Batman mattatore della XXXII edizione Romics – Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games – Nuova Fiera di Roma dal 4 al 7 aprile 2024.

Mariagrazia Fiorentino – Foto courtesy dell’Ufficio Stampa Maurizio Quattrini

In questa XXXII Edizione Batman sarà il protagonista assoluto in questa edizione primaverile di Romics. Quattro giornate di condivisione e di passione e, come recita il comunicato stampa: “pronte ad accogliere il pubblico nei 5 padiglioni con oltre 70.000 mq espositivi della Fiera. Romics è una manifestazione fieristica internazionale, certificata da ISFCERT – Istituto Certificazione Dati Statistici Fieristici, ente ufficiale riconosciuto da Accredia, con oltre 350 espositori nazionali ed internazionali, dove l’immaginario di giovani e meno giovani si sprigiona in un mix di generi e interessi attraverso molteplici percorsi di partecipazione e occasioni di confronto. Entertainment e approfondimento specialistico sono la cifra di una kermesse rivolta ad un pubblico di appassionati, professionisti e operatori del settore”.

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“Tante le sorprese per la trentaduesima edizione di Romics, – racconta Sabrina Perucca, Direttrice Artistica di Romics – un programma ampio e diversificato, capace di raccontare le innovazioni e i nuovi trend e allo stesso tempo di riservare centralità per i grandi Maestri, i personaggi e gli universi narrativi che ci accompagnano, direi nella nostra quotidianità, da diverse generazioni. Partiamo allora con i festeggiamenti per gli 85 anni di Batman, personaggio amatissimo e sorprendente nella sua capacità di rinnovarsi pur restando sempre fedele a se stesso. Ad accogliere il pubblico di Romics il meraviglioso manifesto realizzato da Simone Bianchi dedicato al cavaliere oscuro. Cinque straordinarie personalità artistiche nel fumetto, cinema e musica, premiate con l’assegnazione del Romics d’Oro: la geniale fumettista Vanna Vinci; il musicista e compositore Riccardo Zara; Dan Panosian, disegnatore americano di successi internazionali; Dylan Cole, Concept Art Director del grande cinema; Simone Bianchi, disegnatore per Marvel e DC Comics. Una edizione che celebra inoltre importanti compleanni come quello dei 75 anni del settimanale Topolino e delle Serie TV Happy Days e Heidi e che rende omaggio allo scomparso editore Francesco Coniglio con una mostra originale. In collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico e la Scuola Romana dei Fumetti, arrivano i Corpi a Regola D’Arte degli atleti paralimpici con una mostra e un evento di live painting. Un omaggio immancabile infine per Akira Toriyama, il grande mangaka scomparso recentemente. Centrale come sempre il grande fumetto d’autore con centinaia di iniziative e con il Premio Romics del Fumetto, in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura – MIC e l’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale”. Insigniti del prestigioso Romics d’Oro durante la XXXII edizione del Festival Simone Bianchi, Vanna Vinci, Riccardo Zara, Dan Panosian e Dylan Cole.

Fra le tante iniziative in programma segnaliamo:

La mostra di: Simone Bianchi “Pellegrino tra gli spazi” che espone una selezione di 20 opere originali che esplorano le varie sfaccettature e collaborazioni dell’artista. L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro è in programma sabato 6 aprile,

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                                                                                                   Simone Bianchi: “Scarlet Witch” – Upperdeck

Vanna Vinci presenta la sua ultima opera dal titolo: “Viaggio notturno” pubblicata da Sergio Bonelli Editore. L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro è in programma sabato 6 aprile.

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                                                                                                                           Vanna Vinci: “Autoritratto”

L’incontro celebrativo a Riccardo Zara, con l’assegnazione del Romics d’Oro in programma sabato 6 aprile.

L’incontro celebrativo con l’assegnazione a Dan Panosian del Romics d’Oro è in programma sabato 6 aprile. La mostra organizzata vuole celebrare Dan Panosian come un costruttore di emozioni, un artista capace di creare scene ipertrofiche di azione e sequenze delicate nei dettagli delle espressioni dei personaggi.

L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro a Dylan Cole è in programma sabato 6 aprile. Dylan Cole, è stato nominato all’Academy Award come co-produttore di Avatar: La via dell’acqua, supervisionando il design dell’intero franchise Avatar, in particolare per la luna di Pandora, compresi ambienti, creature, personaggi e culture. Ha collaborato alla realizzazione di oltre 60 film come Senior Matter Painter in Return of the King, Concept Art Director per Avatar e Production Designer in Maleficent. Per questa prima mostra italiana si rende omaggio al noto production designer e art director americano Dylan Cole.

Francesco Coniglio – Editore libero. La mostra celebra la vita e la carriera di Francesco Coniglio, uno dei protagonisti del mondo del fumetto italiano degli ultimi 50 anni. Organizzata in collaborazione con Alessandro Bottero, la mostra offre uno sguardo trasversale sulle molteplici attività e passioni di Coniglio.

Corpi a regola d’Arte. La mostra, realizzata in collaborazione con la Scuola Romana dei Fumetti e il Comitato Italiano Paralimpico, celebra l’arte, lo sport e l’inclusione, diffondendo un messaggio di bellezza e diversità.

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Tra gli eventi speciali segnaliamo: Topolino: 75 anni insieme! Da 75 anni Topolino nel suo storico formato a libretto accompagna intere generazioni attraverso le storie di Paperino, Topolino e i loro eccezionali compagni di avventure. In collaborazione con Rai Kids due eventi speciali: domenica 7 aprile la proiezione di Sapiens? di Bruno Bozzetto un film nato da un’idea originale di Bozzetto che vuole invitare a riflettere sull’aggettivo “sapiens” associato all’essere umano.

