Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani
Lo sviluppo economico e quello artistico non sempre vanno di pari passo. Ciascuno per nostra fortuna percorre la propria strada anche se, molto spesso, entrambi si lanciano sui rispettivi operati sguardi non sempre amichevoli. Le finalità che si sono poste i dirigenti del Today Art Museum di Pechino nell’organizzare questa mostra dal significativo titolo “Bric a brac – The Jamble of Growth”, giunta in Italia alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, sono state proprio quelle di mettere in risalto gli sguardi degli artisti sulle molteplici manifestazioni di sviluppo, non solo economico, presenti nelle società dei paesi così detti emergenti. Gli interventi dei due curatori Gerardo Mosquera e Huang Du, provenienti da paesi agli antipodi, rispettivamente Cuba e Cina, due contesti culturali e geografici molto diversi, hanno posto in evidenza come entrambi condividono una scommessa comune sulle possibilità di lettura del presente da parte di un insieme di visioni apparentemente distanti tra loro.
Jiri Kolàr: “Il mondo delle comunicazioni” – 1962/1972
Questa mostra è il risultato di una collaborazione tra la Galleria Nazionale e il Today Art Museum di Pechino, un museo privato non-profit, risultato di un impegno nella creazione di fruttuosi legami con istituzioni culturali su scala internazionale. La mostra esplora il processo delle trasformazioni economiche, sociali e culturali globali innescato dal boom delle economie di mercato emergenti analizzando i vari modi in cui l’arte ha partecipato ad alcune di queste transizioni o ha reagito a esse, nonché i loro effetti sulla cultura, la società e l’individuo.
Lu Lei: “Pretending Egomania” – 2015. Today Art Museum, Pechino.
Il titolo della mostra è la prima chiave interpretativa: multilingue e tripartito, analizza e cerca di tradurre il contesto contradditorio in cui viviamo. Giocando sull’espressione francese “bric-à-brac”, accostamento eterogeneo e disordinato di piccoli elementi decorativi, il progetto espositivo mette a fuoco la crescita caotica e conflittuale – “The Jumble of Growth” – dei Paesi dalle economie emergenti, in particolare quella dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina e ora anche Sudafrica), l’acronimo coniato nel 2001 dall’economista Jim O’Neill.
Tian Longyu: “A….O! – A….O!”, 2014. L’opera s’ispira ad un proverbio cinese: La tigre mangia di tutto. Cosa succede se mangia qualcosa più grande di lei, come nel caso di un elefante?. Il messaggio é oltremodo esplicito.
Scrivono i curatori: “L’obiettivo è quello di esplorare l’espressione artistica di diversi modelli di sviluppo economico attraverso opere che riflettono le conseguenze sociali e individuali del progresso, visto in particolare con la lente della globalizzazione. La complessità dei fenomeni socioeconomici invita a riflettere sullo stato attuale del pianeta e sull’alternativa, come indica il titolo cinese “另一种选择”, che i paesi con un forte sviluppo economico, bilanciando in parte gli equilibri di potere del pianeta, rappresentano oggi su scala globale”. Il percorso espositivo vuole esaminare, infatti, le varie forme in cui l’arte prende parte o reagisce alle trasformazioni che la globalizzazione trascina vorticosamente con sé. Il loro sguardo introspettivo è orientato alle questioni che la complessità della nostra epoca solleva, ai contrasti vibranti e agli elementi sorprendenti, ma anche all’eredità della tradizione sullo sfondo, per restituire risposte dal taglio critico e provocatorio.
Fernando Sàanchez Castillo: “Terracotta Army”. 2016
La circa cinquanta opere realizzate da 34 artisti che hanno scelto di dare voce alla propria intuizione del mondo e della società, si avvalgono, attraverso nuovi linguaggi, di video, installazioni e della fotografia, senza trascurare l’uso di materiali insoliti, per rendere attuale e di grande impatto visivo il loro linguaggio. Artisti provenienti dalla Cina e dai paesi BRICS sono in dialogo con altri di diverse provenienze internazionali. La realtà globalizzata e post-industriale che caratterizza la Cina e gli altri paesi ad economia in rapido sviluppo è lo spazio in cui la cultura e l’espressione artistica stanno oggi dando voce al proprio post-moderno.
Roma: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea viale delle Belle Arti 131, fino al 14 ottobre 2018. Ingresso disabili Via Gramsci 71. Orari di apertura dal martedì alla domenica: 8.30 –19.30. Costo del biglietto d’ingresso intero: €.10,00 – ridotto €.5,00. Informazioni tel. + 39. 06.32298221- sito web www.lagallerianazionale.com