“The Italian Ghost Horror Stories”

Mariagrazia Fiorentino

In questo progetto sono rappresentate tutte le categorie dalla storia dei fantasmi all’horror. Nove giovani registi, ognuno dei quali gira un episodio, nel tentativo di riesumare il cinema horror degli anni ’80 e farlo rivivere con nuove tecnologie. Il film, le cui riprese inizieranno il 23 aprile p.v. sarà girato per l’80% nel Castello di Castelnuovo di Porto. La direzione artistica è di Claudio Fragasso coadiuvato da Rossella Drudi, (script director).

“L’idea è quella di sviluppare il genere con un marchio tipicamente italiano. I personaggi e i luoghi dove si svolgeranno le riprese hanno tutti un sapore italico, evitando accuratamente un approccio, anche vago, a quello americano. Tutti gli episodi saranno supportati da un cast artistico di rilievo e da una troupe di validi professionisti. Oltre all’inserimento dei moderni effetti speciali digitali e di quelli per il trucco, di sicuro impatto visivo per un pubblico che va dai giovanissimi appassionati del genere a quello adulto, che non ha mai smesso di amarlo.”  Il film sarà in uscita al cinema e, in televisione, dove si stanno prendendo accordi dichiara il produttore Alberto De Venezia.

La Cipolla Bianca di Margherita Igp si propone promotore del territorio di produzione.

Donatello Urbani – Foto courtesy Ufficio Stampa Morganti Tempestini

La buona accoglienza che ha riservato l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche alle sollecitazioni degli amministratori locali hanno reso possibile ad una eccellenza che arriva dalle terre pugliesi, quali la Cipolla Bianca di Margherita Igp, fosse il simbolo rappresentativo del luogo di produzione. Le peculiarità del prodotto, che ha ottenuto due anni fa il marchio d’indicazione geografica protetta, sono state spiegate durante la conferenza stampa, alla presenza di Leo Bertozzi segretario generale di Aicig, Giuseppe Castiglione presidente del Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp, Ruggiero Piazzolla agronomo, Antonio Russo produttore. Presente anche lo chef Salvatore Riontino che nell’occasione ha preparato alcune ricette a base della specialità pugliese. «La nostra cipolla è rimasta sempre la stessa negli ultimi due secoli – ha commentato Giuseppe Castiglione -viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), nei territori compresi tra Margherita di Savoia (Ba), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). La nostra cipolla è versatile, si presta bene per ogni tipo di ricetta, dagli antipasti ai primi piatti, dai secondi alle zuppe, fino alla confettura a base di cipolla da abbinare con i formaggi. Cotta si abbina a numerose ricette, in particolare ai secondi piatti, anche se cruda esprime al meglio il suo sapore”. Tutte queste peculiari caratteristiche  non potevano restare sconosciute ed hanno interessato i più importanti operatori commerciali ad iniziare dalla grande distribuzione. Prova tengibile sono stati gli incrementi di produzione di questi ultimi anni che hanno raggiunto livelli considerevoli  arrivando a toccare ben 22.164 quintali, con un incremento del 30% in più sulla produzione del 2016. “Siamo convinti che con le opportunità offerte dal marchio Igp, “nelle parole del segretario Giuseppe Castiglioni,  “si possano aprire nuovi mercati. L’obiettivo per il 2018 è mantenere questa percentuale di crescita».

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Le proprietà salubri che vengono riconosciute alle cipolle sono note fin dall’antichità come testimoniano i resti d’insediamenti umani risalenti ad oltre 5000 anni a.C.. Interessanti sono anche le credenze che hanno accompagnato nei secoli questo prodotto. I gladiatori romani strofinavano i loro muscoli con le cipolle credendo che li irrobustisse e li facesse crescere mentre fra la popolazione  era comune credere che cibandosene si combattesse l’infertilità, proprietà riconosciutagli anche per gli animali. Grazie, però, ai nostri chef quella che da sempre é considerata una componente complementare  nel cucinare le pietanze, recita oggi la parte di attore principale e a pieno titolo è entrata a far parte come componente fondamentale nelle nuove diete alimentari per il suo alto potere nutrizionale e le poche calorie contenute.

 

BioBlitz – Un giorno in compagnia di botanici, naturalisti e ricercatori per scoprire, con l’assistenza dei liceali dell’Istituto “Pascal” di Pomezia, un nuovo modo di conoscere e scoprire la Riserva della Sughereta di Pomezia.

