“BioDinamico” – Un patrimonio dell’agricoltura italiana tutto da scoprire

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino – press.eurintuni@virgilio.it – Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Non sempre è facile per il consumatore spicciolo, ancor di più per le casalinghe, seguire gli aggiornamenti biotecnologici che avvengono sempre con maggior frequenza in agricoltura e che modificano, spesso in maniera radicale, i prodotti da mettere in tavola tutti i santi giorni. Meritoria in proposito è stata l’iniziativa intrapresa dalla Società Cooperativa Amico-Bio, sorta per valorizzare le produzioni agricole biologiche e biodinamiche, con il patrocinio del Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale, la Regione Campania, la collaborazione di APAB e della Coldiretti, che ha programmato 6 seminari e 5 cooking in 6 diverse città: Milano, Roma, Bari, Firenze, Napoli e Santa Maria Capua Vetere.

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La biodinamica pur privilegiando alimenti di origine vegetale è aperta ai gusti e usi alimentari di tutti indistintamente i consumatori; vegetariani o non. In fondo si tratta di tecniche di coltivazione, debitamente codificate e certificate,  che rispettino sia il personale impiegato, coltivatori, sia i terreni. A tal fine vengono utilizzati per la pacciamatura i sovesci per la concimazione delle colture, teli in amido di mais biodegradabile al 100%, che insieme a quello di origine animale: letame, prodotto dall’allevamento del bestiame, suino o bovino, formano la lettiera su cui riposano i così detti cumoli aziendali. Ad essi si affiancano sia i lanci d’insetti utili al controllo dei principali fitofagi sia cumoli di origine vegetale che vengono formati in azienda partendo dagli scarti di lavorazione degli ortaggi in magazzino. La concimazione, come scrivono gli organizzatori, si completa con la semina di essenze da sovescio che tengono conto dell’interazione positiva che si crea nella coltivazione contemporanea di essenze diverse: – brassicaceae, leguminose, graminacee ecc. – Le Coltivazioni, a seconda delle varie fasi di crescita, vengono trattate con i preparati biodinamici, veri riattivatori di una serie di processi microbiologici e chimici, che favoriscono la crescita e la protezione delle piante; in tal modo si tende anche al concetto di azienda a ciclo chiuso.

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All’incontro romano  ha fatto seguito un cooking show dello chef Simone Martini che ha utilizzato, per l’occasione, prodotti provenienti da agricoltura biodinamica realizzando piatti vegetariani sia pure nel rispetto della gastronomia laziale.

Roma e il meglio del Lazio – Nella guida Gambero rosso 2020

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino – press.eurintuni@virgilio.it e Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Trent’anni ma non li dimostra! La Guida 2020 “Roma e il meglio del Lazio” è stata la prima ad essere pubblicata 30 anni fa dall’editore Gambero Rosso. In fondo è questa l’età della piena maturità e, come si conviene ad una nobile signora, può giustamente felicitarsi per i sei figli – tante sono le altre guide edite da Gambero Rosso – che in questi anni sono nati da lei, ciascuno con una propria specialità – consultare il sito www.gamberorosso.it.

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Scorrendo le pagine di questi “magnifici sette” ci sono non solo quanto di bello e di buono, eccellenze con un termine moderno, è presente nel nostro paese, bensì si riesce a scoprire tante notizie e  piccole curiosità oppure, cosa veramente simpatica, confrontare i giudizi espressi, con votazioni professionali, dagli specialisti che hanno contribuito alla stesura della guida e vedere se coincidono con i propri, specie quando riferiti a locali conosciuti. Ho condiviso in pieno la presentazione del locale “Il Faro” – Via Piave, 55 inserito fra i Caffè e Bar, e in parte per il ristorante greco “Ippokrates” – Via Piave, 30 – inserito nella sezione Mangiare.  Nelle varie specialità gastronomiche greche  offerte si avverte il desiderio di accompagnare il cliente  oltre le limitazioni imposte dallo spazio e condurlo in escursioni senza tempo lungo gli affascinanti percorsi culturali ed enogastronomici della Grecia. Oltre le segnalazioni di  ristoranti, bar  e locali gourmet inserite nella guida, è stato offerto spazio a quelle di  alcuni giornalisti esteri. Ciascuno di noi ha almeno un locale da segnalare dove ha sperimentato delle vere proprie eccellenze, molto spesso non prese in considerazione, come avvenuto per alcuni esercizi  scoperti dai giornalisti esteri.

