seguente calendario:

  • “La domenica bel Borgo” da tenersi nella seconda domenica di ottobre;
  • “La regata velica dei Borghi più belli d’Italia” che si terrà a Cefalù in giugno;
  • “Festival delle cucine regionali” che si svolgerò a luglio in Offida (AP);
  • “Giostra cavalleresca dei Borghi più belli d’Italia” a Sulmoma (AQ) nel mese di luglio;
  • “Festival dei borghi lacustri e fluviali” che si svolgerà a Lovere (BG) nel mese di settembre.

Treno verde Jazz_2

Inoltre, a tutti gli abbonati regionali Trenitalia sarà riservato uno sconto di €.4,90 sull’acquisto della guida ufficiale de I Borghi più belli d’Italia, contenente tutte le informazioni necessarie per organizzare un viaggio in uno dei meravigliosi borghi, corredata di suggestive immagini e utili informazioni e consigli, acquistabile al prezzo di €.9,00 anziché €.13,90.

ARTI E MESTIERI EXPO/Horizons – Artigianato ed enogastronomia tornano protagonisti di un’edizione che si arricchisce di ospiti d’eccezione, eventi culturali e nuove prospettive internazionali

Donatello Urbani

“Arti e Mestieri Expo” é  una manifestazione che rientra nella migliore tradizione del nostro artigianato  e che si presenta, per la durata di quattro giorni dal 14 al 17 dicembre 2017 e per la dodicesima volta, nei locali della Nuova Fiera di Roma, insieme alle migliori eccellenze enogastronomiche non solo nazionali. Alla storia dei Mestieri, dei luoghi del Gusto, insieme alle arti dello Spettacolo e dell’amore per le nostre Tradizioni è affidata l’animazione di questa bella manifestazione. Saranno più di 200 gli espositori presenti nelle aree dedicate per un grande colorato happening natalizio che coinvolge anche cultura, benessere, moda, musica e tanto intrattenimento. Una formula rinnovata che accosta alla valorizzazione delle peculiarità artigianali anche momenti didattici insieme a laboratori riservati alle scuole, incentrati sulla riscoperta delle arti manuali e della multisensorialità. Infatti questa manifestazione ospita l’alternanza scuola-lavoro grazie a Formacamera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma che si occupa di formazione scolastica e professionale con il contributo di CNA-Roma con le scuole di Pasta, Pane, Pizza e Panettone, aperte anche alla partecipazione del pubblico.

Artigianato 1

“Dopo gli artigiani e inventori digitali della Maker Faire, Fiera Roma è orgogliosa di riaprire le porte di Arti e Mestieri Expo, la fiera ideata e organizzata da Fiera Roma, che mette in mostra l’eccellenza artigiana tradizionale”  dichiara Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma. “Quella ovviamente del nostro territorio, quella italiana in genere e – novità di questa XII Edizione – quella di molti Stati del mondo. Quest’anno infatti Arti e Mestieri, ormai un appuntamento fisso per Roma alle porte del Natale, allarga i suoi orizzonti, ospitando anche artigiani e artisti  dall’Iran, della Tunisia, dal Marocco,dalla Libia, dalla Costa d’Avorio e dal Portogallo.  Una vetrina sempre più ricca e variopinta sulla eccellenza delle botteghe più peculiari di Italia, Mediterraneo e mondo. Un percorso tra prodotti dell’artigianato e dell’enogastronomia che sarà anche un modo per fare la conoscenza con culture e tradizioni vicine e lontane, con molti momenti di approfondimento. Un contesto ideale per trovare regali di Natale al 100% artigianali e un’occasione perfetta per fare incontrare direttamente produttori e consumatori. Per una Fiera ancora una volta a supporto dell’economia del territorio e non solo”.

Tra i protagonisti 2017, anche lo chef Fabio Campoli, opinion leader del panorama gastronomico italiano, fondatore di Campoli Azioni Gastronomiche e presidente di ProDiGus, che porterà la sua trentennale esperienza insieme ai suoi numerosi ospiti quotidiani, tra show cooking, dibattiti e presentazioni. Accanto a lui, infatti, gli esaltatori di “Sapere” condurranno il pubblico alla scoperta delle più ricercate prelibatezze gastronomiche: dallo Street food rivisitato in chiave gourmet, al gelato, passando per i biscotti, il sale marino e i vegetali, senza perdere di vista la salute e la cultura. Arti e Mestieri Expo propone anche un gustoso e appassionante viaggio culinario tra passato e futuro.

