Oltre la notte

Mariagrazia Fiorentino

Un film di Fatih Akin, vincitore del Golden Globe come miglior film straniero. La vita di Katja viene improvvisamente sconvolta dalla morte del marito Nuri e del figlioletto Rocco, rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba. Grazie al sostegno di amici e familiari, Katja riesce ad affrontare il funerale e ad andare avanti. Ma la ricerca ossessiva degli assassini dei suoi cari e le ragioni di quelle morti insensate la tormenta. Danilo, avvocato e migliore amico del marito rappresenta Katja nel processo contro i due sospetti: una giovane coppia appartenente ad un’organizzazione neonazista.

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Il processo è un’esperienza durissima per Katja, che però non si vuole arrendere. Quando la legge trova i cavilli per non fare giustizia,  si arriva alle conseguenze estreme come viene narrato in questo film “un thriller affascinante”. L’interpretazione di Diane Kruger è magistrale, l’attrice è stata premiata per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes 2017. In uscita nelle sale cinematografiche nel mese di marzo.

Anche senza di te

Mariagrazia Fiorentino

Il film è in uscita l’8 marzo. Scrive Francesco Bonelli, che ne firma anche la regia: “E’ una commedia sentimentale a sfondo sociale, i temi sono l’emancipazione femminile, il nepotismo nel lavoro, la fuga all’estero dei cervelli, lo stato dell’educazione nella scuola per l’infanzia,  il ruolo dell’insegnante nella nostra società.” Il film parla a una parte di noi stessi, a un disagio che a volte nemmeno ammettiamo.

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A un passo dalle nozze con Andrea, medico in carriera che antepone il lavoro alla propria vita privata, Sara viene lasciata e comincia a soffrire di attacchi di panico. Solo insegnando l’educazione motiva ai bambini, capirà come creare un nuovo rapporto con se stessa e con gli altri e vedrà come tutti nella società vivono un profondo disagio di non essere mai se stessi nelle relazioni e nelle scelte più importanti nella vita. Complice di questo percorso sarà il collega Nicola. Il film conferma quanto sia giusto che vinca l’amore su tutto. Intepreti principali: Myriam Catania (Sara), Nicolas Vaporidis (Nicola), Matteo Branciamore (Andrea).

Nome di Donna

Mariagrazia Fiorentino

Sceneggiatura di Cristiana Mainardi e Marco Tullio Giordana che ne firma anche la regia. Un film attualissimo, che esce, non per caso l’8 marzo, il giorno della festa della donna. Un film che racconta la realtà con leggerezza. Nina (Cristiana Capotondi), si trasferisce da Milano in un piccolo paese della Lombardia dove trova lavoro in una residenza per anziani facoltosi. Un mondo elegante, quasi fiabesco.

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Che cela però un segreto scomodo e torbido. Quando Nina lo scoprirà sarà costretta a misurarsi con le sue colleghe, italiane e straniere, per affrontare il dirigente della struttura, Marco Maria Torri (Valerio Binasco) in una appassionata battaglia per far valere i suoi diritti e la sua dignità di donna. Scrive Cristiana Mainardi: “Mi auguro che questa storia, pur non tacendo del prezzo alto che comporta ogni ammutinamento alle cattive regole, possa alimentare la speranza che le cose non restino così per sempre”.

Ottime le interpretazioni di Cristiana Capotondi, e della sempre verde Adriana Asti.

Puoi baciare lo Sposo

Mariagrazia Fiorentino

Regia di Alessandro Genovesi nelle sale da giovedi 1 marzo. Il film affronta un tema attualissimo: le unioni civili tra persone dello stesso sesso con leggerezza e responsabilità,  ispirato alla commedia teatrale “My big gay italian wedding”, scritto da Anthony  J. Wilkinson. Scrive il regista: “Desideravo realizzare una storia brillante di taglio anglo-sassone. Ho richiesto perciò a tutti gli interpreti un assoluto realismo in modo che non ci fosse mai distanza tra attore e personaggio”.