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La ricerca di sempre nuovi percorsi turistici/culturali mi ha portato nel Borgo di Farfa, in provincia di Rieti e distante circa 40 kilometri da Roma. Un piccolo centro dove ancora si respira aria di altri tempi. Percorrendo la via che attraversa tutto il paese, di colpo ti senti trasferito in pieno medioevo, quando l’Abbazia Benedettina era un centro di grande importanza non solo religiosa bensì storica ed artistica. Le attività commerciali ancor oggi, seppur con caratteristiche prettamente turistiche, sono ospitate nelle vecchie botteghe; le stesse che, in altre epoche, hanno ospitato i commercianti venuti da ogni parte d’Italia per la Grande Fiera. Erede di un antico passato è “ la pasta del priore”. Nella piccola bottega sono commercializzati  prodotti in pasta fresca e secca magistralmente realizzati, per la maggior parte, con prodotti “Made in Sabina” . Anche in questo caso è palese l’intento: quello di far scoprire il territorio attraverso la gastronomia.

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La presentazione della Guida 2020 “Roma e il meglio del Lazio” è avvenuta all’aeroporto di Fiumicino che per l’occasione festeggiava anche il conferimento, per il secondo anno consecutivo, del prestigioso riconoscimento da parte del Airport Council International quale miglior aeroporto europeo. Lo scalo Leonardo da Vinci di Fiumicino eccelle, in particolare tanto  per la qualità dei servizi erogati ai passeggeri, quanto per l’innovazione tecnologica e la funzionalità delle infrastrutture, insieme all’efficienza operativa e la puntualità. Così, anche per rimanere in tema premiazioni, a cura dell’Edizioni Gambero Rosso sono stati premiati i migliori ristoranti ai quali sono state riconosciute le “Tre Forchette”. La classificazione dei ristoranti attraverso un punteggio – da 75 a 79/100, una forchetta; da 80 a 89/100, due forchette e da 90 a 100/100 tre forchette -, ha preso in esame la cucina, fino ad un massimo di 50 punti, la cantina per un massimo di 20 punti e il servizio per i restanti 30. Solo in pochi casi è stato assegnato un bonus e per casi di particolari meriti quali l’ecosostenibilità oppure la presenza di corsi di formazione per il personale.

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A questa sono seguite le altre premiazioni a seconda del grado di eccellenza, secondo i criteri già seguiti; che hanno interessato le migliori trattorie – Tre Gamberi ; i migliori wine bar – Tre Bottiglie; le migliori birrerie – Tre Boccali; i migliori locali etnici – tre Mappamondi; i migliori bistrot – tre Cocotte.

Guida 2020 “Roma e il meglio del Lazio” Edizioni Gambero Rosso– pagine 240 costo €.10,00. In vendita nelle migliori librerie ed edicole oppure sul sito www.gamberorosso.it

“PANE&PANETIERI D’ITALIA” nella guida del Gambero Rosso 2019

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino press.eurintuni@virgilio.it  e Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

