Donatello Urbani – Foto © Musei Vaticani
Gli anniversari significativi degni di essere ricordati per la Cappella Sistina ed, in particolare, per il ciclo pittorico michelangiolesco, sono vari e tutti di notevole importanza quali la nuova fruibilità dopo il memorabile restauro realizzato fra il 1980 e il 1994.
Roma: Stato Città del Vaticano- La Cappella Sistina dopo il restauro del 1994-
Scriveva in proposito il Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci: “Come dimenticare le furibonde polemiche che accompagnarono quella grande impresa? Oggi nessuno più avanza dubbi, tutti riconoscono che si è trattato di un intervento scientificamente esemplare e tecnicamente impeccabile, probabilmente il più importante e il più felice del XX secolo. Così vanno le cose in questo mondo. Prima montano contestazioni, perplessità e dissensi, poi il tempo che è galantuomo ristabilisce la verità.
Cappella Sistina – “Giudizio universale”
Dall’ottobre 2014, ecco un’altra data destinata ad essere ricordata. La Cappella Sistina ha “nuovo respiro e nuova luce” con i nuovi impianti di climatizzazione e di illuminazione nella “cappella magna” della Chiesa Cattolica.“ I due interventi realizzati da aziende leader nei rispettivi settori: la multinazionale americana Carrier e la Osram, sono stati offerti alla Santa Sede a titolo di pura liberalità ed hanno richiesto tre anni di paziente e minuzioso lavoro.
Roma: Stato Città del Vaticano- Cappella Sistina- Domenico Ghirlandaio: “La Vocazione (chiamata) degli Apostoli”. Il giovane con la ghirlanda di fiori in testa sul lato sinistro, in alto, è l’artista autoritrattosi. Un modo originale di firmare la propria opera d’arte.
Scriveva in quell’occasione il Direttore Antonio Paolucci: “La pressione antropica alla quale è sottoposta la Cappella Sistina (quasi 8 milioni di visitatori all’anno con punte di oltre ventimila al giorno in certi periodi di particolare affluenza) richiedeva un intervento radicale che garantisse il ricambio d’aria, l’abbattimento delle polveri e degli inquinanti, il controllo della temperatura e della umidità, l’anidride carbonica tenuta a livelli accettabili. Il rischio altrimenti era quello di attivare un mix di umidità, d’inquinanti, di anidride carbonica che poteva essere, nei tempi lunghi, una deriva pericolosa per la corretta conservazione delle pitture murali, quei 2500 metri quadrati che fanno l’antologia artistica più importante del Rinascimento italiano. L’impianto che era stato messo in opera nel ’94 tarato per un afflusso che era circa un terzo di quello attuale, risultava ormai inadeguato e inefficiente. Occorreva sostituirlo con uno di nuova progettazione e di ultimissima generazione. È quello che abbiamo fatto”.
Pietro Vannucci: detto Perugino – La consegna delle chiavi
La nuova illuminazione ha la caratteristica di essere leggera e allo stesso tempo totale, non invasiva, rispettosa della complessa realtà iconografica, stilistica e storica della Sistina con il primario intento di porre in giusto rilievo e rendere comprensibile in ogni dettaglio quell’immane catechismo figurato che tre papi (Sisto IV, Giulio II e Paolo III) vollero che fosse rappresentato sulle pareti e sulla volta di quella che è da sempre per tutti la “cappella del mondo” per antonomasia. Il nuovo impianto offre un’innovativa soluzione grazie a ben 7.000 led che consentono di ammirare le straordinarie opere d’arte della Cappella come mai prima d’ora. Il sistema installato offre prestazioni d’illuminazione elevate proteggendo al contempo le opere d’arte. Inoltre esso permette emissione di gas serra quasi nulli grazie ad un impianto di energie rinnovabili riducendone il consumo fino al 90% rispetto all’impianto precedente e meritando, per questo, un finanziamento dall’Unione Europea, istituzione sensibile alle problematiche di risparmio energetico ed al contenimento dell’inquinamento atmosferico. Al progetto hanno partecipato l’Università Pannonia in Ungheria, l’Institut de Recerca en Energia de Catalunya in Spagna e lo Studio di Lighting design Fabertechnica in Italia. Cappella Sistina Volta: Sibilla Delfica
La soluzione di illuminazione led realizzata ad hoc per la Cappella Sistina non sottopone le opere d’arte a stress derivanti da gradienti termici (riscaldamento) né all’effetto indesiderato delle radiazioni ultraviolette e infrarosse.
Cappella Sistina ‘Giudizio Universale’, particolare, dopo l’installazione del nuovo impianto di illuminazione
Tutto questo è stato interpretato magistralmente nel titolo scelto dalla Direzione dei Musei Vaticani per identificare l’operazione “Nuova Luce” anche se non esaurisce completamente lo stesso. Allo spettatore che visita oggi la Cappella Sistina, dopo questi interventi, si presentano tre diverse scene. Una prima di ordinaria visione rivolta alla tutela dell’intero complesso; una seconda, definita museale, che presenta l’intero ciclo pittorico con la nuova illuminazione ed una terza, di gala, riservata ai grandi eventi ed alle varie funzioni religiose, dove l’intero apparato di illuminazione offre il meglio di se per porre nel giusto risalto gli eventi e funzioni religiose che vi si celebrano anche con la presenza del Santo Padre.
Cappella Sistina – Volta: “Profeta Isaia”
Di non minore importanza al fine della tutela e della conservazione delle preziose opere d’arte è il nuovo impianto di areazione della Cappella Sistina che adatta la temperatura, l’umidità, presenza di polveri ed intensità di luce dell’ambiente in relazione alla presenza di persone che, attraverso apparati sofisticati e particolari telecamere, vengono costantemente rilevati sia nel numero che in intensità.
Cappella Sistina – Volta: “La creazione di Adamo”
I nuovi interventi di illuminazione e climatizzazione saranno accompagnati a breve da altro di non minor validità ai fini di una buona fruibilità dell’intero complesso. Saranno forniti ad ogni visitatore dei Musei Vaticani degli occhiali che permetteranno la visione in tre dimensioni dell’intera Cappella Sistina, in modo da prepararlo ad una corretta visione ed altrettanto corretta lettura di tutte le opere d’arte sia da un punto di vista artistico che da quello della valenza religiosa. Operazione questa di grande importanza che vede arte e fede religiosa indirizzate verso un comune obbiettivo, troppo spesso misconosciuto, quello di avvicinare l’uomo verso fini superiori e di dimensioni maggiori alle comuni vicende umane.