Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Memorabilia: Guardaroba impossibile, così è stato battezzato l’evento nella sede diplomatica della Repubblica Indonesiana di Roma voluto per ricordare non solo un evento diplomatico, avvento 70 anni fa con la firma dei Patti Bilaterali tra Italia e Indonesia, ma, allo stesso tempo, rappresentasse anche un prezioso testimone delle rispettive culture. L’evento ricordato  per l’occasione, visto con gli occhi di oggi, può apparire come uno dei tanti accordi diplomatici stipulati dalle due Repubbliche. In effetti l’Indonesia era  uscita, da poco tempo, da una lunga e difficile lotta con l’Olanda per conquistare l’indipendenza e l’Italia, ancora ferita dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale, cercava di ristabilire buone relazioni con gli Stati Europei in vista di una possibile unione  sfruttando un comune sentire presente in alcuni stati, Olanda compresa.

20190710_203908S.E. l’Ambasciatrice della Repubblica Indonesiana in Italia, Sig,ra Esti Andayani,  prepara il piatto di “Tumpeng” da offrire agli ospiti d’onore della serata: Direttore e Docenti dell’Accademia Koefia di Roma. Il “Tumpeng”, piatto a base di riso dalla forma conica, è composto da insieme varie pietanze provenienti da ogni elemento del creato: patate dolci e noccioline,  cresciute dentro il terreno; verdure, fuori dal terreno, mondo vegetale; bestiame quali polli, manzo e uova, mondo animale e frutti di mare, acciughe e gamberetti, provenienti dalle acque. La tradizione vuole che sia servito in tutte le celebrazioni, anche in preghiere religiose, e la forma conica simboleggia la sacralità, il santuario (pagoda) e la gratitudine verso l’Onnipotenza Divina.

L’evento in questione, festeggiato anche con un buffet di piatti tradizionali indonesiani, era, quindi, meritevole della massima attenzione da entrambe le parti, proprio nel ricordo di quello iniziale. I due Stati, insieme, hanno contribuito al suo buon successo: l’Italia con l’Accademia di Moda Koefia, la più antica presente a Roma e senza dubbio anche una delle più prestigiose, e l’Indonesia, attraverso la propria Ambasciata, mettendo a disposizione degli allievi del terzo anno di corso, quello finale, i tessuti “Batik”, dichiarato bene intangibile e patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, per la realizzazione di modelli, interpreti degli stili sartoriali di entrambi gli Stati. La migliore presentazione delle realizzazioni si trova nelle parole di Bianca Lami, “deus ex machina” dell’Accademia Koefia: “ …la sfilata, Memorabilia: Guadaroba impossibile, vede in passerella 50 creazioni degli studenti del III^ anno, realizzate a mano come nella storica tradizione dell’Accademia e con in più la consapevolezza che il tessuto, come l’abito, sono portatori di una memoria storica e culturale fatta di continuità e d’innovazione, di gesti, di procedure, di significati condivisi che lo stilista, come fosse un curatore museale, attinge continuamente dal Guardaroba della memoria per rianimare oggetti di culto del passato e farli (ri)vivere comodamente nel presente ….”.

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Una nota interessante quanto curiosa è offerta dai tessuti utilizzati: Batik, provenienti da vari territori indonesiani quali Madura e Jombang, Giava orientale, da Semarang, Giava centrale, caratterizzati dal colore giallo utilizzati tanto la mattina che la sera. Oltre questi sono stati utilizzati tessuti Tenun, realizzati con colori naturali derivati dalla corteccia degli alberi a Nusa Tenggara Barat, Nusa Tenggara Occidentale, e da Nusa Tenggara Timur, Nusa Tenggara Orientale. Il Tenun realizzati a Padang e a Buton, sud-est Sulawesi, sono tessuti con fili metallici e sono utilizzati per abiti indossati nei matrimoni. Proprio questi tessuti, utilizzati insieme a quelli di lino, cotone, seta e tulle, stampati con i motivi dei Batik hanno contribuito alla originalità della collezione esposta nelle varie sale. Significative in proposito le parole di Gianfranco Ferré, firma prestigiosa del fashion internazionale: “Credo di poter dire che il mio stile senza l’Oriente sarebbe stato profondamente diverso”.

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L’intera collezione, che con molta probabilità dopo Roma prenderà la via per l’Indonesia, ha fatto parte delle sfilate di AltaRoma –  Luglio 2019, ottenendo un notevole successo in particolare da parte della stampa specializzata che ha posto in evidenza come, pur interpretando due culture, profondamente diverse e apparentemente distanti, sia riuscita a contaminarsi in una reciproca rigenerazione.