Maria Grazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Ho ascoltato per la prima volta “London calling” dei the clash, quando avevo 14 anni, è stato come il canto della Sirena che mi ha attirato nella capitale. (Mat Collishaw)

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                                Mat Collishaw: “Seria ludo” – 2016- Acrilico, alluminio, luci Led, motore, vernice, resina, acciaio, cera.

Per la prima volta in Italia, la mostra “London Calling: British Contemporary Art Now”. 50 anni di arte londinese racconta attraverso oltre 30 magnifiche opere di 13 artisti di fama internazionale: da David Hockney a Anish Kapoor, da Jake e Dinos Chapman a Damien Hirst fino ad arrivare a Idris Khan. La città di Londra ha svolto un ruolo molto importante nell’arte contemporanea a partire dagli anni 60 dello scorso secolo. Una sequenza di artisti la cui carriera è stata in qualche modo influenzata dalla capitale britannica, o perché vi sono nati, oppure vi si sono recati durante la propria formazione, o magari trasferiti in un secondo momento in modo da essere vicini alle grandi gallerie e musei, quando non semplicemente per andare alla ricerca di nuovi orizzonti creativi. Artisti che hanno contribuito a collocare Londra nell’Olimpo delle avanguardie artistiche, così come lo erano state in precedenza Firenze nel Rinascimento, Parigi con l’Impressionismo o New York nella seconda metà del XX secolo. Partendo dal più anziano, David Hockney, fino a giungere al più giovane, Idris Khan, il percorso espositivo propone uno spaccato dell’attuale scena artistica londinese attraverso una serie di opere iconiche selezionate dai curatori Maya Binkin e Javier Molins in collaborazione con gli artisti stessi.

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” …. e se il passato e il futuro si potessero incontrare?…

Ynca Shonibare: “Planets in my head, Young Ecoligist”. Manichino in fibra di vetro, tessuto di cotone in stampa Was olandese, mappamondo in ottone, piastra appoggio in acciaio, trepiede e teodolite.

Ideata dalle collezioni/studi personali degli artisti, la mostra è supportata da gallerie e collezioni internazionali come Gagosian Gallery, Goodman Gallery, Galerie Lelong, LissonGallery, Modern Forms, Victoria Miró Gallery, Galerie Thaddaeus Ropac, Sean Kelly Gallery,New York, Tim Taylor Gallery, London, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea. La varietà degli artisti presenti consente, inoltre, di contemplare tecniche compositive assai diverse tra loro, come pittura, scultura, disegno, ceramica, fotografia, video e molto altro, esprimendo una molteplicità di temi quali la vita quotidiana, il confino, l’esplorazione dell’essere umano, il paesaggio, la politica, la religione, la storia dell’arte, la letteratura, la musica, il genere, la violenza o il rapporto tra la vita e la morte. e di averne assorbito il dinamismo e l’anticonformismo in una determinata fase della loro carriera.

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In primo piano: Anish Kapoor: “Non Objet” – 2014. Acciaio inossidabile. In secondo piano: ” Magenta Apple” – 2018. Acciaio inossidabile e vernice

A Palazzo Cipolla si è scelto di esporre le produzioni più recenti di questi artisti (fatta eccezione per qualche pezzo iconico, come ad esempio il Glen Matlockdi Hirst del 1997 o il vaso in ceramica di Grayson Perry del 1995) per dare conto dell’assoluta vitalità, originalità e dirompenza del messaggio di cui sono portatori ancora oggi, nel secondo decennio degli anni Duemila. Il percorso di mostra conduce il visitatore lungo un viaggio ideale in grado di condensare, in pratica, in poco più di una trentina di opere, la storia dell’arte contemporanea europea e occidentale, sia dal punto di vista delle sperimentazioni stilistiche che da quello delle ricerche di tipo concettuale.

Quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita. (Samuel Johnson)

Così la curatrice Maya Binkin: «Londra è una città unica nel suo genere. Per avere successo qui un artista deve essere il migliore nel suo campo: un’eccellenza, questa, che ha un impatto diretto sulla città elevandone gli standard, così da garantire che sia solo l’arte migliore a entrare nelle sue gallerie. È un ciclo che si alimenta da solo, perfezionandosi di volta in volta. La mostra “LondonCalling” presenta al pubblico una selezione di artisti che sono riusciti a sfondare malgrado la con-correnza spietata.»

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David Hockney – Sulla sinistra: “Self Portrait” – 2012. Disegno su carta realizzato con iPad. Destra: “Ser Tatton Sykes”. Disegno su carta realizzato al computer e stampato a getto d’inchiostro.

Le fa eco il curatore Javier Molins: «Per trovare una città con una tale concentrazione di talenti artistici bisogna risalire indietro nel tempo fino alla Firenze del Rinascimento. L’arte di quel periodo dovette la sua nascita a una serie di fattori, tra cui il progresso scientifico, economico e politico che portò le città a competere tra loro per attrarre i migliori artisti. Allo stesso modo, la rivoluzione dei costumi e il grande sviluppo economico che investirono Londra negli anni Sessanta hanno dato vita a un vivace ambiente artistico nel quale scuole d’arte e gallerie si contendevano i migliori studenti e gli artisti di spicco mentre i musei si sfidavano a colpi di mostre sensazionali. Non solo, le stesse istituzioni facevano a gara per premiare gli artisti più meritevoli e i collezionisti per acquistare le opere migliori. Lo scopo di questa mostra è di presentare il lavoro degli artisti di quel periodo, cercando di spiegare le ragioni che hanno decretato il primato di Londra sulla scena dell’arte contemporanea globale.»

Catalogo “London Calling – British contemporary art now – Da David Hockney a Idris Khan” – Edizione Gli Ori – Pistoia. Pagine 144. Prezzo €.28,00

Roma, Palazzo Cipolla, Via del Corso, 320. Dal17 marzo 2022 al 17 luglio 2022 con orario dal martedì alla domenica ore 10.00 > 20.00. Biglietto d’ingresso intero € 6,00 (audioguida inclusa) – Ridotto € 4,00 (audioguida inclusa) – valido per giovani fino a 26 anni, adulti oltre i 65 anni,  e varie categorie.  Info: Risponditore automatico: T. +39 06 9837051Email:biglietteriapalazzocipolla@gmail.com• Possibilità di accesso cani certificati per particolari patologie. Obbligo super green-pass.