Ad arricchire il Natale di “Arti e Mestieri Expo/Horizons” la contemporaneità con la Fabbrica-Museo del Cioccolato, – vedi altro articolo su questa rubrica –  il parco tematico, unico nel suo genere a livello internazionale, quale microcosmo pieno di attrazioni con un unico focus: il cioccolato declinato in tutte le sue forme.

Ed infine, la manifestazione presenta un programma ricco di musica della tradizione popolare e spettacoli dedicati alle famiglie e ai giovani: pizzica, tarantella, presepe animato, tombola napoletana e altro. In particolare, tutti i giorni alle ore 18.00, spettacolo gratuito degli “Easy Pop” la storia del Jukebox attraverso la reinterpretazione delle più belle canzoni di un’epoca unica: 60/70/80. E sabato sera, alle ore 20.00, uno dei principali interpreti della “Notte della Taranta”: Antonio Amato che con l’ensemble ci condurrà in una fusion tra musica classica, popolare e rock.

Arti e Mestieri Expo/Horizons – Fiera di Roma – Ingresso Est – Via G. Eiffel – Via Portuense, 1645- Ingresso gratuito con orari: Giovedi 14 dicembre: 14.00 – 22.00 – da Venerdi 15, Sabato  16 e  Domenica 17 dicembre dalle 10.00 alle 22.00-. Informazioni sul sito web www.artiemestieriexpo.it

Inaugurato all’aeroporto di Fiumicino – settore 3 extra Shengen – il “Michelangelo Bistrot Roma” con un nuovo menu invernale

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Un doppio 19 caratterizza questo nuovo punto di ristorazione, un vero centro di eccellenze territoriali laziali e nazionali. Le due criticità che deve affrontare un viaggiatore in transito, prevalentemente  in partenza, sono il limitato tempo disponibile e rifocillarsi senza spendere un capitale prima della partenza con l’aereo. Così con una spesa di €.19,00 nel ristretto tempo di 19 minuti, viene offerto un menù espresso con “ingredienti selezionati e tanta passione  per la buona cucina, dalla forte caratterizzazione regionale, e con il meglio tradizione culinaria di Roma”, come tiene ad affermare lo chef Michelangelo Citino, recentemente premiato dalla guida dell’Espresso “I Ristorante dell’Italia 2018”.

IMG_20171201_113644Lo chef Michelangelo Citino e  Marco Beretta, Direttore marketing e purchasing per l’Italia di “areas”, in occasione della presentazione del nuovo menu invernale

La scelta che il viaggiatore può effettuare ricade su questi piatti:

  • Menu tradizionale composto da mozzarella di bufala dell’Agro Pontino e pomodori al basilico;
  • Gnocchi di patate viola cacio e pepe con 1 bicchiere di vino – Creta bianco DOC – oppure di acqua ;
  • Menu romano con tagliere di prosciutto e mozzarella dell’Agro Pontino;
  • Rigatoni alla Amatriciana con 1 bicchiere di vino – Fiore bianco DOC – oppure di acqua.

IMG_20171201_113246                                                Tre specialità inserite nel Nuovo Menu Invernale il cui costo, rilevato sulla carta, é di €.32,00

Il nuovo menù invernale presentato per l’occasione offre, a prezzi vari e alquanto contenuti, una scelta fra:

  • Crema di fave, cicoria ripassata e guanciale di maiale;
  • Carciofo alla giudia e salmoriglio al caviale di aceto balsamico;
  • Petto di faraona arrosto con scarola condita;
  • Frittata di pasta e cipolla bianca;
  • Baccalà al pomodoro con olive di Gaeta e basilico fresco
  • Funghi porcini ed alici fritte;
  • Mousse al cioccolato bianco, finocchi ed amaretto;

completano l’offerta una serie di piatti iconici quali i rigatoni alla Amatriciana, gli gnocchi di patate cacio e pepe, la pizza Michelangelo e gli spaghetti freschi alla carbonara.