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il primo passo di BioBlitz, ambizioso progetto rivolto alla tutela e conoscenza per la conservazione del patrimonio naturalistico nazionale, non solo boschivo, è stato compiuto negli USA nel 1996 su iniziativa della National Geographic Society e del National Park Service, ed è sbarcato in Italia grazie ad un gruppo di naturalisti, botanici e biologi italiani che avevano sia collaborato alla progettazione che, successivamente, alla sua realizzazione e gestione. “Le fasi strategiche, “ dice Maurilio Cipparone, uno dei ricercatori italiani di ritorno dagli Usa ed oggi a capo di un Consorzio– CURSA –  di varie istituzioni fra le quali ben tre istituti universitari, “iniziano con il coinvolgimento nel progetto di ricercatori disponibili, al quale succedono la ricerca di un luogo accessibile e facilmente percorribile con un sentiero; il coinvolgimento di enti locali ed associazioni disponibili ad costituire partenariati e ricerca di possibili sponsor, volontari e forze dell’orine  a cui affidare il servizio di vigilanza e prevenzione atti vandalici; infine far conoscere l’iniziativa nelle forme e modalità più efficaci per la sua conoscenza.

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Tenendo presente queste indicazioni si é mosso il Consorzio CURSA che ha coinvolto sia l’Amministrazione Comunale, che in proposito ha deliberato un primo stanziamento di 50 mila euro, sia la Direzione Capitale Naturale Parchi e Aree Protette con il Parco Regionale dei Castelli Romani, con uno stanziamento di 100 mila euro, che a partite dal 2016 aveva acquisito l’area della Riserva Sughereta di Pomezia. Una volta accertata la proprietà di alcune particelle attualmente contestate, questo nuovo parco urbano che s’intende valorizzare, si estende  su un’area,ubicata alle immediate spalle del centro abitato di Pomezia, per ben 430 ettari. Dopo l’inaugurazione ufficiale avvenuta l’anno scorso- 2017 – la vera prima iniziativa allargata alla pubblica fruibilità, sarà proprio il BioBlitz del prossimo 21 aprile 2018. Per l’occasione sono stati coinvolti con il progetto ministeriale “alternanza scuola- lavoro, gli alunni della IV^/B del Liceo Scientiifico “BlaisePascal”, di Pomezia, con il preciso incarico di accompagnare i  visitatori, preferiti i concittadini residenti, lungo tre percorsi appositamente predisposti con cartellonistica specifica ed un centro visite/informazioni posto all’inizio dei vari percorsi.

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                                                                                                                                                                                                                    Orchedea Ophris

Percorrendo i vari sentieri si possono incontrare delle vere e proprie attrazioni fra le quali, grazie ai primi caldi primaverili,  le bellissime infiorescenze quali l’orchidea Ophris, che fiorisce in questi giorni, e nuovi germogli arboricoli. Tanto la sensibilizzazione della popolazione, quanto la presentazione delle eccellenze naturalistiche presenti nel parco sono i percorsi nei quali dovranno muoversi anche questi ragazzi. Compiti che non dovranno esaurirsi nella sola giornata di questa iniziativa. Questo primo coinvolgimento potrebbe prolungarsi, costituendo fra l’altro anche un’estensione della formazione fornita in aula, anche con interessanti ricerche e studi fatti direttamente sul campo. Da alcuni anni si sono persi nel Lazio i contatti con un insetto dell’ordine dei coleotteri e della famiglia degli scarabeidi – Osmoderma Eremita – da quando per evitare possibili incidenti sono stati tagliati due alberi secchi ed in putrefazione nel parco di Villa Pamphjli che erano stabile insediamento di una coppia. Questo coleottero al momento è considerato estinto nella nostra regione e in  questa sughereta sono presenti condizioni alquanto favorevoli alla sua presenza.

