Donatello Urbani
La precipitosa fuga di Enea dalla sua città – Troia – distrutta dai greci, ha da sempre attirato su di se una grande attenzione; dalla descrizione di Dionigi di Alicarnasso (…. Non essendo visibile in alcun luogo il corpo di Enea, alcuni ne dedussero che fosse stato trasportato tra gli dei, altri che fosse perito nel fiume presso il quale avvenne la battaglia. E i Latini gli costruirono un Heròon …..) al bellissimo gruppo scultoreo di Sandro Chia passando per Dosso Dossi che reinterpreta in pittura i principali episodi descritti nell’Eneide da Virgilio.
Sandro Chia: Enea in fuga con il padrea Anchise ed il figlio Ascanio – Gruppo scultorea posto all’ingresso di Palazzo Valentini in Piazza Santissimi Apostoli a Roma
Dieci tele che componevano il fregio realizzato da Dosso Dossi tra il 1518 e il 1520 per il Camerino d’Alabastro del Duca Alfonso I d’Este, duca di Ferrara dal 1505 fino alla sua morte avvenuta nel 1534. Con il passaggio del ducato di Ferrara nello stato pontificio, iniziano le peripezie di questi fregi, prima con il trasferimento a Roma nella pinacoteca del Cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di Papa Clemente VIII, successivamente con la loro dispersione avvenuta dopo il 1856, anno in cui vengono tutte catalogate dopo essere state acquistate dal Direttore del Prado Josè de Madrazo (1781/1859). Con questa mostra, curata da Marina Minozzi e allestita al secondo piano della Galleria Borghese di Roma, per la prima volta vengono riunite in un’unica sede cinque delle dieci tele che componevano l’intero ciclo. Scrive la curatrice: “L’operazione, anche dettata dall’entusiasmo per la recente ricomparsa di alcuni di questi dipinti, è frutto di un’ambiziosa collaborazione con il Louvre Abu Dhabi, la National Gallery of Art di Washington D.C. e il Museo del Prado di Madrid. Il Fregio, di cui ad oggi sono state ritrovate soltanto sette tele, è stato realizzato da Dosso Dossi traendo ispirazione da alcuni episodi specifici del poema virgiliano tratti dal primo, terzo, quinto e sesto libro, tralasciando invece la parte dedicata alla storia d’amore dell’eroe con Didone, quella delle guerre in Italia e la fondazione di Roma.
Dosso Dossi: “Il viaggio agli Inferi” – 1518/1519 circa – Collezione privata
Il fregio, depurato dall’autore degli effetti negativi della passione amorosa e della guerra, offre Enea nella sua accezione più positiva: eroe e uomo incarnazione della pietas romana, che aveva trasformato il dolore dell’esilio in un’impresa che avrebbe riscritto il suo destino e quello del mondo. Nei dipinti di Dosso Dossi è presente una sorta di paesaggio universale, un campionario di elementi: le coste, il mare, le colline, le città in costruzione, il paesaggio infernale, che Enea osserva scendendo nel mondo ultraterreno. Nello stesso tempo l’eroe in viaggio verso la fondazione di una nuova patria, sottolinea la centralità di Roma, nel Cinquecento e nel Seicento, per gli artisti europei.
Dosso Dossi: “Arrivo dei Troiani alle isole Strofadi e attacco delle arpie” – 1518/1519 circa – Madrid, Museo National del Prado
Con questa mostra, infatti, la Galleria Borghese conclude il percorso intrapreso nel 2021, dedicato al paesaggio, per aprire un nuovo filone di ricerca dedicato al viaggio e allo sguardo degli artisti stranieri sull’Italia.
Dosso Dossi: “La peste cretese”- 1520/1521 circa – Louvre Adu Dhabi
In mostra, accanto a Il Viaggio agli Inferi dal libro VI, appartenente a una collezione privata, La peste cretese dal libro III e Giochi siciliani in memoria di Anchise e fondazione di una città in Sicilia; dal libro V provenienti dal Louvre Abu Dhabi, Arrivo dei Troiani alle isole Strofadi e attacco delle Arpie; dal libro III proveniente dal Museo del Prado di Madrid, La riparazione delle navi troiane; la costruzione del tempio di Venere a Erice e offerte alla tomba di Anchise, originariamente un’unica tela; dal libro V della National Gallery of Art di Washington D.C.
Dosso Dossi: “Giochi siciliani in memoria di Anchise e fondazione di una città in Sicilia” – 1518/1519 circa – Louvre Abu Dhabi
Queste tele, in cui la vena fantastica e immaginifica di Dosso viene esaltata dalle storie della poesia antica, sono caratterizzate da colori vibranti, un’affascinante eccentricità e composizioni originali, che le rendono un esempio brillante della creatività dell’artista, e di quell’ambiente artistico ferrarese cinquecentesco che acquista nuova vitalità nella grande stagione del Barocco”.
Lala fu tagliata e le due parti vendute separatamente. Sulla sinistra: Dosso Dossi: “La riparazione delle navi troiane” !518/1519 circa – Washington, DC, National Gallery of Art, Samuel H.Kress Collection. – Destra: “La costruzione del tempio di Venere a Erice e le offerte alla tomba di Anchise” – 1518/1519 circa – Washington, DC, National Gallery of Art
Roma – Piazzale Scipione Borghese, 500197- T +39 06 67233753 gabor@cultura.gov.it – Fino all’11 giugno, 2023 – Biglietti: Intero€ 13,00 Ridotto 18-25 anni. Prenotazione obbligatoria, per tutte le tipologie di biglietto€ 2,00. La prenotazione è obbligatoria e la biglietteria chiude 30 minuti prima del museo. Prenotazione+39 06 32810 – sito web galleriaborghese.it Prenotazione gruppi e scuole+39 06 32810.