Mariagrazia Fiorentino

Fascino e bellezza. Queste le caratteristiche principali delle “Domus” presenti nella città di Roma e che, in epoca imperiale, passata la parsimoniosa modestia repubblicana, raggiunsero vette inimmaginabili in una testimonianza rara che dimostra il livello culturale della famiglia di appartenenza.

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All’abitazione si richiese di rappresentare lo “status symbol” della famiglia specie in quelle parti che nei secoli seguenti s’identificarono come di rappresentanza, non di rado anche nelle tombe. Nell’Urbe risiedeva l’elite dell’impero e la loro presenza è documentata da limitate ma significative presenze documentate prevalentemente nei mosaici ed in numero minore, ma altrettanto significativa, negli  affreschi. Auguriamoci che dopo questa esposizione tutti i vari reperti non tornino nuovamente nei depositi dei Musei Capitolini ma restino fruibili a tutti i cultri dei mosaici e del bello.

La mostra Colori dei Romani. Mosaici dalle Collezioni Capitoline, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, presenta per la prima volta al pubblico come scrivono i curatori: “altri sei capolavori che si aggiungono all’ampia selezione di mosaici già proposta nell’esposizione in corso dall’aprile 2021. Un evento importante che, attraverso la trama colorata di queste opere, prosegue il racconto della storia della città di Roma, illustrando nel modo più completo i contesti originari di rinvenimento. Le sei opere si inseriscono nel percorso della mostra arricchendone le diverse sezioni tematiche con inediti motivi figurativi e geometrici. Nuove trame colorate realizzate con grandi tessere di preziosi marmi policromi caratterizzano i due mosaici inseriti nella prima sezione, Storia e tecnica del mosaico, entrambi databili tra il III e il IV secolo d.C.

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Il primo presenta un motivo a scacchiera con riquadri di differenti colori, mentre il secondo è decorato da una più complessa composizione formata da motivi geometrici e floreali. Tessere di marmi preziosi, di basalto e di porfido rosso, creano un efficace contrasto cromatico.

Anche la sezione Vivere e abitare a Roma si amplia, accogliendo nei suoi spazi nuove opere, tra queste domina il grande mosaico pavimentale con decorazione a cassettoni, proveniente da una lussuosa domus che sorgeva in età repubblicana sull’Aventino. L’eccezionale stato di conservazione del mosaico presenta il pavimento integro in tutte le sue parti.

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La sezione I mosaici dei sepolcri, infine, accoglie altre opere inedite, tra cui un mosaico bianco e nero che presenta una vivace decorazione con figure di amorini circondati da tralci di acanto. Il mosaico costituiva il pavimento di una tomba scoperta a Roma nel 1936, durante gli scavi per la costruzione di una chiesa nei pressi della Stazione di Trastevere; l’edificio sepolcrale faceva parte della necropoli che in età romana sorgeva lungo la via Portuense.”

Roma – Centrale Montemartini, via Ostiense 106, fino al15 giugno 2022. Dal martedì alla domenica  con orario 9.00 – 19.00; 24 e 31 dicembre 9.00-14.00. Chiuso il 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura. Biglietteria: Ingresso museo e mostra: non residenti nel territorio di Roma Capitale intero € 10,00; ridotto € 9,00;residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): intero € 9,00; ridotto € 8,00. Ingresso gratuito e ridotto per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Per i possessori della MIC Card l’ingresso è gratuito. L’ingresso al Museo è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass. Nel Museo È obbligatorio l’uso della mascherina. Vietati gli assembramenti. Info mostra: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) www.zetema.itwww.centralemontemartini.orgwww.museiincomune.it