Testo e foto di Donatello Urbani
La capacità di saper presentare al meglio un’opera d’arte, alla stregua del genio artistico indispensabile per la sua realizzazione, è nelle preziose mani di “madre natura”. Entrambe rivestono identica importanza ed entrambe si dividono meriti e fortune così come “toccati dalla dea bendata” sono considerati, dall’opinione pubblica, tutti coloro che ne vengono beneficiati. Questa magica opportunità viene dispensata sugli esseri umani con il contagocce ed ancor più rara è che venga trasferita da padre in figlio; cosa che invece è avvenuta fra Gabriele Simongini ed il padre Franco, primo critico/storico dell’arte che ha curato, a partire dal 1969, le fortunate trasmissioni televisive di Rai Teche su come nasce un’opera d’arte, in prevalenza contemporanea, anche, e principalmente, con il coinvolgimento degli stessi artisti.
Il figlio Gabriele, docente all’Accademia D’Arte di Roma e uno fra i più quotati critici e storici d’arte contemporanei, ha curato, in collaborazione con Rai Teche, un convegno dal titolo “Come nasce un’opera d’arte” corredato dei più interessanti documentari d’arte realizzati dal padre Franco tra gli anni 1960 e 1991 che per primo, almeno in Italia, offrirono la bellissima opportunità di coinvolgere l’opinione pubblica nei nuovi sentieri tematici percorsi dall’arte contemporanea. Rivisti, a distanza di tempo, queste trasmissioni televisive hanno conservato intatta la loro bellezza ed attrattiva senza trascurare anche il loro alto valore didattico. Non per niente il tutto si è svolto nell’aula magna dell’Accademia d’Arte di Roma dove la presenza degli allievi è stata molto numerosa. All’insito valore didattico si è aggiunto anche quello storico e documentaristico sullo status dell’arte e sul modo in cui venivano presentati agli spettatori televisivi di quegli anni. Per quanti hanno avuto la fortunata opportunità di seguire in “presa diretta”, come si usava dire in quegli anni, queste interessanti trasmissioni è stato un tuffo nostalgico negli anni giovanili mentre i tanti che per la prima venivano a contatto con questi documentari hanno potuto trarre spunti, riflessioni ed idee sul mondo in cui si muovevano le arti figurative negli anni immediatamente precedenti ai loro. La comprensione e la lettura del messaggio che molti artisti hanno voluto rivolgere al grande pubblico non sempre è stato agevole in tutte le epoche. Significativi, forse anche per essere i più noti, i rifiuti opposti alle opere di Caravaggio che, tutto sommato, sono stati solo un episodio intermedio succeduto ai tanti precedenti e successivi che hanno dovuto affrontare nel corso degli anni moltissimi artisti. Causa comune a tutti è sempre stata la mancata o parziale conoscenza e comprensione, delle arti figurative contemporanee. Cosa presente anche ai giorni nostri. Una buona soluzione a questo problema potrebbe essere offerta dal riproporre queste trasmissioni, sia pure con le dovute correzioni dettate dalle nuove tendenze e tecnologie, ma che comunque avrebbero nuovamente il meritorio pregio di rendere leggibili e comprensibili i tanti messaggi che quotidianamente ci rivolgono gli artisti attraverso le loro opere. L’iniziativa di Gabriele Simongini è meritoria anche per questo.