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                                                                                                    Osmoderma Eremita: Foto courtesy Di Magne Flaten – opera propria

Fra le tante ricerche che verranno compiute da un buon stuolo di ricercatori universitari c’è anche un auspicato, tanto desiderato quanto improbabile, incontro con l’osmoderma eremita che difficilmente potrà avvenire in una ricerca lunga una sola giornata. Maggiori probabilità si potrebbero avere in una ricerca prolungata, e concordata anche con istituti universitari, in più giorni e che potrebbe essere affidata ai ragazzi del liceo scientifico Pascal di Pomezia. Le caratteristiche di questo coleottero offrono le condizioni favorevoli ad un possibile incontro in quanto l’adulto emerge all’inizio dell’estate, come nei giorni a seguire, ma è visibile quasi solo al crepuscolo. Il maschio emette un feromone dal profumo di frutta per attirare le femmine, e muore dopo un mese; la femmina vive per ulteriori una o due settimane deponendo, nel frattempo, le uova nella corteccia.

Per prenotare la partecipazione al BioBlitz e richiedere informazioni  scrivere all’indirizzo mail  infodna@cursa.it   e protocollo@parcocastelliromani.it

Cleanker: abbattere le emissioni di CO 2 nella produzione del cemento.

Testo e foto di Donatello Urbani.

Il progetto, frutto di ricerche di una società consortile: LEAP, partecipata dal Politecnico di Milano, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, da Enti territoriali Piacentini, da due importanti produttori  di cemento: Buzzi UNICEM e Italcementi ed altri, prende avvio grazie ad un importante finanziamento della Comunità Europea che ne copre quasi per intero l’importo.  Questa iniziativa si propone di rendere esecutivo il progetto Cleanker (Clean clinker production by calcium looping process),  produzione di clinker con cattura di CO2 attraverso la tecnologia del “calcium looping”, che, come affermato nel corso di un convegno appositamente programmato per pubblicizzare questo progetto, “potrebbe rappresentare un’importante innovazione per il settore del cemento verso un’ulteriore maggior sostenibilità ambientale del processo produttivo. La cattura della CO2”, associata alla successiva fase di stoccaggio è un processo chiave per le strategie dell’Unione Europea in tema di contenimento delle emissioni di gas serra. Una volta catturata infatti, ovvero opportunamente isolata come flusso indipendente a valle del processo produttivo, l’anidride carbonica può essere stoccata in opportuni siti geologici o utilizzata come materia prima per la sintesi di prodotti chimici di base o di combustibili”. La tecnologia che verrà impiegata per la prima volta in un vero processo produttivo industriale con il principio del “calcium looping”, considerata una delle soluzioni più promettenti per questo settore.

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In proposito il gruppo Buzzi Unicem mette a disposizione il proprio stabilimento di Vernasca (Piacenza) che, una volta adeguato alle prescrizioni richieste dal progetto CLEANKER,  continuerà la produzione di cemento a partire dal così detto clinker, materiale ottenuto per cottura ad elevata temperatura di una miscela di materie prime costituite principalmente da calcare – carbonato di calcio – che una volta scaldato  si scinde in ossido di calcio e anidride carbonica, che verrà catturata e trasformata  prima della sua dispersione nell’aria, in misura di  oltre il 90 per cento con ridotti  impieghi di energie suppletive.  A questo progetto sperimentale che troverà la completa realizzazione entro il 2020, hanno prestato attenzione, oltre all’Unione Europea, anche prestigiose istituzione scientifiche non solo europee e, con l’avanzare delle ricerche, come dichiarato dai promotori, “verranno organizzati seminari ed eventi sul territorio per condividere i risultati con i soggetti che possono avere interesse allo studio, a partire dalla cittadinanza, fino agli enti locali, associazioni di categoria ed imprese.

Maggiori notizie sul sito web: www.cleanker.eu

OUTDOOR FESTIVAL 2018 – Arte, Musica, Conferenze, Televisione, Mercato – .

