ROMICS XXIX Edizione – Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games – Fiera di Roma dal 6 al 9 ottobre 2022

Redazione – Foto Donatello Urbani e Ufficio Stampa Maurizio Quattrini

Un nuovo format attende i visitatori di questa edizione autunnale di Romics, con entertainment e contenuti speciali e diversi percorsi di partecipazione tutti rivolti ai propri generi d’interesse. Una kermesse, come scrivono i curatori: “ininterrotta con eventi in contemporanea nei 5 padiglioni con oltre 250 espositori pronti ad accogliere il pubblico negli oltre 70.000 mq espositivi. Romics è uno spazio internazionale per industrie e professionisti creativi con una formula di edutainment e B2B. Ad accompagnare la XXIX edizione, la suggestiva illustrazione della Romics d’Oro Yoshiko Watanabe con Sakina, lo spirito dell’airone, rappresentato attraverso questa forte e allo stesso tempo dolce figura femminile, simbolo di una possibilità di equilibrio tra luce e ombra, tra bene e male, aldilà di ogni eccesso”.

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Nel corso delle varie giornate verranno Insigniti del prestigioso Romics d’Oro: Jordi Bernet, Fabricio Baessa, Yoshiko Watanabe, Filippo Scòzzari e Jama Jurabaev. ai quali saranno riservati altrettanti spazi espositivi per accogliere le loro più importanti e significative opere.

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Gino Strada

Altri spazi espositivi ospiteranno varie mostre fra le quali “Andiamo Avanti Noi”, sulla preziosa eredità lasciata da Gino Strada di trasmettere una cultura di diritti e di pace, con opere realizzate da importanti autori quali Milo Manara, Giacomo Bevilacqua e Zerocalcare, Mauro Biani, Roberto Hikimi Blefari, Paolo Campana-Ottokin, Cecilia Campironi, Anna Laura Cantone, Alberto Casagrande, Stefano Disegni e molti altri. Un un’installazione farà immergere il lettore nel processo creativo della serie rivelazione di casa Shūeisha; la mostra racconterà come nasce questa folle avventura a base di azione sopra le righe, alieni, spettri e momenti romantici. La casa editrice sarà protagonista, inoltre, di un incontro sul mangaka e presenterà le hit del nuovo catalogo.
Infine, una mostra dedicata al tema “vedere un film prima di girarlo” con materiali inediti di Freaks Out, in collaborazione con Goon Film e Passion4Fun. Inoltre Topolino dedica a Romics una cover esclusiva e a tiratura limitata, acquistabile anche “in loco”.  Un Paperino gladiatore ci trasporta nell’antica Roma, con focus su una delle tante anime della manifestazione e di Topolino: l’arte del fumetto. Un appuntamento da non mancare è per sabato 8 ottobre presso il Pala 8 – Sala Grandi Eventi e Proiezioni- con Cristina D’Avena, la voce più amata delle sigle di cartoni animati, oltre quella di Alice Pasquini, in arte Alicè,  un’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo. È un’artista poliedrica che ha sperimentato diverse tecniche, generi e medium espressivi. Lo storyboard artist Marco Valerio Gallo, il regista Gabriele Mainetti, insieme a Massimo Rotundo saranno i protagonisti dell’incontro La celebrazione del cinema attraverso le arti figurative, organizzato dalla testata Passion4Fun, durante il quale si racconterà il dietro le quinte della nascita di un film, dall’idea allo storyboard. Il fumettista Alessandro Barbucci, ci accompagnerà in un viaggio alla scoperta del fumetto Young Adult partendo dal suo suggestivo racconto edito Tunuè Le Sorelle Gremillet titolo vincitore del Premio Romics Libri a Fumetti – Miglior libro per Ragazzi 2022.