 Sapore di pane. E’ uno dei ricordi più belli e buoni che ciascun turista si porta dietro al ritorno dalle escursioni in terre straniere. La Guida 2019 edita da Gambero Rosso: “Pane&Panettieri d’Italia”, non riporta solo quanto di meglio è presente oggi in Italia in fatto di panetteria, bensì è uno strumento utile anche al turista dove può avere riferimenti per uno spuntino veloce, specie nella pausa pranzo, lunch, che  i vari operatori turistici tendono sempre più a non includere nella programmazione dei loro viaggi, specie all’estero, privilegiando quotazioni con la formula HB – half breakfast. Tutto sommato un’escursione nei paesi arabi senza aver provato il loro buon pane con i felafel – in arabo felafil –  é una perdita irrimediabile così come a Roma non avere assaggiato pizza e mortadella (mortazza per i romani) insieme ai fichi, quando di stagione. Una segnalazione in più merita il Forno Veneziano a Piove di Sacco (PD) di  Roberto Canciani, che con il suo pane racconta la sapienza antica nel “fare il pane” , la tradizione dell’arte bianca del suo territorio, tutta all’insegna della grande qualità allargata ai dolci tipici veneti.  In apertura di ogni regione è stata inserita nella guida una ricetta che esalta il gustoso binomio del pane con le altre pietanze: dalla panzanella alla pappa al pomodoro, dalle pallotte cacio e ova al pane cunzato. La competitività e l’innovazione, la diffusione delle nuove tecnologie e la moltiplicazione delle forme di consumo hanno condizionato le politiche del settore e le offerte territoriali dei prodotti, così come nell’allargamento a scala globale dei mercati. Ricerca, esperti della materia e operatori quotidianamente hanno a che fare con le questioni dell’innovazione e della crescita socio-economica.

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Questa guida, edita da Gambero Rosso, rappresenta quanto sopra, la classifica dei migliori panificatori italiani  con 350 locali segnalati, 4 premi speciali. Scrive Davide Longoni di Carate in Brianza- Pane e terra – “perché pane e terra? Perche il pane è innanzi tutto un prodotto agricolo, risultato della trasformazione di un frutto della terra, il cereale. Cosi, per fare un buon prodotto, è necessario prima di ogni altra cosa, recuperare il rapporto con le terra”. Nelle parole del titolare del Panificio Grazioli – Legnano – scopriamo le peculiarità del suo forno: “.. è l’arte di produrre l’arte del bello, del buono del profumato”. La guida vuole raccontare la ricerca, lo studio, le sperimentazioni tecniche e agricole di quelli che possiamo definire i padri della panificazione moderna.  “Ancora una volta Gambero Rosso si conferma attento osservatore dei cambiamenti e dei trend del mondo enogastronomico e questa guida ne è l’assoluta dimostrazione” afferma Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso “Pane & Panettieri d’Italia vuole dare risalto al comparto della panificazione e dimostra ulteriormente l’attenzione che da sempre il Gambero Rosso ripone nella lavorazione e nella qualità dei prodotti di eccellenza.”

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La guida è organizzata su base regionale ed è corredata da un focus sui pani tradizionali illustrati da Gaia Guarino.  I 350 i locali segnalati sono stati valutati assegnando la votazione di 1, 2 o 3 Pani.

La valutazione ha preso in esame il prodotto finito, nel risultato finale, nelle sue caratteristiche e infine nella sua durevolezza e conservazione, considerando stili, scuole e tecniche molto diverse tra loro.

20190621_124559                                                                                Panzanella: saporito piatto estivo

I Premi:

36 panifici premiati con il massimo punteggio dei Tre Pani (Virgolettata la denominazione commerciale):

Piemonte: Fobello [VC] “Vulaiga” – Roddino [CN] “Marcarino Roddino” – Torino “Ficini” Torino “Perino Vesco” – Torino Luca Scarcella: “Il Forno dell’Angolo”;

Lombardia: Brescia “Voglia di pane” – Legnano [MI] “Grazioli” – Milano “Crosta” – Milano “Davide Longoni” – Milano “Le Polveri” – Monza “Forno Del Mastro”;

Veneto” Arzignano [VI] “Olivieri 1882 – Cinto Caomaggiore [VE] “Marinato” –  Conselve [PD] “Forno Zogno” – Piove di Sacco [PD] “Forno Veneziano” – San Martino Buon Albergo [VR] “Saporè Pizza Bakery”;

Trentino Alto Adige: Isera [TN] “Panificio Moderno”

Friuli Venezia Giulia: Trieste “Jerian”