Testi e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il Mattatoio Testaccio, dal 14 aprile al 12 maggio 2018, indossa gli abiti delle festa dopo aver vestito, per circa tre anni, quelli dimessi e inespressivi del povero nullafacente, e, per l’occasione, si riappropria anche del nome originale “MATTATOIO” assegnatogli oltre un secolo fa quando fu costruito.  Il primo passo di questa rinascita che coinvolgerà anche le altre istituzioni comunali culturali: il  Macro di Via Nizza ed il Palazzo delle Esposizioni che come affermato dalla Codirettrice Daniela Picconi avrà il ruolo di capofila nelle gestione ed organizzazione di eventi, sarà proprio con Outdoor Festival 2018. In proposito, sempre dalle affermazioni della dott.ssa Picconi, sempre qui al mattatoio faranno seguito  dal 25 al 27 maggio 2018 la quarta Edizione del Festival del Fumetto Romano e successivamente anche interessanti attività ed iniziative culturali. Outdoor Festival è la  più grande rassegna in Italia dedicata alla cultura metropolitana. Quest’anno il tema centrale della manifestazione è “Heritage”, come suggerito dalla Comunità Europea in quest’anno  dedicato al patrimonio culturale. Con questo tema si vuole indagare, ponendo degli interrogativi a quanti visiteranno la manifestazione su cosa rappresenta il patrimonio oggi? Quali culture sono oggi considerate come patrimonio nella nostra società? Quale patrimonio stiamo costruendo e quale trasmetteremo alle future generazioni? . Significative in proposito le parole di Francesco Dobrovich, direttore e cofondatore di outdoor: “ La cultura popolare di oggi, tra influenze internazionali, mass media e social network, sarà al centro di un’indagine che metterà in risalto il singolo e le proprie scelte. Per questo Outdoor propone un’offerta eterogenea che si articola in varie sezioni: Arte, Musica, Televisione, alle quali si aggiungono le aree dedicate alle conferenze e al mercato dei makers contemporanei”.

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Il padiglione arte, a cura di Antonella Di Lullo e Christian Omodeo,si sviluppa in un percorso coinvolgente, interattivo e ludico: il collettivo di architetti Orizzontale ha realizzato un Grande Labirinto che, come affermato dagli stessi curatori: “pone lo spettatore al centro della mostra, con la possibilità di scegliere la propria esperienza tra 4 percorsi che rappresentano diverse modalità di rapportarsi al patrimonio. Il primo percorso, Disobedience, riunisce artisti di diverse generazioni che, dal 1968 fino ad oggi, introducono degli elementi di discontinuità nel racconto storico”. I richiami del passato sono alla base della seconda sezione “Total Recall”, che mette in scena una riappropriazione nostalgica e ironica del patrimonio come espresso nelle opere di Tony Cheung, illustratore cinese;  Leonardo Crudi, artista romano, con i suoi poster disseminati per le strade della città; Madame, un’icona della Street Art parigina dell’ultimo decennio, nei suoi collages urbani inserisce forti richiami alla grafica e alle scenografie teatrali dell’800 e inizio ‘900; Sam 3 internazionalmente riconosciuto per le sue grandi figure nere antropomorfe che appaiono sui muri delle principali città; il canadese Scorpion Dagger; Rub Kandy (Mimmo Rubino).

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Nel terzo percorso “Speedlight” viene sperimentato un nuovo sistema di rivolgersi al passato grazie alle opere di artisti quali  Kid Acne, inglese, che fa delle parole l’oggetto principale della sua arte, e i designer romani Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo che attraverso rigorose linee  simmetriche disegnano e reinventano lo spazio circostante; oppure altri quali Quiet Ensemble; Uno, artista romano conosciuto per aver portato il volto del bambino della Kinder per le strade di diverse città. Il quarto percorso, “Retromania” indaga quei meccanismi che restituiscono un’aura agli oggetti industriali destinati alle masse, per includerli in un racconto storico normalmente riservato alle  produzioni uniche ed irripetibili rivolte alle élites. Qui sono presenti artisti quali Ricky Powell, uno dei grandi nomi della street photography;  I Love Tokyo; Fabrizio Efrati, fondatore di Market Kickit. In partnership con Google Arts and Culture , vengono presentate nell’ultimo percorso dal titolo  “Stories”, insieme a un progetto di digitalizzazione del patrimonio immateriale ed orale di Roma, sviluppato dallo studio The Fake Factory , un’indagine sull’identità culturale e collettiva di alcuni quartieri periferici della città per restituirli al pubblico contemporaneo e futuro.  Anche quest’anno l’Istituto Europeo di Design è content partner di Outdoor con un progetto interdisciplinare che coinvolge studenti e docenti con conferenze, installazioni, conferenze e azioni di storytelling sui social media di Outdoor.