Sono 111 i titoli iscritti alla ventiduesima edizione del Premio Romics del Fumetto realizzato sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura istituto autonomo del Ministero della Cultura e in collaborazione con l’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale.

Tantissimi gli illustratori e disegnatori che hanno candidato le loro illustrazioni per la seconda edizione del concorso Disegniamo il Maggio – Contest per illustratori per l’ideazione dell’immagine della campagna nazionale per la promozione della lettura Il Maggio dei Libri 2024, organizzato e promosso da Romics, in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura – Ministero della Cultura. Le 15 opere finaliste, selezionate dall’apposita Giuria, saranno esposte in mostra e l’opera vincitrice verrà premiata nel corso della cerimonia di premiazione sabato 6 aprile.

Torna la diciannovesima edizione di Romics Gran Galà del Doppiaggio, in programma sabato 6 aprile. La festa che premia i più importanti doppiatori italiani del cinema nazionale e internazionale,

Tra i film in programmazione: Gli Acchiappaeroi: da Ghostbusters ad Avatar, dall’85° anniversario di Batman alla grande animazione. Il grande cinema torna nel Movie Village di Romics con anteprime, protagonisti e incontri sui titoli più importanti in arrivo in sala e su piattaforma nei prossimi mesi.

Molti gli eventi speciali tra cinema, doppiaggio, cosplay e musica: venerdì 5 aprile Heidi festeggia il suo compleanno a Romics in una celebrazione unica con il panel Buon Compleanno Heidi!

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Torna l’atteso appuntamento del Romics Cosplay Award, la prestigiosa sfilata cosplay dove i cosplayer di tutta Italia, sono chiamati a sfidarsi rappresentare l’alto livello del cosplay italiano. Romics, gioco e condivisione: per gli amanti del card games al padiglione 9 tantissimi tornei e dimostrazioni di giochi da tavolo e carte collezionabili.

Romics da giovedì 4 a domenica 7 aprile dalle ore 10:00 alle 20:00. Fiera Roma, Via Portuense 1645, 00148 Roma (RM), ingresso Nord ed ingresso Est (tutti i giorni). L’accesso alla manifestazione sarà consentito esclusivamente ai visitatori che avranno acquistato preventivamente il biglietto. I biglietti sono acquistabili esclusivamente dal sito www.romics.it o presso i rivenditori autorizzati Vivaticket. Aggiornamenti: www.romics.ithttps://www.instagram.com/romicsofficialhttps://www.tiktok.com/@romicsofficial

La piastra parcheggio di Roma Termini

Mariagrazia Fiorentino – foto Donatello Urbani

La presentazione del nuovo brand FS PARK con la visita della Piastra Parcheggio di Roma Termini organizzata mercoledì 20 marzo alle ore 9.30 ha visto gli interventi di Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale, Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, Umberto Lebruto Presidente FS PARK, Giancarlo Zema, Presidente della Giancarlo Zema Design Group, Alessandro Labellarte, Presidente AIPARK.

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Ciascuno per quanto di sua competenza, ha precisato che opere di questo tipo sono rivolte a favorire l’intermodalità, l’inclusività e la mobilità sostenibile intorno alle stazioni ferroviarie consentendo di alleggerire il sistema di sosta nei centri urbani. Questo è possibile grazie ai collegamenti pedonali diretti dalle aree di sosta verso le banchine ferroviarie e alla prossimità dei servizi del trasporto pubblico locale. L’integrazione fra strutture fisiche e sistemi tecnologici innovativi contribuisce a rendere i parking ub un punto di riferimento utile ed importante per le persone, un esempio di armonizzazione tra tecnologia, ed estetica

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Le 90 aree esistenti saranno potenziate da ulteriori spazi progettati per incentivare una mobilità più contemporanea, accessibile e green. Come ha ricordato Giancarlo Zema nel suo intervento, queste nuove infrastrutture saranno dotate di un parco verde con la piantumazione di piante capaci di assorbire il CO2. E’una scelta rispettoso verso l’ambiente in cui viviamo dove in primo viene messo il benessere dell’uomo,

Storia e Archeologia di Israele – Novità sulle vie del pellegrinaggio.

Donatello Urbani

L’approssimarsi del Giubileo della Misericordia 2025 ha riproposto in maniera autorevole le vie dei pellegrini che da sempre hanno avuto quali mete principali tanto Roma quanto Gerusalemme. Quanto mai interessante il Convegno organizzato dall’Ufficio Nazionale Israeliano CNPI – Coordinamento Nazionale Pellegrinaggi Italiani – sede di Milano al Pontificio Istituto Biblico di Roma con l’intento di presentare agli studiosi ed operatori turistici le ultime novità archeologiche israeliane.

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I professori Uzi Leibner e Orit Peleg-Barkat dell’Ebrew University of Jerusalem, co-direttori di scavi all’Ophel, hanno presentate le ultime campagne di scavo all’insediamento – Ophel –   che ospitava a Gerusalemme i pellegrini al tempo del secondo Tempio, mentre Marcello Fidanzio, dell’Università della Svizzera Italiana e Direttore della Qumram Caves Publication Projet, ha tenuto un’interessante relazione sul tema: “Le grotte di Qumran e i Rotoli del Mar Morto: nuove ricerche archeologiche”.