Emilia Romagna: Bologna “Forno Brisa” – Dovadola [FC] “Cappelletti & Bongiovanni” – Faenza [RA] “O Fiore Mio Hub” – Guastalla [RE] “La Butega ad Franton”;

Toscana: Firenze “Pank La Boulangeria” – Viareggio [LU] “Lievitamente”;

Marche: Senigallia [AN]” Pandefrà”;

Lazio: Roma “Panificio Bonci” – Roma “Antico Forno Roscioli”;

Campania: Gragnano [NA] “Malafronte” –  Portici [NA] “La Francesina Boulangerie”;

Puglia: Bari “Panificio Adriatico”- Corato [BA] “Il Toscano” – Trani [BT] “Lula”;

Basilicata: Matera “Pane e Pace”;

Sicilia: Palermo “Panificio Guccione” –  Ragusa “I Banchi”;

Sardegna; Cagliari “PBread Natural Bakery”;

Quattro i Premi speciali: assegnati ai Padri della panificazione moderna ai professionisti dai quali è partita la rivoluzione del pane moderno:

  • Eugenio Pol – Vulaiga – Fobello (VC); -
  • Davide Longoni – Milano; Ezio Marinato – Cinto Caomaggiore (VE);
  • David Bedu – Pank La Boulangeria – Firenze;
  • Gabriele Bonci – Roma.

Panettiere emergente: Gianluca Del Canto del Micro Panificio Mollica – Carpi (MO)

Pane dell’anno: Crosta – Milano – Pane di segale “condito” con cioccolato costa d’Avorio di Marco Colzani

Pane e territorio: Cappelletti & Bongiovanni – Dovadola (FC)

20190621_124611                                                Bruschetta con pomodoro “Datterino Rosso” –  “Così Com’é” di Finagricola

Nella realizzazione di Pane & Panettieri d’Italia il Gambero Rosso è stato affiancato da Così Com’è, marchio di Finagricola specializzato nella produzione di pomodorini coltivati nella Piana del Sele. “Ci sono tradizioni che attraversano la storia. Fra queste c’è l’arte bianca, un lavoro di sacrifici, ore piccole, costante studio delle materie prime e un risultato che solo il tempo potrà dire”, commenta Fabio Palo, direttore commerciale di Finagricola.  “È nata quindi, in maniera naturale, la volontà di supportare e premiare chi di questo lavoro ne ha fatto una ragione di vita e siamo felici di essere partecipi al bel progetto del Gambero Rosso”. La collaborazione ha portato anche alla creazione all’interno della guida della sezione Pane & Pomodoro.

Gambero Rosso Editore – Guida Pane & Panettieri d’Italia – pagine 256 costo €.8,90. Maggiori notizie sul  sito www.gamberorosso.it

 

Il Consorzio Vino Chianti rafforza le sue già importanti posizioni nel mondo dell’enologia attraverso nuove campagne promozionali

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

I vini rossi toscani Dop sono leader nelle esportazioni soprattutto nei paesi extra Ue. I dati che emergono da una ricerca del Wine Monitor Nomisma, commissionata dal Consorzio Vino Chianti e presentata oggi a Roma presso la sede del MIPAAFT vedono un aumento delle esportazioni del vino Chianti prodotto in Toscana conquistare la vetta della classifica per valore rispetto a quelli veneti e piemontesi nei principali mercati, compresi Giappone e Cina, con un valore nel 2018 pari rispettivamente a 14,2 e 10,0 milioni di euro. Infatti, dal 2013 al 2018,  l’export del Riosso Toscano DOP ha fatto registrare un più 17% negli Usa (più 12% il dato nazionale) e ben +47% in Svizzera (è del 16% la crescita italiana). Bene anche il Canada, con un aumento del 16% contro il 10% della media nazionale. “Una fotografia che ci dà la misura e l’importanza che i vini Dop toscani hanno sul mercato internazionale – ha detto Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti –  e su cui costruire un programma di promozione e valorizzazione lungimirante e strategico.