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La musica è la protagonista della seconda sezione attraverso una programmazione ispirata alle tendenze e sonorità che hanno segnato le ultime generazioni: dalla techno alla house, dalla disco all’hip hop e alla trap. All’interno del Mattatoio viene allestito un temporary club dove nei 5 sabati, a partire dal 14 aprile, è possibile assistere alle performances degli headliner del Festival. Da non perdere il 12 maggio, il party di chiusura è dedicato alla finale italiana del Red Bull BC One Italy Cypher 2018, il più importante evento nazionale dedicato al mondo della break-dance, dove i migliori b-boy si sfidano per conquistare l’accesso alla finale internazionale. Contemporaneamente il Festival ospiterà lo studio mobile di registrazione di Red Bull Music. Dal 23 al 29 aprile Redbull presenta “Tutti contro tutti”, 24 rapper e trapper romani, in rappresentanza di 8 quartieri di Roma, si sfidano all’ultima rima per decretare il miglior MC.

La terza sezione “Conferenze”, si presenta un  ricco programma di conferenze e incontri in tutti i venerdì del festival. Saranno trattati temi di attualità che pongono al centro il ruolo delle donne nel settore creativo e culturale, oppure la digital e new media realizzata da Digital Yuppies.

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La “Televisione” è al centro della quarta sezione con l’intento di parlare, con il fsattiivo contributo della RAI, di patrimonio senza poter celebrare lo strumento che più di altri ha contribuito alla formazione ed alla diffusione di informazioni, tendenze, notizie per oltre mezzo secolo. Nei 4 appuntamenti domenicali, sono previste proiezioni, dedicate all’intrattenimento, alla scienza alla cultura, allo sport e alle serie tv.

Nell’ultima sezione “Mercato, in partnership con Wave Market, viene ricreato un mercato,  come un angolo di città che si propone di promuovere la cultura dell’artigianato. Il 25 aprileè il “Simply Amazing Day”, in questa occasione viene presentata al pubblico l’ultima nata del birrificio Birra del Borgo: la lager Lisa. Nella stessa giornata il Roma Vinyl Village propone al pubblico romano un market del vinile itinerante. L’area food è in collaborazione con Foodora mentre il beverage è affidato ad una selezione dei migliori bartender della città.

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Roma – “Mattatoio”  Piazza Orazio Giustiniani, 4  (Testaccio) dal 14 aprile al 12 Maggio 2018. Costi ed orari:  per la Mostra – Venerdì dalle 12.00 alle 00.00.  MOSTRA + CONFERENZE + MERCATO Sabato dalle 12.00 alle 00.00 –  MOSTRA + MERCATO |*esclude l’ingresso. CONCERTI  Domenica dalle 12.00 alle 21.00 –  Costi dei biglietti d’ingresso per MOSTRA + CONFERENZE + MERCATO Intero: 10 € Ridotto: 8 € Under 10: Gratis  – CONCERTI  Sabato dalle 21.30 alle 04.00  Intero:  15 € Ridotto: 10 € Under 10: Gratis.  Ingresso: Lungo Tevere Testaccio  – MERCATO  Venerdì: dalle 18.00 alle 22.00  – Sabato: 12.00 – 22.00 – Domenica: 12.00 – 20.00  Ingresso con il biglietto MOSTRA. Ulteriori notizie sul sito www.out-door.it – e.mai:l info@nufactory.it – tel. 06.7061 4597

 

La cultura equestre italiana, la sua riqualificazione e le sue funzioni sociali e terapeutiche.

Testo e foto di Donatello Urbani

Nelle intenzioni degli organizzatori del convegno che ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti delle attività sportive equestri nazionali ad iniziare dal Numero Uno del CONI, Giovanni Malagò, è stato proprio il rilancio de “La cultura equestre italiana, la sua riqualificazione e le sue funzioni sociali e terapeutiche” al centro dei vari interventi. In proposito è stata significativa la partecipazione  dell’Università della Tuscia, che attraverso il suo Rettore ha confermato di aver inserito nei suoi programmi didattici per l’anno accademico 2019/2020 un Master universitario in “Cultura, tradizione e innovazione nella gestione del cavallo sportivo”.  Altra significativa proposta ha interessato i Pratoni del Vivaro, ormai recuperato e restituito alla collettività, che sarà la sede del Centro Equestre intorno al quale ruoteranno le varie iniziative.

Con questa proposta, Fondazione Terzo Pilastro, Università della Tuscia, FISE e CONI insieme vogliono far tornare la cultura al centro dello sport. Grande attenzione, tra le materie di studio del Master, sarà dedicata alla capacità terapeutica dell’equitazione e del cavallo in generale e alle esigenze dell’allevamento italiano, attraverso la formazione di figure professionali competenti e consapevoli del loro ruolo centrale. L’iniziativa consentirà di riportare l’Italia – nazione che ha dato origine alla moderna equitazione mondiale grazie alle geniali intuizioni di Caprilli e della Cavalleria Italiana – al ruolo primario che le spetta.