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Antonio (Cristiano Caccamo) ha finalmente trovato l’amore della sua vita: Paolo (Salvatore Esposito), un attore talentuoso che sa interpretare ruoli molto diversi. Nell’entusiasmo di una tenera dichiarazione d’amore Antonio chiede a Paolo di sposarlo, ma ora viene il momento di affrontare le due famiglie. Decidono quindi di partire insieme da Berlino, dove vivono, per l’Italia, destinazione Civita di Bagnoregio, dove vivono i genitori di Antonio: la madre Anna, (Monica Guerritore) ed il padre Roberto (Diego Abatantuono), sindaco progressista del paese che ha fatto dell’accoglienza e dell’integrazione i punti di forza della sua politica.

Fra colpi di scena e sorprese, con un super cast, lo spettatore viene completamento catturato fino alla fine del film. Bravi a tutti!

Caravaggio – L’anima e il sangue

Mariagrazia Fiorentino

Un film documentario, un viaggio emozionante Michelangelo Merisi da Caravaggio.

Un rapporto intenso e nuovo sulla figura di Caravaggio, uomo istintivo anche a rischio della propria vita. Di forte impatto emotivo il personaggio di Caravaggio viene interpretato, con grande pathos, con i suoi tormenti interiori, da Emanuele Marigliano, un attore non attore perché fa un altro lavoro nella vita. Emozionante la voce narrante dell’IO interiore caravaggesco da parte di Manuel Agnelli, artista multiforme e talentuoso, rivoluzionario e originale, impulsivo e profondo. Un alter ego capace come Caravaggio di emozionare e sconvolgere.(Leader degli afterhours) la consulenza scientifica è affidata al prof. Claudio Strinati, storico dell’arte ed esperto di Caravaggio.

Caravaggio San Francesco                                                                                    Caravaggio: S.Francesco

Dice Strinati: “Caravaggio rispetto ad altri artisti, ha questa caratterizzazione: è un personaggio ricchissimo, è stato raccontato molte volte, questo film da una chiave di lettura diversa. Caravaggio assomiglia a Batman senza super poteri entrambi assistono alla morte dei genitori, orfani giovanissimi sono ossessionati dal male e dal buio. Molti sfondi delle sue opere sembrano gotham city”. L’uomo ed artista Caravaggio viene raccontato attraverso una approfondita indagine investigativa effettuata attraverso documenti originali preziosissimi, tra cui quelli custoditi nell’Archivio di Stato di Roma, verbali, processi denuncie, mostrati per la prima volta sul grande schermo. La narrazione si sviluppa su due livelli innanzitutto quello della digressione artistica con il racconto dei luoghi e delle opere dell’artista. Mentre l’uomo Caravaggio viene esplorato attraverso scene (fotografiche), rievocative e simboliche, che diventano metafore della condizione esistenziale dell’artista, consentendo di entrare in contatto con la sua mente, i suoi impulsi irrefrenabili, il suo vissuto interiore.

Regia di Jesus Garces Lambert. Una delle prime produzioni in Italia girata in 8 K. Uscirà in 300 copie in Italia prima di andare nelle 2.500/3.000 sale nel mondo

La mossa del Cavallo – C’era una volta Vigata –

Mariagrazia Fiorentino

Il film è tratto dai romanzi storici di Camilleri, ambientato nella metà dell’ottocento, esattamente nel 1877, una vicenda che ci porta in un’Italia appena unificata. E’ un romanzo storico, non polveroso, che ci permette di raccontare quel periodo; come se la Sicilia fosse una terra abbandonata e di frontiera. E’ un giallo in costume; è un wester all’italiana in terra siciliana.