A seguire gli interventi di:

Kalanit Goren, Direttrice Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo –  con la presentazione delle: “Novità di Pellegrinaggi e turismo culturale: proposte del Ministero del Turismo di Israele;

Francesca Romana Stasolla (Sapienza Università di Roma, direttrice dello scavo al complesso del Santo Sepolcro) sul tem: “Dai pellegrini agli archeologi: racconti, prospettive, suggestioni di fronte al Santo Sepolcro di Gerusalemme”;

Craig Morrison (Pontificio Istituto Biblico, ha partecipato al convegno e contribuito al volume “I farisei” GB Press – San Paolo): “Chi erano i Farisei? Una ricerca interdisciplinare condotta da ebrei e cristiani”;

Mariagrazia Falcone, Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, Pr Director, che ha illustrato i nuovi: “Itinerari a piedi. Un nuovo modo di fare pellegrinaggio”

 

Arriva al traguardo il Carro di Eretum – Museo Archeologico di Fara in Sabina (RI) – dopo oltre mezzo secolo

“A quel tempo i Sabini portavano oro e non erano meno degli Etruschi amanti delle raffinatezze” –

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Donatello Urbani

La partenza di questa avvincente avventura inizia nel 1934 quando un distaccamento militare segnalò la presenza di una necropoli in territorio di Montelibretti, utilizzata dalla popolazione di Eretum che insieme a Cures erano i maggiori e più importanti centri abitativi della Sabina Tiberina. Quando nel 1970 iniziarono i lavori di scavo archeologico, a cura del Prof. Massimo Pallottino, dell’Università La Sapienza di Roma, le prime dieci tombe scavate non presentarono alcuna rilevanza storico/culturale, mentre la XI^, collocata sul Colle del Forno, apparve subito appartenere ad una famiglia aristocratica, come indicavano le dimensioni e l’intera struttura, e risultò, purtroppo, profanata da ignoti tombaroli che, dopo averla parzialmente distrutta, avevano lasciato in situ solo vari oggetti da loro ritenuti di scarsa importanza.

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Le ricerche intraprese segnalarono, dopo vari anni, l’esposizione di un corredo funerario appartenuto ad un principe sabino, cosi recitava la didascalia, nel Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, in Danimarca, che lo aveva acquistato, insieme a parte del corredo funerario, dal noto trafficante di reperti archeologici Giacomo Medici. La restituzione del materiale conservato a Copenaghen, 328 reperti, avvenne nel 2016, dopo una lunga trattativa, e, come ha ricordato nel suo intervento la Dott.ssa Francesca Licordari,  della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, iniziò da parte di archeologi italiani e della stessa lo studio e la catalogazione di tutto il materiale con quella passione che solo un giovane riesce a comunicare. La definitiva esposizione di tutto il materiale recuperato nel Palazzo Brancaleoni, sede del Museo Archeologico di Fara in Sabina (RI) le cui sale contengono anche manufatti e reperti provenienti da insediamenti sabini fino all’età romana, è avvenuta con una cerimonia lo scorso 17 marzo.

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Da comunicato stampa: “Tra i numerosi e splendidi reperti recuperati dalla città di Eretum si conserva anche un nucleo di 12 lamine in bronzo sbalzato di fattura greca ma prodotte in Etruria nell’orizzonte cronologico del tardo orientalizzante, fabbricate da abilissimi orafi per decorare un calesse da parata destinato ad un principe sabino di cui non abbiamo altre notizie né conosciamo il nome…..

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Furono accurate le ricerche attraverso le quali si ricostruì il percorso dei materiali trafugati: l’acquisto del corredo da parte di trafficanti di opere d’arte e della successiva vendita al Ny Carlsberg Glyptotek. A seguito di queste ricerche il Ministero della Cultura si attivò per il recupero e nel 2016 il complesso funerario venne restituito all’Italia.

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Dopo l’acquisto del corredo il Museo danese avviò una campagna di restauri finalizzata ad allestire una tomba, che comunque permise agli studiosi italiani di visionare i reperti e stabilire senza ombra di dubbio la provenienza dalla necropoli di Colle del Forno in quanto i reperti recuperati e depositati nel Museo di Fara in Sabina erano in perfetta connessione con quelli conservati nel museo danese.

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La tomba XI restituisce tutto lo splendore di una famiglia di Re e Regine, grandi guerrieri e donne di potere, che affermano il proprio ruolo sociale e politico attraverso l’esibizione di oggetti che oggi definiremo iconici, indossati in cerimonie pubbliche e riti religiosi.”

Restano ancora da recuperare alcuni reperti, tra i quali un bellissimo elmo in bronzo, venduti al Museo Archeologico di Magonza per la restituzione dei quali sono in corso trattive che ci auguriamo abbiamo pieno successo il prima possibile.

Museo Archeologico di Fara in Sabina (RI) – Piazza del Duomo, n.3 – Lunedi, Mercoledi, Venerdi 9,00/14,00 – Martedi e Giovedi 9,00/14,00 e 15,00/18,00 Informazioni tel. 0765.277321 – 2779244 email info@museofarainsabina.it -. Biglietti d’ingresso € 3,00 – Museo Civico Archeologico – Intero € 5,00 Visita guidata al Museo Archeologico e al Museo del Silenzio del Monastero delle Clarisse – Ridotto € 3,50 Over 65, centri anziani accreditati, gruppi, guide turistiche e accompagnatori turistici in visita personale, giornalisti iscritti all’albo – Ridotto scuole € 3,00 Scuole di ogni ordine e grado. Gratuito per professori ed accompagnatori nella misura di 1 ogni 20 alunni. € 3,50 per eventuali accompagnatori eccedenti – Gratuito 0-6 anni e diversamente abili Integrato € 8,00  – Visita guidata al Museo Archeologico, al Museo del Silenzio e al Museo dell’Olio di Castelnuovo di Farfa (RI) Integrato ridotto € 6,50 Gruppi (almeno 10 persone) Integrato ridotto € 5,00
Target 7/14 anni Integrato gratuito 0-6 anni e diversamente abili Percorso –  “Caccia la Tesoro” € 3,50/bambino (interno al Museo)

 

 

 

Al via il ciclo di mostre virtuali con “Pàthos. Valori, passioni, virtù”. In mostra 80 capolavori di oltre 60 artisti raffiguranti le passioni, i valori e le emozioni di personaggi femminili che hanno segnato la storia antica.

