Testo e foto di Donatello Urbani
L’archivio fotografico del Royal Institute of British Architects (RIBA), ordine professionale che promuove l’educazione alla qualità dell’architettura, fondato nel 1834 a Londra, conserva nel suo archivio fotografico ben 1,7 milioni di immagini. Un nutrito numero di queste fotografie, opera di fotografi prevalentemente inglesi, salvo alcune immagini dei fondi dell’Architectural Press Archive, sono state scattate in territorio italiano con una particolare attenzione alla città di Roma.
Monica Pidgeon: “Tempio di Vespasiano” – 1961. La strada cuttadina che attraversava i Fori fu eliminata alcuni anni dopo.
Quelle selezionate per questa mostra dal titolo “Eternal City. Roma nella collezione fotografica del Royal Institute of British Architects”, esposte nella sala Zanardelli del Vittoriano fino al 28 ottobre 2018, privilegiano uno sguardo ampio e scrupoloso al dettaglio archeologico come al paesaggio, passando per la scala intermedia dell’architettura della nostra città. Come è stato rilevato nel corso della conferenza stampa di presentazione della rassegna, Roma possiede non uno, bensì mille volti, che si riflettono nel Tevere e nelle cupole al tramonto, identità distinte che talvolta si contraddicono e altre si sovrappongono, stratificandosi e costruendo una maglia fitta di episodi.
James Anderson: “Il Tevere con San Pietro e Csatel Sant’Angelo” -1870 circa
Scrivono in proposito i curatori: “Da sempre Roma attrae l’interesse degli artisti e dei viaggiatori, che nel corso dei secoli ne hanno interpretato i monumenti e l’immagine complessiva”. Gran parte degli autori delle fotografie erano pittori/fotografi che sistemarono le macchine fotografiche negli stessi luoghi che offrivano panorami e scorci di vita vissuta validi anche per opere pittoriche.
Monica Pidgeon: “Stazione Termini” – 1961
L’iconica scalinata di Trinità dei Monti da via dei Condotti o, caso ancor più paradigmatico, il Foro, sono sostanzialmente ripresi con minime varianti su quelle che sarebbero state le scelte compiute da un pittore. Per quanti hanno la memoria storica di quella Roma scomparsa presente nelle fotografie esposte, l’intero percorso espositivo che occupa anche gli spazi di recente apertura, si tingerà di nostalgia, per i più giovani invece avrà un sapore romantico; su tutti i visitatori, di rimando, specialmente per quanti hanno Roma nel cuore, contribuirà a rafforzare il vincolo che li lega alla loro “eternal city”.
Complesso del Vittoriano: Spazi espositivi nella sala Zanardelli recentemente inaugurati ed aperti al pubblico
Roma, Monumento a Vittorio Emanuele II – Il Vittoriano – Sala Zanardelli – Piazza dell’Ara Coeli fino al 28 ottobre 2018 con ingresso gratuito. L’esposizione, promossa e organizzata dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, è inserita nell’ambito di Artcity Estate 2018