Riondino                                                                Michele Riondino – Foto courtesy Ufficio Stampa RAI

Andrea Camilleri, un gigante della letteratura, dice: “Dopo 20 anni di Montalbano, lo spettatore troverà ancora qualcosa di nuovo? Questo è un romanzo duro, inquietante”. Gli attori sono molto centrati, sono maschere di se stessi: Michele Riondino svolge un ruolo complesso con grande maestria dalla doppia parlata genovese-siciliana. La storia:  Montelusa nel 1877. Il quarantenne Giovanni Bovara (Michele Riondino) è il nuovo ispettore capo ai mulini, incaricato di far rispettare l’invisa tassa sul macinato. Siciliano di nascita, è ormai ligure di adozione poiché da bambino si è trasferito con la sua famiglia a Genova. Ragiona e parla come un uomo del nord-Italia e non comprende le dinamiche mafiose e omertose che regolano la terra siciliana. La sua intransigenza gli procura subito diversi nemici. Le sue indagini lo portano a scoprire prima un ingegnoso sistema con il quale i mugnai vengono lasciati liberi di evadere la tassa sul macinato e poi l’esistenza di un mulino clandestino nel terreno dell’uomo più potente della città. A poco a poco le spire del “sistema” gli si stringono intorno e quando sopraggiunge per caso sul luogo dell’omicidio del parroco della città, Bovara si ritrova suo malgrado invischiato in qualcosa molto più grande di lui. In un complicato sistema di depistaggi e giochi di potere, i suoi avversari cercheranno di eliminarlo e sarà solo entrando nella mentalità dei suoi aguzzini e ricorrendo alle loro stesse strategie che Bovara riuscirà a salvare la propria vita”. Con un finale a sorpresa.

Riondino 1                                                                   Ester Pantano – Foto courtesy Ufficio Stampa RAI

Regia di Gianluca Maria Tavarelli con Ester Pantano, Cocò Gulotta, Antonio Pandolfo, Giovanni Carta, Giancarlo Ratti, Maurizio Puglisi, Filippo Luna, Maurizio Bologna, Domenico Centamore, Giuseppe Schillaci, Daniele Pilli, Angelo Libri, Roberto Salemi e Vincenzo Ferrera. Sarà proiettato lunedi 26 febbraio 2018 sul canale1e 1 RAI in prima serata.

RESILIENZA – Docufilm in concorso alla 63^ edizione del David di Donatello e da cinque anni in attesa di un distributore per farsi conoscere.

Donatello Urbani, foto courtesy Ufficio Stampa Non c’è Problema S.r.l.

Un’innata curiosità mi ha spinto a partecipare alla conferenza stampa di presentazione del docufilm “Resilienza” , di e con Paolo Ruffini, per approfondire la conoscenza di questo bravo attore/regista, da me conosciuto, prima di allora, solo per essere un antidivo,  in aggiunta a un lontano ricordo del primo incontro con la parola “resilienza” scoperta a Hiroshima. Accadde tanti anni fa, quando, al parco della pace, ho appreso la storia di una bambina contagiata dalle radiazioni dell’esplosione atomica con una forma di leucemia incurabile. Questa piccola giapponese  pensava che sarebbe riuscita a sopravvivere  ed ottenere una completa guarigione solo se fosse riuscita a realizzare mille cicogne di carta. Purtroppo per lei è stata fermata prima, a poco più di settecento ed anch’io, insieme ad altre migliaia di visitatori, ho voluto aiutarla in questa sua impresa e ho  deposto la mia cicogna di carta sulla lapide che la ricorda per alimentare e tener viva la sua resilienza convinto che proprio questa virtù fosse una colonna portante della nostra civiltà e del nostro modo di affrontare la vita  e le relative avversità specie di fronte a malattie incurabili.