Mariagrazia Fiorentino

Un museo on line unico che permette di avere una visione globale di opere sia museali che provenienti dai depositi, collezioni private o fondazioni che si trovano in varie parti del mondo. Un museo catalogo “unicum” che permette a qualsiasi persona di usufruirne anche per chi si trova in un borgo sperduto del mondo, “perché le opere per meglio conservarsi non devono viaggiare, (non sono una compagnia di giro)” questo è anche il pensiero del curatore della mostra Angelo Massa. La dott.ssa Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese, nel suo intervento, sottolinea l’importanza di questa nuova forma di apprendimento virtuale di cui lo stesso Museo ne è capofila. L’istituzione museale, oltre promuovere le proprie collezioni, deve dare una proposta didattica ed educativa attraverso spazi laboratori dedicati che coniugano linguaggi tecnologici, analogici, digitali e artistici, non solo per bambini e ragazzi, ma soprattutto per adulti.

copertina                                      Domenico Brusasorci: “Suicidio di Cleopatra” 1515/1516 – Proprietà di Crèdit Agricole Italia

Da comunicato stampa: “Prorogata fino al 15 maggio 2024 “Pàthos. Valori, passioni, virtù” Mostra promossa da Acri Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e realizzata nell’ambito di Raccolte A seguito del successo riscontrato, la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù” – curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, promossa dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e realizzata nell’ambito di R’Accolte – è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. La proroga è stata annunciata in occasione dell’evento “Arte e @rte. I linguaggi della bellezza”, tenutosi lo scorso 13 marzo a Roma presso la sede centrale di Acri, promotore dell’incontro. Con il coinvolgimento di personalità di spicco del mondo della cultura – dotate di competenze, conoscenze e capacità scientifiche e comunicative nell’ambito dell’arte – sono stati affrontati diversi temi legati alla divulgazione artistica. L’obiettivo era mettere a confronto il mondo classico e tradizionale con quello contemporaneo, in modo da individuarne i punti di forza ma anche sollevando alcune criticità, creando insieme un dialogo condiviso e costruttivo. I protagonisti dell’evento – che ha visto la partecipazione di un vasto numero di giornalisti, addetti ai lavori e appassionati d’arte – sono stati: il giornalista e conduttore televisivo e radiofonico Nicolas Ballario, la giovane divulgatrice Benedetta Colombo – nota con il nome di @benedetta.artefacile – e lo storico dell’arte e curatore della mostra Angelo Mazza. Insieme a loro si è dialogato sul fenomeno della digitalizzazione dell’arte, sull’impatto dei social media e della realtà aumentata e su come le modalità tradizionali e quelle di ultima generazione al giorno d’oggi coesistano, rendendo l’arte sempre più accessibile.

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                                                            Guido Reni: “Lucrezia” – 1635/1640 circa – Proprietà di Fondazione Carisbo

Hanno preso parte al confronto anche il nuovo Presidente di Acri Giovanni Azzone, la direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti e il Presidente della Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri Donatella Pieri. Le video dichiarazioni di tutti i partecipanti all’incontro si possono scaricare da questo link: https://drive.google.com/drive/folders/1sLc3e-9nnYoyfvdAC3LQAMM4mU0-oFiq È inoltre possibile rivedere l’intero evento accedendo a questo link: https://raccolte.acri.it/it/pathos-raccolte/ “Pàthos. Valori, passioni, virtù”, inaugurata lo scorso 30 gennaio 2024, segna l’inizio di una nuova fase d’impegno di valorizzazione culturale da parte di R’Accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, che con l’avvio di questa prima mostra virtuale offre al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria in modi del tutto innovativi. L’esposizione, visitabile gratuitamente su www.pathos-raccolte.it, esplora in 10 stanze l’iconografia di numerose figure femminili dell’antichità e del Vecchio Testamento, divenute simbolo di uno specifico sentimento, emblema di valori, passioni e virtù. Al centro dell’esposizione le vicende di grandi eroine, come Cleopatra, Lucrezia, Eva, Betsabea, Rebecca e Giuditta, raffigurate da importanti artisti che hanno fatto la storia dell’arte. Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci sono solo alcuni dei nomi dei 60 artisti che hanno messo in luce le varie interpretazioni dei racconti biblici attraverso prevalentemente dipinti – ma anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte – presentando al pubblico online una selezione di 80 capolavori che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo, provenienti da 31 Fondazioni. R’Accolte continuerà a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria con l’avvio di nuove mostre virtuali, proseguendo sulla scia del successo ottenuto con “Pàthos. Valori, passioni, virtù”. Inoltre, è in fase di realizzazione un ampio programma di eventi e di iniziative culturali. Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, rappresentate collettivamente da Acri, il cui settore primario di intervento è proprio la cura e l’accessibilità dei beni culturali. Dal 2000 a oggi, a questo settore le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti consistono prevalentemente in percorsi di creazione artistica, conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, con particolare attenzione all’accessibilità dei giovani e delle fasce più fragili delle comunità. Proprio con la medesima finalità, nel 2012 è nato R’Accolte, il grande catalogo multimediale delle opere d’arte delle Fondazioni, che ha reso alla portata di tutti le loro collezioni d’arte. Dal suo avvio, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo.

