Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani
Questa rassegna allestita alla Galleria Comunale d’Arte Moderna – Via Francesco Crispi, Roma – è un omaggio dovuto ad un artista che, pur essendo di origini siciliane, ha vissuto la sua vita artistica a Roma divenendo una figura di primo piano in molte manifestazioni culturali come quando con i compagni d’Accademia Cipriano Efisio Oppo, Virgilio Guidi e Carlo Socrate – tutti operanti a Villa Strohl-Fern, darà vita alla Prima Scuola Romana. Gli anni precedenti la prima guerra mondiale così come i successivi inclusi quelli che interesseranno anche la seconda guerra mondiale, vedono Roma e gli artisti italiani occupati in profonde dispute critiche sull’arte moderna.
Francesco Trombadori: “Siracusa – La fonte Aretusa”. Olio su tela
In proposito Francesco Trombadori, che alterna la vita artistica con quella di critico d’arte, collaborando con prestigiose riviste specializzate, scriveva: “Moderna non è certo l’arte perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione di moda e formale. L’arte, moderna come anche antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle cose con profonda umanità e spiritualità … “. Prendendo le spunto da questo pensiero è stata battezzata questa rassegna. Il percorso espositivo, pur non avendo una netta divisione in più sezioni, può, per nostra comodità, essere suddiviso in due parti. Nella prima sono esposti lavori prodotti negli anni giovanili sia nella natia Siracusa quali i disegni e le prove d’illustratore, sotto l’influenza della “Jugend Münchner illustrierte” ed alcune opere pittoriche quali “Siracusa mia” del 1919 con influenze divisioniste ed alcuni lavori dei primi giorni di soggiorno romano con “Il Viale di Villa Strohl-Fern” e “Alberi controluce”.
La seconda parte della rassegna, come scrivono i curatori: “…è incentrata sulle opere dipinte all’indomani della Prima Guerra Mondiale. Trombadori è ora vicino all’ambiente di “Valori Plastici”, la rivista fondata da Mario Broglio e, sulla scorta delle suggestioni del cosiddetto “Realismo Magico” di Bontempelli, avvia una profonda riflessione sull’antico in rapporto dialettico con le istanze dell’avanguardia e della tradizione”. In questa sezione si possono includere anche i lavori realizzati a ridosso della seconda guerra mondiale fino al 1961, ultimi anni della sua produzione. Sono gli anni questi un cui Trombadori frequenta il Caffè Greco, Rosati o Aragno, tutti locali dove incontrare artisti ed intellettuali romani e scambiare o condividere con loro idee sulle tante tendenze artistiche di quel periodo.
E’ il periodo quando Roma ed i paesaggi romani sono gli indiscussi protagonisti delle opere di Trombadori e dove l’assenza di persone e le atmosfere rarefatte ritratte sono in netto contrasto con i rumori, la confusa e dinamica vita della città, incluse le periferie, che proprio negli anni del dopoguerra iniziano ad animarsi fino a rendersi quasi invivibili. Lorenzo Trucchi scrive in proposito nel 1958 ispirandosi a queste opere: “Una Roma chiara, deserta, silenziosa, umbertina e archeologica, barocca e borghese…..”
Roma – Galleria d’Arte Moderna – Via Francesco Crispi, 24 fino all’11 febbraio 2018 dal martedi alla domenica dalle 10,00 alle 18,30. Biglietto d’ingresso intero €.7.50 – ridotto €.6,50, per i residenti a Roma è concessa una riduzione di €.1,00- Gratuità come indicate dalla legge. Con il biglietto del Museo è possibile richiedere una visita allo studio del pittore. Informazioni tel.060608 o sito web www.galleriaartemodernaroma.it – www.musiincomune.it , obbligo di prenotazione.