Testo e foto di Donatello Urbani
Un’installazione “La Foret des Ames” intorno alla quale ruotano 20 opere, tutte di grandi dimensioni, ci presentano il mondo di questo artista belga, Julien Friedler, giunto alla pittura dalla psicanalisi e da un’intensa attività letteraria. Una descrizione precisa dei valori e significati presenti in queste opere si trova nella dichiarazione che ha rilasciato la curatrice Dominique Stella: “Dipinti e installazione sono i portavoce di un immaginario ricolmo e costituiscono i segni visibili di una verità che l’artista sviluppa attraverso tematiche dal taglio del tutto personale. Julien Friedler si fa portatore di una visione umanista, delineata tramite le opere ma anche con un’attività di condivisione che porta avanti attraverso l’associazione Spirt of Boz che esprime l’urgenza di riconciliare azione e contemplazione nell’intento di promuovere un pensiero umanista e catartico. L’arte è per l’artista azione inclusiva di tutte le forme espressive, derivanti dalla propria o altrui esperienza e comporta sfaccettature contrapposte, le une d’ispirazione collettiva, le altre di meditazione individuale”.
Crocifissione – 2016. Acrilico su tela
Oltre le parole tutte le opere esposte devono essere viste di persona, ciascuna ha una propria lettura e solo questa riesce a stabilire un contatto con il vero spirito che ha portato l’artista a realizzarle. Infatti all’interno dell’ultima sala si chiede ai visitatori di rispondere per scritto, su un quaderno, ad alcune domande che una volta unite a quelle raccolte finora in tutto il mondo, costituiscono la materia di cui sono composte le nove colonne-contenitori dell’opera la Foret des Ames.
Il clown androgeno – Acrilico su tela
Un esauriente catalogo accompagna la rassegna edito da La Route de la Soie, curato dal Vittoriano.
Roma – Complesso del Vittoriano – Ala Brasini Via San Pietro in Carcere (Lato Fori Imperiali) fino al 2 dicembre 2018 con ingressi libero