Al Master, della durata di dieci mesi e la cui prima edizione partirà alla fine di giugno prossimo, saranno affiancate le numerose attività formative della FISE, Federazione Italiana Sport Equestri, e dei suoi diversi Comitati Regionali, mentre l’attività sarà coordinata dall’Accademia Nazionale F. Caprilli, fondata e composta da cavalieri italiani olimpici e di fama internazionale e oggi, dopo Piero d’Inzeo e Adriano Capuzzo, presieduta da Giulia Serventi.

“Un corso post-universitario come quello che ci apprestiamo ad inaugurare mancava del tutto, nell’offerta formativa del nostro Paese ed anzi dell’intera Europa8″, ha affermato il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro. “Si tratta di una lacuna importante che ho ritenuto doveroso colmare, da un lato per salvaguardare una tradizione di eccellenza qual è, appunto, la cultura equestre italiana, contribuendo a creare degli esperti del settore che possano peraltro inserirsi con successo in questa fetta del mercato del lavoro; dall’altro, per dare un rinnovato impulso all’apprendimento della pratica dell’Ippoterapia – sempre più utilizzata come prezioso supporto di fronte a molteplici patologie – rivolto sia a studenti normodotati, affinché siano in grado di praticarla nella loro professione, sia ai giovani diversamente abili, per consentire loro di apprendere tecniche utili al proprio inserimento sportivo”.  Da non trascurare infine il ritorno economico e occupazionale che offre l’attività sportiva equestre. Come è stato fatto rilevare dietro un solo campione, come peraltro avviene anche in altri sport, c’é uno stuolo di collaboratori che non può essere mai inferiore a venti unità.

Spello – Villa dei mosaici.- Una buona occasione in più per scoprire una meta turistica di grande interesse ed un affascinante sito archeologico.

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Soggetti e temi presenti nei pavimenti musivi di questa villa suburbana di un aristocratico romano, recentemente riportati alla luce ed alla pubblica fruibilità, sono quell rimasti validi ed  attuali tutt’oggi malgrado siano trascorsi ben milleottocento anni. Spello è una meta turistica che fa della vita tranquilla in una natura amena, un’ottima cucina accompagnata da un eccellente vino la propria caratteristica. Per la verità in questo frattempo un motivo in più si è aggiunto: quello culturale. Spello offre oggi alle consolidate opportunità di un’eccellente ospitalità, percorsi culturali di notevole interesse: una per tutte Le Torri di Properzio, oppure la Cappella Baglioni affrescata da Pinturicchio, anche senza prendere in considerazione la Pinacoteca Civica che da sola merita la visita a questa affascinante cittadina.

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Dalle parole della dott.ssa Marica Mercalli, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio dell’Umbria, scopriamo la vera “star” di questi percorsi incentrati su un: “eccezionale tesoro archeologico nel cuore dell’Umbria che con i suoi quasi 500 metri quadrati recuperati in questa Villa dei Mosaici di Spello è una delle scoperte archeologiche più straordinarie dell’Umbria. Dieci ambienti dai pavimenti a mosaico di grande bellezza, con straordinarie decorazioni policrome: elementi geometrici, figure umane, animali selvatici e fantastici. I mosaici che più degli altri meritano una menzione sono:

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Stanza degli uccelli: Presenta una decorazione geometrica con sei ottagoni che racchiudono uccelli, tra cui le pernici. Richiamano la caccia e la buona tavola.

Stanza delle anfore: Particolarissima decorazione con quattro anfore stilizzate disposte a croce, un soggetto che trova confronto solo con un pavimento proveniente da una villa di Roma, nell’area di Tor Marancia. La decorazione doveva riferirsi alla produzione di vino, attività del padrone della Villa. Forse si trattava di un ambiente per i pasti privati.

Il triclinio: È l’ambiente principale della Villa, la stanza da pranzo usata per banchetti dove si mangiava sdraiati come nell’antica Grecia. La decorazione dei pavimenti è incentrata su Bacco, la vendemmia e il vino. Presenta una decorazione denominata “a cuscini”. All’interno ci sono animali selvatici e domestici (pantera, cervo, cinghiale, anatra, etc.), figure fantastiche (tigri marine) e figure umane.