INFORMAZIONI UTILI TITOLO MOSTRA: Pàthos. Valori, passioni, virtù A CURA DI: Angelo Mazza QUANDO: Fino al 15 maggio 2024 DOVE: Online su www.pathos-raccolte.it PROMOSSA DA: Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa NELL’AMBITO DI: R’accolte – https://raccolte.acri.it/

Immagini per pensare – In una mostra collettiva nella sede romana dell’Università e-Campus – Via Matera, 18 – fino al 19 aprile 2024

Redazione – Foto courtesy della curatrice Cinzia Folcarelli.

L’esposizione collettiva dall’originale titolo “Immagini per pensare” curata da Cinzia  Folcarelli,  con  la  collaborazione dell’Associazione IPAZIA, vuole, come riportato sul comunicato stampa: “raccontare  con  le  immagini  il  pensiero  irrazionale  e  il  mondo  inconscio  attraverso  forme,  linee, colori:  la  ricerca  degli  artisti  dell’Associazione  IPAZIA  e  rendere  materia  le  immagini  e  i pensieri della realtà profonda, dando loro bellezza concreta”.

Paolo CAMIZ Congiunzione astrale 2023

                                                                                                          Paolo Camiz: “Congiunzione astrale” – 2023

Paolo Camiz: scultore, musicista e scienziato, assembla materiali di recupero, soprattutto ferro e legno, trasformandoli in personaggi spesso ironici e in racconti mitologici. Alessandra Diodati: nelle sue composizioni “musicali”, vuole rappresentare la leggerezza e la “fragilità”, col suo stendere e sovrapporre colori e trasparenze.

Riccardo Marchetti: è autore storico di opere piene di energia, ritmiche e poetiche, in cui la componente astratto-informale è protagonista.

Per Stefania Panelli l’arte è un potente mezzo di espressione individuale e comunicativo, che attualmente rivolge al mondo delle geometrie primitive.

Roberta PUGNO, ROSSO INTERNO, omaggio a Giordano Bruno,2024,tecnica mista su tela 90x104

                                                                                        Roberta Pugno: ROSSO INTERNO – Omaggio a Giordano

Roberta Pugno, pittrice-filosofa, è da sempre alla ricerca dell’origine del pensiero che nasce dalla materia e che, vestendosi di colore, sa creare forme nuove del “sentire”.

Nel corso dell’inaugurazione gli artisti sono stati intervistati dalla Responsabile della sede romana dell’Università e-Campus, dottoressa Rita Neri.

Mostra collettiva “Immagini per pensare”. Opere di Paolo Camiz, Alessandra Diodati, Riccardo Marchetti, Stefania Panelli, Roberta Pugno a cura di Cinzia Folcarelli in collaborazione con l’Associazione IPAZIA fino al 19 aprile 2024 nella sede romana: Università e-Campus, via Matera 18 – Roma, orari di apertura: dal lunedì al venerdì, ore 8.30 – 20.00; sabato 8.30 – 13.00; domenica e festivi    chiuso con ingresso gratuito. Informazioni: tel. 06 70304949 email: eventiecampus@uniecampus.it, cinzia.folcarelli@gmail.com, www.ipaziaimmaginepensiero.org

 

Le Città medievali italiane si danno appuntamento a Viterbo il 22 marzo 2024 dopo la firma del protocollo d’intesa con ENIT.

Donatello Urbani

Un sodalizio di 28 Comuni, suddivisi in 10 Regioni, caratterizzati da un patrimonio materiale e immateriale riferibile al periodo medievale di indiscutibile rilievo si è costituito in rete con l’intento di proporre un’offerta italiana di turismo profondamente incentrato sull’autenticità medievale dei luoghi, tramite   promozione congiunta di un calendario di eventi e rievocazioni storiche di assoluta eccellenza.

davIl Comune di Viterbo, capofila della rete, ha presentato nel corso della conferenza stampa un’anteprima del programma della VI edizione del Festival dei Luoghi Medievali che avrà luogo il 22 marzo nello splendido contesto di Palazzo dei Priori. ENIT, dal canto suo, fornirà alla rete il proprio supporto nella pianificazione di indagini e ricerche mirate, nell’organizzazione di workshop sull’area tematica del ‘turismo delle tradizioni’ e sulla comunicazione. In questa occasione il Comune di Viterbo ha anche lanciato la propria candidatura  a Capitale Europea della Cultura 2033.

K-Drama Festa, il primo festival mondiale dedicato alla cultura e alle serie televisive sudcoreane dal 14 al 17 marzo al Teatro Tasso di Sorrento.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Trasmettere e sostenere la cultura è un modo di operare nella società in cui sia l’Università “La Sapienza” di Roma che l’Istituto Culturale Coreano – Corea del Sud – si riconoscono profondamente e nel quale si presentano con una propria progettualità tenendo sempre presente l’innovazione, come nel caso della ricerca di nuovi linguaggi mediatici, specie televisivi. L’obiettivo di queste due prestigiose istituzioni è di facilitare la conoscenza all’arte e alla cultura, in una collaborazione esemplare tra partners nazionali e internazionali per i quali la stessa rappresenta un linguaggio universale per comunicare con ogni contesto e territorio. La cultura è prima di tutto dialogo. Un dialogo intelligente e critico che, quanto più è capace d’interessare e affascinare il pubblico, tanto più produce i suoi effetti benefici sulla società.