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Di grande interesse anche “Gli eventi speciali”: Sabato 8 ottobre al via la prima edizione del nuovo premio rivolto alla musica, MUSICOMICS – Premio Romics Musica per Immagini, realizzato con il patrocinio di SIAE (che assegnerà il Premio alla Miglior Colonna Sonora per un film d’Animazione italiano) e Nuovo IMAIE (che assegnerà il Premio alla Miglior interpretazione musicale per una sigla tv e un Premio alla miglior performance di doppiaggio per un film musicale). Tra le iniziative in programma la casa editrice Astorina festeggerà i primi 60 anni di Diabolik insieme a Tito Faraci, Riccardo Nunziati, Antonio Muscatiello ed Andrea Agati, curatore della fanzine Diabolikando nel panel Diabolik. Silver ideatore di Lupo Alberto, una delle serie a fumetti italiana più famosa, si confronterà con Lorenzo La Neve, Dottor Pira e Fran, sulla nascita della rivista Tutto un altro lupo che contiene storie del Lupo e di Cattivik disegnate da una nutrita schiera di nuovi autori e autrici; un evento speciale per festeggiare i 50 anni di Lady Oscar nell’incontro Tutti per Lady Oscar… I 50 anni di un manga “rivoluzionario”, uno show al quale prenderanno parte volti noti della cultura italiana, sportivi, musicisti, professionisti accomunati dall’amore per Oscar; un ricordo speciale della figura di Luca Boschi autore, disegnatore, critico e saggista, che ha segnato la storia del fumetto italiano a cavallo tra i due millenni. Da segnalare, fra i tanti in programma, anche un incontro dedicato alla figura di Pasolini: Pasolini. Il privilegio del pensare – Verso le nuove generazioni, un percorso originale per avvicinare e scoprire la figura di Pier Paolo Pasolini, soprattutto verso le nuove generazioni, una riflessione che vuole mettere al centro l’umanità di Pasolini, la sua forte e “prepotente” necessità di esprimersi attraverso tutte le arti e ogni forma di comunicazione. Avanti con i tempi, Pasolini fece uno straordinario uso di tutti i media, con un approccio potente all’aspetto iconico nelle arti e nella vita e alla multimedialità. Interverranno lo scrittore e regista Italo Moscati, Enzo Lavagnini storico del cinema e Massimo Rotundo illustratore e fumettista. Di nuovo su il sipario per il Romics Cosplay Award. Torna sul palco del Pala Romics la prestigiosa sfilata cosplay. Romics da oltre venti anni è il festival di riferimento del mondo cosplay e durante la XXIX edizione dopo una lunga attesa di tre anni, il Romics Cosplay Award, selezionerà il miglior cosplay singolo, il miglior gruppo cosplay e la migliore coppia che si aggiudicherà la selezione per il World Cosplay Summit 2023 (Nagoya – Giappone). Il mondo del gioco invade i padiglioni di Romics: quattro giorni tra carte collezionabili, escape room, puzzle games, videogiochi, retrogames attendono il pubblico di Romics per una sfida continua. Al Pala 9 tante iniziative e prodotti per tutti gusti, a partire dal card game con Game Trade che presenta il nuovissimo gioco di carte di One Piece che uscirà il prossimo dicembre. Al Pala 6 Lega E-Sport con un’area interamente dedicata al Free to Play e ai tornei con sfide su pc con il gioco Valorant della Riot Games; tante postazioni PC e PlayStation 5 con Call of Duty WarZone e Yu-Gi-Oh Master Du. Grandi sfide invece su Nintento Switch con Mario Kart e Mario Strikers e Pokémon Unite.  Immancabile il videogioco rivelazione Fortnite su PlayStation 4 PRO. Gli amanti della musica non potranno resistere alle sfide di Just Dance su Nintento Switch e Guitar Hero su XBOX e PlayStation.

Romics – da giovedì 6 ottobre a domenica 9 ottobre dalle ore 10:00 alle 20:00. Fiera Roma, Via Portuense 1645, 00148 Roma (RM), ingresso Nord ed ingresso Est (tutti i giorni). Ingresso: L’accesso alla manifestazione sarà consentito esclusivamente ai visitatori che avranno acquistato preventivamente il biglietto. I biglietti sono acquistabili solo sul sito www.romics.it o presso i rivenditori autorizzati Vivaticket. Aggiornamenti: www.romics.it https://www.facebook.com/RomicsOfficialhttps://www.instagram.com/romicsofficial Contatti Mail:  info@romics.it; Tel: 06.93956069

 

Lucio Dalla – Anche se il tempo passa- Mostra all’Ara Pacis di Roma nel decennale della scomparsa e l’ottantesimo della nascita

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“Quando ero un bambino avrei voluto salire in punta di piedi su un albero e mettermi dietro una foglia, con la certezza di non essere visto dagli altri, per guardare il mondo da quel mio nascondiglio segreto”.

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                                                                                                   Lucio Dalla con la madre e il padre

Il mondo culturale bolognese negli anni in cui Lucio scriveva questo pensiero, era quanto di più animato possibile e degno della massima attenzione, specie musicalmente, e quando, ancora giovanissimo, scese dall’albero e toccò terra, la strada da percorrere che lo attendeva era tutt’altro che facile, tempestata d’insidie e difficoltà. Così commenta Lucio in proposito: “Il presente è come sabbia, fugge via e scivola. Il domani te lo immagini, lo costruisci è un’incognita”.