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Di grande valore è la scena centrale di mescita del vino. Un servitore sorregge sulle spalle un’anfora dalla quale versa il vino in una coppa, tenuta in mano da un coppiere. Il vino traboccante è raccolto in un cratere (recipiente dell’epoca) poggiato a terra. Altri personaggi sono disposti simmetricamente con in mano elementi vegetali o attributi legati al mondo dell’agricoltura (come falce e spighe di grano). I ritmi della vita e della natura sono scanditi nei mosaici della Villa probabilmente da questi personaggi raffiguranti le quattro stagioni.

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Stanza del sole radiante: Deve il nome all’ottagono centrale con un sole radiante che irraggia una vegetazione palustre, costituita da canne con infiorescenze. Alcuni uccelli sono disposti tra la vegetazione: si riconoscono un’upupa e un’anatra. Il sole, l’ambiente palustre e l’abbondanza di uccelli richiamano la fertilità del territorio.

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Stanza del mosaico geometrico: È’ probabile che si trattasse di una camera di letto. La stanza ha una pavimentazione a mosaico con motivo detto a ‘croce di quattro squadre’, una decorazione semplice ed elegante, giocata sul contrasto cromatico, che dà vita ad altre geometrie. Importanti sono i resti delle pitture murali, con campiture in rosso, giallo e blu, su cui erano dipinti motivi sia floreali sia legati al mondo mitologico marino.

Stanza degli scudi: Questa stanza presenta un motivo geometrico a “pelte” continue, ossia lo scudo greco a forma di luna crescente. All’interno, entro due cornici lineari rosso-nere, sono disposti in fila rombi a lati curvilinei.

Ambiente riscaldato:  Appartiene all’epoca più antica della Villa. La presenza di “suspensurae”, i pilastrini in mattoni che permettevano di creare un’intercapedine tra le fondamenta dell’edificio e il pavimento, ci testimonia che si trattava di una stanza riscaldata.

Il peristilio: È il cosiddetto portico che cingeva il giardino o cortile interno al centro della Villa. Presenta una pavimentazione geometrica a tessere monocrome. Non sono state trovate tracce evidenti del colonnato, ma si può ipotizzare che ci fosse, come era prassi per questo ambiente. Il peristilio non era soltanto un’elegante comodità, ma rimandava al prestigio della cultura greca.

L’intero complesso che è stato ribattezzato dagli archeologici La Villa dei Mosaici di Spello si trovava lungo un ramo secondario della Via Flaminia, che da Roma arrivava a Rimini attraversando l’Umbria. I venti ambienti riportati alla luce sono pertinenti al settore centrale della villa, per una superficie totale di circa 500 metri quadrati.  Gli studi hanno individuato due fasi costruttive ben distinte: la prima di età augustea (27 a.C.-14 d.C.), attestata dai resti di pavimentazione in cementizio, la successiva in piena età imperiale, tra il II e gli inizi del III secolo d.C. La fluidità del disegno e la resa cromatica, soprattutto del triclinio, testimoniano l’alta qualità tecnica della bottega, le cui maestranze potrebbero venire da Roma per rispondere all’esigenza di un committente particolarmente facoltoso e di una specifica collocazione sociale. L’identità del proprietario è ignota, non ci sono iscrizioni con il suo nome, né finora altri indizi della sua presenza a Spello. Sicuramente doveva trattarsi di una persona ricca e potente, viste le dimensioni della dimora, proprio a ridosso delle mura di Spello. Lo studio del mosaico al centro della stanza principale, con scena di mescita del vino, ha fatto ipotizzare verosimilmente che si trattasse di un viticoltore. Il progetto architettonico di questa villa restituisce una struttura contemporanea, in dialogo armonico con la storia e il paesaggio. Nella musealizzazione sono stati realizzati percorsi per la visita alle stanze della villa e spazi destinati a sala multimediale e didattica. L’attualità del progetto inteso a rendere fruibile e vivibile con le realtà del luogo di questo importante sito archeologica troverebbe nel riproporre ricette culinarie della Roma imperiale un valido supporto. Un buon punto di partenza è offerto dall’Università di Perugia che attraverso una associazione culturale dal suggestivo titolo “Archeofood” ha riproposto alla moderna enogastronomia antiche pietanze e bevande fra le quali spicca per i buoni risultati commerciali ottenuti una salsiccia a base di farro, mandorle e carne suina insieme a delle mostarde a base di mosti cotti di vini umbri. I proventi di questa attività saranno devoluti a sostegno delle attività archeologiche della Regione Umbra.