IMG_20171201_120113                                                                                     Carciofi alla giudia proposti in degustazione

Tutto questo ha trovato ampia conferma nelle parole di Marco Beretta, Direttore marketing e purchasing per l’Italia di “areas”, che dice: “Rivolgendosi ad una clientela internazionale con questi piatti cerchiamo di far conoscere l’Italia offrendo un’esperienza culinaria legata ad una delle regioni, il Lazio, che più la rappresenta; inoltre è in avanzata preparazione l’apertura della nostra area ristorazione alla presentazione e degustazioni guidate da esperti di prodotti tipici del territorio quali l’olio extravergine di oliva. Michelangelo Bistrot Roma dispone, inoltre, di un angolo “market take away” con specialità tipiche laziali in modo di poter offrire le nostre specialità anche ai viaggiatori che non hanno la disponibilità dei 19 minuti utili alla preparazione del piatto. Soluzione questa che può soddisfare anche i passeggeri di linee aree low cost  con un menu alternativo a quello da acquistare a bordo dell’aereo.”

La degustazione che è seguita alla presentazione di questo nuovo menu è stata la dimostrazione pratica di come tutti gli assaggi proposti hanno esaltato la bontà dei prodotti utilizzati e la loro sapiente preparazione. Una menzione particolare merita il carciofo alla giudia che racchiude in sé tutte le potenzialità per lasciare nel viaggiatore in partenza il desiderio di ritornare nella nostra città anche per ripetere questa bella esperienza gastronomica.

“Roma nel Piatto – I ristoranti 2018” – Presentata dall’editore La Pecora Nera la loro guida madre di tutte le altre.

Testo e foto di Donatello Urbani

Il successo e gli apprezzamenti che nel corso degli anni sono stati riservati alle guide dell’editore “La Pecora Nera” sono iniziati, proseguiti e diffusi alle altre edizioni grazie proprio a questa, la prima ad uscire, che già nel titolo “Roma nel Piatto” anticipa i contenuti e linee di valutazione seguite per i locali di ristorazione della città di Roma e del suo interland con un’appendice per i ristoranti di Amatrice, proprio quelli che, malgrado i recenti eventi, proseguono tutt’ora a riproporre a tutti i buongustai il piatto principe della gastronomia laziale: l’amatriciana. L’evento si è svolto nel corso della manifestazione promossa da Excellance per la presentazione delle eccellenze enogastronomiche italiane con la curatela di Ciccotti Pietro, generale manager di Excellance e Alberto Rossitto, responsabile delle relazione esterne delle edizioni La Pecora Nera. Il vero protagonista però è stato l’uomo mascherato in nero: l’ispettore che sperimenta  e valuta, in incognito, i ristoranti che verranno premiati e riportati sulla guida oppure scartati, dimenticati e abbandonati a se stessi. I criteri di valutazione degli esercizi di ristorazione, suddivisi in due diverse categorie: una per i ristoranti, etnici e tradizionali, e l’altra per pizzerie, aperitivi e brunch, (breakfast e lunch, colazione e pranzo insieme), sono stati espressi in pecore nere, riportate tutte sulla guida. Una per insufficiente, punteggio da 5 a 5,1/2; mentre per i giudizi: soddisfacente, il punteggio indicato va da 6 a 6,1/2; per valido da 7 a 7,1/2; molto valido, da 8 a 8,1/2; infine imperdibile per un punteggio superiore a 8,1/2. Nella guida, solo 8 ristoranti, fra gli oltre 400 testati e indicati, hanno potuto fregiarsi delle cinque pecore nere: la “Pergola” del Roma Cavalieri con un 9,1/2 e il ristorante “La Trota” di Rivodutri con un 9+. Interessante la segnalazione relativa ai migliori ristoranti etnici con menzione di tre cinesi e uno giapponese – punteggio 7,1/2 per tutti i quattro indicati. La chiusura dell’evento è stata riservata al premio “Cuor di C.A.R. “– Centro Agroalimentare Romano – per il miglior ristorante che utilizza quasi esclusivamente prodotti del territorio laziale.

Anche questa “Roma nel Piatto  – i ristoranti 2018” – pagine 408 costo €.11,90 ,come tutte le guide de “La Pecora Nera – Editore”, sono acquistabili online sul sito www.lapecoranera.net e nelle migliori librerie del Lazio, Lombardia e Piemonte.