IMG_9467_filtered2                                   Alessandro Cavallini, sul palco, racconta la sua malattia al pubblico al cospetto di Paolo Ruffini,

“I protagonisti del mio documentario”, afferma Paolo Ruffini, “con le loro storie hanno voluto demonizzare e ridicolizzare la malattia, e , nello stesso tempo, descriverla e viverla come una realtà che si può raccontare anche attraverso il coraggio ed il buon umore pur nella consapevolezza di trovarsi schiacciati tra due possibilità: il successo o il fallimento. La vita o la morte”. Significativa in proposito, oltre la storia del giovane Alessandro Cavallini, deceduto a 14 anni a causa di un tumore pediatrico – neuroblastoma –  e intorno alla quale ruotano anche tutte le altre, é l’intervista a Summy Basso che affronta il problema della sua disabilità con due diverse direttrici: una scientifica, approfondendo gli studi della biologia per seguire da vicino le ricerche scientifiche sulla sua malattia, e l’altra religiosa, cercando d’interpretare, da credente, il dubbio sulla giustizia divina e rispondere alla domanda che si pongono tutti i malati,: “Perché proprio a me?”.

Resilienza - Sammy Basso                                                        Paolo Ruffici e Summy Basso nel corso del loro colloquio/intervista

Questo interrogativo a ben vedere affligge tutti i nostri piccoli e grandi eroi, non più di una manciata, che raccontano in questo film il loro viaggio attraverso la malattia.  Uno spazio e un ruolo importante è stato riservato anche agli operatori sociali, medici, psicologi, fondatori di Make a Wish, responsabili del Dinamo Camp, clown-dottori, Ridolina e amici di Alessandro, tutte associazioni che dedicano il proprio tempo e le proprie risorse alla cura e all’assistenza delle persone, giovani in particolare, che devono affrontare le difficoltà legate alla malattia. Tanti i messaggi che questo bellissimo film, realizzato senza sbavature tanto nella sceneggiatura, che nella regia,dialoghi, suoni e fotografia, vuole proporre alla nostra attenzione; tutti, come indica il titolo, sono rivolti ad un’unica finalità e riepilogabili in una sola parola: “Resilienza”.

A Casa tutti bene. Un film di Gabriele Muccino in sala dal 14 febbraio 2018.

Mariagrazia Fiorentino

Gabriele Muccino sa muovere la macchina da presa come pochi. Dirige un cast stellare con  interpreti principali di grande spessore che sanno esprimersi con lo stesso ritmo e voce. Un film fatto benissimo, con una sceneggiatura perfetta. Una grande famiglia che fa i conti su cosa è stato e cosa sarà. Si parla di vita, di esistenza, il caos di non sapere cosa accadrà domani e ci si confronta; un film vero, popolare. “ A casa tutti bene è la storia di una grande famiglia che si ritrova a festeggiare le nozze d’oro dei nonni su un’isola dove questi si sono trasferiti a vivere. Un’improvvisa mareggiata blocca la partenza dei traghetti e fa saltare il rientro previsto in serata, costringendo tutti a rimanere sull’isola e a fare i conti con loro stessi, con il proprio passato, con gelosie mai sopite, inquietudini, tradimenti, paure e anche improvvisi e inaspettati colpi di fulmine”.

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Un film decisamente da non perdere. Musiche di Nicola Piovani, sceneggiatura di Gabriele Muccino e Paolo Costella, prodotto da Lotus Production con RAI cinema. Interpreti principali: Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Elena Cucci, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Gianfelice Imparato, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino, Gianmarco Tognazzi e molti altri. Bravi tutti.

Rocco Chinnici “E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte”.

Mariagrazia Fiorentino

Il film per la TV “Rocco Chinnici”, che verrà trasmesso martedi 23 gennaio in prima serata su RAI Uno, é tratto dal libro “E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte”  –  “Mondadori libri” – ; scritto dal magistrato Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco, ucciso dalla mafia 35 anni fa. Il libro racconta la vita pubblica e privata del giudice mettendo in risalto la sua figura paterna anche con i suoi collaboratori. Il film sarà proiettato il 24 p.v. al Parlamento Europeo e poi sarà portato nelle scuole. Il giudice Chinnici sempre vicino alla sua famiglia e ai giovani, diceva: “Sono tre i mestieri più belli del mondo, e cominciano tutti con la lettera M: il maestro, il medico ed il magistrato”. Dice la figlia Caterina: “Ho scritto questo libro perché volevo che mio padre rivivesse ancora almeno una volta”. La straordinaria interpretazione di Sergio Castellitto nel ruolo del magistrato Chinnici coadiuvato da Cristiana Dell’Anna e Manuela Ventura ne fanno un capolavoro assoluto da non perdere.