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   Yongjoon Choi, Responsabile Cinema, K-POP, Sport e Turismo – Istituto Culturale Coreano e Bianca Terracciano CoRiS Sapienza, LARS

Da comunicato stampa: “Dopo due anni di lavoro congiunto tra Corea e Italia si è giunti alla prima edizione di K-Drama Festa Sorrento strutturata in forma di Stati generali del K-Drama. Una manifestazione prestigiosa arricchita da momenti di ricerca, incontro e approfondimento scientifico, ammantanti dall’aura glamour che solo una location d’eccezione come Sorrento e le più amate celebrità coreane possono assicurare. K-Drama Festa mira a fornire una piattaforma per le comunità, in continua espansione, di fan e studiosi delle serie e cultura Sudcoreane. Il festival aspira a rafforzare le relazioni tra Italia e Corea del Sud in vari settori tra cui il commercio, la politica, la cultura e il mondo accademico.”

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                                             Immagini courtesy NEVER WEBTOON Corp. Project Planning & Design: NEXT Communication

Per dare sapore e gusto a questa iniziativa AT Korea Agro- Fisheries & Food Trade Corporation offrirà una degustazione gratuita di delizie e piatti tipici della cucina coreana, sabato 16 marzo all’ora di pranzo all’interno del bistrot del Teatro Tasso di Sorrento, dopo la proiezione del film.

Per saperne di più kdramafestasorrento@gmail.comhttps://www.kdramafesta,com

 

 

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ricorda Carla Accardi, nel centenario della nascita con una mostra retrospettiva fino al 9 giugno 2024

Redazione – Foto courtesy Palazzo dell’Esposizioni – Ufficio Stampa

Da comunicato stampa: “Figura di assoluto rilievo, Carla Accardi è stata per oltre mezzo secolo protagonista della cultura visiva italiana e internazionale. Attraverso la sua pittura, continuamente ridefinita da scelte radicali, ha contribuito in maniera rilevante alla nascita e allo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente a un’arte segnata dalle istanze del femminismo, fino alla rinnovata joie de vivre incarnata nei dipinti negli anni Ottanta e nei grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila. Caso unico tra gli artisti italiani della sua generazione, ha allacciato dialoghi significativi con artisti e intellettuali più giovani nell’arco delle diverse stagioni del suo lavoro. In mostra circa cento opere, datate dal 1946 al 2014, articolate in un percorso cronologico che include porzioni di allestimenti concepiti dalla stessa Carla Accardi, dedotti dalla documentazione fotografica che ha consentito di ricostruire anche la sala personale alla Biennale di Venezia del 1988. Grazie a questi ‘innesti’, nel progettare la mostra è stato possibile affidarsi alla ‘scrittura espositiva’ dell’artista stessa, potendo così restituire l’estrema libertà con la quale concepì il rapporto tra opera e spazio, scardinando convenzioni e inaugurando nuove pratiche. I capolavori sono stati scelti con l’idea sia di mettere in evidenza le fasi germinali nel lavoro di Carla Accardi, sia di presentare le opere nelle quali l’artista si è espressa con maggiore radicalità e che si sono rivelate seminali nel contesto nazionale e internazionale.

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                                                                                                     Composizione – 1947

Si potranno ammirare i suoi primi oli su tela, mai esposti. Sarà possibile ripercorrere gli esordi nella compagine di Forma e verificare le diverse fasi del suo lavoro: l’approdo a una originale definizione del segno, la radicalità del bianco e nero e la successiva iridescente apparizione del colore, la dematerializzazione del corpo della pittura e la scoperta della superficie di sicofoil trasparente, gli ambienti degli anni Sessanta che hanno precorso i tempi, le sperimentazioni degli anni Settanta e Ottanta, fino ai grandi dittici degli anni Novanta e Duemila. Di particolare rilievo è la presenza di entrambe le Tende realizzate dall’artista: Tenda del 1965-1966 e la radiosa Triplice tenda del 1969-1971, il grande ambiente dipinto che si trova nelle collezioni del Centre Pompidou. Saranno esposte anche le due altre opere dell’artista concepite come spazi abitabili e attraversabili, la Casa labirinto del 1999-2000 e il Cilindrocono del 1972-2013. È riproposta anche l’installazione-ambiente Origine, l’opera maggiormente legata alla militanza femminista di Carla Accardi, nel modo esatto in cui l’artista la presentò nel 1976 a Roma, concependola come un percorso attraverso i recessi della memoria.

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                                                                                            Grandenerobianco – 1991

Fil rouge delle opere, risalenti agli anni Novanta e Duemila, è la particolare ‘rivisitazione’ che Carla Accardi fece dei suoi segni, frammentandoli, dilatandoli, ingigantendoli, ponendoli, in maniere diverse in relazione con l’ombra”. Il percorso espositivo si chiude con gli ultimi due dipinti di Carla Accardi, Imbucare i misteri e Ordine inverso, realizzati poco prima della sua scomparsa.

