1945 – La shoa ungherese narrata in un film come una testimonianza storica .

Donatello Urbani

Tutto si svolge nel lasso di tempo, lungo non più di mezza giornata, che intercorre tra una arrivo e una partenza di un treno in un piccolo paese della campagna ungherese in un caldo giorno estivo del 1945. Alla stazione ferroviaria scendono dal treno due ebrei, come indicano gli abiti che indossano, uno anziano e uno giovane, insieme  a due casse dall’apparenza pesanti e dal contenuto misterioso e, una volta caricate su un carro trainato da un cavallo, s’incamminano tutti verso il centro del paese distante dalla stazione ferroviaria un’ora di cammino. Questo episodio che ha tutti i caratteri della normalità da origine ad un “redde rationem” fra la popolazione che  non ha dimenticato la falsa testimonianza e la delazione fornita agli occupanti tedeschi, ed ha molto da farsi perdonare. La mala coscienza collettiva presente in tutta la popolazione scatena un panico indescrivibile e condiziona, nel frattempo, lo svolgersi della vita quotidiana dalle più insignificanti incombenze al matrimonio del figlio del vicario, l’autorità locale, fino a condizionarne gli epiloghi che in alcuni  casi saranno veramente tragici. Il tutto si svolge in contemporanea ad un altro importante  evento che coinvolgerà, di li a poco, l’intera vita nazionale: l’occupazione russa e l’avvento della dittatura comunista. La pellicola, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 3 maggio, mentre in quelle statunitensi la proiezione è già iniziata dai primi giorni di aprile, non è solo un monito a non dimenticare.  Il suo valore, oltre quello della testimonianza storica, è nascosto nell’insegnamento  rivolto a quanti, in procinto di essere coinvolti in importanti vicende umane, devono compiere la grande scelta se accettarle, solo per un tornaconto personale, oppure, in dialettica con la propria coscienza e convinzioni morali e religiose, rifiutarle in toto.

Earth – Un giorno straordinario.- Un omaggio al Pianeta Terra

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Solo in 300 sale italiane  verrà proiettato questo spettacolare docufilm nei giorni 22-23 e 24 aprile 2018. Ascoltare il racconto su quanto avviene in un qualsiasi giorno nel “Nostro pianeta blu”, come afferma la suadente voce di Diego Abatantuono che con garbo, stupore e un sottile umorismo ci porta per mano, sarà una bella esperienza che può essere vissuta insieme alla famiglia. “Proprio per le famiglie è stato prodotto questo film” è quanto dichiarato dal rappresentante italiano della casa di distribuzione.

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Tutto si svolge nelle 24 ore di una qualsiasi giornata dal sorgere del giorno fino al successivo, notte inclusa anche negli oceani , con il sole primo attore assoluto. Ciascuna attività è documentata nel corso  delle varie ore in modo tale che tutte le attività vitali degli esseri viventi sono presentate nei loro più spettacolari momenti: dalle lotte per la sopravvivenza affrontati dai cuccioli appena nati, a quelle per la riproduzione senza escludere quelle che quotidianamente tutti dobbiamo affrontare, anche per procurarsi il cibo, incluso l’uomo, anche se non fa parte di questa narrazione.

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Non possono passare indifferenti gli spettacolari inseguimenti dei serpenti delle Galapagos per procurarsi un lauto pranzetto a spese delle appena nate iguane marine. Altrettanto spettacolare è il rientro del pinguino pigoscelide antartico dopo aver procurato il cibo per la famiglia in una pesca che si è estesa in mare aperto per oltre 80 kilometri. Di non minor effetto sono le scene che presentano un colibrì coda a racchetta che lotta con un’ape per il nettare e che si concluderà a suo vantaggio grazie ad un classico temporale estivo così frequente nell’Equador.

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Se le scene diurne sono affascinanti altrettanto lo sono quelle notturne dove i vermi luminosi che pendono dalle caverne per intrappolare le mosche tra i filamenti setosi del loro nido, sono gli attori principali. La voce emozionante di Diego Abatantonio riesce a trasmettere allo spettatore emozioni e sentimenti puri. Sarebbe stato altrettanto interessante anche un semplice riferimento alla conservazione delle bellezze faunistiche e floreali del nostro pianeta, forse questo sarà il soggetto della prossima Festa del  Giorno della Terra.