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                                                                   Dario Ballantini: “Da Balla a Dalla” – Acrilico su carta fotografica

La mostra magistralmente curata da Alessandro Nicosia, frutto di un anno e mezzo di lavoro e ricerca negli archivi, curatore anche del catalogo – Editore Skira pag.231 costo €.39 -, con il supporto della Fondazione Dalla, racconta, come scrivono i curatori: “ il ruolo di Lucio Dalla nel cruciale passaggio culturale dagli anni Sessanta in poi, la modernità del suo pensiero, l’eclettismo del suo agire. Dalla, protagonista di una continua ricerca espressiva di sonorità, innovatore e precursore di stili, esponente di spicco del movimento sperimentale, è ancora oggi senza uguali.

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                                                        I vari dischi d’oro e di Platino riconosciuti a Dalla nel corso della sua carriera

Non è certo un’impresa facile raccontare in un’esposizione cinquant’anni di storia. Tutto nasce da una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino umano di uno dei più amati artisti italiani. Un cantore di vita e suoni che con graffiante ironia e sguardo poetico ha conquistato il cuore di tutti; non solo musicista ma anche attore, scrittore, regista teatrale, amante dello sport, curioso e appassionato cultore di innumerevoli interessi”.

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Lungo l’intero percorso espositivo, suddiviso in dieci sezioni: Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla si racconta, Il clarinetto, Il museo Lucio Dalla, la sua musica, il cinema, il teatro, la televisione, Universo Dalla, Dalla e Roversi, Dalla e Roma, sono esposti numerosi  oggetti, documenti, foto, copertine dei dischi, locandine dei film a cui ha partecipato, manifesti e la ricca collezione di cappelli e berretti, materiale tutto per consentire al visitatore di scoprire Lucio nella sua intimità ed il fascino della sua musica. Interessante, anche perché inedita, è la sezione “Dalla e Roma”, che vuole ricordare, come scrivono i curatori:” una passionale corrispondenza d’amore, anni memorabili per il cantautore. L’Urbe è luogo dal potere magnetico per la sua poetica visionarietà, è ispiratrice di canzoni scritte tra i vicoli nelle “notti dei miracoli”, è magico ritrovo dello spirito del cantore. Nel quartiere di Trastevere, in Vicolo del Buco 7, dove abitò fino alla metà degli anni ‘80, campeggia una targa con una strofa de La sera dei miracoli, canzone simbolo del suo legame con la città. “Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma. Una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme” – aveva dichiarato l’artista”.

Per noi spettatori, anche se il tempo passa, il suo ricordo é ancora vivo, con la sua musica e le sue note evocative che sono impresse nella memoria e appartengono alla colonna sonora della nostra esistenza.

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Roma – Museo dell’Ara Pacis – Via di Ripetta, 180 – fino al 6 gennaio 2023. Info e prenotazioni tel. 06.0608 sito web www.mostraluciodalla.it – Prevendite https://museiincomuneroma.vitatiket.it/

Rientrato in Italia dagli Stati Uniti d’America il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene insieme ad altri reperti archeologici.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Artefici di questa brillante, quanto complessa operazione, sono stati i Carabinieri della Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, in collaborazione con il District Attorney’s Office di Manhattan (New York – U.S.A.) e lo Homeland Security Investigations (H.S.I.). Il gruppo in terracotta, a grandezza quasi naturale, del IV secolo a.C, trafugato negli anni ‘70 da un sito archeologico tarantino e acquistato successivamente dal The Paul Getty Museum di Malibu (LosAngeles – U.S.A.), tornerà dopo l’esposizione romana nella sua terra d’origine ed entrerà a far parte della collezione permanente del Museo Archeologico di Taranto (MArTA).