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Proprio per consolidare la posizione acquisita e dare nuovo slancio ai progetti in corso in paesi dalle potenzialità interessanti, come la Cina, abbiamo avviato percorsi di formazione per aumentare le competenze di professionisti del settore e rafforzare la consapevolezza dell’alta qualità dei nostri prodotti”. In questa prospettiva un ruolo decisivo nella formazione di esperti che possano valorizzare il vino Chianti docg è devoluto alla Chianti Academy, la prima scuola dedicata a professionisti del settore già avviata in Cina e ora anche in America Latina. Afferma in proposito il presidente del Consorzio Vino Chianti, Busi: “I partecipanti avranno l’opportunità di conoscere la storia e la cultura legata alla denominazione, la catena di produzione e le politiche di tutela del prodotto e naturalmente gli abbinamenti con il cibo, oltre che le strategie di marketing e di comunicazione del prodotto. Le lezioni sono abbinate a degustazioni specifiche delle 30 diverse etichette del Consorzio rappresentative di tutte le tipologie esistenti. Dopo gli esami finali i partecipanti all’Academy riceveranno la qualifica di Chianti Wine Expert rilasciata dal Consorzio Vino Chianti. Alla prima edizione in Cina sono stati 240 gli studenti iscritti nelle quattro città coinvolte: Shenzhen, Guangzhou, Shanghai e Beijing”. A margine della conferenza stampa ho rilevato con piacere la soddisfazione provata da diversi produttori aderenti al Consorzio Vino Chianti Docg nel rappresentare  all’estero il nostro paese con un prodotto che riesce a riscuotere consensi e stima per la sua alta qualità. In Italia si coltivano e si producono cose buone.

 

 

Ebraica – Festival Internazionale di Cultura – Roma Antico Quartiere Ebraico dal 22 al 26 giugno 2019 “Space – The Final Frontier”.

Mariagrazia Fiorentino

E’ stata presentata a Roma presso il Museo Ebraico alla presenza dell’addetta culturale dell’Ambasciata d’Israele in Italia, Sig. M. Seguev,  la dodicesima edizione del Festival della Cultura Ebraica, si presenta più scoppiettante che mai. Inizia con sabato 22 “Notte della Cabbalà”. Tutto il quartiere ebraico di Roma sarà l’artefice di eventi. Promosso dalla Comunità Ebraica di Roma e curato da Raffaella Spizzichino, Marco Panella, Ariela Piattelli, con la supervisione di Ruth Dureghello. Il Festival vuole proporsi come cambiamento e innovazione.

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Tra le varie attività la “conversazione sullo spazio” con il Rabbino Capo Riccardo Di Segni e l’astronauta Umberto Guidoni, in ricordo del cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla luna.  Il pranzo di famiglia sarà un ulteriore appuntamento “la tradizione orale nella cucina giudaico/romanesca”. Il cinema dedicato a Kubrick. Il Festival si concluderà con l’incontro dell’autore israeliano Eshkol Nevo e lo spettacolo Einstein and Me.

Per saperne di più su tutti gli eventi che sono gratuiti: programmi, orari e luoghi, inclusa la visita al Museo Ebraico, consultare il sito www.ebraicafestival.it

La Notte Romantica: 22 giugno – Un’iniziativa suggestiva promossa dall’Associazione del Borghi più Belli d’Italia.

Testo e foto di Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

La Notte Romantica che per il quarto anno ricorre il sabato successivo al solstizio d’estate, è anche il giorno successivo alla “Notte delle Streghe” che la credenza popolare vuole  il 21 giugno. Quest’anno, per uno scherzo del calendario, la notte Magica delle Streghe precede di sole 24 ore la Notte Romantica voluta dall’Associazione fra i Borghi più Belli d’Italia legando le due ricorrenze in uno stretto vincolo cronologico. Tutto sommato romanticismo e magia da sempre hanno uno stretto legame: insieme percorrono lo stesso sentiero dell’amore e dell’innamoramento.