Palazzo Esposizioni Roma Roma, via Nazionale, 194. Mostra “Carla Accardi” fino al 9 giugno 2024. Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00, lunedì chiuso. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Biglietti d’ingresso: Intero € 12.50 – ridotto € 10.00 – ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6.00 Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni. Il biglietto è valido per tutte le mostre in corso. PRIMO MERCOLEDÌ DEL MESE Ingresso gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura). Il Palazzo Esposizioni Roma è accessibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale da tre ingressi privi di barriere architettoniche. Info www.palazzoesposizioni.it Facebook: @PalazzoEsposizioni | Instagram: @palazzoesposizioni | Twitter: @Esposizioni

Il VIVE – Museo Vittoriano e Palazzo Venezia – annuncia l’inizio dei lavori di restauro delle sculture del Vittoriano grazie al contributo di Bulgari. Un intervento di alto mecenatismo a favore di uno dei simboli dell’identità nazionale per tramandarne la memoria alle future generazioni

oMariagrazia Fiorentino – Foto cuortesy Enciclopedia Libera Wikipedia

Roma è da sempre il più grande museo all’aperto del mondo, ogni angolo conserva tracce di una cultura millenaria, una città che riserva continue emozioni, in questo contesto è inserito l’Altare della Patria, monumento storico a Vittorio Emanuele II. Lo stesso, inoltre, raccoglie le bandiere di guerra dei reparti delle unità navali radiate dal Quadro del Naviglio dello Stato, nonche quelle delle Forze Armate che parteciparono ai combattimenti in terra, mare e cielo dall’Unità d’Italia fino all’epoca attuale, il sacrario del Milite Ignoto e molto altro. La luce che spesso lo invade, le architetture, i marmi e i bronzi dorati ne fanno un unicum al mondo.

Da comunicato stampa: “Il progetto di restauro delle sculture del Vittoriano costituisce motivo di grande orgoglio per il nostro Istituto. Si tratta di opere di notevole pregio artistico, storico e anche simbolico, perché materializzano valori fondanti del nostro Risorgimento e, insieme, della nostra Costituzione. Preservarle e valorizzarle è nostro imprescindibile dovere, in particolare nei confronti delle nuove generazioni. Una responsabilità sociale e culturale che ha trovato in Bulgari piena condivisione e che rappresenta un esempio vincente di collaborazione fra pubblico e privato, in grado di creare valore condiviso a beneficio della collettività”, afferma Edith Gabrielli, Direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia.

“Il legame tra Bulgari e Roma è imprescindibile”. Commenta Jean-Christophe Babin, Ceo del Gruppo Bulgari. “La città eterna è per Bulgari non sono il luogo in cui il brand nacque 140 anni fa, ma anche una inesauribile fonte di ispirazione per tutte le creazioni della Maison. Monumenti, Palazzi, architetture che osserviamo quotidianamente e che dobbiamo preservare in omaggio alla Storia di questa meravigliosa città. L’impegno di Bulgari nel Restauro delle opere scultoree del Vittoriano è un onore oltre che un dovere a far sì che Roma preservi opere così importanti rendendole il più possibile fruibili al pubblico. Siamo orgogliosi di poter contribuire ed essere da esempio a chi, come noi, comprende il valore inesauribile di tanta bellezza”.

Diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, il progetto di restauro – articolato in tre fasi e che vedrà la sua conclusione entro il mese di settembre 2024 –coinvolge le sculture in marmo raffiguranti il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e il Mar Tirreno di Pietro Canonica, le sculture in bronzo dorato raffiguranti Il Pensiero di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace e i pennoni di Gaetano Vannicola con le Vittorie di Edoardo Rubino e Edoardo De Albertis.

In linea con il continuo e proficuo dialogo che il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia preserva da sempre con la propria comunità, il cantiere di restauro sarà concepito come un cantiere “aperto”; in tal modo cittadini e turisti potranno osservare gli operatori dal vivo, salire sui ponteggi in occasione di visite guidate nonché verificare il procedere dell’intervento attraverso un “diario del restauro” pubblicato sul sito dell’Istituto con cadenza settimanale.

I lavori di restauro in dettaglio prevedono: “Introduzione –  Il progetto di restauro delle sculture del Vittoriano rappresenta un importante esempio di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano. Il Vittoriano, che domina il centro di Roma, è un simbolo della Repubblica e della nostra identità nazionale e, al tempo stesso, una grande opera d’arte e d’architettura. Il restauro delle sculture del prospetto principale del Vittoriano è il frutto della condivisione di obiettivi tra il VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia e Bulgari che, con il suo sostegno finanziario tramite l’Art Bonus, conferma il forte legame con la città di Roma ed il suo inestimabile patrimonio. Un’iniziativa, dunque che non solo preserva e valorizza il patrimonio storico-culturale, custode della nostra identità nazionale, ma che rappresenta anche un esempio di collaborazione strategica tra settore pubblico e privato volto alla creazione di valore condiviso anche a beneficio delle future generazioni. Il progetto e gli obiettivi Il progetto coinvolge le sculture in marmo raffiguranti il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e il Mar Tirreno di Pietro Canonica, e sculture in bronzo dorato raffiguranti Il Pensiero di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace e i pennoni di Gaetano Vannicola con le Vittorie di Edoardo Rubino e Edoardo De Albertis. Il restauro, diretto da Edith Gabrielli e eseguito da Susanna Sarmati, mira a garantire la conservazione delle opere e a restituire loro la piena leggibilità, compresa la finitura dorata degli elementi in bronzo. Il cantiere sarà concepito, sul modello di quello dell’Altare della Patria, come un cantiere “aperto”, in modo che cittadini e turisti abbiamo la possibilità di osservare gli operatori dal vivo, di salire sui ponteggi in occasione di visite guidate e di verificare il procedere dell’intervento attraverso un “diario del restauro”, ovvero un report video pubblicato ogni settimana sul sito istituzionale del VIVE. I lavori avranno inizio il 4 marzo 2024 e si articoleranno in tre fasi, concludendosi il 25 settembre 2024. L’intero costo è sostenuto da Bulgari mediante l’Art Bonus e secondo i termini della convenzione firmata il 29 dicembre 2023. 2 Le opere da restaurare Le fontane con il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e il Mar Tirreno di Pietro Canonica Le personificazioni dell’Adriatico e del Tirreno, ispirate ai modelli romani collocati da Michelangelo nel vicino Campidoglio, sovrastano le due fontane ai lati dell’ingresso. Ai lati dell’ingresso principale si trovano due fontane: la fontana ad oriente con Il Mare Adriatico è del milanese Emilio Quadrelli (1863-1925); la fontana ad occidente con Il Mar Tirreno del piemontese Pietro Canonica (1869-1959). Incaricati nel 1908, i due artisti consegnarono le opere nel 1911, in tempo per l’inaugurazione del monumento il 4 giugno 1911. Il modello delle due figure sono le statue di fiumi che, in antico nelle Terme di Costantino, nel Rinascimento furono collocate da Michelangelo sulla piazza del Campidoglio, ai piedi della scalinata del Palazzo Senatorio,