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Una grande vittoria questa che oltre le istituzioni coinvolte vede primeggiare l’arte, quella pura, intangibile, testimone ineguagliabile della bellezza e della cultura di una popolazione. Boris Pasternak, uno fra i maggiori scrittori russi e premio Nobel per la Letteratura, fa commentare in proposito al Dottor Zivago nell’omonimo romanzo: “L’arte non mi è mai sembrata un oggetto o un aspetto della forma, ma piuttosto una parte nascosta e misteriosa del contenuto. Per me questo è chiaro come la luce del giorno, lo sento con tutto me stesso, ma come esprimere e formulare questo concetto?  Le opere d’arte parlano in tanti modi: con l’argomento, la tesi, le situazioni, i personaggi. Ma soprattutto parlano per la presenza dell’arte……”. Scrivono in proposito i curatori del Museo dell’Arte Salvata: “ Il gruppo scultoreo in terracotta raffigura Orfeo – il mitico cantore che, con la sua voce, poteva domare persino Cerbero, il feroce cane degli Inferi – e due Sirene – spaventosi esseri mitologici dalla voce così incantevole da far impazzire i marinai che passavano accanto a loro. Secondo il mito, Orfeo avrebbe sconfitto le Sirene durante il viaggio di ritorno degli Argonauti, nei pressi di un’isola della Sicilia o dell’Italia del Sud. La vittoria di Orfeo sulle Sirene rappresenta simbolicamente il trionfo dell’armonia musicale, un concetto chiave del pensiero filosofico e politico pitagorico, particolarmente diffuso nelle città della Magna Grecia. L’opera è stata prodotta proprio in questo ambiente greco d’Occidente, più precisamente in un atelier di Taranto, dove in effetti sarebbe stata scoperta. Proveniente forse da un monumento funerario o da un santuario, si data alla fine del IV secolo a.C.” La dichiarazione di Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei completa quanto sopra: “….Il gruppo scultoreo rappresenta un mito antico e, forse, adornava la tomba di un adepto ai misteri orfici, colui che, conducendo una vita in purezza, assicurava all’anima una sopravvivenza ultraterrena. Le sirene, che guardano Orfeo, non sono come le immaginiamo oggi, ovvero donne con il corpo di pesce. Sono rappresentate come figure ibride di donna e di uccello, secondo l’iconografia più antica, che verrà superata da quella a noi più familiare soltanto nel Medioevo. Il gruppo era originariamente dipinto, e possiamo ipotizzare che, grazie alla pittura, vi fosse un intenso gioco di sguardi tra le sculture, che costituiscono davvero un esemplare unico perché raramente una scena mitica come questa veniva rappresentata in terracotta, non abbiamo paralleli nel mondo antico”.

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Dal Generale B. Roberto Riccardi, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, veniamo a conoscenza, nel corso della conferenza stampa, delle varie fasi di questa operazione denominata “Orpheus”.  “L’indagine, mirata a contrastare il traffico illecito di beni archeologici di provenienza italiana in ambito internazionale, è stata sviluppata a più riprese dalla Sezione Archeologia del Reparto Operativo TPC. Lo spunto si è avuto quando i militari hanno scoperto che un noto indiziato di reati contro il patrimonio culturale aveva messo in atto una serie di traffici di reperti archeologici, provento di scavo clandestino nella provincia di Taranto, avvalendosi di un’organizzazione con propaggini internazionali. Nel corso delle attività investigative si appurava che il noto trafficante aveva avuto un ruolo nelle vicende relative allo scavo clandestino e all’esportazione illecita del gruppo scultoreo denominato Orfeo e le Sirene avvenuto negli anni ‘70. In effetti, dalla documentazione individuata e dagli accertamenti svolti, veniva assodato che i preziosi reperti erano stati scavati e rinvenuti in frammenti presso un sito tarantino da alcuni tombaroli del posto, i quali li avevano ceduti ad un noto ricettatore locale, con contatti con la criminalità organizzata, che, a sua volta, li aveva ceduti ad un altro ricettatore, con contatti internazionali e titolare di una galleria d’arte in Svizzera. Le sculture, in frammenti, vennero affidate ad un altro soggetto specializzato nel trasferire beni culturali all’estero, che effettuò il trasporto in Svizzera, dove vennero affidati ad un restauratore che li ricompose e ridiede forma alle opere. Dopo un periodo di giacenza in Svizzera, in attesa di un compratore, le sculture furono acquistate (per 500 mila dollari) dal The Paul Getty Museum di Malibu (Los Angeles – U.S.A.) grazie all’intermediazione di un funzionario di una banca svizzera. Con Orfeo e le Sirene sono tornati a casa in questi giorni 142 oggetti recuperati negli Stati Uniti d’America, dei quali si era avuta la restituzione lo scorso luglio. Si tratta di beni databili tra il 2500 a.C. e il VI secolo d.C. risalenti alle civiltà romana, etrusca, apula e magnogreca. In occasione del viaggio che ha visto i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale toccare New York e Los Angeles, il 6 settembre ne sono stati restituiti all’Italia altri 58 che rientreranno nei prossimi mesi. Si tratta di un flusso importante di archeologia trafugata. Nello stesso filone ulteriori 201 reperti erano stati rimpatriati dagli USA a partire dallo scorso dicembre, una parte di essi costituisce l’esposizione con la quale il 15 giugno è stato aperto il Museo dell’Arte Salvata”.