“The Italian Ghost Horror Stories”

Mariagrazia Fiorentino

In questo progetto sono rappresentate tutte le categorie dalla storia dei fantasmi all’horror. Nove giovani registi, ognuno dei quali gira un episodio, nel tentativo di riesumare il cinema horror degli anni ’80 e farlo rivivere con nuove tecnologie. Il film, le cui riprese inizieranno il 23 aprile p.v. sarà girato per l’80% nel Castello di Castelnuovo di Porto. La direzione artistica è di Claudio Fragasso coadiuvato da Rossella Drudi, (script director).

“L’idea è quella di sviluppare il genere con un marchio tipicamente italiano. I personaggi e i luoghi dove si svolgeranno le riprese hanno tutti un sapore italico, evitando accuratamente un approccio, anche vago, a quello americano. Tutti gli episodi saranno supportati da un cast artistico di rilievo e da una troupe di validi professionisti. Oltre all’inserimento dei moderni effetti speciali digitali e di quelli per il trucco, di sicuro impatto visivo per un pubblico che va dai giovanissimi appassionati del genere a quello adulto, che non ha mai smesso di amarlo.”  Il film sarà in uscita al cinema e, in televisione, dove si stanno prendendo accordi dichiara il produttore Alberto De Venezia.

Contromano – Uno alla volta, vi riportiamo a casa tutti….Una vacanza umanitaria!

Mariagrazia Fiorentino

Un film scritto, diretto ed interpretato da Antonio Albanese di ruolo di Mario Cavallaro, coadiuvato da Andrea Salerno e Stefano Bises. Interpretato da Aude Legaselois, per la prima volta come protagonista nel ruolo di Dalida e Alex Condja, nel ruolo di Oba. Il film dice Albanese, nasce da un’esigenza personale: l’incontro tra due solitudini, quella di Mario (piccolo commerciante milanese, introverso) e di Oba (senegalese). Un tema particolare é l’incontro tra due esseri umani che attraverso loro trova delle verità e lo sguardo si apre verso una serenità diversa. Da non perdere per la sua attualità. Il film uscirà nelle sale il 29 marzo in 300 copie.

Una festa esagerata.

Mariagrazia Fiorentino

Il film é tratto dall’omonima opera teatrale di Vincenzo Salemme, con V.Salemme che firma anche la regia e con Massimiliano Gallo (Lello il secondino), Tosca D’Aquino, la moglie Teresa Parascandolo, e Iaia Forte (Lucia Scamardella).

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Napoli. A casa Parascandolo fervono i preparativi per una magnifica festa sulla splendida terrazza dove il capofamiglia, l’ingenuo Gennaro, geometra e piccolo imprenditore edile, vive con Teresa, famelica moglie dalla feroce ambizione di salire sempre più in alto nella scala sociale. Per il diciottesimo compleanno della figlia Mirea, Teresa ha deciso di fare le cose in grande e non ha badato a spese, dal catering agli arredi, ha persino scritturato un cameriere indiano relegando in cucina la vecchia domestica non ritenuta abbastanza esotica per una festa così importante! Gennaro, pur di accontentare le donne della sua vita e con l’aiuto di Lello, l’invadente aiutante del portiere, continua ad assecondare ogni loro capriccio e a spendere una fortuna per una festa che lui stesso definisce “esagerata”. Tutto sembra perfetto, gli invitati iniziano ad arrivare, ma un’inaspettata notizia giunge dal piano di sotto, da casa Scamardella, dove abitano un padre molto anziano e la figlia zitella: la sfortuna ha deciso che il signor Scamardella doveva morire proprio il giorno della festa. Cosa fare? Come si fa una festa con un morto sotto casa? Salemme é Gennaro, un piccolo eroe spaesato dei nostri giorni, che non parla solo a Napoli, ma al mondo, perchè siamo troppo chiusi in noi! Un film fra paradossi e comicità.