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Quadrelli rappresenta Il Mare Adriatico disteso con lo sguardo rivolto a oriente, mentre porta la mano destra alla fronte, quasi a proteggersi dalla luce, e appoggia la sinistra sulla testa del leone, simbolo di Venezia.

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Canonica presenta Il Mar Tirreno sdraiato con il volto rivolto verso oriente. Una mano poggia sulla testa della Lupa capitolina, il più noto dei simboli di Roma, l’altra su un bassorilievo ornato della figura di Partenope, che allude invece alla città di Napoli. Nella mitologia greca, infatti, la sirena Partenope con il suo canto ammaliava i naviganti, i quali perdevano il controllo e finivano contro gli scogli. Quando Ulisse riuscì a passare indenne, Partenope si uccise. Il suo corpo fu portato dalle onde proprio sulle rive del golfo di Napoli dove divenne oggetto di venerazione. Le due fontane costituiscono, inoltre, un bell’esempio di ingegneria idraulica. Esse richiedevano un’enorme quantità di acqua e dunque il loro funzionamento risultava molto oneroso. Per risolvere il problema furono dunque installati due gruppi di motore-pompa che prendevano l’acqua dalla vasca inferiore e la sollevavano fino alla tazza superiore, garantendone così il ricircolo. Contestualmente si realizzò anche un serbatoio della capacità di 500 metri cubi per consentire il rapido riempimento delle fontane dopo le operazioni di pulizia e anche di alzare e abbassare la cancellata. Il Pensiero di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace Ai lati della cancellata svettano due gruppi in bronzo dorato, alti 10 metri.

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A oriente è posto Il Pensiero dello scultore piemontese Giulio Monteverde (1837-1917). Monteverde ricevette l’incarico nel 1907 e lo concluse nel 1910, in tempo dunque per la cerimonia di inaugurazione del Monumento il 4 giugno 1911 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia. Monteverde immaginò Il Pensiero con le ali spiegate, che poggia la mano sulla spalla de La Saggezza, raffigurata con l’elmo e lo scudo della dea classica Minerva. La Saggezza a sua volta tende la mano a Il Popolo Italiano che giace ai suoi piedi. Il gruppo si completa con La Discordia con il flagello che trascina lontano La Tirannia, riconoscibile per la chioma di serpi e, sulla parte posteriore, con Il Genio della guerra, rappresentato con le armi romane.

L'Azione_-_Vittoriano,_Roma

A occidente si trova L’Azione del calabrese Francesco Jerace (1853-1937). Jerace ottenne l’incarico sempre nel 1907 ma consegnò il lavoro solo nel 1912; il 4 giugno 1911 bisognò dunque collocare al suo posto un modello provvisorio, di pari forma e dimensioni. Jerace armonizza in quest’opera il proprio linguaggio realista con l’ispirazione classicista del Vittoriano. L’Azione di guerra appare come una donna con gli attributi dell’esercito piemontese, ossia l’elmo del re Carlo Alberto, la maglia con l’effigie dell’Ordine dell’Annunziata e la bandiera con l’iscrizione “Italia e Vittorio Emanuele”. La figura sovrasta un soldato garibaldino con accanto un ‘gabbione’ – ovvero la cesta che riempita di terra serviva nelle barricate da fortificazione temporanea – il leone di Venezia in atto di calpestare l’oppressore, una donna con la clava, un ragazzo che incita alla battaglia e La Giovane Italia con in fronte i simboli della Massoneria, compasso, squadra e sole splendente. Le Vittorie alate e i pennoni Una monumentale scalinata a due rampe collega l’ingresso del Vittoriano al primo terrazzamento sul quale insiste l’Altare della Patria. Alla fine del parapetto svettano due Vittorie alate in bronzo eseguite tra il 1908 e il 1911 da due scultori differenti.

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La Vittoria situata sulla destra di chi guarda è del torinese Edoardo Rubino (1871-1954).

Vittoria_alata_di_sinistra_-_Vittoriano,_Roma

La Vittoria sulla sinistra spetta al genovese Edoardo De Albertis (1874-1950). L’iconografia è ripresa dal mondo classico: la Vittoria, dunque, è raffigurata come una giovane donna, con la palma in una mano e la corona d’alloro nell’altra. Entrambe le figure poggiano sulla prua di un’antica nave romana, ornata da una testa di lupo e munita di un rostro. 5 Alle spalle di ciascuna Vittoria svetta un pinnacolo in bronzo, eseguito da Gaetano Vannicola (1859-1923). Il pinnacolo, munito di una base decorata con festoni, culmina con un’aquila.