Riapre a Viterbo il Teatro Unione il più prestigioso testimone della vita culturale cittadina.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La buona tradizione natalizia vuole che siano Gesù Bambino, per i credenti, e  Babbo Natale, per i laici, a lasciare almeno un dono in occasione delle festività che li vedono protagonisti. La città di Viterbo può dirsi fortunata perché ne aggiunge un terzo: Santa Rosa. Sulla Piazza dove troneggia l’ultima “macchina” protagonista della famosa processione annuale, è apparso un regalo tanto desiderato quanto atteso da molto tempo: la riapertura del Teatro Unione, perno centrale su cui ruoterà intorno una intensa attività culturale.

IMG_20171217_173209         Viterbo: La macchina di Santa Rosa presente nella processione dell’anno 2017: Dietro s’intravede il restaurato Teatro Unione.

Sull’Associazione XXI Secolo e sull’Accademia delle Arti di alto perfezionamento sulla musica  Lirica,  Sinfonico-orchestrale, arte scenica e Danza, che hanno sede in Viterbo, ricade l’onere di predisporre un calendario di attività artistiche e concerti ai quali sono stati chiamati a prestare la loro arte e collaborazione importanti protagonisti sui rispettivi campi quali Placido Domingo Jr, il maestro direttore e concertatore Romualdo Savastano, Alfonso Paganini, già primo ballerino al Teatro dell’Opera di Roma e direttore a Roma di una valida scuola di danza, ed Hamica Speroni che ha elaborato e messo a punto un interessante quanto avanguardistico  proge­tto di Medicina dell’­arte rivolto al miglioramento delle performance  in particolare di cantanti sia di opera che di musica leggera.

IMG_20171217_190518La presentatrice : Maria Carfora intervista alcuni protagonisti della Serata di Gala di riapertura del Teatro Unione fra i quali, nell’ordine. il maestro Romualdo Savastano, Placido Domingo Jr, Silvia Bergamini, Amica Speroni e l’Avv.Giuliano Nisi, presidente dell’Associazione Artistico Cultuirale XXI secolo.

E’ la stessa Dott.ssa Hamica Speroni che afferma, nel corso di una breve intervista concessaci in occasione della serata di gala riservata alla riapertura del Teatro Unione: “ Il nostro obiettivo è quello di migliorare le performance attraverso l’utilizzo di tecniche neurofisiologiche e respiratorie mirate messe a punto in sinergia con un’equipe medica specializzata nella prevenzione e nel trattamento delle patologie correlate alle professioni artistiche, in particolare di strumentisti e cantanti.” Altra importante iniziativa culturale intrapresa dall’Amministrazione Comunale, al pari delle riapertura del Teatro Unione, è la trasformazione in forma museale permanente della mostra su “Il Tesoro di Santa Rosa”, che avrebbe dovuto chiudere il prossimo 6 gennaio, già allestita in città nell’omonimo Monastero. “E’ stato il grande successo ottenuto da questa rassegna a spingerci ad intraprendere una iniziativa utile a garantire una vasta visibilità sulla nostra patrona, “afferma la dinamica e giovane Vice-Sindaco Dott.ssa Lisetta Ciambella, “e quella adottata per trasformarla in museo permanente è sembrata la migliore e la più idonea a richiamare l’attenzione di turisti sulle nostre proposte in particolari culturali che coinvolgeranno anche il territorio comunale.”

Notizie ed informazioni sulle future attività nei siti web: www.art-musira.itwww.xxisecolo.org – oppure e.mail: accademiadelleartivt@gmail.com e tel. Avv.Giuliano Nisi 347.5607720 e Dott.ssa Hamica Speroni 392.1543669.