IO C’E’

Mariagrazia Fiorentino

Primo comandamento: “ Non avrai altro DIO all’infuori di TE”. Il film esplora “il confine tra fede e credulità, tra cialtroneria e religione”, quella che vediamo spesso nelle nostre città o in televisione. Lo “IONISMO”, nasce come una scappatoia “best of” degli altri culti a cui rubacchia riti  e concetti. L’idea è semplice e geniale, trasformare un albergo in luogo di culto per non pagare le tasse. Un film gioioso, che ci fa comunque riflettere, Edoardo Leo, co-autore della sceneggiatura, interpreta il ruolo di Massimo. Nel suo intervento: “Abbiamo cercato di essere scorretti senza ridicolizzare chi crede, ponendo un confine netto tra fede e credulità”. Margherita Buy è Adriana, la sorella commercialista, Giuseppe Battiston, (Marco), uno scrittore fallito. E’ un film che non vuole dare risposte, ma porre domande. Uscirà nelle sale il 29 marzo p.v.

Rendez vous – Nuovo cinema francese, VIII^ edizione dal 4 al 10 aprile 2018

Mariagrazia Fiorentino

E’ il grande cinema d’autore, che trova la sua ispirazione nella tradizione ma che si rinnova, in questa edizione. Saranno interessate varie città italiane; si parte da Roma per poi toccare, con focus ed artisti, Bologna, Firenze, Milano, Napoli,Palermo e Torino. Presentato a Roma nella prestigiosa sede diplomatica di Palazzo Farnese, una delle residenze più belle della città, la cui costruzione si deve alla famiglia Farnese a partire dal 1513.  L’Ambasciatore di Francia, Christian Masset, nel suo interevento introduttivo: “……Il cinema é il legame dei popoli…..”. Questa edizione é dedicata a Valeria Bruni Tedeschi, madrina della manifestazione, nel segno del grande cinema d’autore e del legame artistico che ha sempre unito la Francia e l’Italia. L’attrice ha saputo raccontare luci e fragilità di una umanità specchio del nostro tempo, donne sensibili e tormentate alle prese con crisi e rinascita, ma soprattutto animate da una spassionata fiducia nelle virtù magiche dell’arte e quindi del cinema.

une_jeune_fille_de_90_ans_6                                                                       Una scena del film “Une jeune fille de 90 ans”

Il 5 aprile p.v. incontrerà il pubblico al cinema “Nuovo Sacher” per presentare insieme al co-regista Yann Coridian, il toccante documentario: “Une jeune fille de 90 ans” che segue il lavoro di un noto coreografo nel reparto geriatrico di un ospedale. La danza risveglia nei pazienti sorrisi e lontani ricordi. Negli occhi della dolce Blanche, malata di Alzheimer, a risvegliarsi é una memoria d’amore. Il presidente di UniFrance, Serge Toubiana: “Roma é un luogo straordinario per il cinema francese, un ponte che ha sempre unito registi ed attori di questi due paesi, tra il cinema italiano e francese c’é sempre stata una grande intesa e spero che continuerà così”. La direzione artistica é di Vanessa Tonnini che in una parte del suo intervento afferma: “Aprire una finestra sul cinema francese contemporaneo é privilegiare un cinema d’autore”. I film proiettati in versione originale, sottotitoli in italiano, saranno presentati da autori ed interpreti.

Per saperne di più e conoscere le date e i luoghi delle proiezioni consultare il sito. rendezvouscinemafrancese.it.

A’ BIENTOT !!

Il sole a Mezzanotte – Midnigth sun

Donatello Urbani

Il dilemma, uno di quelli tanto cari alla drammaturgia inglese– vedi William Shakespeare- “Essere una persona o solo una malattia”, è al centro del film “Il Sole a mezzanotte” (Midnight sun) diretto da Scott Speer ed interpretato dalle giovani promesse del cinema made in USA  Bella Thorne e Patrick Schwarzenegger, figlio del più famoso Arold.

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Il film racconta una struggente storia d’amore  che ruota intorno alla malattia che ha colpito la diciassettenne Katie Price – Bella Thorne-  che la costringe a non esporsi mai neppure alla pur minima luce solare pena la morte. A questa pesante limitazione si contrappongono i postumi di un intervento chirurgico imposto per contenere i danni di una rovinosa caduta fuori dall’acqua della piscina, causata da una sbornia, della giovane promessa del nuoto, Charlie Reed (Patrick Schwarznegger) che lo condiziona psicologicamente nel riprendere l’attività sportiva. Durante il giorno Katie è costretta a chiudersi in casa, ma è dopo il calar del sole che la sua vita si anima.