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Ricorda Fiorello Primi, Presidente dell’Associazione fra i Borghi più belli d’Italia, nel corso della conferenza stampa tenuta nella sede romana dell’ENIT: “Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, tutti i 293 Borghi riuniti nella nostra Associazione, saranno illuminati a lume di candela e offriranno un ricchissimo programma di manifestazioni, iniziative ed eventi: attraverso il teatro, la musica, la danza, il cinema, mostre concorsi vari a tanto altro, l’amore e il romanticismo saranno rappresentati e celebrati nelle piazze, nei palazzi e nelle vie dei Borghi. Due i momenti caratterizzanti e unificanti: la degustazione nei ristoranti del dessert “Pensiero d’amore”, appositamente creato per la manifestazione dallo chef stellato Donato Episcopo, e l’ormai tanto atteso “Bacio di Mezzanotte”, coronato dal lancio nel cielo di migliaia di palloncini, a suggellare il successo di un evento che riesce ogni anno ad andare oltre le più rosee aspettative”. Elemento indispensabile per una scelta oculata della programmazione di questa escursione è la guida edita dalle Società Editrice Romana per questa associazione in distribuzione nelle librerie e nelle più importanti edicole e della quale questa redazione ha pubblicato un’esauriente recensione nella rubrica “Dove soggiornare”.

L’elenco dei Borghi partecipanti alla notte romantica è disponibile sul sito www.borghipiubelliditalia.it.

Turismo Lento & Silver Tourism un’accoppiata vincente – Il turismo lento di grande qualità è armonia con il paesaggio

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

“Sarà la prima destinazione che visiterò una volta in pensione!”. Certamente è questa la frase che tutti i lavoratori dipendenti hanno pronunciato almeno una volta. Comunque questa è stata ad attirare le attenzioni sia delle associazioni di pensionati sia di quelle degli imprenditori del settore turistico. Questo, inoltre, è stato anche il punto di partenza di un’indagine  sul Silver Tourism –  Turisti (dai capelli) argento –  voluta e promossa dalla FIPAC – Federazione Italiana Pensionati Attività Commerciali –  insieme a Confesercenti, al Tour Operator “SWG” e “Gnam GLAM-l’Italia da gustare”.

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I risultati ottenuti dall’indagine, illustrati nel corso di una conferenza stampa dal Presidente FIPAC Confesercenti Sergio Ferrari, sono di grande interesse non solo economico, quanto sociale. Anche questa stagione turistica 2019 ha per protagonista il “silver tourist”, ben oltre i 7 milioni e mezzo sono gli italiani over 65 che si concederanno una vacanza estiva con una spesa di €.771,00 della quale ben il 74% andrà al sistema turistico italiano. “La “Silver Economy” nel mondo vale circa 8mila miliardi”, spiega Sergio Ferrari, Presidente FIPAC Confesercenti, “Un dato che dimostra come la popolazione più anziana sia sempre più una risorsa, capace di attivare ricchezze. Anche nel turismo, come confermano i dati della nostra indagine. Negli ultimi cinque anni i viaggiatori silver sono aumentati di oltre 500 mila unità. E c’è ancora spazio di crescita se si considera che ben un 45% di over 65 rinuncia alle vacanze, frenato dall’assenza di un sistema turistico ”Silver Friendly” e, in molti casi, da preoccupazioni economiche. Bisogna dunque agire sia sul lato dell’offerta, sostenendo l’aggiornamento delle strutture ricettive e gli investimanti in accessibilità, sia su quello della domanda, dando una mano alle fasce più deboli rilanciando l’idea dei buoni vacanza.. Si aiuterebbero anche i territori visto l’interesse dei viaggiatori silver per la cultura ed i prodotti locali e la stagionalità più lunga. In quest’ottica s’inserisce anche il progetto di Fipac con Gnam Glam per promuovere tra gli over 65 il turismo lento e gli itinerari culturali ed enogastronomici “slow” del nostro paese.”  Quest’ultimo appello è stato recepito in pieno dall’Amministratore Unico del CESCOT – Centro Assistenza tecnica Sviluppo Imprese –  di Viterbo, Vincenzo Peparello, che ha posto in risalto l’importanza dell’iniziativa “Visit Tuscia”  per il turismo viterbese che propone agli operatori turistici, sia nazionali che internazionali,  le eccellenze del territorio sia culturali che enogastronomiche. Inoltre a favore degli associati giovani che degli anziani della Confesercenti sono state promosse iniziative per la mobilità quali passeggiate, e visite guidate a siti d’interesse culturale ed ambientale. A testimoniare questo è l’iniziativa in corso che si svolgerà il 23 giugno 2019 per ammirare lo spettacolo della fioritura di Castelluccio di Norcia, dove, come dicono locandine e depliant. “ le specie floreali che tingono il Pian Grande e il Pian Perduto in questo periodo – terza decade di giugno (n.d.r.) –  sono innumerevoli. Camminando lungo i sentieri si possono incontrare genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola Eugeniae, rifogli, acetoselle e tant’altro.”

