Testo e foto di Donatello Urbani
Il semestre di Presidenza Estone della Comunità Europea ed il centesimo anniversario della nascita della Repubblica dell’Estonia, vengono ricordati a Roma con una mostra di opere d’arte realizzate dal padre indiscusso della pittura estone che, nello stesso tempo, è considerato anche uno tra i “più eccentrici protagonisti dell’arte europea nel fatidico ventennio intorno alla prima guerra mondiale” parole del curatore. Questa mostra, la più importante fino ad oggi realizzata al di fuori dell’Estonia, é allestita nelle sale della Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea, e, fra i tanti fini che si propone di raggiungere, non nasconde quello di far conoscere agli italiani uno stato del nord Europa poco noto sia culturalmente che geograficamente.
Konrad Mägi: “Paesaggio con nuvola rossa”- 1913/14. Olio su tela. Museo nazionale d’Arte della Repubblica Estone.
Nessuno più di Mägi (1878/1925) può suscitare interesse e destare meraviglia per queste terre nordiche che, nei loro colori presentano bellezze e fascino sconosciuti ai nostri occhi così come altrettanto sconosciute sono le sue opere pittoriche. Le particolari vicende umane insieme alle condizioni economiche che interessarono questo artista in vari periodi della vita, lo condussero a soggiorni, più o meno lunghi, in vari città europee incluse Venezia, Capri e Roma lasciandoci testimonianze molto interessanti. Scrive ad un amico durante il suo soggiorno nella nostra città: “Nella mia natura c’è forse davvero molto di una persona del sud. Tutta Roma ha qualcosa che la rende ogni giorno più interessante, Ad ogni modo non intendo lasciare questa terra a cuor leggero.” Al suo ritorno in patria realizzerà opere notevoli sulla scorta degli appunti e schizzi che aveva preso durante il suo soggiorno in Italia. Scrivono i curatori: “Si tratta di quadri pieni di elementi mistici e misteriosi: porte e finestre chiuse e scure, rovine, un cielo blu scuro, etc…I quadri dipinti sono l’influsso delle impressioni italiane costituiscono anche l’ultimo periodo creativo coerente nell’opera di Konrad Mägi”. Rivisitare i nostri paesaggi e le nostre città con gli occhi di uno straniero del nord Europa è senza ombra di dubbio uno cosa stimolante e che pone anche una profonda riflessione interiore. Quali sono i veri colori dei nostri paesaggi e del nostro cielo? I romani di quegli anni si vestivano ed avevano veramente quelle espressioni in volto, così come sono raffigurati? E noi quanto siamo diversi dai nostri antenati?
Konrad Mägi: “Motivo romano”- 1921/1922. Olio su tela. Museo Nazionale d’Arte della Repubblica Estone.
La natura, comunque, principalmente quella dei paesaggi estoni, è il soggetto principale e quasi esclusivo delle opere di Mägi nelle quali traspare un amore sviscerato quasi una venerazione religiosa che supera il mito in se stesso e la colloca nel gradino più alto delle cose da amare e da rispettare. Questa importante comunicazione è presente lungo tutto il percorso espositivo quasi come un messaggio ecologico che rinnova dentro di noi l’amore verso la natura stessa e suscita il desiderio di conoscere altri territori che tutto sommato, seppur lontani, grazie ai moderni mezzo di trasporto, sono a un tiro di schioppo da casa nostra.
Konrad Mägi: “Venezia” 1922(1923. Matita su carta Konrad Mägi: “Venezia”-1922/1923. Olio su tela. Collezione privata.
Importante il catalogo accompagnato da un interessante quanto corposo testo sulla vita e le opere di Mägi opera di Eero Epner, curatore di questa mostra, con traduzione di Daniele Monticelli, per le edizioni Enn Kunila Srl Sperare Tannilla Raamatutrukikoda.
Roma- Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Viale delle Belle Arti, 131 fino al 28 gennaio 2018 con orario dalle 10,00 alle 18,00. Informazioni tel.06.32298221