Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani
Una stima fin troppo benevola indica in 5 milioni l’ammontare dei reperti archeologici custoditi nei depositi dei vari musei – il solo Museo Nazionale Romano ne annovera circa un milione – molti dei quali conosciuti solo dai pochi eletti addetti ai lavori e completamente ignorati dalla grande massa delle persone, inclusi il gran numero di amanti dell’archeologia. Un primo tentativo di risolvere questa situazione fu compiuto molti anni fa dall’allora Ministro dei Beni Culturali Valter Veltroni e solo oggi 15 ottobre 2024 è giunto a compimento il primo progetto presso il Bettoja Hotel Mediterraneo con l’esposizione di una statua di marmo romana del II secolo d.C. raffigurante la Dea Roma o Virtus.
Da comunicato stampa: “…. È questa la prima delle iniziative previste dal progetto “Arte fuori dal Museo”, promosso nell’ambito del protocollo d’intesa siglato dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura con l’Associazione non-profit LoveItaly, avvalendosi della rete degli hotel aderenti nella regione Lazio al sistema Federalberghi, con l’obiettivo di rendere fruibili al pubblico opere archeologiche e storico-artistiche che sono oggi conservate nei depositi dei musei e bisognose di restauro, esponendole nei locali degli hotel. I contenuti e le modalità innovative del progetto “Arte fuori dal Museo” sono stati illustrati dal presidente del gruppo Bettoja Hotels Maurizio Bettoja, dal direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, dalla vicepresidente di LoveItaly Tracy Roberts, dal coordinatore del progetto Carlo Felicioni, dal presidente di Federalberghi Lazio Walter Pecoraro, dal presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. Al termine dell’esposizione al Bettoja Hotel Mediterraneo, prevista per 12 mesi, l’opera tornerà al Museo Nazionale Romano per una nuova collocazione nelle sale espositive ….”
Statua giacente nei depositi prima del restauro
Il Bettoja Hotel Mediterraneo che ha finanziato il restauro, il trasporto e l’allestimento all’interno di una teca protettiva nella grande hall, è uno dei più importanti esempi di architettura razionalista a Roma, dagli splendidi interni perfettamente conservati e restaurati. Fra questi, vi è la celebre hall, ambiente originale degli anni Quaranta.
Come ha affermato con piena soddisfazione il Dott. Maurizio Bettoja, Presidente Bettoja Hotels: “Gli interni sono ricchi di marmi e mosaici ed hanno un tema ispirato alla mitologia ed alla romanità, con le raffigurazioni di Ulisse ed il suo viaggio, di Prometeo, Nettuno ed Anfitrite, Polifemo, e la grande mappa del Mediterraneo, che la dea Roma richiama e riassume”.
Mosaico in legno presente nella sala bar con la rappresentazione di un rebus. Agli ospiti dell’hotel viene proposta la risoluzione. Al momento non esiste una soluzione soddisfacente.
Da comunicato stampa: “La dea, indentificata con una personificazione di Roma e del suo Impero, o del valore militare romano, indossa un elmo con pennacchio sui capelli raccolti, una corta tunica che lascia il seno destro scoperto e un mantello fermato sulla spalla sinistra da una fibula circolare. Il balteo (cintura a tracolla alla quale i soldati romani appendevano la spada) le attraversa il petto dalla spalla destra al fianco sinistro. Con la mano sinistra regge un’asta, mentre con la destra, ora perduta nonostante il puntello che la collegava alla coscia, sosteneva la corta e larga spada senza punta (parazonio) che i tribuni militari e gli ufficiali superiori portavano come segno di distinzione. Ai piedi calza gli “endromides” (stivaletti greci “da corsa”, usati specialmente per la caccia, aderenti alla gamba e aperti davanti con allacciatura intrecciata). La gamba sinistra aderisce ad un tronco d’albero in funzione di sostegno. L’influenza della tradizione classica greca è visibile specialmente nel costume, ispirato alle raffigurazioni delle Amazzoni. Datazione: II secolo d.C. Materiale: marmo bianco a grana fine Misure: altezza 74,5 cm, lunghezza 26,5 cm, profondità 20 cm. Provenienza ignota. Stato di conservazione: buono sebbene ricomposta da più frammenti (quello comprendente la mano sinistra e parte della lancia forse non pertinente, data la sproporzione) e mancante della mano destra”.
Per saperne di più è possibile visionare foto e documenti digitali su Google Drive: https://drive.google.com/drive/folders/1MwwGwf9Fb6h82MIZRId-RycMfHlbd06E Video Storia del progetto di restauro della Statua Dea Roma: https://www,museonazionaleromano.art.centrica.it