Maggiori notizie sull’indagine “Silver Tourism” e prenotazioni per la partecipazione alla gita a Castelluccio contattare la Confesercenti di Viterbo – Fipac – Aics – Viale Bruno Buozzi 113/115 –  telefono 368.3065221, oppure  e.mail viterbo@aics.it, fipac.confesercenti.viterbo@gmail.com,

RES: CEREALIA 2019 – L’etica nel piatto: Cibo, Salute e Ambiente riproposti da un antico cereale: il “Farro”

Testo e foto di Donatello Urbani- donatello.urbani@gmail.com 

Il farro, cereale simbolo di questa nona edizione del Festival Cerealia , manifestazione culturale annuale ispirata ai Vestalia Ludi a dedicati a Cerere, divinità protettrice delle messi e dell’agricoltura in generale, voluta ed ideata da due studiose dell’antica Roma Letizia Staccioli e Paola Sarcina. Il progetto, nato nove anni fa e promesso dalla rete Cerealia Festival, vuole promuovere, grazie proprio ai vari cluster regionali messi in piedi, la cultura, l’alimentazione, l’ambiente, il territorio, l’economia e il turismo dei popoli che si affacciano sul “mare nostrum”, “stimolando lo sviluppo di modelli sostenibili di economia circolare e sposando quindi anche il modello globale della blue economy”, come affermato da Paola Sarcina in occasione della conferenza stampa ospitata nei locali dell’ISOR – Istituto Nazionale di Sociologia Rurale -. In questa ottica viene riproposta a nuova vita un’antica specie di frumento, il farro, uno dei primi grani coltivati dall’uomo. In Italia sono coltivate tre diverse specie: il “triticum monococcum”, originario delle aree montagnose della Turchia con attestazioni databili al  X – IX millennio a.C.  Anche nell’uomo di Similaun – soprannominato Oetzi – sono presenti tracce che attestano l’uso nella sua alimentazione di farro monococco.

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Dalla selezione di questi semi deriva la seconda specie: il “Triticum dicoccum”, antenato del moderno frumento duro secondo recenti studi (Ozkan ed altri).  Il farro dicocco è usato in Italia indifferentemente sia in chicchi interi decorticati o pelati in zuppe e minestre, oppure macinato per produrre pasta, biscotti, pizze e dolci. La terza specie presente da noi il “Triticum Spelta”, è, rispetto ai due precedenti, il più giovane sia per origine, la sua più antica presenza è accertata nei territori del Mar Caspio, Afganistan e Kazastan, sia per coltivazione, databile a circa duemila anni fa. Da studi compiuti su alcuni campioni – Salamini ed altri – risulta essere il progenitore degli attuali frumenti teneri. Oggi la spelta è in Europa la specie di farro maggiormente interessata a programmi di miglioramento genetico e sono state ottenute numerose varietà iscritte nel Registro Europeo, mentre i registri del monococco e del dicocco sono stati istituiti solo nel 2004 in Italia e non in altri paesi europei. In epoca romana il farro , chiamato “far” e dal quale deriva il nome della nostra farina,  era l’alimento base dei legionari, mentre nel popolo si mangiava sia nelle ”plus”, simili alle nostre farinate o polente, oppure in una grande varietà di gallette, focacce e pani e probabilmente anche in antenate forme dell’attuale pasta. Da questa premessa non può non nascere un grande interesse per il programma dell’intera manifestazione che ha come paese ospite la Tunisia e nel Lazio si svolgerà dal 6  al 9 giugno p.v.