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Roma – Museo dell’Arte Salvata, (all’interno del Museo Nazionale Romano) Via G. Romita (ex Planetario), dal 18 settembre al 15 ottobre 2022 per raggiungere definitivamente il Museo Archeologico di Taranto dove faranno parte delle collezioni esposte in maniera permanente.

PRIMI D’ITALIA – Festival nazionale dei primi piatti – Foligno (PG) da giovedì 29 settembre a domenica 2 ottobre 2022

Donatello Urbani – Foto Donatello Urbani e  Ufficio Stampa Maurizio Quattrini

La promozione del territorio affidata al principe della gastronomia italiana: “Il primo piatto”. Un week end di quattro giorni da leccarsi i baffi attende Foligno con degustazioni no stop nei Villaggi del gusto, chef stellati e tanti eventi dedicati ai buoni sapori accompagnati da quanto di meglio offre la produzione agricola della regione umbra, dai vini al tartufo, dagli olii ai tanti prodotti di nicchia.

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L’Umbria, una terra dove tutto il paesaggio agricolo è dominato dalle forme dell’olivo e dalla cultura della vite. La coltivazione dell’olivo ha radici millenarie, che ha saputo mantenere nel tempo il livello qualitativo del prodotto. Il dolce paesaggio collinare formato da boschi, querce è punteggiato da borghi, monasteri e castelli, invita alla scoperta delle tradizioni, delle bellezze artistiche e naturalistiche. In questo contesto vive Foligno con la Quintana e il Festival Nazionale dei Primi Piatti, giunto alla 23esima edizione.

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Circa 40 eventi collaterali accompagneranno questa manifestazione che vedrà inoltre la presenza di personalità di primo piano in vari settori dallo tre stelle Michelin Mauro Uliassi, all’attrice e modella Eleonora Pieroni, dal giornalista   e   conduttore Tiberio Timperi al frate influencer padre Enzo   Fortunato; passando per le pallavoliste di A1 della Bartoccini-Fortinfissi Perugia fino all’attrice Eleonora Giorgi. A illustrare i principali appuntamenti della kermesse e presentare le grandi stelle che giungeranno nella città umbra di Foligno è stato Aldo Amoni, presidente di Epta   Confcommercio Umbria, la società di servizi che da sempre promuove e organizza la manifestazione de I Primi d’Italia. Con lui anche Eleonora Pieroni, il Sindaco di Foligno Stefano Zuccarini, il presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio umbre Giorgio Mencaroni.

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“Tre momenti caratterizzeranno la prossima edizione dei Primi d’Italia. L’evento alla Caserma ‘Generale Ferrante Gonzaga del Vodice’, un luogo simbolico e fondamentale per la città di Foligno, anche dal punto di vista economico. Poi il G20 della pasta   durante il quale il giornalista enogastronomico Luciano Pignataro coordinerà un incontro per riflettere sullo stato di salute del prodotto simbolo del Made in Italy: la pasta, al quale parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, delle più importanti aziende. E ancora il ritorno, dopo anni delle varie specialità regionali con undici villaggi del gusto. I quattro giorni dei Primi d’Italia offriranno agli ospiti che verranno a Foligno un panorama completo di tutto ciò che in qualche modo è legato a questo mondo” ha dichiarato Aldo Amoni. Pasta, riso, zuppe, gnocchi, polenta ma anche i prodotti agroalimentari indispensabili per la creazione di un gustoso primo, sono i protagonisti della maratona culinaria più appetitosa d’Italia. Per questo è attesissimo il ritorno dei Villaggi del gusto regionali. Quest’anno sono ben undici, di cui uno interamente gluten free. Qui si potranno assaggiare tantissime   ricette di primi piatti, tipiche delle varie regioni italiane, servite a costi contenuti: €.5,00 a porzione e orario continuato nelle suggestive taverne barocche cittadine sparse in tutto il centro storico. Le specialità pugliesi si potranno assaggiare alla taverna La Mora, i piatti sardi alla taverna Cassero. Con un grande spirito di solidarietà, il Lazio   sarà rappresentato dalla città di Amatrice, presente con suoi   primi alla Taverna Giotti. Ma i piatti romani saranno serviti anche alla taverna Contrastanga. E ancora: le specialità mantovane si potranno degustare alla Ammanniti; le umbre alla Pugili; quelle della costa marchigiana alla Spada; le maremmane alla Morlupo; le piemontesi alla Croce bianca; quelle della Alpi e le gluten free alla Badia.

Per saperne di più visitare il sito www.iprimiditalia.it