Testo di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani – Foto courtesy Ufficio Stampa Esseci, Padova
I rapporti tra antiquari privati e soprintendenze pubbliche non hanno quasi mai goduto di reciproca collaborazione e simpatia. I pochi episodi di collaborazione – è ancora viva la memoria della bella mostra antiquaria allestita al Palazzo di Venezia – hanno costituito sia per i cultori che per gli amanti dell’arte e del bello delle opportunità imperdibili per conoscere e apprezzare di persona tante opere d’arte non sempre disponibili alla portata personale. Questa mostra allestita nella Reggia di Caserta si prefigge proprio di offrire ai visitatori un’unica opportunità per avvicinare il mondo del collezionismo privato e delle Gallerie d’arte a quello dei Musei, intesi come luoghi deputati alla fruizione e alla valorizzazione culturale per visitatori sempre più eterogenei. Essa si propone di mostrare il legame esistente tra le opere presenti già all’interno della collezione reale, esposte nelle sale della Reggia e i dipinti custoditi dalla Lampronti Gallery, nonché di esaltare il fascino della pittura del ‘600 e ‘700 nella sua globalità, come scrivono i curatori.
In occasione di questa mostra sarà esposto, per la prima volta a Caserta, il Porto di Salerno di Jakob Philipp Hackert, – foto in evidenza, -che è il “pezzo” mancante della serie dei Porti realizzata da Hackert per il re Ferdinando IV di Borbone. E’ questa, quindi, una buona occasione per mostrare l’intera serie di dipinti comprensiva delle rappresentazioni dei 12 porti presenti allora nel Regno delle due Sicilie, che di recente sono state restaurate. Il percorso espositivo si articola in cinque aree tematiche differenti: pitture caravaggesche; pittura del ‘600; vedute; paesaggi e nature morte oltre ulteriori quadri di vedute di Napoli e della Campania che formano la collezione permanente della Reggia di Caserta. Inoltre un’ulteriore sala sarà dedicata al progetto “Immagini in cerca di autore”, una vera e propria sezione di quadri di autori ignoti, la cui attribuzione sarà oggetto di studio e dibattito da parte di studiosi e ricercatori. La finalità culturale, nonché quella didattico-scientifica rientra, come precisato nel corso della conferenza stampa, nelle attività di collaborazione con le università e gli istituti di cultura campani e con la rete di musei italiani che già da diverso tempo la Reggia di Caserta ha intrapreso. La finalità culturale sarà quindi promossa attraverso la realizzazione di giornate-studio, che vedranno coinvolti esperti del mondo accademico, con approfondimenti su tematiche quali: il mercato dell’arte; il legame tra il collezionismo privato e gli enti pubblici; la pittura napoletana del XVII e XVIII secolo.
In tutto questo il ruolo di primo attore spetta a Cesare Lampronti attuale rappresentante della terza generazione di una consolidata famiglia di antiquari, che vanta nel suo curriculum oltre cinquant’anni di esperienza nel mercato internazionale dell’arte. La Galleria Lampronti fu fondata a Roma nel 1914 da suo nonno Cesare, specialista in pitture italiane del XVII e XVIII secolo, con un particolare riguardo per le vedute, i paesaggi e le nature morte, che spaziano dal Caravaggio al Canaletto e ai loro seguaci. Passata dolorosamente attraverso le vicende storiche che hanno caratterizzato il secolo scorso la Galleria Lampronti attualmente svolge la sua attività a Londra in 44 Duke Street, St. James’s SW1Y6DD- www.cesarelampronti.com.
Reggia di Caserta – Viale Douhet, n.2/A dal 16 settembre 2019 al 16 gennaio 2020. Informazioni su orari, biglietti d’ingresso (previsto un ampio ventaglio di agevolazioni per visite alla mostra, alla Reggia ed al parco) tel.+39.0823.1491200 – sito www.reggiadicaserta.beniculturali.it – e.mail re-ce@beniculturali.it