Le altre regioni italiane interessate al Festival Cerealia sono la Sicilia, la Puglia e la Lombardia.

Maggiori notizie sulla Rete Cerealia Festival e per le prenotazioni  alle iniziative in programma telefonare, e Whatsup, al numero 350 011 9692 (11:00-13:00 / 16:00 – 20:00) – e.mail cerealialudi@cerealialudi.org –  FB: https://www.facebook.com/CerealiaFestival – TWITTER: https://twitter.com/CerealiaFest

 

La guida Oli d’Italia 2019 e Degusta con il Talent.

Testo di Mariagrazia Fiorentino- press.eurintuni@virgilio.it e Donatello Urbani- donatello.urbani@gmail.com

Presentato a Roma al Chorus Caffè in Via della Conciliazione la Guida Oli d’Italia 2019 edita da Gambero Rosso in Italiano e Inglese, pagine 491 €.13,90, I migliori oli sono contraddistinti da una, due tre foglie e due foglie rosse a seconda del grado di eccellenza. Una serata dedicata ai migliori oli extravergine di oliva inclusi nella guida “Oli d’Italia 2019” e ai vini biologici e biodinamici, premiati con i tre bicchieri verdi nella guida “Vini d’Italia 2019”. Tutti gli oli e i vini presenti sono stati accompagnati da assaggi creati da “Giorgione”, uno dei volti più noti di Gambero Rosso Channel HD. Gli assaggi in degustazione sono stati: Zuppa di roveja e bruschetta con olio a crudo, strozzapreti acqua e farina, fave, pecorino e guanciale croccante; lasagnetta di castrato e caciotta abruzzese; goulash e patate alla tirolese. Tutti gli assaggi hanno riscosso un notevole successo sia dagli esperti del settore che da parte del pubblico. Per un elenco completo delle aziende presenti consultare il sito www.gamberorosso.it

Degustazione: Montevetrano

Testo di Mariagrazia Fiorentino- press.eurintuni@virgilio.it e Donatello Urbani- donatello.urbani@gmail.com

Presso il Lifestyle Hotel di Roma venerdi 17 maggio u.s. Silvia Imparato riesce a trasmettere la sua passione, la sua voglia di condividere il bello e il buono! Il cibo e il vino abbinato al piatto che s’intende degustare, la qualità di ciò che si beve, ma anche della sua accessibilità e l’esigenza di scoprire la storia di ogni vino che beve e di conoscerlo veramente(ad ogni menù il suo vino): Nel 1983 Silvia Imparato e Riccardo Cotarella decisero di creare un vino da invecchiamento di altissima qualità, sfruttando gli uvaggi tipici di Bordeaux, Cabernet, Sauvignon e Merlot, mantenendo al tempo stesso un legame con il territorio di origine: ecco l’idea di aggiungere l’Aglianico. L’azienda Montevetrano è una tenuta di 25 ettari di cui circa 5 vitati. Le vigne sono situate in un’antica residenza dei Borboni in località San Cipriano Piacentino, circondati da querce, castagni, agrumi e olivi.

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L’azienda non vuole mirare al profitto a tutti i costi ma alla qualità, così sono stati presentati ad un pubblico di esperti otto annate di cui due vini etichettati “Core”, bianco 2017 e rosso 2016, ai quali sono seguiti i Montevetrano 2013, 2012, 2011, 2009, 2007 e 2005. Le finalità dell’azienda per far del buon vino si possono tradurre in una sola frase: “Per fare il vino bisogna stare molto con i piedi nella terra”