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Una sera d’inizio estate, alla chiusura delle scuole, Katie e Charlie sono vittime di Cupido. Lei è segretamente innamorata di lui fin da quando frequentava le elementari e lui corrisponde questo amore inframmezzandolo a una sviscerata ammirazione per le canzoni che Katie compone e le cui melodie sono anche uno splendido file rouge che accompagna tutta la storia. Entrambi i ragazzi riusciranno vincitori nelle rispettive sfide, grazie al reciproco aiuto, sia pure con risultati diversi. “Charlie’s song” – la canzone di Charlie –  accompagnerà d’ora innanzi la sua futura vita sportiva.

Oh mio Dio! – Un film di Giorgio Amato in uscita nelle sale il 26 marzo

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

L’invocazione “Se Cristo tornasse”  insieme a quella “Se Cristo vedesse” sono le più comuni nella bocca degli italiani quando si trovano di fronte ad un’ingiustizia o una macroscopica deformazione della verità.  La prima di queste invocazioni è stata quella pienamente raccolta da Giorgio Amato che ne ha fatta il motivo principale del suo film “Oh mio Dio!”. La mattina di Natale in una chiesetta di un piccolo paese della provincia laziale mentre il parroco recita, insieme ai parrocchiani, la professione di fede Cristo in prima persona annuncia la sua Parusia (secondo ritorno). Questa volta però saranno Roma e l’Italia e non Cafarnao e la Palestina  i luoghi dove Gesù troverà i suoi nuovi discepoli che ad iniziare da Pietro, ex titolare di una piccola azienda con 8 dipendenti che la crisi economica prima e l’avidità degli usurai poi lo hanno ridotto in miseria e costretto all’accattonaggio, non sono pescatori, salvo uno solo.

IMG_20180316_120007                                                                            Pietro (Stefano Pregni) e Cristo (Carlo Caprioli)

Così inizia la predicazione di Gesù coadiuvato da apostoli reclutati fra gli ultimi della società. Peccato però si scontri con l’indifferenza delle persone che considerano anche lui un reietto della società malgrado i miracoli che compie ad iniziare dal camminare sulle acque da una sponda all’altra del fiume Tevere.

IMG_20180316_120015                                                                             L’ultima cena consumata in una pizzeria

Al termine della sua vita terrena, Gesù lascerà comunque un rinnovato messaggio cristiano con tutte le sue validità, che sarà raccolto, come avvenuto precedentemente duemila anni fa, solo da una popolazione aperta ad accoglierlo. Questo è lo spirito con cui va vista questa bellissima e piacevole pellicola che lancia un messaggio con ben poco di religioso e tanto di laicità.

Up & Down – Roma Teatro Sistina solo il 19 marzo, ore 21,00 “Questo spettacolo parla anche di te, solo che tu non lo sai….”

Mariagrazia Fiorentino

In occasione della settimana mondiale dedicata alla sindrome di down, il Teatro Sistina di Roma è stato particolarmente sensibile al tema. Paolo Ruffini sarà affiancato da sei attori livornesi della compagnia teatrale Mayor Von Frinzius, attori simpatici e brillanti che gli piace mangiar bene, amare e firmare autografi.

Attori a tutto tondo che recitano e cantano, uno solo di loro è autistico. Questo spettacolo c’introduce nel mondo di questa forma di disabilità. Sul palco Paolo Ruffini, che tenta di fare un “One man show”, ma sono loro i veri protagonisti. La tourné, dopo la tappa romana proseguirà in varie città italiane fra cui Milano al Teatro Nazionale il 26 p.v. Insieme allo spettacolo verrà realizzato anche un docufilm, prodotto dalla Tiziana Rocca Production, che racconterà l’avventura di questi attori molto speciali e il forte legame  con Paolo Ruffini e la loro relazione con il mondo dello spettacolo. Una vera e propria esperienza, in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano: comicità e irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta della bellezza che risiede nella diversità-

Regia Lamberto Giannini. Informazioni e prenotazioni Teatro Sistina 06.4200711  –  392.8567896.