Villa dei Mosaici di Spello – Visitabile con un calendario articolato lungo tutto l’arco dell’anno. Consigliabile consultare il sito www.villadeimosaicidispello.it   È sempre garantita l’apertura straordinaria su prenotazione. La visita può essere assistita da una app, moderna e multimediale, che permette di esplorare tutto il fascino dell’antica villa romana di 2000 anni fa con ricostruzioni in 3D, e da un’audioguida. Costi dei biglietti d’ingresso; Intero € 6; ridotto A € 4 (gruppi superiori alle 15 unità, convenzionati); ridotto B € 2 (ragazzi tra 6 e 14 anni); speciale residenti € 2; omaggio (bambini fino 6 anni, fruitori delle attività didattiche, giornalisti con tesserino, soci ICOM). Nei giorni di apertura del sito delle Torri di Properzio il biglietto ne comprende la possibilità di visita senza costi aggiuntivi. È possibile prevedere l’emissione di un biglietto unico con la Pinacoteca Comunale (biglietto unico della convenzione Umbria Terre Musei che permette l’accesso a 16 musei della regione: www.umbriaterremusei.it). Intero € 11; ridotto A € 8 (gruppi superiori alle 15 unità, convenzionati); ridotto B € 3 (ragazzi tra 6 e 14 anni); omaggio (bambini fino 6 anni, fruitori delle attività didattiche, giornalisti con tesserino, soci ICOM). Costo delle visite guidate in italiano € 80; visita guidata in lingua € 100. Prevista un’attività didattica. Per informazioni/prenotazioni: numero verde 800 96 1993 oppure telefono +39 0742 302239 – info@villadeimosaicidispello.it. Per chiamate da reti cellulari 0744. 422848 (lunedì-venerdì 9-17, sabato 9-13, escluso festivi) – callcenter@sistemamuseo.it

 

Nicole – Si affida a Giulietta e Romeo per presentare le sue collezioni 2019

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Testimonial eccezionali per la presentazione del Nicole Fashion Show l’abito bianco di Giulietta che ha aperto la sfilata e segnato il percorso seguito anche nelle creazioni successive: Collezioni Bridal, Evening e Red Carpet 2019 dovute alla mano della maison Nicole. Amore, musica, moda, letteratura, danza. Suggestioni e forme d’arte s’intrecciano, la bellezza prende forma sul catwalk. Emozione pura e nervi a fior di pelle: ecco il Nicole Fashion Show, Romeo & Juliet Edition. Protagoniste della sfilata le linee Nicole e Alessandra Rinaudo, con un omaggio alla Collezione Colet, rappresentata da un raffinato abito indossato soavemente da Giulietta, sulle note di “Ama e cambia il mondo”.

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Gettando uno sguardo particolare  sulle collezioni, hanno destato particolare attenzione la “Collezione Nicole 2019”, disegnata per una donna internazionale e glamor, che ha presentato creazioni dalle linee aggraziate e fluttuanti realizzate con tessuti leggeri, per passare attraverso la “Nicole Luxury”, nata per ricordare il ventennale della nascita della Maison italiana, e giungere alla “Cocktail & Evenig Collection”, voluta, come affermato in occasione della presentazione: “Per dare voce alla gioia di vivere delle donne per rendere indimenticabile un giorno da damigella, per esaltare la raffinatezza delle mamme degli sposi, per vestire di sensualità una cena romantica”. Abiti voluti per le spose in stretta connessione con il ricordo nel tempo di un evento importante sono quelli delle collezioni “Colet”, per una sposa che si veste di fiori e profuma di freschezza; “Jolies”, per stupire e farsi ricordare; infine “Romance”, dalle linee sensuali che seducono, arricchite da preziosi ricami floreali, sorprendentemente sfarzosi, fiabeschi, voluti proprio per far breccia sui cuori più romantici.

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Presenti all’evento buyers da tutto il mondo che sono stati premiati, successivamente, con il Nicole Awards nell’area showroom del Marriot Park Hotel di Roma.