Testo e foto di Donatello Urbani
Un proverbio fra i più diffusi in Corea dice : “Chi ha bella calligrafia ha buon cuore”. E’ il Direttore dell’Istituto Coreano di Cultura a Roma, Lee Soomyoung, a riferirlo nel corso dell’inaugurazione di una interessante mostra sull’arte calligrafica nazionale con l’esposizione di varie opere del maestro Kim Byeong-gi, vero luminare quanto famoso nella Corea del Sud. Questo spiega l’importanza che riveste il saper scrivere bene e come l’insegnamento delle bella scrittura sia molto seguito fra la popolazione coreana, indipendentemente dallo stato sociale rivestito.
Il maestroKim Byeong-gi offre una dimostrazione della sua arte e mentre spiega l’alfabeto Hangeul con le 3 vocali e le 5 consonanti
“La calligrafia si è sviluppata in Asia orientale, per circa tremila anni, e trova le sue radici nei caratteri ideografici utilizzati in Corea, Cina e Giappone. La scrittura di ogni paese presenta i propri tratti distintivi e un arte calligrafica particolare”, sono le parole del direttore dell’Istituto di Cultura Coreano, Lee Soomyoung, che afferma inoltre: “ Il 2018 segna il 600° anniversario dell’alfabeto Hangeul, introdotto ad opera del Re Sejong, Per commemorare tale evento, sono state presentate in questa mostra opere di arte calligrafica in Hngeul del maestro Kim Byeong-gi, oltre a lavori in caratteri Hania di numerosi artisti Italiani. L’alfabeto Hangeul, originario della Corea, incontrando l’arte calligrafica, detiene una delicata estetica, in cui ogni segno si adatta agli altri, in armonia ed equilibrio.” E’ lo stesso maestro Kim Byeong-gi a presentarci i valori insiti in questo modo di scrivere: “Mi sto impegnando nella scrittura cercando d’infondervi naturalmente questo mio spirito, ma ho ancora molta strada da fare. L’Hangeul non è solo la scrittura più scientifica al mondo (proprietà riconosciuta dall’UNESCO-n.d.a.), ma anche la più bella”. A seguire sono stati presentati i caratteri salienti di questo alfabeto coreano. Così abbiamo appreso che è composto da 3 vocali che unite fra loro creano 10 caratteri, mentre aggiungendo uno o due tratti alle 5 consonanti si ottengono 14 caratteri. Nel complesso le lettere che compongono questo alfabeto sono 24.
Il maestro Silvio Ferragina con alle spalle una sua opere realizzata in alfabeto cinese
Il gruppo di calligrafi italiani che ha partecipato alla Biennale Mondiale di calligrafia del Jeonbuk non è uno sparuto manipolo e a 7 di loro è stato affidato l’incarico di rappresentare tutti degnamente in questa rassegna. La loro presenza conferma un avvicinamento ad un’arte fino ad oggi distante dalla nostra cultura che si estrinseca anche con mostre e rassegne organizzate anche al di fuori delle istituzioni culturali di altre nazioni come nel caso di quella che aprirà i battenti a Milano dal 21 marzo al 28 aprile 2018 nella Biblioteca Nazionale Braidense – sala Maria Teresa – dove le opere calligrafiche del maestro cinese Luo Oi e del nostro Silvio Ferragina dialogheranno con i fondi cinesi della Braidense. Nel periodo di apertura della mostra sono state organizzate conferenze, spettacoli e concerti tutti con ingresso gratuito previa prenotazione telefonica allo 331.6872532 o e.mail: info@tadaam.it.